Tempi di crisi anche per roland

Constrictor 28-10-11 23.58
Innanzitutto, ho solo ripetuto una frase di LittleApple, avendola condivisa, quindi, la prima parte non è mia.
Dichiari "ho dovuto per forza rivolgermi alle novità del mercato" - E chi l'ha detto?
Esiste il mercato dell'usato, ottimo per il risparmio economico, se si acquista con attenzione evitando "sole".
Siamo, invece. noi stessi ad esser spinti verso le novità e "l'ultimo grido" per tenerci al passo con i tempi, magari anche consapevoli che ciò che stiamo acquistando è inferiore a qualcosa di già datato.
Ossequi.
Constrictor
Edited 28 Ott. 2011 21:59
nicolo 29-10-11 00.12
beh, le meccaniche si usurano.
non sempre conviene cercare di risparmiare qualche centinaio di euro e rischiare di avere problemi di "vecchiaia".
diverso il discorso per expander (ovvio)et simili.
marco_frattini 29-10-11 02.47
@ michelet
marco_frattini ha scritto:
La cosa che poi mi infastidisce ancor di più é che ti danno in dotazione il software del SONAR-LE come dire: "Guarda che l'Editing Hardware non é completo e pertanto se vuoi veramente giocarci con il midi devi necessariamente installare il programmino!" Ma non vi sembra paradossale sta cosa?

A mio modesto avviso questo è l'aspetto meno irritante di tutti. Era decisamente peggio quando Sonar o Cubase AI non veniva dato in bundle ed i sequencer integrati nelle workstation erano/sono troppo complicati da usare in modo proficuo. emo
Personalmente ho sempre sottostimato e sottoutilizzato i sequencer interni, fin da quando acquistai M1Rex nel 1989. In precedenza avevo Yamaha QX7, che aveva solo 2 tracce e lavorava per sovrapposizione fino a 16 canali midi. Anche con il sequencer di Korg T1 sono riuscito a combinare poco, forse solo di recente con Korg TR76 il mio rapporto con il sequencer hardware è migliorato.
Ma fin da quasi subito il mio sequencer preferenziale è stato sempre su computer: dall'Opcode MidiMac Sequencer al Digital Performer di oggi.
michelet ha scritto:
Personalmente ho sempre sottostimato e sottoutilizzato i sequencer interni, fin da quando acquistai M1Rex nel 1989....


