...ha letteralmente sdoganato la chiusa e ermetica "musica d'autore". Unendo finalmente testi importanti ad altrettante importanti invenzioni musicali. Prima di lui il cantautore era solo con chitarra o piano, a cantare principalmente cose tristi. Arriva lui, di cui mi ricordo "anidride solforosa", un capolavoro acido e intenso. "Automobili", dove denunciava le storture della società industriale. "Com'è profondo il mare", elegia della solitudine. Il tutto sempre permeata da grandi soluzioni sonore, melodia che finalmente poteva poggiare su armonie sonore nuove. Comporre una canzone chiedendosi "ma che cos'è Bonetti?", addirittura declamando i titoli di Borsa. Il testo di "Il treno a vela", la poesia sconfinata di Quale Allegria, l'onanismo disperato di "Erotico Stomp" eletto quasi a inno generazionale....
e poi l'invenzione, magica, del tour gigantesco di Banana Republic, acchiappando il più introverso e folk dei cantautori romani, De Gregori, affiancandogli una band "stellare", e convincendolo a fare i gli stadi di tutt'Italia:sentitevi in quel disco la versione di "buffalo bill", roba ancora da brividi.
L'affermazione "definitiva" con il Dalla del 79, con capolavori tipo Anna e Marco, l'anno che verrà, etc etc.
A volte potrà essere risultato stucchevole, smaccatamente pop (Al lupo al lupo), ma ad uno che riesce a COMPORRE una cosa come Caruso...beh, gli si può perdonare.
E poi, per me, il capolavoro assoluto: viaggi organizzati. Una confezione sonora "avanti", quasi tutta fatta al Fairlight, con Malavasi (il top all'epoca) alla produzione, un cantautore che si libera ormai di tutti gli stilemi classici e s'avventura in cose tipo "Toro", "Tutta la vita", "Washington"(brividi), "Tu dov'eri".....disco suonato benissimo, arrangiato alla grande, ancora oggi da riascoltare alla stessa stregua di "E già" di Battisti: pietre angolari.
NOn ho mai sopportato molta musica italiana, certi stereotipi, certe...gabbie. Con Dalla ho iniziato a pigiare i primi tasti degli organetti parrocchiali, ma poi ho imparato ad apprezzarne la rara musicalità. Lui e Battisti sono sinceramente gli artisti italiani che hanno permesso di essere...orgogliosi, musicalmente, di avere cotali rappresentanti nel mondo.
Insieme a De Andrè (che non amo ma che rispetto come grandezza), sono ora un terzetto favoloso col coro degli angeli.
Non me ne vogliano gli altri, ma con questi...eh beh, non c'era storia
Ciao Lucio, mi hai accompagnato tanto, mi sei sempre stato simpatico, mai una virgola fuori posto, e tanta tanta bella musica composta per i nostri cuori....una lacrima dal cuore, per te.....