Achille Lauro

markelly2 06-02-22 00.07
@ 1paolo
emo bisogna fargli conoscere i “padri”, le origini, i classici insomma ..
ma ai media questo non interessa, devono vendere il nulla oggi, domani si vedrà ..
Ah, pensavo si intendesse "in famiglia".
Be' i media non è che non sono capaci, è che proprio non gliene frega niente, conta solo il denaro.
1paolo 06-02-22 12.03
@ markelly2
Ah, pensavo si intendesse "in famiglia".
Be' i media non è che non sono capaci, è che proprio non gliene frega niente, conta solo il denaro.
Mio nipote, quando aveva 15 anni, un giorno mi dice “ zio senti questo gruppo, i Tokyo hotel, fanno hard rock “ . Per chi non li conoscesse erano i Manneskin di allora ..
Al che io gli ho prestato “Made in Japan” e gli ho detto di ascoltarlo, per capire le origini del hr.
Mi ha detto che avevo ragione; oggi ha 30 anni ed ascolta jazz e jazz rock; la scintilla e’ scattata allora e successivamente ha solo affinato i suoi gusti.
Che fine hanno fatto i Tokyo Hotel? Boh, forse la stessa che faranno i Manneskin .. ( nonostante abbiano venduto milioni di dischi)
Charlie78 06-02-22 15.34
@ 1paolo
Mio nipote, quando aveva 15 anni, un giorno mi dice “ zio senti questo gruppo, i Tokyo hotel, fanno hard rock “ . Per chi non li conoscesse erano i Manneskin di allora ..
Al che io gli ho prestato “Made in Japan” e gli ho detto di ascoltarlo, per capire le origini del hr.
Mi ha detto che avevo ragione; oggi ha 30 anni ed ascolta jazz e jazz rock; la scintilla e’ scattata allora e successivamente ha solo affinato i suoi gusti.
Che fine hanno fatto i Tokyo Hotel? Boh, forse la stessa che faranno i Manneskin .. ( nonostante abbiano venduto milioni di dischi)
E' più o meno quello che è successo a me con mio padre. Avevo 8/9 anni, seguivo tutte le trasmissioni musicali del periodo (superclassifica show, disc-o-ring....ecc) e sebbene mi piacessero tanti artisti sia italiani che stranieri, i miei preferiti erano quelli più pop rock come Europe e Bon Jovi.
Mio padre un giorno passando da camera mia mi disse "ah, ma ti piace questa musica?" ed io "si..perchè?" . Mi rispose "beh si, bravini. Ma prova ad ascoltare i Deep Purple (scoprì solo allora che lui ne era stato un fan da giovane) , i Led Zeppelin o gli Uriah Heep, dovrebbero piacerti ". Mi procurai qualche album e scoprì che aveva ragione. Poi, luglio dell'89, alla TV pubblicizzavano un evento epocale, un concerto a Venezia di un gruppo chiamato Pink Floyd. "Papà, questi come sono?" "Ah si, pure loro sono bravi".
E da allora fu un amore che continua anche oggi!
E' un pò OT come argomento, ma questo per dire che a molti giovani di oggi quando muovi le tue critiche nei confronti di personaggi come Achille Lauro, ti rispondono come feci io con mio padre o tuo nipote con te? No, la maggior parte ti risponde "ok, boomer" . A quel punto o li insulti pesantemente o lasci perdere!
wildcat80 06-02-22 16.40
@ markelly2
Vorrei tanto sapere come si fa a trasmettere questo amore, seriamente.
emo
CI sono diverse considerazioni da fare.
La prima è che la musica che si ascolta inconsapevolmente oggi è molta di più di quella che ascoltava la mia generazione: oggi entri in qualsiasi supermercato o centro commerciale con la propria "radio" che trasmette musica commerciale, per cui sei già bombardato in partenza, anche se non vuoi ascoltare nulla.
La seconda è che i social, luoghi di aggregazione che ai tempi nostri non esistevano, sono un canale di diffusione spaventosamente efficace: anche lì, sei bombardato.
Il rovescio della medaglia è che contemporaneamente agli ascolti inconsapevoli oggi sarebbe decisamente più semplice scegliere cosa ascoltare, a costo zero: gli stessi social che veicolano il peggio in senso musicale, sono la porta dell'infinito.
Ai miei tempi erano cassette pirata e CD comprati mettendo assieme 1000 lire alla volta, oggi questi problemi non ci sono.
Quindi i vecchi, intendendo con vecchi la generazione genitrice degli attuali adolescenti, cosa possono fare?
Imparare a parlare ai figli, e non solo per la musica da ascoltare.
C'è da estirpare cancro dei social dalle vite degli adolescenti, ma non è semplice quando i genitori sono i quaranta/cinquantenni dipendenti da social che diffondono fake news e pubblicano post di Salvini o foto di gattini... La scelta dei gusti musicali è solo un aspetto di un problema di educazione e comunicazione epocale.
