Architettura parte 2: Filtri
Qui le differenze si fanno abissali, l'X-station ha un filtro multimodo, LP-12 o -24, HP-12 o BP, con un'ottima resa sonora per il suo prezzo, forse per via di quelle mirabolanti tecnologie di modeling del filtro che Novation millanta, per una macchina di quel prezzo ha un suono sorprendente. L'Ion ha invece dalla sua 2 filtri multimodo che possono essere messi in serie o in parallelo o un mix delle 2 cose, i filtri hanno livelli di uscita e pan separati e con anche un'uscita prefilter. Quanto all'idea di filtro Multimodo beh... L'Ion ridefinisce il concetto, avendo a disposizione filtri LP HP o BP replica "dignitosa" di filtri storici, si ha un passa basso tipo moog, tipo OB, tipo Arp o anche un -18Db che dovrebbe replicare il filtro di una 303 e non lo fa neanche così male, in aggiunta a questo ha notch, 2 diversi filtri a pettine, un filtro phase warp, un passa basso a -48Db, e 2 diversi filtri vocal formant con cui tirar fuori delle timbriche "vocali" è un attimo.
Architettura parte 3: effetti, arpeggiatore, inviluppi, LFO e altro
entrambi hanno una sezione effetti, ma se nella sezione filtri l'Ion spadroneggiava qui si deve piegare alla superiorità della Novation, l'Ion permette di usare un solo effetto alla volta, tra cui il vocoder che per qualche ragione risulta essere un effetto (mah), più un distorsore con diversi parametri che fa la sua parte, ma NIENTE riverbero (e da Alesis questo proprio non lo capisco) L'X-station ha invece dalla sua un multieffetto poderoso, con meravigliosi riverberi, un chorus convincente, un distorsore un po tristo, un buon delay, un compressore... e tra l'altro è utilizzabile come pre per processare segnali esterni. Entrambi hanno un arpeggiatore monofonico non programmabile, L'Ion ha dalla sua un enorme quantitativo di preset, ma di utilizzabili ce ne sono pochi. Nessuno dei 2 arpeggiatori manda segnale midi (e questo se all'Ion lo perdono, in una master comel'X-station mi risulta incomprensibile). Entrambi hanno 3 LFO e entrambi hanno 3 generatori di inviluppo, uno per il filtro, uno per l'amp e uno assegnabile e loopabile.
Mie personalissime conclusioni
L'Ion, sentito suonare da alti mi sembra una macchina spaventosa, leggo di gente che racconta che suoni più analogico degli analogici, ma io sta cosa non la sento, se provo a produrre un qualunque timbro che anche il NL2 che gli sta seduto di fianco possa produrre e li confronto, l'Ion esce a testa bassa. Dalla sua però ha una flessibilità meravigliosa ed è possibile produrre patch davvero complesse con pochissimo sforzo, grazie anche a un'interfaccia sulla quale è impossibile sbagliare o perdersi, è quasi un semimodulare in un package compatto e facile da usare, non avrà un suono splendido alle mie orecchie, ma da suonare e programmare è un piacere; se per un lead andrò quasi sempre sul clavia, per "giocare" accendo l'Ion. L'X-station è per me la macchina col miglior rapporto "quantità prezzo" sul mercato, è un buon synth, un'ottima master, un interfaccia MIDI e audio, un buon multieffetto, un pre, e ha anche i phantom, ma per le tante funzioni che ha, l'Xstation come synth puro perde a mio avviso in immediatezza, e per un "performance synth" l'interfaccia è tutto o quasi la pasta sonora è molto diversa, ma dire cosa suoni "meglio" in assoluto è una cosa su cui non mi so decidere. Se cercassi però un synth e basta, tra i 2 propenderei per l'Ion