Riflessione sulle potenzialità delle workstation

Ema996 30-05-11 14.22
Io la ritengo una riflessione molto sensata, infatti quello che intedevo dire è che conoscendo Manuele so quanto lui sia preparato e profondo conoscitore delle macchine che dimostra (e non solo), quindi questo gli consente di travalicare i limiti che molte persone meno ferrate si pongono. l'unico punto è quanto sia o meno facile riuscire ad arrivare a comprendere le vere potenzialità di una determinata macchina, questo discorso vale nel mio caso sul NW od addirittura sul vecchio NMG2X.
Ora mi chiedo, quanti di noi che hanno avuto il Korg 01 abbiano effettivamente lavorato sui suoi PCM andando a modificarli per quanto consentito dalla macchina????
Manuele fa delle ottime affermazioni ma forse possono essere ben afferrate solo da i più incalliti smanettatori, molti altri, od almeno quelli più superficiali, penseranno come al solito di trovare la pappa bella e pronta, ma purtoppo un bravo tastierista non deve solo saper suonare bene....emo
Narshell 30-05-11 15.04
Q4bert ha scritto:
Mah... quando si parla di loop divento sempre un po' scettico. Vanno bene in studio, ma in live non si invade un po' il confine? Tanto vale far partire tutta la base!



straquoto

p.s. ah e cmq "pianola" non si può sentire più...emoemo
Jeanlu 30-05-11 15.41
Ema996 ha scritto:
Manuele fa delle ottime affermazioni ma forse possono essere ben afferrate solo da i più incalliti smanettatori, molti altri, od almeno quelli più superficiali, penseranno come al solito di trovare la pappa bella e pronta, ma purtoppo un bravo tastierista non deve solo saper suonare bene....emo


Giusto.
Per quanto riguarda se avessi una qualsiasi WS tra MOTIF XF, FANTOM G, KRONOS E PC3k credo che avere la possibilità di campionare per esempio i suoni di un VST mi entusiasmerebbe, e parecchio! La possibilità di personalizzare la macchina secondo le proprie esigenze, o anche solo colmare eventuali lacune su certe sonorità.
Una WS con campionatore, FLASH ROM e magari un ingresso AUDIO IN apre orizzonti che poco tempo fa sembravano molto lontani.
La "pappa pronta" ci deve essere, d'accordissimo, ma avere anche le suddette possibilità, da sfruttare magari un po' per volta (anni), ci consentono di fare lo strumento NOSTRO al 100 %.
No? emo
Riccardo_Gerbi 30-05-11 15.44
Ema996 ha scritto:
questo gli consente di travalicare i limiti che molte persone meno ferrate si pongono.


Però per lo spettatore è un bel valore aggiunto, e la demo assume anche una valenza formativa.
L'importante è saper cogliere determinati spunti e aver voglia di approfondire.

Ema996 ha scritto:
l'unico punto è quanto sia o meno facile riuscire ad arrivare a comprendere le vere potenzialità di una determinata macchina,


In sintesi: dall'Atari e dei software complessi, proprietari e soprattutto costosi, siamo arrivati ad applicativi gratis o a un costo abbordabile, che forniscono addirittura un Wizard per il processo di cattura (SampleRobot), oppure un editor dedicato che ti consente di organizzare anche i banchi RAM (Korg serie M, oppure PC3K); il Nord Sample Editor è un bel valore aggiunto fornito gratuitamente su alcuni strumenti svedesi...
Hai ragione, venti anni fa era un'impresa per pochi "ardimentosi", magari con il portafoglio gonfio, oggi programmare e arricchire lo strumento con nuove timbriche è una pratica che può essere alla portata di tutti.

Ema996 ha scritto:
Manuele fa delle ottime affermazioni ma forse possono essere ben afferrate solo da i più incalliti smanettatori, molti altri, od almeno quelli più superficiali, penseranno come al solito di trovare la pappa bella e pronta, ma purtoppo un bravo tastierista non deve solo saper suonare bene....


