I complimenti per l'esecuzione sono scontati, ovvi.
Sugli acustici del Cp5 si è detto di tutto, non credo sia necessario aggiungere altro.
Il bello degli elettrici è che a differenza di altri, non sono statici, fotografati, ma gli si può dare forma come accade sugli strumenti veri.
La sezione preamp è spettacolare, basta muovere il potenziometro del preamp volume per cambiare carattere al suono, cosicchè lo stesso Rhodes, moscio e insipido con volume e gain al minimo, diventa morbido ma ricco di armonici adatto a balld tranquille se si va su valori intermedi, fino a tirare fuori agrgessività e carattere su valori alti, date dalla naturale compressione e saturazione che arrivano quando si chiede il massimo al preamp.
E questo muovendo solo un potenziometro del volume..., poi c'è tutto il resto degli altri parametri, dove ogni singola variazione scolpisce il suono come succederebbe sullo strumento vero, dove ad esempio, se muovi il bass Boost, non hai semplicemente una variazione dei bassi, ma un cambiamento del carattere timbrico ben più complesso.
Questo per ogni modello di pianoforte elettrico, dal Rhodes, al Wurlitzer, al CP70 al DX7, tutti i parametri sono stati studiati e modellati per dare la stessa risposta che si avrebbe quando essi vengono variati sugli strumenti originali.
Considerato che ci sono anche gli altri timbri di derivazione Motif...
CIAO.
Edited 2 Apr. 2012 23:59