@ Michele76
Caronte57 ha scritto:
Non fate confusione con le unità di movimento, riferito al valore musicale espresso come riferimento dalla battuta data, cioè 4/4 inteso come successione di 4 semiminime e i loro accenti fin qui disquisiti, fino a formare appunto un ciclo metrico di 4/4.
L'unità di suddivisione è invece il valore musicale immediatamente inferiore a quello di movimento, la croma in questo caso (ottavo) e sono due per ogni quarto nelle misure semplici come quella in questione.
Molto più semplice e pratico è dire che se io "conto" 4 in una battuta di 4/4 nel gesto di solfeggiare o "dirigere" questa suddivisione in 4/4 è chiaro che ogni singolo movimento dei 4 che ci sono in una battuta lo devo fare portandomi da un punto di partenza (battere) ad un punto di arrivo (levare) in cui finisce detto movimento, tutto qui.
Sia che io suoni con un quartetto di musica leggera, sia che io suoni in duo o trio barocco o classico o quant'altro, se insieme stiamo facendo un errore e per correggere questo, si dice: "attenzione, lì entriamo insieme sul levare del 3" è chiara e giusta l'indicazione.
Caronte57 ha scritto:
Nella prassi musicale normale si ricorre ai valori di suddivisione quando la velocità del valore metronomico di riferimento è talmentebassa da non consentire una sufficiente precisione nella decodifica dei valori musicali. Provate ad esempio ad andare a tempo con il metronomo che vi dà delle minime a bpm 70, è molto più semplice mandarlo a 140 (o fare si che dia delle crome di rifermento a posto delle minime) e ricalcolare tutti i valore in base alle crome.
Detto così sembra che sia un "trucco" ma in parte l'osservazione è errata o espressa male. Primo perché con un metronomo a 70 che batte la semiminima, si ha già un tempo abbastanza scorrevole. Dire che la scansione del tempo è talmente bassa da non consentire una sufficiente "precisione nella decodifica dei valori musicali" mi sembra un po' esagerato. Il fatto del metronomo che batte i quarti o le suddivisioni riguarda invece l'agogica e il senso musicale del pezzo che se è "pensato" o scandito a quarti o ottavi, cambia di molto il suo modo di avanzare e diventa più o meno scorrevole a seconda delle esigenze del caso. Con il metronomo a 40 può essere necessario "pensare" le crome se è un adagio con le biscrome o semibiscrome tipo gli adagio di Marcello e simili (per fare un esempio). Altrimenti se il metronomo è ancora a 40 ed indica lo scorrere delle semiminime, vuol dire che si vuol dare una maggiore scorrevolezza al "senso" che prende "in avanti" il brano. Il "tempo" rimane uguale sia che batta il quarto a 40 o l'ottavo a 80, però si può percepire una differenza sostanziale.
In parole povere come quando c'è un 3/4 con sotto l'indicazione "in uno". Fatto nella maniera giusta suggerita quel 3/4 verrà scorrevole mentre invece se pensato con "3 colpi" di metronomo verrà molto più frenato...
Allora cerco di spiegarmi meglio per fugare ogni dubbio......Abbiamo qui in gioco due parametri fondamentali della scrittura (lettura) musicale. I Valori cioè le figure musicali che rappresentano convezionalmente le durate dei suoni. Gli accenti che hanno il "compito" di dare nella loro successione stabilita dalla metrica musicale un "significato" preciso ai valori musicali stessi. Per fare un parallelo pratico basato sul linguaggio parlato e come pronunciare le parole: Ancòra o àncora. A seconda della posizione dell'accento la parola assume un significato semantico preciso o semplicemente diverso. Le figure musicali (valori musicali= durate), sono le convenzioni grafiche che esprimono le durate musicali. Queste non sono "assolute" cioè ognuna di loro esprime una durata precisa solo se posta in relazione, mi spiego ulteriormente: posta la semibreve (durata massima intera) uguale a 1 tutte le altre figure sono in relazione 1:2, cioè durano la metà della precedente. Le durate effettive di ciascuna nota possono essere così interpretate correttamente solo se abbiamo un valore di riferimento, che viene espresso dal metronomo. Per cui se il metronomo scandisce delle semiminime per riferimento una semibreve vale, quindi avrà durata pari ad un tempo equivalente la somma di 4 battiti di metronomo. Tutti i valori successivi la semibreve verrano poi calcolati di conseguenza (la minima varrà la somma di due battiti ecc.). Questo fa si che la durata sia sempre un parametro relativo, derivante cioè da una serie di relazioni (Valore corrente e valore di riferimento metronomico). In linea teorica si possono usare tutti i valori musicali come riferimento metronomico, ciò va poi posto in relazione con la metrica (spiegata grossolanamente poco prima). La metrica stabilisce la successione di "accenti" che altro non sono che "alcuni" valori musicali di riferimento che ciclicamente si ripropongono ad intensità diversa; questo sono classificati in: Accento Forte il valore di riferimento che viene appunto accentato (gli viene cioè data una rilevanza particolare). Accento Debole i valori meno "determinanti" dal punto di vista metrico (ricordo che stiamo parlando di valori di riferimento metronomico). Accento Mezzo forte.....Personalmente lo trovo una mera espressione teorica, tipo appunto il terzo movimento di una battuta da 4/4. I - Movimento Accento Forte; II - Movimento Accento Debole; III- Movimento Accento Mezzo Forte; IV Movimento Accento Debole. La "conseguenza" più importante dalla introduzione della metrica è la "nascita" della BATTUTA (o MISURA) cioè l'insieme di altezze, e durate (sia dei suoni che delle pause), comprese all'interno di un ciclo metrico. La battuta è una unità musicale sintattica e logica della suddivisione di qualsiasi evento che si possa definire musicale, fondamentale. Puff mi avete fatto scrivere un trattato fino ad adesso...........Fatta questa "breve" introduzione, il "trucco" (che non è un trucco...naturalmente..) a cui mi riferivo nella risposta precedente è che con tutto il rispetto per i batteristi, ma nella prassi esecutiva normale...Per normale intendo suonare in situazioni normali con persone dalle doti musicali normali....Un brano (lento) a 60 BPM semiminime di metronomo come riferimento, non sono sufficienti al nostro percussionista, (volente o nolente..), per poter andre a tempo correttamente..
Edited 6 Lug. 2009 16:08