Se le spiegazioni di Manuele riuscissero a stimolare la curiosità di almeno 10 appassionati, il suo sforzo va considerato un successo: lui "apre le danze", e se altri forniranno nelle loro demo determinati "plus", gli appassionati curiosi di sperimentare crescono...e il forum si tramuta in un prezioso supporto, per ricevere informazioni o condividere le proprie esperienze.

La passione negli utenti c'è, basta continuare ad alimentarla.
Bravo Manuele.

Un saluto a tutti.
R.Gerbi
Ema996 30-05-11 16.17
Vedo che siamo daccordo su molte cose, la discussione è sicuramente interessante e costruttiva.
La tecnologia giorno per giorno ci fornisce sempre strumenti migliori per svolgere delle funzioni in maniera sempre più precisa, questo spiega anche il perchè i bambini si arrampicano più difficilmente su un albero ma smanettano sempre più facilmente nei sistemi informatici.
Per fare una spece di battuta: "Una volta il tastierista doveva essere soprattutto robusto per portarsi appresso casermoni pesantissimi e poco complicati, oppure degli ingegneri termonucleari per riuscire a comprendere un sistema modulare (ma sempre cmq ben robusto emo)"
Oggi chiunque può avvicinarsi a questo mondo ma rimane secondo me importantissimo saper scegliere il proprio strumento ideale e forse la vera "Missione" del dimostratore e soprattutto del venditore è quella di saper indirizzare un utente nella giusta scelta.
Dico questo perchè travisando qualche mia indicazione, mi sono trovato gente che credeva di poter fare Piano Bar con il G2....... Il fatto è che se fossimo sicuri che tutti quelli che ci ascoltano siano "competenti" sarebbe più facile parlare e fare vedere ed ognuno potrebbe appunto prendere gli giusti spunti per poter elaborare le proprie idee su quel tipo di strumento, ma siccome non sempre è così a volte si rischia di fa capire ai meno avvezzi fischi per fiaschi.emo
afr 30-05-11 17.04
maxtub ha scritto:
Piccolo OT: A tal proposito, secondo me la workstation vincente è quella con più layer a disposizione, siete d’accordo? Il motif ha 8 layer; il kronos sapete com’è messo?


allora vince Kurzweil 1000 mila a 0 visto che gestisce 32 layers in modo PROG e fino a 16 Prog in modo Performance/SetUp

il kronos ha 2OSC ( con relativa catena di sintesi) per voice, ogni OSC gestisce 4 Msample, però poi hai il modo program che come ben sai usa fino a 16 PRG

Se sia quella dei layers la features che rende vincente una WS non lo so, sicuramente offre molte possibilità già a livello di costruzione del PRG senza dover andare a gestire poi le MULTI

Riccardo_Gerbi 30-05-11 17.25
Ema996 ha scritto:
La tecnologia giorno per giorno ci fornisce sempre strumenti migliori per svolgere delle funzioni in maniera sempre più precisa, questo spiega anche il perchè i bambini si arrampicano più difficilmente su un albero ma smanettano sempre più facilmente nei sistemi informatici.


Spostiamoci nel "nostro": tu non puoi immaginare l'infervoro quando ho letto sul manuale di un software di cattura che puoi pianificare una serie di acquisizioni automatiche; vai a letto e la mattina dopo hai nel desktop decine di pacchetti pronti per l'importazione... e c'è gente che ha passato notti insonni a suo tempo perdendoci gli occhi davanti al display di un Akai, per realizzare Keymap e porre in Velocity Layer quattro multisample in un singolo timbro!

Ema996 ha scritto:
Per fare una spece di battuta: "Una volta il tastierista doveva essere soprattutto robusto per portarsi appresso casermoni pesantissimi e poco complicati, oppure degli ingegneri termonucleari per riuscire a comprendere un sistema modulare (ma sempre cmq ben robusto emo)"


Oggi è affascinante pensare che, per esempio, attraverso una pen drive, oppure un collegamento USB al PC, puoi variare la personalità sonora dello strumento secondo il contesto musicale da dover affrontare, inoltre alleggerisci il setup...Una procedura che può rubarti una sera del tuo tempo libero per l'allestimento.

