orange1978 ha scritto:
se roland tirasse fuori tutte le sue benedette tecnologie che ha sviluppato, SA3, Variphrase, AP synthesis, L/A, RSPCM, e tutta l'emulazione virtual di cui è capace, e le riunisse in uno strumento dal costo sotto i 3000 euro con flash rom e un disco ssd pieno di tutte le sue forme d'onda che ha in catalogo (tutte le srx, tutte le srjv, le librerie per s7xx) allora si che ne vedremmo delle belle.
Sì sarebbe bello.
Ma sappiamo ambedue che un simile strumento non potrebbe costare sotto i 3000 euro, e oltretutto metterebbe in scacco tutta l'attuale produzione Roland.
Voglio dire... se realmente esistesse uno strumento che a meno di 3000 euro racchiude in sè il meglio del tastierismo Roland, a che pro mantenere in catalogo altre tastiere che costano la stessa cifra?
Aziendalmente parlando non sta in piedi.
Se le altre tastiere del catalogo costassero 1000 euro, e il JP80 (fatto nel modo descritto) costasse 3000 euro, allora avrebbe un senso.
Ma siccome le altre tastiere costano più o meno la stessa cifra è improponibile mettere in commercio un "plus ultra" che costa come le altre tastiere.
Dovrebbe costare 6000 euro per essere "localizzato" nel catalogo.
Discorso economico/aziendale a parte, c'è poi il problema del controllo dello strumento.
Un V-Synth ad esempio ha ragione di essere se fatto in quel modo, con quei controlli, con quel pannello.
Pensare di mettere un V-Synth in un JP80 smagrendo tutta la parte relativa ai controlli significa segare buona parte dell'essenza progettuale di un V-Synth.
Che poi a voler ben guardare è proprio quello che il JP80 ha fatto con l'hammond!
L'hammond lo hanno messo, ma smagrendo e segando parte dei controlli essenziali (soprattutto per il live, visto che si parlava anche di live) dell'hammond e del suo tipico uso da scuola hammondistica.
Il risultato è un hammond che di fatto non può essere usato alla hammond.
Secondo il mio modesto parere Roland avrebbe fatto meglio a creare un synth nuovo e innovativo che rispecchiasse il Jupiter8.
Non quindi un synth scarno di controlli, e che fa anche il pianoforte e svariati suoni campionati, bensì un vero nuovo e potente synth zeppo di controlli in real time che si prefiggeva di potenziare ed esaltare il concetto di synth alla jupiter8.
Un po' come ha fatto Clavia coi vari NL1, NL2, NL3, che sono veri synth, potenti, e con suoni strepitosi per gli intenditori di suoni da synth.
Naturalmente un JP80 fatto in questo modo avrebbe attirato meno clientela dal momento che non è un mix di stagepiano, di workstation, di phantom, etc.
Ma almeno avrebbe avuto una collocazione ben precisa: sintetizzatore potente per veri intenditori, di alto costo, e di grande spessore.
Un po' come lo è stato ai tempi il Jupiter8, o il Prophet5, o l'Oberheim OBX, macchine straordinarie con un suono unico e inimitabile, costose, dedicate, per veri intenditori.
Uno strumento del genere sarebbe stato perfettamente collocabile nel catalogo, anzichè essere (come lo è tutt'ora) un pastone di vari strumenti Roland senza lode ne infamia.
Insomma uno strumento da abbinare al V-Synth, ma di carattere differente, soprattutto nel suono, più specchiato all'analog style, al vintage, ai manopoloni, che non al digitale estremicizzato di un V-Synth.
Il tutto a 3000 euro, prezzo allineato ai vari Moog e Wavestation, ma con l'inconfondibile "pasta Roland" di un tempo.
E' così che avrei immaginato il JP80.
Edited 1 Nov. 2011 14:47