jacus78 ha scritto:
non è che è carente la didattica, i libri parlano chiaro, le regole ci sono e vanno studiate, non interpretate.
bicordi e accordi sono l'abc della musica classica dalla quale derivano tutti gli altri generi.
Nella musica classica non esistono le sigle degli accordi.
Gli accordi si scrivono sul pentagramma, non si scrive "Re7".
La musica leggera ha introdotto le sigle al fine di praticità.
Ma al tempo stesso queste sigle hanno introdotto un concetto sconosciuto alla musica classica: l'interpretabilità.
Prendiamo un DO7.
Che vuol dire Do7? Come lo si suona un Do7? Con che rivolto?
Do7 vuol dire tutto e niente, è solo una sigla che il musicista interpreta a suo volere.
Il musicista "leggero" può suonarlo Do-Mi-Sol-Sib, ma nulla gli impedisce di suonarlo Sol-Sib-Do-Mi.
Oppure soltanto come Do-Sib (come fanno molti jazzisti).
Il musicista "classico" è diverso.
Se lui legge sulla partitura Do-Mi-Sol-Sib suonerà Do-Mi-Sol-Sib.
Se legge Sol-Sib-Do-Mi suonerà Sol-Sib-Do-Mi.
Per cui si può parlare di "regole" soltanto in ambito classico, ma nella musica leggera e jazz le regole non esistono, esiste soltanto una "signature" liberamente interpretabile, con gli accordi liberamente rivoltabili a piacimento e non necessariamente da prendersi con tutte le note che lo formano.
Un Do7 scritto Do-Mi-Sol-Sib sarà per tutto il mondo Do-Mi-Sol-Sib.
Un Do7 scritto in maniera "siglata" sarà per tutti diverso, in qualsiasi rivolto, in qualsiasi posizione o voicing, con 3 note anzichè 4, con 2 note anzichè 4, splittato mano destra sinistra, etc etc.
Questo perchè è una
signature ossia una NON partitura, e come tale esula completamente dai canoni classici o convenzionali tipici degli accordi scritti "a note".
Non solo.
La musica leggera ha già inventato delle signature inesistenti le quali si sono rapidamente diffuse in una grandissima percentuale di musicisti.
Ad esempio il simbolo delta ^ .
O il simbolo ø (Do semidiminuito).
Per cui abbiamo già due signature totalmente inventate (da chi non si sa) che svolgono il ruolo di rendere siglabili in modo rapido degli accordi che convenzionalmente richiederebbero una sigla più cicciolotta.
Cioè al posto di scrivere DO7+ si scrive DO^, o al posto di scrivere DOm5b si scrive DOø, ed ecco che il musicista (non classico) ha già l'idea precisa di che accordo si tratta.
jacus78 ha scritto:
e se nei libri di teoria e armonia (e me ne hanno fatto studiare) non sono riportate le sigle dei bicordi, significa che non esistono. c'è poco da aggiungere.
Non è che non esistono.
I bicordi esistono eccome.
L'unica cosa che attualmente non esiste è soltanto una apposita signature che li identifica inequivocabilmente.
E quando una cosa non esiste si inventa!!
Se hanno inventato il telefono cell si può inventare anche una banale signature per siglare i bicordi.
La musica è un linguaggio in evoluzione che necessita di nuovi simboli, signature, regole, simboli interpretativi.
Li hanno già inventati per i chitarristi, per i violinisti, per i batteristi, etc.
Chi o cosa ci vieta di inventare una signature per i bicordi?
E' impossibile?
E' impossibile soltanto se si è deciso di mettere le ragnatele alle vecchie regole.
Ma oggi siamo nel 2014, non nell'800.
Oggi c'è il rock, non le sonate.
Le signature le abbiamo inventate noi.
E possiamo aggiornarle (se vogliamo).
Edited 27 Set. 2014 14:23