Ema996 ha scritto:
Oggi chiunque può avvicinarsi a questo mondo ma rimane secondo me importantissimo saper scegliere il proprio strumento ideale e forse la vera "Missione" del dimostratore e soprattutto del venditore è quella di saper indirizzare un utente nella giusta scelta.


Io aggiungo: se alcune esposizioni dei vari addetti del settore - proposte in modo semplice o complesso non importa - spingono l'appassionato a un approfondimento qui, vuol dire che la "missione" è compiuta, e il forum può svolgere i compiti indicati nel mio precedente mex.

Un saluto a tutti.
R.Gerbi
efis007 30-05-11 18.19
miglio77 ha scritto:
efis007 ha scritto:
lasciate perdere le workstation e prendetevi un signor arranger


già, sui palchi da me, i colleghi tastieristi usano solo arranger, è pieno così!
emo

Miglio per una volta, non dico sempre, ma almeno una, vedi di piantarla di tergiversare e soprattutto di capire bene il contesto delle parole riportate senza fare troppi "taglia-cuci".
L'utente inziale del topic si è stupito (giustamente) di una dimostrazione fatta dal Montesanti il quale (parole dell'utente)... ha importato dei loop di ottimi batteristi, con tanto di fill, intro, ending ecc…, e ha dimostrato come la macchina riesca a variarne il tempo senza compromettere la qualità audio; ha poi associato un arpeggio di basso per suonare su tale base con dei pianoforti elettromeccanici di ottima qualità, ottenendo un risultato direi SROPRENDENTE!
Il concetto quì espresso parla da solo.
L'utente si è stupito di una dimostrazione fatta con una workstation che veniva utilizzata in un modo da arranger.
Ed è su quel concetto che io ho risposto.
Ergo, se si compra una workstation (Motif XF) per usarla in QUEL modo è una scelta a mio modo di vedere davvero poco sensata.
Tanto vale comprarsi un vero arranger ed avere immediatamente la garanzia assoluta di:
- Avere tutti gli intro, fill, ending che si vuole, su centinai di ritmi già pronti e confezionati e di ottima fattura.
- Evitare di smadonnare con una workstation per prepararsi tutto quel popò di roba (che di default genralmente non c'è) al fine di... imitare un uso arranger.
Punto.
Il mio consiglio per tanto è un consiglio assolutamente sensato.
Se cerchi una workstation per travestirla da arranger o usarla da arranger, comprati un arranger e fai prima.
Io il Korg M3 non l'ho certo comprato per fare l'arranger.
L'ho comprato per fare tutt'altro uso, l'uso tipico di una workstation.
E tra tutti gli usi tipici di una workstation, l'uso da "arranger" è forse il più insensato di tutti dal momento che esistono già gli arranger che sono fatti appositamente per fare quello, e lo fanno meglio (e subito!) di una workstation.
Non solo.
Visto che si parla di Yamaha, forse non lo sai, ma la moderna serie Motif ha preso in prestito la "SuperArticulation" proprio da un arranger: la Tyros.
Le precedenti Motif non avevano la superarticulation (introdotta con la Tyros2).
Buffo quindi che una workstation "mamma mia" vada a prendere parte della sua attuale potenza sonora da un... arranger.
E poi ci stupiamo dei suoni della Motif?
E cosa ci sarebbe da stupirsi di grazia?
Di fare l'arranger come l'Audya?
O di avere i suoni della Tyros?
Per cui il tuo commento "già, sui palchi da me, i colleghi tastieristi usano solo arranger, è pieno così!" è veramente patetico.
Io non ho mai visto un tastierista sui palchi utilizzare una workstation per usarla come un arranger.
Al contrario ho visto caterbe di tastieristi usare l'arranger, se QUELLO è l'uso primario che ne dovevano fare.

