noctivagus, la mia frase che hai citato, non è umoristica.
L'altra sera ho suonato 15 minuti uno Yamaha GS-1.
1972, analogico, 128 voci di polifonia, tastiera pianistica con martelletto e scappamento, aftertouch polifonico.
Mobile da pianoforte classico, zampe "a leone".
Il collezionista che ce l'ha parla di 5/6 esemplari esistenti al mondo, e di un price tag di 25/30kiloeuro.
Il suono...
incredibile.
Sintesi sottrattiva analogica [tutto rigorosamente a preset, tranne che aveva un equalizzatore la cui banda media sembrava un filtro moog per le tagliate che dava], ma... alcuni suoni secondo me non poteva farli senza avere dentro della FM. Analogica, ma già pensata in chiave "operatori"/dx eccetera.
Un trip. Come andare al museo casa di Beethoven e scoprire che si era costruito un pianoforte con dei tin di metallo al posto delle corde, a 73 tasti, e che lo usava per comporre dei brani inediti, leggermente sincopati, che suonava con un amico contrabbassista... Una sensazione di straniamento da macchina del tempo.
1972: 128 voci polifonia, layer, perfettamente intonato...
E sapeva di buono. Sapeva di roba da mangiare buona [erano le 11 di sera e digiuno stavo negoziando da tre ore l'acquisto di quel cazzo di matrix programmer, questo può aver contribuito all'allucinazione sensoriale. ma... no, suonava come gli angeli e aveva l'odore del goulasch della mamma. Un po' troppo chiodo di garofano sulla sesta e settimana ottava, per il resto... perfetto].
Per questo ho scritto quella frase, non è uno scherzo.
Edited 10 Set. 2010 16:07