@ wildcat80
Guarda Ale al momento da noi i ricoverati sono così suddivisi:
- 60% fascia 40 75 non vaccinati con forme moderate e severe con necessità di supporto respiratorio non invasivo
- 30% fascia 75 - 85 vaccinati non responder con forme moderate e severe con necessità di supporto respiratorio non invasivo
- 10% over 85 non vaccinati (tutti in terapia intensiva).
La mia considerazione è questa: il target iniziale è stato sbagliato, per l'elevata incidenza di mancata risposta negli anziani.
Probabilmente, ma col senno di poi è facile, a davano rinchiusi in casa i vecchi, e vaccinare primariamente fino ai 75, in modo da arrivare all'inverno senza necessità di dosi booster.
Occorrono ricordare alcuni dati sulle popolazioni relative allo studio pilota di Pfizer e sulle popolazioni reali.
Nello studio la popolazione aveva età media di 52 anni, di cui circa il 55% under 55 e il 45% over 55.
L'epidemiologia della malattia reale è variata sensibilmente nel corso dei mesi, ci sono stati momenti in cui l'età media dei nuovi contagi era attorno ai 30, altri in cui saliva a 40, mentre l'età medie delle forse severe è rimasta sempre elevata: 81 anni l'età media dei deceduti.
Quello che viene da pensare è che lo studio sia stato eccessivamente ottimista, per un bias di selezione.
Ma secondo voi, arruolando solo in paesi del terzo mondo, si poteva fare meglio? Molto difficile.
Così come sarebbe stato impossibile fare gli stessi numeri in Europa e USA.
Di conseguenza, ben venga la dose booster agli anziani.
Però, che vengano derubricati gli atti amministrativi necessari alla somministrazione dei nuovi farmaci, che oggi, per ovvi motivi di contenimento dei costi, hanno criteri precisi e sono subordinati al piano terapeutico AIFA.
Il vaccino costa meno, semplice.
la mia prof di statistica, che insegnava a me ed ai futuri medici, diceva sempre che se il campione è costruito coi piedi, ottieni dati farlocchi. Ottima la tua esposizione