La fine del pianoforte acustico ?

anonimo 02-01-12 23.45
Infatti

Ma quale fine del pianoforte acustico ?!!?!? emo

Edited 2 Gen. 2012 22:45
Michele76 02-01-12 23.46
Manca poco... non lo usa più nessuno
Edited 3 Gen. 2012 21:14
gig69 02-01-12 23.47
@ bagas68
....emo.....
con tutto il rispetto...lasciatemi "umilmente affermare.....
MA CHE RAZZA DI THREAD E' QUESTO?
Scarseggiano gli argomenti?
emoemo
emo
Michele76 03-01-12 00.21
-
Edited 3 Gen. 2012 21:15
igiardinidimarzo 03-01-12 00.49
e' giusto che stia nel tecnico:

sono sempre i 'tecnici' che fanno magre figure,
puntualmente smentiti, avvinghiati ai loro nostalgici attaccamenti al passato,
dallo stupefacente progresso tecnologico...
LittleApple 03-01-12 00.54
@ Michele76
Forse più come cd e esecuzione dal vivo...
Quoto. Il vinile è una riproduzione esattamente come il cd. Non ci sono gli omini che suonano dentro al vinile...
LittleApple 03-01-12 01.10
@ igiardinidimarzo
tutto ha un inizio ed ha una fine:
arrivera' (presto) il tempo della fine per il piano 'classico';

quando uscirono i televisori al plasma (ricordo perfettamente i pareri degli esperti) tutti erano pronti a scommettere che nessuna tv avrebbe mai superato quella catodica:
oggi, a distanza di pochi anni, nessuno (tanto meno gli 'esperti') vorrebbe tornare indietro...

e' accaduto con la fotografia digitale...

e' il progresso...
Qui però Giardini debbo contraddirti. Tu hai parlato di riproduzione di immagini... TV con tecnologie che evolvono, e fotocamere che rimpiazzano le pellicole. Ma tutte avevano lo stesso obiettivo: riprodurre l'immagine reale, o in movimento, o statica, a fini artistici e comunicativi.

Per il piano acustico è diverso. Ma poi, che vogliamo acusticare? Non esiste il pianoforte acustico, esiste il pianoforte, e il pianoforte digitale. Se io dico "pianoforte", non dev'esserci equivoco: parlo di uno Steinway, di un Bosendorfer, di uno Yamaha, Kawai, Petrof e compagnia bella. Ma di quelli veri, in legno, grossi o piccoli, con corde e martelletti.

Qui non si parla di tecnologia che evolve per riprodurre un qualcosa. Qui parliamo di un qualcosa che esiste, a se stante, con un'anima, una personalità e una storia, e di altri oggetti, strumenti, che emulano questo qualcosa. Non sono due modi diversi per avvicinarsi all'idea che risiede nell'Iperuranio. Il pianoforte è il degno abitante dell'Iperuranio, e il pianoforte digitale non è altro che la materia che si plasma secondo la forma per riprodurre l'idea. Il discorso tuo, Giardini, si applica benissimo alla riproduzione del pianoforte: piano digitale e VST. Anni fa, pensare di avere un bel suono di pianoforte in un PC era fantascienza, nulla poteva superare l'hardware nella performance. Poi uscirono i campioni, megabyte su megabyte, e ancora gli scettici: "Non garantiscono la suonabilità dei pianoforti digitali hardware". Vero. Poi spuntarono nuove tecnologie, nuovi campionamenti, i modelli fisici, mappature non più lineari, ma adattabili al vero modo di suonare... Tutto progredisce, tutto avanza. Ma non c'è pericolo che il pianoforte scompaia. O meglio, il pericolo c'è nel senso che non ci sarà più bisogno di lui (cosa impossibile a mio avviso, finché esisterà la musica classica, Dio la benedica). Ci sarà il pericolo che scompaiano i pianoforti digitali in virtù dei VST, questo sì. Ma non può scomparire il modello, l'idolo, il personaggio, in virtù di un qualcosa che lo riproduce. Sarebbe come distruggere la Luna, per poi attaccare in casa una sua fotografia.

Qui non stiamo parlando di sostituire Julia Roberts con una sua sosia, ma stiamo ipotizzando di sostituire Julia Roberts con un videogame che la vede protagonista, una sua immagine digitale. Forse arriveremo a livelli di dettaglio assurdi da non distinguere l'immagine vera da quella riprodotta, chissà. Ma non si può digitalizzare la grazia, l'espressione, l'intenzione. Non si può digitalizzare l'anima.
giosanta 03-01-12 01.11
Evidentemente vivo su un altro pianeta, visto che di digitali non ne vedo.
Non è una battuta, ma appassionato di Jazz e classica, di digitali sul serio non ne vedo, l'estate italiana pullula di festival grandi e piccoli e vedo solo "code", magari "codine" ma code, con tanto di microfoni infilati dentro.
Magari sparirà il verticale, da parte mia senza nessunissimo rimpianto ma, ripeto, senza alcuna provocazione, io di digitali sui palchi che "osservo" non ne vedo.
Concordo poi con l'inadeguatezza di certi paragoni.

