Parsifal ha scritto:
che tristezza però,editing e vari....ok ma le tastiere andrebbero fatte di qualità, Akai mi ha deluso, spero vendano poco questi nuovi controller.
Che vuoi farci, evidentemente la logica moderna è questa. Però nei vari studi di registrazione io vedo che le vecchie master fanno ancora da sovrane, oppure ci si affida a macchine come Motif, K2600... insomma workstation con grandi funzioni da master.
Quello che mi da fastidio è che una buona qualità dei controlli in real-time (e per noi il tasto è il principale controller in real-time: se fa cagare quello, tutta l'esecuzione ne viene influenzata pesantemente) è essenziale per il musicista, anche perché in uno studio per scrivere le parti di pianoforte usando pesantemente l'editor per correggere basta anche una M-Audio ProKeys o, meglio ancora, una Keystation; prova, a suonarci Prokofiev o Bartok su una cosa del genere: al primo fortissimo ti si tronca in due
. Quindi, che senso hanno le synth-action o le pesate di fascia alta?
Sarò in periodo negativo io, ma dopo quasi 2 anni e mezzo passati a seguire il mercato, prove estenuanti, ricerche impossibili perché il venditore di turno "non tratta quel marchio" seguite da delusioni su delusioni perché ad ogni modello mancava "qualcosa" (e quasi sempre si trattava di problemi legati alla meccanica o alla sensibilità del tasto), mi sento veramente frustrato e preso in giro. E non mi considero neanche un vero professionista, nel senso che per me la musica è principalmente uno svago: quindi, se una persona che comunque lavora ad un livello tra il semi-professionale e l'amatoriale (più per passione che non per viverci) arriva a valutare workstation professionali perché gli altri strumenti sono deludenti...beh...io credo sia "sintomatico".
Scusate e saluti a tutti,
Maurizio
P.S. senza parlare di features come l'aftertouch polifonico, assenza di ingressi per breath o ribbon controller...