am0 ha scritto:
@efis
Nel branco di montanari ignoranti qualcuno che ha studiato c'è
Guarda
qui se può esserti utile.
Non ho mai detto che i montanari sono ignoranti.
E nel link non compare nemmeno un nome.
Troppo facile dire "360 professori".
Professori di cosa?
Ce l'hanno un nome e cognome?
Vorrei vedere per una volta un po' di nomi di geologi referenziati che spiegano (davanti ad una giuria di loro pari) il perchè la Tav non sa da farsi.
Nel documento che ho mostrato io i nomi ci sono, sono verificabili, e alcuni di loro hanno già realizzato con successo importanti trafori sotto le alpi svizzere.
Parliamo quindi di gente con esperienza sul campo nell'ingegneria dei trafori che si è già scontrata con innumerevoli problematiche geologiche (perchè fare un traforo non è uno scherzo a prescindere) e ha saputo affrontarle come da progetto.
Ad esempio Ing. GERARD SEINGRE (Lausanne) è stato progettista e responsabile del progetto «sicurezza-amianto» per il traforo del Lötschberg.
Se hanno affidato a lui il compito di partecipare al traforo Tav ci sarà un motivo.
Il motivo è che questa persona ha già avuto a che fare con l'amianto, lo conosce, sa come si tratta e come si lavora, insomma meglio lui che un geologino alle prime armi che non ha mai realizzato trafori importarti e complessi.
Notare che tutti questi esperti non nascondono la presenza di amianto o uranite nelle rocce!
Lo dicono chiaro che c'è, non lo nascondono.
Ma spiegano anche come si trattano queste materie e come si fa per lavorarle in sicurezza.
Anche un medico sa che operare a cuore aperto è pericoloso per il paziente (di sicuro non è come strappare un dente).
Ma la loro esperienza sul campo serve a far sì che tale pericoloso intervento sia comunque possibile se fatto nel modo giusto.
Il tutto, appunto, sta nel vedere se questi "esperti" facciano le cose nel modo giusto!
Se le fanno nel modo ingegneristico giusto non ci sono pericoli.
Se le fanno nel modo sbagliato ci sono pericoli.
Ma questo non accade soltanto per un traforo.
Accade in qualunque cosa che ci circonda, un ponte, una galleria, una diga, un grattacielo, etc etc.
Ogni cosa presenta difficoltà e numerose variabili potenzialmente pericolose che vanno studiate e risolte.
Ma lo si sa da sempre questo, anzi è la prassi di qualsiasi costruzione ingegneristica sfidare le difficoltà e vincerle.
Altrimenti a che serve l'ingegneria se "se la fa sotto" alla prima difficoltà che si incontra?
Se dovessimo fermarci ad ogni difficoltà che si incontra, a quest'ora vivremo ancora tutti nelle caverne, incapaci di costruire aerei, macchine, ponti, strade, razzi spaziali, gallerie, palazzi,... tutto insomma.
E' per questo che mi piacerebbe vedere ad un tavolo i vari geologi "pro e contro" Tav, e vedere che tipo di prove realmente valide portino entrambi i contendenti per stabilire la fattezza, o non fattezza, del progetto Tav.
Se è solo per una mera questione di soldi... nulla da dire... è una ragione valida.
Ma se è per una questione di ingegneria e geologia è diverso, mi piacerebbe capire chi ha veramente ragione.
Se gli esperti di cui ho messo nomi e cognomi.
Oppure se i "360 professori" senza un nome.