Cerco di mettere i miei 2 centesimi nella discussione:
a) il filtro del M1 e della Wavestation è di tipo FIR, ovvero a numero di impulsi finiti; è una ormai classica struttura digitale, cioè una funzione digitale, ben nota e che non crea alcun problema al programmatore - a parte la sua pesantezza d'implementazione. é ben nota e apprezzata (da chi programma) perchè, non prevedendo percorsi recursivi non diventa mai instabile, ergo non va mai in auto oscillazione (e questa cosa ai musicisti piace un poco meno...).
b) il filtro del Virus TI e di tutti i virtual analog delle generazioni successive è di tipo IIR, cioè con numero d'impulsi potenzialmente infinito; è una struttura altrettanto conosciuta e apprezzata, che ha però il rischio dell'instabilità/auto oscillazione. Questo significa che il filtro fischia anche senza segnale in ingresso perchè, se chi scrive software lo permette, "si alimenta da sola" recuperando il segnale in uscita, secondo il più classico dei percorsi recursivi.
c) è chiaro che, come in analogico, si può e si deve isolare un pezzo di strumento digitale per provare il filtro, l'oscillatore puro, la funzione di ring mod e tutto il resto. come pensi che si faccia per progettare uno strumento digitale? il problema è che, negli strumenti commerciali (per fortuna) non è prevista la possibilità di disassemblare il codice sorgente che è dentro la macchina. in pratica, puoi solo smanettare sul pannello e lavorare con i comandi che ti sono stati graziosamente forniti dal produttore. Diverso è il discorso con i software: anche quelli sono relativamente blindati, ma possono essere massacrati con maggior facilità (o con minore sforzo dell'hardware). Se poi ti riferisci ad una ensemble di Reaktor, che è APERTO per sua natura, è ovvio che il reverse engineering risulta veramente a portata di mano.
d) per iniziare a muovere i primi passi nel pericoloso mondo dei filtri digitali, ti conviene procurarti qualche manuale classico ed iniziare a studiartelo con accuratezza - la matematica è tanta, ma se proprio non puoi farne a meno... - titoli classici sono (li elenco in ordine di "indispensabilità", dal più facile al più ostico): Music with MicroProcessor di H.Chamberlin, The Computer Music Tutorial di C. Roads, Digital Filters (mi sembra) di J.O. Smith III, Musimathics di G. Loy, Musical applications for DSP di Rabiner/Gold; poi, puoi divertirti con i tutorial gratuiti di Max/MSP e con Techniques of Electronic Music di M. Puckette; per quest'ultimo, ti conviene scaricarti anche il programma pD. Inutile dire che, salvo rare eccezioni, li trovi tutti quanti SOLO sul mercato dell'usato o, nel caso di Smith III e Puckette, li puoi leggere in pdf (per Smith, sul sito della sua università - con Google lo trovi subito).
ah, un'ultima malignità: con reaktor, absynth e scuplture di logic, queste cose le capisci al volo... (anzi, ti dirò di più, per molte di esse basterebbe il Clavia Nord Modular G2 Demo Editor, che si scarica a gratis...) e impari anche a farne il reverse engineering che poi ti "esporti" dappertutto senza scomodare baracconi tipo kima
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Lascia stare Excel, che proprio non serve a niente...
bacio le mani