Edited 3 Gen. 2012 0:13
igiardinidimarzo 03-01-12 01.14
Nicola, il tuo discorso non fa una piega,
ma rimango della mia idea:
non vi e' scampo per il 'vecchio' baraccone...
Edited 3 Gen. 2012 0:16
Giacomo_15 03-01-12 01.15
@ clouseau57
a seguito di un thread da me aperto mi chiedevo...
" ma in effetti , sto'o pianoforte acustico , che senso ha piu' "
avere un bel mobile , o fare scena sul palcoscenico ?
Una cosa e' certa , a livello di suono non hanno piu' nulla da inventare...
Volendo , si puo' anche avere un'ottima tastiera , senza pero dover portare un'aeroplano sul palco ( ..a cosa / lunga )..
cosa ne pensate ?
emo
penso che è una grossa stronzata.......come si fa a dire che senso ha più un pianoforte acustico?????
.......cioè, ma vogliamo paragonare il suono vero di corde vere, battute da martelletti veri, che provocano onde che vengo amplificate dalla cassa armonica, con (ad esempio) i 4 Gb digitali di un Kronos?????????
sia per il suono, che per la meccanica (sull'acustico senti al tocco tutto il lavoro del martelletto, delle corde....... emo)........
oh, ma stiamo scherzando????? emo......ma non c'è neppure traccia della benchè minima idea!!!!! emo

cioè, fidati, suono su un meraviglioso Yamaha C7 (che anche se non è uno Steinway dà le sue emozioni) e quello che si prova non ha proprio paragone neppure con il miglior stage piano, o vst, o quello che ti pare......
dai retta, l'unica cosa che si avvicina un attimo di più è la serie CP Yamaha, ma ti garantisco che siamo comunque lontani anni luce da un vero pianoforte acustico........

poi ovvio che uno in live (ovviamente se non fa classica e affini) si porta uno stage piano, è un'ottima scelta......credo nessuno si prenda la briga di portarsi un acustico per fare musica leggera........
.........tuttavia, da qui a chiedersi se sia la fine del pianoforte acustico, o che senso abbia più quest'ultimo, ce ne passa eh............
lifetime 03-01-12 01.19
LittleApple ha scritto:
Il vinile è una riproduzione esattamente come il cd. Non ci sono gli omini che suonano dentro al vinile...

mi riferivo al fatto che il segnale del vinile è analogico e dunque identico a quello che arriva all'orecchio, con le dovute conversioni del mezzo di trasporto!!! sul cd il segnale digitale è comunque campionato perdendo parte del dettaglio e colori naturali. Ho fatto il paragone perchè sembrava che il digitale facesse sparire una volta per tutto nastri e vinili ma non è stato così, vedi ultimamente la moltissime ristampe di vinile...
DaniloSesti 03-01-12 01.25
Stavo immaginando un eventuale situazione in cui i pianoforti non vengano più prodotti....tutti col digitale....poi un ragazzino che studia musica,per caso,trova nella cantina del nonno un vecchio pianoforte,di quelli veri,lo suona e dice "cavolo.....ma questo è tutta un'altra cosa"emo

jacus78 03-01-12 01.46
per chi lo ascolta, un pianoforte acustico è uguale a milioni di vst o di piani digitali...

per chi lo suona.....non c'è tecnologia che tenga, e per chi afferma che il divario è ancora discreto, io dico che il divario è ancora abissale...

è come scopare con monica bellucci, e con la bindi (con tutto il rispetto) travestita da monica bellucci!
Edited 3 Gen. 2012 0:47
giosanta 03-01-12 01.50
Visto che accetto volentieri la simpatica provocazione del nostro ispettore, provo a suggerire una diversa angolazione, che ovviamente non è solo riferibile al piano.
Si fabbricheranno sino a che ci saranno orecchie e mani in grado di apprezzarli.
Ad oggi ci sono.
anonimo 03-01-12 01.58
Con il campionamento anche lo Stradivari non ha piu' ragione di esistere?

No ragazzi, non scherziamo perche' per quanto la tecnologia possa essere avanzata, a suonare non sono gli speaker, ma il legno la piastra, i martelletti (anche loro fan parte della generazione del suono), la meccanica e tutto il resto.

Nessun campione, o modello fisico riuscira' mai a riprodurre tutto cio',
e neppure il modo di diffondere il suono nell'ambiente.

Che poi per compromesso sia preferibile portarsi uno stage da pochi chili al posto di un "gran concerto" di diversi quintali, e' un altro discorso, ma quando suoni un vero pianoforte, anche tu diventi parte dello strumento, e ti viene anche da suonare decisamente meglio.




Edited 3 Gen. 2012 1:04
miglio77 03-01-12 03.22
@ NewDress
Un dettaglio non da poco: lo strumento vero, reale, non è solo per chi ascolta, ma soprattutto per chi lo suona. Così, solo per ricordare..emo
esatto.

Se può essere vero che l'ascoltatore ad un certo punto potrebbe arrivare a non notare differenze, in effetti per l'esecutore la differenza ci sarà SEMPRE e questo perchè è un dato di fatto.