Si in effetti anteriormente erano penosi, quello integrato alla mia JW-50 (altro non é che l'MC-50) suonava male e quando caricavi le tracce il clock in certe misure si rallentava cosa però (nota bene) che non avviene più nel JUNO-G ad esempio che da questo punto di vista é di tutto rispetto (problemi di memory card a parte!).
Se vai sull'MS-50 Korg stai pur certo che avrai un sequecer quasi perfetto, infatti ho avuto modo di provarlo ed ho potuto notare un clock davvero eccellente pur con carichi spropositati di midi events.
Ripeto, io sono per gl'Hardware perché la musica é nata principalmente per appoggiarsi a questi supporti i software son venuti dopo, non capisco il motivo per cui si debba ancora impiegare un PC esterno e non un'Hardware vista ormai l'odierna micro tecnologia software. (Vedi iPad & quant'altro).
Ritornando a monte, ecco perché tengo a dire che la Roland dovrebbe iniziare a fare i conti con le moderne tecnologie Hardware-Software in maniera da smantellare drasticamente il concetto di PC e MasterKeyboard.
Una volta (ai tempo degl'ATARI e YAMAHA) poteva ancora regggere il concetto di "computer-music" in quanto la micro-tecnologia Software era praticamente inestistente e le capacità di memoria interna e di elaborazione dati non era nemmeno l'1% rispetto a quella di adesso per cui ad es. un'ATARI non poteva essere minimamente paragonato ad un Pentium Dual Core di oggi, quiindi se da un lato la tecnologia informatica si é evoluta a tal punto da sfornarti anche micro pc tascabil con mega GB di memoria non vedo il motivo per cui dall'altro si é fatto ancora molto poco per gl'Hardware musicali.
Ad esempio, prendiamo in considerazione solo il FANTOM-G 6/7 (o anche l' X-6/7) in cui troviamo un vero e proprio Softweare incorporato con la possibilità di aggiungerci anche il mouse ed il monitor esterno!!
Beh, allora dico io, scusate ma non era meglio che tutte le Workstation Hardware fossero state di questo tipo anzicché perseguire ancora la logica ibrida che per sfruttare appieno le potenzialità dell'Editing hai bisogno ancora del dischetto e del PC? Ma é ricidolo ragà, pensateci su un momento per favore; cioé io compro un'Hardware Workstation perché é proprio con quel coso che dovrò "giocare" per poter comporre una base musicale (che sia punto.mid, punto.sv oppure punto.smf quello é un'altra storia) e poi che faccio? C'attcco il pc e la faccio diventare una masterkeyboard? Ma per piacere sù facciamo i seri!
Se una tastiera nasce come Workstation, tu, casa costruttrice, mi devi garantire appieno tutte le sue potenzialità ed offrirmi un Editing completo che con il pc non deve averci nulla a che spartire (se non quando devi fare un download dei file) e questo non soltanto nelle Keyboards di fascia alta (come appunto lo é il Fantom) ma anche in quelle di fascia media come il JUNO-G perché il Juno-G nasce come WORKSTATION e non come Arranger pertanto la regola dovrebbe essere applicata all'unanimità anche per questa fascia: Punto! emo
Edited 29 Ott. 2011 1:02
cbonelli 29-10-11 04.36
Se contina questa crisi , tra qualche anno le tastiere ce le dovremo costruire da soli emo
bkbk 29-10-11 10.38
Io sono a favore di Roland, che ultimamente a sfornato prodotti intelligenti su tutti i reparti, compreso home recording.
Ha un segmento di mercato ampio, dal principiante fino al professionista, e la qualità è relativa a ciò che spendi di conseguenza.
Mi piacerebbe mettere le mani su un jp80 e BK7m per valutrne l'acquisto.
Secondo me Roland, a differenza di Yamaha e Korg, negli anni ha saputo sfruttare bene la corrente delle mode, strizzando sempre l'occhio al semi-prof, che è quella categoria che alla fine fa la differenza nelle vendite (e bilanci)
michelet 29-10-11 11.20
bkbk ha scritto:
Mi piacerebbe mettere le mani su un jp8

Personalmente sono rimasto MOLTO deluso dal Jupiter-80. A parte i tasti sotto la keyboard per richiamare i vari preset, idea che ritengo molto intelligente, a livello di timbrica mi sembrava di ascoltare il mio JV-2080 con un timbro più cristallino. Anche la programmazione delle patches stesse non rende giustizia al motore sonoro della macchina, avevo l'impressione di ascoltare sempre gli stessi suoni.
Magari, approfondendo la programmazione e non utilizzando Jupiter-80 come un "volgare" ROMpler, bensì come vero synth per timbriche inedite e non acustiche, FORSE allora potrà ritrovare la sua dignità.
giannirsc 29-10-11 12.36
il discorso è semplicissimo..20 anni fa gli strumenti li facevano per i professionisti...oggi li fanno per gli amatori e hobbysti..
Edmond 29-10-11 12.46
Son d'accordo con Gianni al 100%. Per stare nel mercato di devi adeguare.

Questo pensiero mi da spunto per aprire una discussione a parte.

Constrictor 29-10-11 14.53
@ giannirsc
il discorso è semplicissimo..20 anni fa gli strumenti li facevano per i professionisti...oggi li fanno per gli amatori e hobbysti..
Esatto! emo - Bravo emo
Oggi, devono suonare tutti, anche coloro che non hanno non solo conoscenze musicali, ma neanche un briciolo di orecchio - L'aiutino? Certo, l'accompagnamento intelligente o il midi che si ferma fin quando non premi la nota giusta.
Più gente suona e più la Casa costruttrice vende.
Ossequi.
Constrictor
anonimo 29-10-11 15.08
A me basta che la Roland duri almeno fino a fine anno. Voglio prendermi il Jupy 80 per Natale, e che caspita.
Materialismo e soddisfazione.
bkbk 29-10-11 15.33
@ Constrictor
Esatto! emo - Bravo emo
Oggi, devono suonare tutti, anche coloro che non hanno non solo conoscenze musicali, ma neanche un briciolo di orecchio - L'aiutino? Certo, l'accompagnamento intelligente o il midi che si ferma fin quando non premi la nota giusta.
Più gente suona e più la Casa costruttrice vende.
Ossequi.
Constrictor
Nulla di personale, ma mi sembri un pò confuso....come puoi quotare con un bravo quello detto da gianni e poi dire:-"Più gente suona e più la Casa costruttrice vende."
Gente ricordiamoci che la fetta di mercato più allettante per certi colossi è e rimarrà l'hobbista/amatore, ed è con quell'introiti che si finanziano quella poca (e sempre meno) ricerca sul settore.
Poi mi sembra che tu possieda una tyros, dunque di accompagnamenti intelligenti vivi anche tu, o mi sbaglio?
Bah....emo
bkbk 29-10-11 16.11
Ricordiamoci che il V-Synth nasce nel lontano 2003, è attualmente in catalogo nelle versioni gt e xt ma nel concetto non è cambiato molto.
Secondo me ultimo vero Synth dell'ultimo decennio, mentre yamaha ha smesso di fare synth dalla sy99, e Korg ne sforna troppi e li abbandona troppo presto (vedi oasys)
gunt 29-10-11 16.17
... da utente mi chiedo:

