@ JPJ
manuel_carloni ha scritto:
perchè non si sono ingnocchiati davanti a chi, con guerre, embarghi, leggi antidemocratiche, e colonialismo, ha cercato di annichilirli, saccheggiarli e ridurli schiavi.
No, infatti è bastato un mare di promesse e l'ideale della
revoluciòn per acchiapparli e renderli schiavi.
manuel_carloni ha scritto:
chi da anni era oppresso, ha trovato la forza ed il modo di ribellarsi, di sentirsi rappresentato e sostenuto.
Non cominciamo una disputa storica per favore... ma allo stesso tempo non divertiamoci a creare qualunquismo e dietrologie.
Fidel, al pari di tanti altri, è sempre e solo stato un conquistatore. Uccidine uno e sei un assassino, uccidine molti e sei un re. Quell'isola non è SUA, se l'è presa e ci si è fatto cuscini d'oro... vallo a chiedere a migliaia di Cubani che soffrono da una vita un esilio forzato per non dover vivere in quel "paradiso" per turisti.
Per certe cose hai ragione, ma per altre no.
Se pensi a com'era Cuba prima della Rivoluzione (governo fantoccio, dittatore imposto dalla CIA), se addirittura provi a indagare sulle nefandezze fatte, nell'ordine, da
- Francesi
- Giapponesi
- Cinesi
- Francesi (ancora)
- Americani
in Laos e Vietnam, forse ti passa la voglia di guardare i film di protesta contro la guerra in Vietnam!
Ma protesta per chi? Per migliaia di giovani americani mandati a combattere una
guerra di invasione, con metodi sporchi e brutali tipici della CIA.
Prova a cercare cosa facevano non solo loro, ma anche i Francesi prima, magari arruolando tribù indigene e lasciandogli carta bianca (perché non volevano sporcarsi le mani direttamente)...
Nessuno però parla delle
centiaia di migliaia di morti Vietnamiti e Laotiani, morti per difendere IL PROPRIO paese, torturati, uccisi, bruciati vivi nella giungla, donne e bambine stuprate e poi macellate nei loro villaggi, perché secondo un paese a 10.000km di distanza, quello era il loro parco giochi e dovevano rimanere "liberi".
Il comunismo non è stato certo la liberazione di quei popoli e anzi in alcuni casi ne è stata una seconda condanna, ma lo possiamo dire col senno di poi.
Ma in quel momento storico, non v'era alternativa alla lotta (armata o pacifica) per essere sé stessi, per essere un popolo davvero libero e non soggiogato a potenze straniere.