In conclusione: a cosa gli serve (all'utente intendo) la Motif XF?
Per fare musica propria, registrazioni, arrangiamenti, programmazione, robe particolari, etc?
Va bene la Motif.
Mi serve per andare a fare i matrimoni, con centinaia di groove pronti, intro, end, fill, tutto pronto, tanti suoni, centinaia, tutti pronti e belli, midifile, karaoke, basi, etc?
Comprati un arranger (Audya, Tyros4, Pa3X, etc) e lo sfrutti tutto e subito.
afr 30-05-11 18.30
efis007 ha scritto:
L'utente si è stupito di una dimostrazione fatta con una workstation che veniva utilizzata in un modo da arranger.
Ed è su quel concetto che io ho risposto.
Ergo, se si compra una workstation (Motif XF) per usarla in QUEL modo è una scelta a mio modo di vedere davvero poco sensata.
Tanto vale comprarsi un vero arranger ed avere immediatamente la garanzia assoluta di:
- Avere tutti gli intro, fill, ending che si vuole, su centinai di ritmi già pronti e confezionati e di ottima fattura.
- Evitare di smadonnare con una workstation per prepararsi tutto quel popò di roba (che di default genralmente non c'è) al fine di... imitare un uso arranger.
Punto.



concordo

l'importante come sempre è sapere cosa si vuole, per il resto il mercato è generoso con tutti offrendo per ogni esigenza soluzioni di altissimo livello, dai synth puri alle WS passando per gli arranger
efis007 30-05-11 18.41
Erresound ha scritto:
Ma le domande che mi pongo io in primis sono :

ma quante seghe mentali ci si fà sù questi prodotti ?

Quanti di voi usano in realtà loop, riff , autoloops, campioni propietari dentro una tastiera digitale che ti dà la pappa già pronta senza tante menate varie ?

Ma quanto sfruttate in realtà queste benedette workstation ?

Vale la pena starsi a fare autonomamente delle cose che la casa madre già vi da belle confezionate e fatte pure bene ?

io penso che prima bisognerebbe ragionare su questi punti.
Edited 30 Mag. 2011 12:07

Quoto.
Questo è proprio il succo della situazione.
I dimostratori tutti sono soliti usare funzioni specifiche (vuoi create da loro, vuoi di default) per "dimostrare" qualcosa.
E quel qualcosa è un brano o uno spezzone di musica, generalmente inventato allo scopo, e calibrato per rendere appositamente con quel suono o con quel groove.
Nulla di strano eh, anzi è prassi normalissima e anche piacevole da ascoltare.
Anch'io col mio Korg M3 spesso mi metto a "dimostrare" e/o improvvisare sui vari karma già sfruttabili di default.
Il problema però viene dopo, ossia il "cosa me ne faccio di quella cosa in un brano XXX del mio repertorio?".
Sembra una stupidaggine, ma non lo è.
Quanti di noi hanno spacioccato per divertimento sulla propria workstation, e poi dal lato pratico quando si va a suonare con la band o da soli si usa tutta quella roba?
Presumo tutti.
Io ad esempio (che suono con diverse band) NON ho MAI usato la funzione karma del mio M3 dal vivo.
Perchè?
Per un sacco di motivi.
Perchè al batterista non piace il clic in cuffia e/o dover seguire il mio giocattolo.
Perchè nel repertorio non c'è nessun uso possibile di quella roba.
Perchè... perchè... perchè... e sono tutti motivi validi.
Fatto sta che dal vivo il mio M3 non lo posso sfruttare per niente, lo uso giusto come tastiera "pulita", ossia con alcuni suoni, sia di default, sia miei.
E oltre non vado perchè non mi serve!
Tutto questo per dire che la tua rifessione, Erresound, non è stupida, per niente.
Spesso (troppo spesso) ci facciamo bindolare da dimostrazioni ipermegatutto che poi, sul lato pratico e reale del nostro mestiere, non ci servono a niente per tutta una serie di motivi, dal più futile, al più serio.
Bisogna quindi pensarci sempre molto bene a ciò che si compra (a meno che uno ha i soldi che gli crescono in casa), e valutare attentamente a cosa ci serve la macchina XXX per ciò che poi effettivamente dobbiamo fare.
Ecco quindi che poi ci sono quelli che hanno la workstation e la sfruttano al 10%.
Perchè?
Perchè ci hanno pensato male o non hanno fatto bene i conti.
Me compreso naturalmente!
Il mio M3 lo userò al massimo al 30%.
Se non mi mettevano il karma, io, per il mio USO abituale e musicale giornalliero, era meglio!
Non me ne faccio un tubo del karma, non mi serve.
Ma purtroppo c'era, e ho dovuto pagarlo (oltre naturalmente ai suoni e al resto che, invece, mi serve veramente).
carmol 30-05-11 18.50
Per me è dimostrato proprio il contrario...
i campionatori esistono da anni,
le ultimissime workstation
hanno introdotto solo aumenti significativi della quantità di memoria,
finalmente in memoria non volatile.
E ok, la possibilità di variare la velocità del sample senza variare il pitch o viceversa.
MA quello che sopratutto si valorizza nella demo sono le potenzialità
del SOFTWARE, non delle workstation.
Perchè non hanno pensato di introdurre la capacità
di autocampionare nelle WORKSTATION ?
QUESTA sarebbe stata una bella novità..
invece tocca acquistare il SAMPLEROBOT a 300 euri. emo
Edited 30 Mag. 2011 16:58
anumj 30-05-11 19.32
Un campionatore EMU di 20 anni fa è in grado di fare cose paragonabili a quelle dei software di campionamento che avete menzionato, non magari arrivando all'automazione perfetta, ma consentendoti di realizzare un suono pronto in pochi minuti e con una accuratezza superiore a qualsiasi software dedicato. Senza contare il potenziale dei filtri e il calore generale in grado di generare, cose del tutto impensabili su un qualsiasi software attuale.