con tutto il revivalismo anni 80 che c'è oggi, possibile che un'azienda originale degli anni 80 non riesca ad approfittarne???
perchè non punta a far uscire qualche prodotto roland come se fossero gli anni 80?

so di essere sul punto di dire una baggianata... ma se fossi roland farei uscire delle riedizioni di modelli anni 80 rivisti in chiave attuale, ossia lesinando un pò su materiali e approfittando però dei passi avanti della tecnologia rifarei i prodotti che hanno fatto la storia e che ora si trovano solo nel mercato dell'usato

chessò rifare un sh 101 che suona realmente come un sh 101 ed ha proprio quella estetica però con l'aggiunta di scheda sd per registrare suoni ed altro... ad un prezzo contenuto (ovvio)...

voglio dire, la casio è andata a riesumare gli orologi in metallo a display ed anche gli orologi con calcolatrice annusando la vintage mania... ne hanno riesumato la produzione

ok, la baggianata l'ho detta....
giosanta 29-10-11 16.28
" il discorso è semplicissimo..20 anni fa gli strumenti li facevano per i professionisti...oggi li fanno per gli amatori e hobbysti." (giannirsc)
Questa, molto al d la del discorso su Roland, è una VERITA SACROSANTA! Con implicazioni tragiche, e lo dico da semplice strimpellatore amatore.
Edited 29 Ott. 2011 14:31
DJazzOne 21-11-11 16.25
Per carità, è un parere personale, ma secondo me, per chi vuole iniziare con un buon piano che si avvicini anche come meccanica ad un "acustico" si procura 3-400€ ed ha un RD300/300S che non ha nulla da invidiare agli altri "digitali da palco" attualmente in circolazione.
Ripeto: io la vedo così anche perchè, avendolo avuto per anni ed avendo iniziato a studiare su un mezza coda, parlo per esperienza provata...sulle mie mani... emo

Scusate avevo quotato un utente, ma non è rimasto nulla. Cmq è sempre relativo alla prod.ne Roland.

P.S. Ho iniziato con il primo arranger Serie e, proseguendo per E70, E86, RD300, RD300s, RD1000, G70 che ad oggi, per uno che sa suonare ed ha un pò di "padella" (orecchio) rimane uno strumento incredibile e ad oggi competitivo.
Edited 21 Nov. 2011 15:34
anonimo 21-11-11 17.10
Crisi per Roland?

Non e' che forse un po' di crisi e' dovuta anche alle sue strategie commerciali non sempre comprensibili?.

Conosco diversi utenti che aspettano prodotti Roland usciti da tre mesi.
Tali prodotti vengono distribuiti in mezza europa ma in Italia continuano ad essere disponibili col contagocce.
Come a dire "in Italia c'e' piu' crisi, si vendono volumi inferiori, quindi nella disponibilita' di pezzi, mettiamola in coda".

Questi utenti sono davvero esasperati dalle lunghe attese per i prodotti in questione.

Poi ancora : cos'e' successo con un noto grande magazzino piemontese che non tratta piu' il marchio?.

So di molte grandi case (non so se Roland e' tra queste), che per garantire sconti non si accontentano piu' dei volumi di acquisto di un determinato prodotto, ma pretendono l'aquisto di tutto il catalogo, compresi quei pezzi che soffrono di invecchiamento precoce.

Molti negozianti hanno rinunciato agli sconti (e alla competitivita' su alcuni marchi) perche' non sono in grado di acquisire forniture cosi' grandi, con grossi rischi di giacenze di pezzi che con la versione successiva crollerebbero di prezzo ecc.