1paolo 06-02-22 18.25
@ Charlie78
E' più o meno quello che è successo a me con mio padre. Avevo 8/9 anni, seguivo tutte le trasmissioni musicali del periodo (superclassifica show, disc-o-ring....ecc) e sebbene mi piacessero tanti artisti sia italiani che stranieri, i miei preferiti erano quelli più pop rock come Europe e Bon Jovi.
Mio padre un giorno passando da camera mia mi disse "ah, ma ti piace questa musica?" ed io "si..perchè?" . Mi rispose "beh si, bravini. Ma prova ad ascoltare i Deep Purple (scoprì solo allora che lui ne era stato un fan da giovane) , i Led Zeppelin o gli Uriah Heep, dovrebbero piacerti ". Mi procurai qualche album e scoprì che aveva ragione. Poi, luglio dell'89, alla TV pubblicizzavano un evento epocale, un concerto a Venezia di un gruppo chiamato Pink Floyd. "Papà, questi come sono?" "Ah si, pure loro sono bravi".
E da allora fu un amore che continua anche oggi!
E' un pò OT come argomento, ma questo per dire che a molti giovani di oggi quando muovi le tue critiche nei confronti di personaggi come Achille Lauro, ti rispondono come feci io con mio padre o tuo nipote con te? No, la maggior parte ti risponde "ok, boomer" . A quel punto o li insulti pesantemente o lasci perdere!
Quelli con le frasi fatte ed il pensiero unico del branco sono difficilmente recuperabili.. ma conosco un buon numero di ventenni che invece sono aperti e curiosi, e che confrontano le loro idee e sono meno saccenti dei loro predecessori.
wildcat80 06-02-22 23.52
Io ho avuto la fortuna di avere mia madre che nel 68 ha vissuto a Londra, per cui già a casa c'era già un certo tipo di ascolto.
Ma più di tutto ha giocato il padre di un mio compagno di liceo, batterista e grande appassionato di rock degli anni 70.
Giocando di sponda era riuscito mettere assieme un gruppetto di noi ragazzi, aveva messo assieme con la collaborazione del marito della cugina una saletta in campagna dove avevamo un po' di strumentazione terribilmente vintage, di fortuna, ma funzionante (mixer, batteria, amplificazione, c'era anche un Copycat che ora varrebbe una fortuna e che non sapevamo manco cosa fosse), ci raccattava il sabato a fine scuola e ci portava a suonare.
Avevamo 14/15 anni, il viaggio in auto era una lezione: la base di solito era Deep Purple e Pink Floyd, ma poi anche Toto, Uria Heep, Dreamtheather... Arrivavi in saletta ed eri gasatissimo, quelle 4/5 ore volavano.
Ed era bello perché suonavi per il gusto di suonare, senza nessun obiettivo se non quello di stare assieme e suonare.
Ricordo ancora i primi pezzi: Wish you were here, Smoke on the water, ma anche roba più recente dei Guns and Roses che impazzavano (i Maneskin degli anni 90? Paragone azzardato ma che ci può stare per quello che hanno significato per i giovani all'epoca, perché tanti hanno conosciuto il rock partendo da album come The spaghetti Incident?).
Ricordo quella volta che suonavamo Smoke on the water e la band aveva deciso che dovevo fare un assolo di organo: non sapevo dove cominciare, erano i primissimi passi che facevo lontano dal classico, e il papà di Ema, pur essendo un batterista e non un pianista, mi aveva spiegato i primi rudimenti delle pentatoniche.
È stata un'esperienza bellissima che a distanza di anni ricordo con piacere: era sabato anche per il papà di Ema, avrà sicuramente avuto di meglio da fare invece che portare una macchinata di adolescenti in Praglia a strimpellare.
Però era uno che non giudicava: a lui piaceva quel rock della sua gioventù, ma non si scandalizzava se suonavamo Don't cry o qualche pezzo del Liga, roba anni luce dai suoi Pink Floyd e Deep Purple.
Se penso che con quella strumentazione abbiamo tirato su un milioncino per suonare ad una festa di paese qualche anno dopo, con una reunion della primissima band del liceo... Tutto grazie al papà di Ema
1paolo 02-03-24 16.44
Già solo il concetto di “Achille Lauro nelle scuole” la dice lunga sul livello in cui si trova il sistema !
Ovidio 02-03-24 19.45
@ 1paolo
Già solo il concetto di “Achille Lauro nelle scuole” la dice lunga sul livello in cui si trova il sistema !
Appena letto l'articolo è stata la prima cosa a cui ho pensato. Sarebbe interessante chiedere ai dirigenti scolastici che hanno organizzato l'evento quale valore didattico è insito in una tale iniziativa.