Una workstation di ultima generazione non ha manco il crossfade per i loop. Però ti deve stupire in qualche modo, allora puntano su tonnellate di effetti (anche di ottima qualità), su pattern e arpeggi, su memorie sempre più grandi.
Ogni anno un nuovo modello con il pianoforte diverso, e lo chassis di un altro colore.

Alcune cose poi sono paradossali. Continuano a fare la gara del display più grande, quando basta un collegamento usb per lavorare e programmare su 21 pollici. Chi è quel pirla che programma da display...

Il potenziale della workstation sta proprio in questo, cioè: l'essere umano ha la sensazione di veder risolti tutti i suoi problemi e le carenze tecnico-musicali in un batter d'occhi;, mentre con un campionatore che ti guarda muto e attende, in un silenzio imbarazzante, proprio da te le istruzioni per funzionare, beh le cose sono leggermente diverse... eppure si è fatta grande musica anche 20 anni fa...








anonimo 30-05-11 19.41
@ anumj
Un campionatore EMU di 20 anni fa è in grado di fare cose paragonabili a quelle dei software di campionamento che avete menzionato, non magari arrivando all'automazione perfetta, ma consentendoti di realizzare un suono pronto in pochi minuti e con una accuratezza superiore a qualsiasi software dedicato. Senza contare il potenziale dei filtri e il calore generale in grado di generare, cose del tutto impensabili su un qualsiasi software attuale.

Una workstation di ultima generazione non ha manco il crossfade per i loop. Però ti deve stupire in qualche modo, allora puntano su tonnellate di effetti (anche di ottima qualità), su pattern e arpeggi, su memorie sempre più grandi.
Ogni anno un nuovo modello con il pianoforte diverso, e lo chassis di un altro colore.

Alcune cose poi sono paradossali. Continuano a fare la gara del display più grande, quando basta un collegamento usb per lavorare e programmare su 21 pollici. Chi è quel pirla che programma da display...

Il potenziale della workstation sta proprio in questo, cioè: l'essere umano ha la sensazione di veder risolti tutti i suoi problemi e le carenze tecnico-musicali in un batter d'occhi;, mentre con un campionatore che ti guarda muto e attende, in un silenzio imbarazzante, proprio da te le istruzioni per funzionare, beh le cose sono leggermente diverse... eppure si è fatta grande musica anche 20 anni fa...








