@ Nikxx94
Ciao a tutti !!!
Vorrei prendermi un BEL synth ma sarei veramente incerto tra il Moog Voyager e
questo.
So che sono 2 synth diversi tra loro ( uno è modulare e l' altro no... ) ma vorrei comunque tenere in considerazione i 2 prodotti.
considerazioni ?
pareri ?
con il moog si possono fare suoni come l' altro ?
allego un video con le potenzialità del synthesizer.com
video
attendo risposte, ciao.
Edited 12 Mar. 2010 13:01
dovresti considerare "freddamente" in che contesto lo utilizzeresti prevalentemente: live o studio?
Per il live, a meno che tu non sia CONVINTO (ma veramente) di sobbarcarti i "disagi" del trasporto di un modulare come quello, la soluzione è senz'altro il Voyager, considerato anche il fatto che cambiare i suoni di un modulare mentre stai eseguendo i brani richiede di per sè una grandissima abilità e padronanza della tecnica di sintesi (IMHO).
A parte questo, come giustamente dice Attilio, sappi che con un Voyager (che possiedo e amo) non otterrai mai le sonorità che puoi ricavare dal synthesizer.com .
In effetti, vi è una differenza abissale tra un modulare con moduli discreti e separati e un pre-cablato, sia pure ottimo, come il Voyager
La soluzione VX 351+ CP251 espande non poco la flessibilità del Voyager, ma siamo lontani dal concetto di "modularità", che è un'altra cosa.
Ho avuto modo di suonarlo, un synthesizer.com, ed è fantastico: sono stupendamente costruiti e con una resa sonica che mi è piaciuta anche più dei corrispondenti modulari Doepfer (gusto personale eh) sicuramente adattissima alle sonorità E.L.&P.
In definitiva, se dovessi scegliere io farei così:
Live: Voyager, per i suoni comunque bellissimi e genuinamente Moog, oltre che per la trasportabilità e la praticità di impiego.
Studio: Synthesizer.com (ma valuta anche altre case, come quella che ti hanno linkato o la stessa Doepfer) per i suoni fantastici e le grandissime possibilità di sperimentazione sonora che solo un modulare può offrire.
Una considerazione. L'acquisto di un modulare comporta un "impegno" ben preciso con sè stessi: quello di applicarsi con costanza e passione all'approfondimento della sintesi sottrattiva (meglio ancora se accompagnato da una discreta infarinatura sull'FM). Un modulare è un synth che non "si lascia suonare" così facilmente, se non ne comprendi a fondo l'architettura (Oh, intendiamoci . . . magari tu già conosci benissimo la materia e, quindi, questa mia considerazione è del tutto superflua
).
Quanto alla tastiera . . . è vero: la 3 ottave e 1/2 copre bene le esigenze per assoli o linee di basso, ma 5 ottave non le trovo affatto "sprecate", anzi. Spesso utilizzo il Voyager con una tastiera midi a 5 ottave.
Quanto all'Andromeda, che possiedo, secondo me è uno dei più bei synth mai realizzati (in questo concordo con lo Zione) ma siamo in un ambito molto diverso.
Si tratta di un polifonico molto ben suonante, praticamente modulare, dalle possibilità "mostruose" . . . ma ben lontane (IMHO) e non paragonabili all'espressività sonica di un Synthesizer.com
Il tutto come sopra, ovviamente IMHO.
Stefano
Edited 13 Mar. 2010 10:02