Nick82 ha scritto:
se tutta la tecnologia che abbiamo adesso la usassimo per creare cose nuove, sai che strumenti bellissimi verrebbero fuori?[
Mah, oddio, ci credo poco, oramai sul fronte sonoro credo che abbiamo esaurito i pozzi, forse in un' altra dimensione si potrà fare qualcosa, magari una WorkStation multimediale con proiezioni olografiche e sensibilizzatori di orgasmi sintetici...
La verità, credo, è che gli strumenti sono comunque solo un tramite tra il nostro pensiero e chi ci ascolta, quindi il proliferare di tastiere, Vst, NanoPad, MegaPad..., ci stanno confondendo le idee facendoci credere che un Motif o un NE siano la chiave imprescindibile per comunicare oggi ma se poi ascolto Bach con Rostropovich al violoncello tutte le Yamaha o Korg di ultima generazione etc. etc. mi fanno 2 palle così...perchè? davvero lo chiedo
La musica che lascia il segno sento che stà da un' altra parte, penso al Bandoneon legato alla malinconia dei barrios e degli emigranti, alla magia del Duduk armeno, al vento andino che fischia nelle canne del flauto di Pan, a quei pianoforti romantici che stanno (o stavano) nella sala Respighi al conservatorio di Roma tra tende e arazzi, con le finestre che sorvolavano tetti e campanili della città eterna e dove ascoltare Chopin era un' altra cosa...penso anche al clavinet di S. Wonder che con la sua tagliente ritmicità sembrava disegnare gli SkyLines dell' America agognata, i Tangerine Dream o i Kraftwerk che con i loro sequencer sembravano gli araldi annunciatori di un futuro mirabolante che presto avrebbe investito tutto e tutti...insomma gli strumenti erano interfacce delle emozioni...
Emozioni?...in quanti hanno cominciato a strimpellare la chitarra con quel famigerato riff di Battisti?
Le cose belle sono rare e preziose e non serve l' utimo Vst o il Mac o l' ultima Yamaha, serve l' uomo e la sua capacità emotiva.
Sarò demodé, ma Via Broletto cantata da Bruno Lauzi con alla chitarra Armando Corsi mi emoziona tantissimo, così come La Casa In Riva al Mare di Lucio Dalla ma non datemi del vecchio perchè ho vissuto i Tangerine Dream, amo Emerson, sbavo con V. D. Moraes e Baden Powell, ho collaborato in musica sinfonico-contemporanea con Giorgio Battistelli, mi inchino all' architettura della Toccata e Fuga in Re- di Bach, gli archi alla Michelle Legrand sono anima che vibra e allo stesso tempo sò comprendere i rappers di Tor Bella Monaca...
Insomma, credo che la musica abbia bisogno di motivazioni importanti ed umane per esistere, qualunque esse siano, sarà poi la nostra cultura/capacità emotiva a fare le selezioni, basta che sia musica "vera" e non dovrà mai dipendere da un fatto tecnologico legato all' ultima WorkStation altrimenti...che palle!