concordo.... al 100%

ecco perchè quando leggo certi interventi a volte mi vien voglia di spegnere il computer.
maxtub 30-05-11 19.46
efis007 ha scritto:
L'utente inziale del topic si è stupito (giustamente) di una dimostrazione fatta dal Montesanti il quale (parole dell'utente)... ha importato dei loop di ottimi batteristi, con tanto di fill, intro, ending ecc…, e ha dimostrato come la macchina riesca a variarne il tempo senza compromettere la qualità audio; ha poi associato un arpeggio di basso per suonare su tale base con dei pianoforti elettromeccanici di ottima qualità, ottenendo un risultato direi SROPRENDENTE!
Il concetto quì espresso parla da solo.
L'utente si è stupito di una dimostrazione fatta con una workstation che veniva utilizzata in un modo da arranger.
Ed è su quel concetto che io ho risposto.
Ergo, se si compra una workstation (Motif XF) per usarla in QUEL modo è una scelta a mio modo di vedere davvero poco sensata.
Tanto vale comprarsi un vero arranger ed avere immediatamente la garanzia assoluta di:
- Avere tutti gli intro, fill, ending che si vuole, su centinai di ritmi già pronti e confezionati e di ottima fattura.
- Evitare di smadonnare con una workstation per prepararsi tutto quel popò di roba (che di default genralmente non c'è) al fine di... imitare un uso arranger.
Punto.


Piano, piano, …. piano

So esattamente quel che mi serve, ci mancherebbe; a me serve una workstration perché suono live con dei gruppi ed in casa mi diletto a comporre qual cosina per cui un arranger non fa certo per me!
Quel che volevo dire è che, ad esempio, quando compongo mi creo dei pattern ritmici che a volte non sono il massimo e non ho mai pensato nemmeno lontanamente alla possibilità di importarmi qualche bel loop che possa aiutarmi nell’ispirazione e nella composizione di un brano … non è certo una cosa fondamentale, ok, ma è sicuramente un valore aggiunto che la mia tastiera ha e sul quale non ho mai meditato.
Inoltre, quante persone sentite in questo forum che continuano a cambiare il motif, il fantom, l’M3 perché cercano il synth di Impressioni di Settembre, perché non hanno il pianoforte come l’Ivory, perché non fanno anche il caffè??? E ogni volta sono migliaia di eurozzi che se ne vanno! Vedendo allora un professionista come Montessanti risolvere egregiamente il problema con un paio di programmi e mostrandomi come si fosse creato un ottimo banco suoni personalizzati alle sue esigenze con tal sistema, scusate, ma mi ha aperto un mondo.
Solo questo

miglio77 30-05-11 21.08
efis007 ha scritto:
Al contrario ho visto caterbe di tastieristi usare l'arranger, se QUELLO è l'uso primario che ne dovevano fare.


Si, ok, ma convieni che il tastierista non è solo quello del duo piano voce + arranger/computer per basi?

Convieni che il tastierista è anche colui che suona le tastiere in una band?
Per me è soprattutto questo.

Quindi ho capito bene il tuo discorso e condivido che usare il motif a mo di arranger sia un po inutile (per me anche un po patetico).
Però, dal momento che uno usa prevalentemente motif xf per la sua band e magari poi vuole dilettarsi a sfruttarlo anche in altri modi, perchè non deve farlo?
Lo si fa e si sfrutta a fondo il proprio strumento senza spendere soldi inutilmente.

Poi se uno ci lavora e ne ricava guadagno, meglio (se non d'obbligo) munirsi dei giusti strumenti.
miglio77 30-05-11 21.14
@ maxtub
efis007 ha scritto:
L'utente inziale del topic si è stupito (giustamente) di una dimostrazione fatta dal Montesanti il quale (parole dell'utente)... ha importato dei loop di ottimi batteristi, con tanto di fill, intro, ending ecc…, e ha dimostrato come la macchina riesca a variarne il tempo senza compromettere la qualità audio; ha poi associato un arpeggio di basso per suonare su tale base con dei pianoforti elettromeccanici di ottima qualità, ottenendo un risultato direi SROPRENDENTE!
Il concetto quì espresso parla da solo.
L'utente si è stupito di una dimostrazione fatta con una workstation che veniva utilizzata in un modo da arranger.
Ed è su quel concetto che io ho risposto.
Ergo, se si compra una workstation (Motif XF) per usarla in QUEL modo è una scelta a mio modo di vedere davvero poco sensata.
Tanto vale comprarsi un vero arranger ed avere immediatamente la garanzia assoluta di:
- Avere tutti gli intro, fill, ending che si vuole, su centinai di ritmi già pronti e confezionati e di ottima fattura.
- Evitare di smadonnare con una workstation per prepararsi tutto quel popò di roba (che di default genralmente non c'è) al fine di... imitare un uso arranger.
Punto.