Il noto magazzino, siccome vive sul fatto di applicare prezzi bassi (acquistando determinati volumi di prodotti), ha escluso alcuni marchi, forse perche' volevano imporre condizioni unilaterali. (gem fu tra le prime ad essere esclusa).

Se Roland ha fatto questa politica (non lo so, e' solo una supposizione) anche con il grande magazzino piemontese, di fatto si e' data la zappa sui piedi da sola, perche' si e' persa il mercato del Piemonte, ma anche di una buona fetta del nord Italia.

nel frattempo il noto magazzino campa lo stesso anche senza Roland, perche' i suoi prodotti sono cosi' diversificati, che puo' permettersi di esser lui a dettare le condizioni anziche' subirle.

Sono pure supposizioni, ma se ci fosse del vero confermerebbe la teoria della scelta sbagliata di molti marchi, che nel tentativo di imporre delle condizioni in un momento sfavorevole come quello attuale, finiscono per perdere fette di mercato.

kaiman.
Edited 21 Nov. 2011 16:12
Antony 21-11-11 17.23
@ anonimo
Crisi per Roland?

Non e' che forse un po' di crisi e' dovuta anche alle sue strategie commerciali non sempre comprensibili?.

Conosco diversi utenti che aspettano prodotti Roland usciti da tre mesi.
Tali prodotti vengono distribuiti in mezza europa ma in Italia continuano ad essere disponibili col contagocce.
Come a dire "in Italia c'e' piu' crisi, si vendono volumi inferiori, quindi nella disponibilita' di pezzi, mettiamola in coda".

Questi utenti sono davvero esasperati dalle lunghe attese per i prodotti in questione.

Poi ancora : cos'e' successo con un noto grande magazzino piemontese che non tratta piu' il marchio?.

So di molte grandi case (non so se Roland e' tra queste), che per garantire sconti non si accontentano piu' dei volumi di acquisto di un determinato prodotto, ma pretendono l'aquisto di tutto il catalogo, compresi quei pezzi che soffrono di invecchiamento precoce.

Molti negozianti hanno rinunciato agli sconti (e alla competitivita' su alcuni marchi) perche' non sono in grado di acquisire forniture cosi' grandi, con grossi rischi di giacenze di pezzi che con la versione successiva crollerebbero di prezzo ecc.

Il noto magazzino, siccome vive sul fatto di applicare prezzi bassi (acquistando determinati volumi di prodotti), ha escluso alcuni marchi, forse perche' volevano imporre condizioni unilaterali. (gem fu tra le prime ad essere esclusa).

Se Roland ha fatto questa politica (non lo so, e' solo una supposizione) anche con il grande magazzino piemontese, di fatto si e' data la zappa sui piedi da sola, perche' si e' persa il mercato del Piemonte, ma anche di una buona fetta del nord Italia.

nel frattempo il noto magazzino campa lo stesso anche senza Roland, perche' i suoi prodotti sono cosi' diversificati, che puo' permettersi di esser lui a dettare le condizioni anziche' subirle.

Sono pure supposizioni, ma se ci fosse del vero confermerebbe la teoria della scelta sbagliata di molti marchi, che nel tentativo di imporre delle condizioni in un momento sfavorevole come quello attuale, finiscono per perdere fette di mercato.

kaiman.
Edited 21 Nov. 2011 16:12
Il "noto" negozio piemontese "campa" e si arricchisce semplicemente perchè de facto è detentore di una o più "finanziarie" e se ne fotte della vendita " massiccia" di strumenti musicali. Il noto negozio piemontese ha introiti mostruosi con le sue finanziarie e non con i "volumi di vendita" degli strumenti musicali.
anonimo 21-11-11 23.00
@ Antony
Il "noto" negozio piemontese "campa" e si arricchisce semplicemente perchè de facto è detentore di una o più "finanziarie" e se ne fotte della vendita " massiccia" di strumenti musicali. Il noto negozio piemontese ha introiti mostruosi con le sue finanziarie e non con i "volumi di vendita" degli strumenti musicali.
Antony non sto difendendo "il noto magazzino piemontese", conosco la sua struttura di vendita e non mi interessa il suo aspetto.

Certo e' che avendo appunto una struttura di vendita che gli permette di campare di altro, puo' anche permettersi di tener fuori un marchio come Roland ora e come Gem 20 anni fa.