Il suono che ti arriva dal mobile, direttamente da una corda percossa da un martelletto sarà sempre di fatto un suono differente da quello riprodotto tramite dei diffusori acustici, per quanto realistico potrà essere, per quanta matematica ci possa essere dietro ad una emulazione.

L'unico vero motivo per cui preferire il digitale nel POP e nel ROCK è per il fatto già ben espresso dal crociato: spesso sui palchi i pianoforti sono microfonati a volatile di segugio... quindi molto meglio un "vecchio" P80 emo
carambolaf 03-01-12 03.40
Ragazzi dai,non scherziamo. Va bene tutto ma il pianoforte lasciatelo stare per favore emo
Io spero che si stia parlando in un contesto esclusivamente pop/rock o al massimo jazz, ma pensare solo lontanamente ad un pianista classico che ad un concerto suona chopin,liszt o debussy su in digitale.....mi mette una tristezza allucinante emo
rabbrividisco emo
alanwilder91 03-01-12 03.53
Magari ad un orecchio "medio" potrà sembrare uguale ma già con uno minimo di predisposizione un pò di differenza si sente. Non parliamo poi di chi lo suona, li non c'è storia.

Il piano digitale è comodo, trasportabile, economico ed alcuni anche con un suono davvero davvero bello ma chi può permetterselo suoni con l'acustico che non c'è paragone.
Edited 3 Gen. 2012 2:54
adl655321 03-01-12 04.49
Scambio Roland rd700 gx con Bosendorfer Imperial 290, affrettatevi!
Scherzi a parte il divario è oggettivamente abissale. Sedersi davanti ad un gran coda e suonare non è minimamente paragonabile a nessun digitale esistente sulla faccia della terra.
mauropagnussat 03-01-12 05.06
Ho letto un savvo di commenti che partono dicendo: "ragazzi non scherziamo, l'acustico non potrà mai essere sostituito". Io penso che questa affermazione sia completamente sbagliata!!! La storia ci ha insegnato che in tutte le cose c'è un'evoluzione dettata dallo sviluppo tecnologico, dallo sviluppo economico, dal cambiamento della società e delle sue regole di usi e costumi!!! Il pianoforte acustico verrà presto sostituito dai digitali come è successo per il vinile, così come per i synth analogici!! siamo tutti li a dire: ah ma il suono del polisix, ahh ma il suono del moog, ma poi alla fine giriamo tutti con il motif, con la kronos con il juno... Certo qualcuno gira ancora con il moog, qualcun altro gira con il suo hammond a doppia tastiera più pedaliera, si ma chi??? chi ha 2 facchini che glielo montano e smontano ed un furgone dedicato solo per quello... Quanti pensate che ne vendano di hammond, e quanti nord stage invece??? La praticità però non è l'unica cosa che farà sparire i piani acustici: la tecnologia evolve esponenzialmente: algoritmi che oggi conosciamo un anno fa non esistevano e questo meccanismo è in continua evoluzione, un'evoluzione, come dicevo esponenziale quindi se ieri conoscevo 1 oggi conosco 2 domani 4 dopodomani 16 e così via! Il suono è una propoagazione fisica, un oscillazione dell'aria captata dal nostro sistema neuroacustico. Il sistema con cui riproduciamo i suoni è simile ad una curva di gaus la quale approssima un reale andamento fisico. Maggiore è il grado di analisi e più fedele sarà la riproduzione. Ora, se la tecnologia evolve esponenzialmente presto arriveremo non solo ad una eguale riproduzione della realtà in ogni sua forma ma, addirittura al superamento di questa rapresentazione fisica. Ed in fine la componente sociale: gli strumenti (tutti) hanno subito già delle evoluzioni: chi suona mozart su un grancoda pensando di avere la sonorità che concepiva l'austriaco mentre componeva commette un gravissimo errore. Il pianoforte ha subito un'enorme sviluppo, grazie alla tecnologia giù a partire dal romanticismo (dove si espanse ad 88 tasti moltiplicano le armoniche e quindi modificandone il suono) e così fino ai giorni nostri. Il tasto in avorio non lo si trova più (l'avorio è protetto grazie a dio!!!) il pedale tonale è un inserimento romantico, oggi noi accordiamo a 4.40 se non anche un filo più alto (soprattutto in germania dove arrivano anche a 4.42, per la gioia dei violinisti) mentre nel 1700 erano molto più bassi. Questo perchè le esigenze di chi ascolta cambiano e quindi gli strumenti si modellano su queste esigenze. Se qualcuno avesse detto a bach che di li a 300 anni il clavicembalo sarebbe sparito sia dal commercio che dall'immaginario dei compositori credo proprio che lui avrebbe risposto com tanti di voi hanno fatto... Io penso che tra un centinaio di anni non esisterà più il pianoforte acustico in commercio, ma ben prima ci accorgeremo noi stessi che non sarà una perdita inrimpiazzabile... Dopo tutto all'assenza del vinile ci siamo abituati no???