Piano, piano, …. piano

So esattamente quel che mi serve, ci mancherebbe; a me serve una workstration perché suono live con dei gruppi ed in casa mi diletto a comporre qual cosina per cui un arranger non fa certo per me!
Quel che volevo dire è che, ad esempio, quando compongo mi creo dei pattern ritmici che a volte non sono il massimo e non ho mai pensato nemmeno lontanamente alla possibilità di importarmi qualche bel loop che possa aiutarmi nell’ispirazione e nella composizione di un brano … non è certo una cosa fondamentale, ok, ma è sicuramente un valore aggiunto che la mia tastiera ha e sul quale non ho mai meditato.
Inoltre, quante persone sentite in questo forum che continuano a cambiare il motif, il fantom, l’M3 perché cercano il synth di Impressioni di Settembre, perché non hanno il pianoforte come l’Ivory, perché non fanno anche il caffè??? E ogni volta sono migliaia di eurozzi che se ne vanno! Vedendo allora un professionista come Montessanti risolvere egregiamente il problema con un paio di programmi e mostrandomi come si fosse creato un ottimo banco suoni personalizzati alle sue esigenze con tal sistema, scusate, ma mi ha aperto un mondo.
Solo questo

La serie motif e fantom, tra l'altro, hanno sempre offerto molta ram.

Per me korg rimane il compromesso migliore, anche se ha sempre avuto molta meno ram.

Triton aveva 96 penosi mb, fino anche la extreme, contro i 512 di motif es.
Motif xs 1gb nel 2007, contro i 256+64 di M3, da utilizzarsi proprio separati.

Però l'immediatezza della programmazione e soprattuto la migliore efficacia già dei suoni preset e dello strumento in generale, mi hanno fatto preferire M3 3 ho venduto l'ES7 che era un po troppo ostico da programmare.

Ora che la mia M3 è espansa al massimo, anche se non ha tanti MB di ram, se ottimizzata bene per il live ne ha a sufficienza per poter migliorare quelle sezioni un po più sottotono.
Ema996 30-05-11 23.18
Vedo che quanto avevo detto all'inizio si palesa in questa discussione. Alla fine quella "chicca" riproposta per catturare l'attenzione come appunto quella sorta di "arranger" su Motif, diventa automaticamente una cosa fondamentale trasformando di conseguenza la Workstation in un Arranger. NON E' COSI'!!!!!! Quella è solo una dimostrazione di alcune funzioni di una macchina.... Secondo me ci troviamo come sempre nelle solite discussioni di sempre, come quando i primi sintetizzatori emettevano dei "Vagiti" simili alla voce umana.... E tutti a dire ecco quella macchina "Parla".... Come quando chiedono (e succede ancora oggi) come si deve fare per togliere la voce da un brano audio o magari stampare la partitura dei singoli strumenti sempre da un brano audio e questo perchè alcuni SW leggono alcune tracce singole monofoniche e riescono quasi a rilevare le note, allora secondo molti se ci metti un brano completo ti tira giù tutte le parti belle divise e magari pure gli strumenti e le singole impostazioni, magari un giorno si potrà fare ma per ora no.
Quindi ribadisco che purtroppo a volte il lavoro del dimostratore viene travisato, io nelle mie dimostrazioni cerco di far capire come funziona lo strumento e non forzo la macchina a fare cose per cui non è studiata, se dovessi fare questo commetterei un grave errore perchè, nel caso di una WS, se dovessi dimostrarla creando una sorta di Arranger, se domani il tizio che ha visto la mia demo va a vedere una demo di un arranger vero e proprio la mia demo ne uscirebbe con le ossa rotte.
emo