Il mio intervento voleva focalizzare un altro aspetto.

Sono a conoscenza di alcuni negozi che si son visti praticamente "strozzinare" da alcuni marchi (tendenzialmente i marchi piu' noti).

In pratica da un certo periodo in poi, per poter ottenere gli sconti non bastava piu' ordinare che so "10" sintetizzatori "Pinco pallino", ma veniva preteso da questi marchi l'acquisto dell'intero catalogo, compresi prodotti che cambiano in continuazione versione.

Con la crisi in atto tanti di questi negozi non hanno potuto certo fare ordini di tale imponenza, ed hanno perso la possibilita' di vendere una o piu' categorie (ad esempio synth e tastiere arranger) a prezzi scontati, cosi' son finiti per non tener nulla in negozio perche' a prezzo pieno non si vendeva, e a vendere praticamente su ordinazione.

Questa politica e' andata si a discapito dei negozianti, ma anche dei clienti e di gran parte del mercato italiano.

A questo punto, visto che il tema del thread e' "tempi di crisi anche per roland" (e non per il magazzino piemontese), io ho voluto dare una testimonianza di come alcuni marchi (e immagino che anche Roland sia tra questi) nel tentare di imporre condizioni restrittive, in alcuni casi l'hanno spuntata (negando gli sconti) ma in altri hanno perso un referente che bene o male vendeva volumi di strumenti considerevoli in tutto il nord italia (ripeto non mi interessa con quale politica).

Di fatto il marchio Roland in Piemonte e' quasi assente visto che tolto il negozio del centro di Torino, ed un'altro fuori torino (che pero' tiene solo qualche unita') si e' perso un punto vendita importante, il quale (politiche discutibili a parte) ha per sua imposizione di vendere a prezzi scontati, o in alternativa di rinunciare al marchio (senno' perderebbe la sua fama).


Poi c'era anche l'altro discorso : Roland e' in crisi, ma consegna le novita' col contagocce.

Conosco diversi utenti che per alcune novita' han dovuto penare mesi, alcuni di questi sconfortati dall'attesa son poi passati ad altri prodotti.

Degli stessi modelli introvabili, in altri negozi del Piemonte se ne son visti col contagocce (ne compariva uno, che veniva venduto subito, e poi di nuovo settimane di attesa).

Sempre sugli stessi modelli invece in Germania (ad esempio) la disponibilita' era praticamente illimitata.

Pare che chi ha contattato il distributore Roland per l'Italia, si sia sentito ammettere che in questo momento il marchio stia privilegiando quei paesi con un assetto economico piu' solido, dove si vendono volumi di merce piu' ampi, e forse dove non e' un problema tenere in magazzino l'intero catalogo di merce.

Insomma una crisi relativa, dove in pratica ho il sospetto si distribuisce meno per non rischiare, ma allo stesso tempo si ha l'effetto boomerang di un calo di vendite.
Forse un vero esempio di crisi psicologica del costruttore e non reale (o quasi)? Non lo so, ma puo' essere una concausa, non certo la causa principale.
anonimo 21-11-11 23.11
In ultimo : ricordi le politiche di vendita di un tempo?.

Quando usciva una novita', i grandi marchi davano ai negozi il prodotto "demo" (con tutti gli adesivi attaccati) a prezzo scontatissimo (per il negoziante), cosi' che a fine ciclo potesse essere venduto come demo senza rimetterci.

Nei negozi c'era un assortimento di prodotti demo, la gente provava restava incantata dal pezzo dei suoi sogni (tra tanti) e comprava lo strumento non demo bello che imballato.

Ora che e' stata tolta anche questa possibilita', l'assortimento di prodotti da poter provare si e' contratto notevolmente, ed e' chiaro che molti potenziali acquirenti, non potendo provare finiscono per non conoscere il prodotto e non acquistarlo o cose simili.

Insomma se da una parte ci sono fattori di crisi imputabili alle questioni finanziarie internazionali, dall'altra parte ci sono delle concause (a mio giudizio) determinate dai costruttori stessi, i quali spinti dalla continua mania/necessita' di contrazione dei costi, hanno finito col prendersi anche le conseguenze di politiche troppo restrittive e poco orientate ad invogliare gli acquisti.

de gustibus come sempre.

kaiman.

LittleApple 22-11-11 11.15
Secondo voi il Gaia com'è?