Dico la mia . . . la disputa "Pianoforte acustico VS Pianoforte digitale" secondo me non sussiste.
Sono due strumenti che hanno indirizzi diversi.
Chi studia pianoforte deve avere un pianoforte, il digitale serve quando devi suonare e non hai la possibilità di avere a disposizione un acustico.
Un pianoforte digitale a casa, secondo me, è sempre da vedere come riserva dell'acustico quando o non hai lo spazio oppure hai orari che non ti consentono di suonare su un acustico.
L'ideale, come ha detto qualcuno, sarebbe averli entrambi ed entrambi di buona qualità (immagina a suonare 3/4 ore su un coda e poi passare a farti altre 2 ore su un Casio da 400€ . . . non è il massimo).
Se però vuoi avvicinarti al pianoforte senza impegno e non hai in programma di intraprendere un percorso di studi canonico, allora anche un digitale può essere una valida soluzione, molto meno impegnativa di un acustico, a patto di scegliere uno strumento valido.
Ci sono pianoforti che hanno un bel suono ed una discreta tastiera (anche se non avrai mai la sensazione di suonare su un vero pianoforte, non fosse altro per il fatto che il suono non ti arriva come da un acustico).
Il discorso noleggio l'avevo preso in considerazione tempo fa ma visti i prezzi e le carcasse che di solito ti rifilano lo scartai subito.
Alla fine ho risolto tutti i miei problemi prendendo un Kawai a coda, 2 verticali e il CP33 (che però ora vorrei dedicare al Mac e prendere per le serate un CP5) .
Uno dei due verticali, un francese dell'800, è solo un bel mobile dal grande valore affettivo (anche se suona ancora), l'altro, uno Shulze&Polmann preso da un privato che l'aveva usato si e no 2/3 volte a 1.000€, è quello da maltrattare quando faccio tecnica o quando devo avvicinarmi per la I volta a qualche pezzo, poi c'è il Kawai che è quello su cui suonare veramente (
) e poi il CP33 è quello da "asporto" quando vado in giro a suonare e non trovo il pianoforte.