@ greg
Benedetti fratelli musicali.............come cambiano i tempi e come ci si dimentica, o, talvolta, si ignora il gloriosissimo passato degli strumenti. Intanto piccolo OT, sisente parlare di master pieghevoli, ma la nostrana (esiste ancora il charlie lab o la digitar?) casa emiliana aveva già prodotto una tastiera simile, ma poichè progetto italiano, scarsamente considerato agli inizii degli anni novanta. La qualità la ignoro, ma l'idea era originale e da approfondire, con la possibilità di avere un controller chitarristico sulla destra.
Ma torniano alla Numa........pensate proprio che si sentisse la necessità di un piano targato Fatar o Studiologic (misteri del marketing). Io penso che la Fatar facesse bene a produrre una VERA master, che non sia solo dedicata al suono pianistico, ma che contempli uscite multiple che consentano di collegare più moduli contemporaneamente: il TOP delle master restano legate al passato: A90 Roland e, soprattutto, MC 3000 Oberheim-Viscount. La possibilità di creare patches serie senza restare legati all'utilizzo di solo un paio di expander in un mondo così variegato di possibilità. Mi associo con chi giudica il reale utilizzo di controller-master (dir si voglia) abbinato ad un buon modulino separato (guarda caso posseggo proprio un RP-x Gem ). Comunque mi pare che si buttino tutti sulla iperproduzione di piani digitali, in tutte le salse.La mia master ideale fu comunque avvicinata nel 1988 alla NOSTRA fiera musicale di Rimini dalla mitica Lem che produsse la MMK, una master che fu presentata anche in versione campionatore nello chassis. Essa possedeva,tra le altre possibilità di pilotaggio moduli o quel che si voglia, anche un sequencer interno. Voglio dire, parlando di quella fase embrionale, l'idea di workstation che fu a livello semicommerciale prodotta da Korg con M1 (prodotto costosissimo e alla fine anche chiusissimo, io presi la versione T3 nel 1990 ), l'ideale è avere una macchina che possa fare tutto e farsi inserire di tutto in quanto software, ma non necessariamente produrre suoni propri o effetti proprietari, o sintesi proprietarie.............. questo è il punto: ci si accontenta di spendere un migliaio e mezzo di euro, per una discreta master con un buon suono di piano e altri suoni assolutamente e volgarmente (nel senso letterale della parola) accessori. Per quei soldi, se permettete, si può pretendere molto di più. Non concepisco balzi di centinaia di euro solo per un suonetto leggermente più accettabile, mettiamo, di una Casio ad esempio.Mi pare che siate molto poco critici nei confronti di certe case produttrici. Esse vanno indirizzate da noi e non il contrario; siamo noi che calchiamo palchi e quant'altro che conosciamo le nostre reali esigenze. Basta adeguarci noi alle macchine in uso, c'è bisogno che il mercato non sia condizionato dalle pseudobattaglie commerciali delle case di maggior grido che rilasciano col contagocce le novità senza mai rischiare per venirci incontro.Un altro OT, concedetemelo, un esempio sta nel rilascio delle schede plu-in per le vechie serie Yamaha Motif: per rilasciarne meno di dieci hanno impiegato circa 5 anni, alla fine le schede si aggiornavano più lentamente delle Motif e serie S e CS (che potevano applicarle), assurdo. Alla fine, nella serie XS addirittura hanno abolito gli slots di montaggio, lasciando, quelli come me che possedevano quasi tutte le schede, a bocca asciutta. Ho scelto per protesta di abbandonare definitivamente la serie Motif.
O.T. beh, la tua critica è più che giusta, ma devi pensare a come funziona il mercato musicale. Questo gira intorno agli artisti famosi che vengono pagati da una o dall'altra multinazionale per usare sui palchi i propri prodotti, in maniera tale che il "popolo" si convinca che, se il loro idolo usa il synth o la workstation "X", la vogliono anche loro. Poi il 90% di chi suona cerca "IL" suono di piano acustico o elettrico più bello e niente di più, per questo c'è un incremento di produzione di pianoforti digitali. D'altro canto esiste il restante 10% (probabilmente noi) che la pensa al contrario, cercando (o pretendendo) lo strumento che più si avvicina alle proprie esigenze reali. Per esempio tu vorresti una master degna di questo nome, io invece un controller per pilotare vsti con una tastiera decente e dal peso più basso possibile (se ha dei suoni all'interno mi fa anche piacere, così da portare alle prove solo questo senza il mac).
Esempio: mio padre vorrebbe "caricarsi" l's90 xs per il suono di pianoforte... io, ovviamente sono contrario, ma mi rendo conto che il 90% la pensa come lui. Scusate l'O.T. ma mi andava di rispondere