Gsi gemini: finalmente è uscito!

berlex65 16-11-21 19.03
@ canebordone
Ciao a tutti
è un po' che non scrivo, ma parlando dell'argomento con Guido, mi sono imbattuto in questo post e ho pensato di scrivere qualcosa. Il Venice grand è stato il primo passo verso quello che credo sia una vera e proprio rivoluzione nel mondo del campionamento. In quasi tutte queste operazioni ho potuto provare lo strumento vero e il campione direttamente, uno a fianco all'altro. Già in quell'occasione, Guido, ha interpretato le caratteristiche, ma soprattutto il carattere dello strumento campionato, è chiaro che il campione rende esattamente la caratteristica dello strumento stesso, lunghezza, efficienza, suono e cassa armonica. Nello specifico era un Yamaha C1 Disklavier (Autopiano). Personalmente non avevo mai sentito niente di simile in un campione, se ci soffermiamo al suono in se, è chiaro che non piò essere il pianoforte più bello del mondo, è un codino da 1 metro e mezzo (nuovo) con tutti i limiti, in termini di suono, di un codino di quelle dimensioni. Beh, quel campionamento è spettacolare ed analizzato come risultato di una ripresa, è eccezionale, tra i migliori in circolazione. Suonabilissimo, pieno di aria , si sente il legno, la cassa, insomma qualcosa di estremamente unico e dettagliato. Questa mia opinione, Guido, la conosce benissimo proprio perché appena l'ho sentito sono saltato sulla sedia !! Da li parte tutta la "martingala" che arriva fino ad oggi al rilascio dei nuovi campioni che avete scaricato. Anche nel caso del D ho suonato il pianoforte e a fianco il seven e vi posso garantire che quel pianoforte suona così, ci sono i "testimoni" !! Prova nota per nota, accordi, arpeggi, insomma è lui ! La cosa che mi piace di questa storia, che poi io non faccio altro che suonare , ascoltare e mettere a disposizione le mie orecchie per dare un giudizio, ma già quelle di Guido sono buone quindi la mia è la famosa "altra campana", niente di più... dicevo... il rischio del campionamento è che, per cercare il suono diciamo "addomesticato" si finisce per togliere la personalità dello strumento, l'anima, il carattere, spesso usiamo suoni che sono anche tratti da strumenti diversi, appiattiti, intonati per forza, ecco la direzione che è stata presa è proprio quella di preservare le caratteristiche dello strumento scelto, dopo una bella preparazione tecnica che ne valorizza le caratteristiche, si procede con l'acquisizione. Un altro esempio è il CP del Balla, già in estate avevamo una prova di suono con un campione, direi "barbaro", che però era già lui perché già in quel test c'era quel suono, che peraltro usavo già un alcuni live dove era richiesto quel timbro. Poi c'è stata la ripresa vera e il risultato non ha che confermato le sensazioni del sample test. Il Petrof... quando Guido mi mandò il suono, l'ho caricato e sono scoppiato a ridere !! A 400 km di distanza mi aveva mandato un Petrof via mail, era proprio lui. Insomma tutto questo pippone , sostanzialmente, per fare i complimenti a Guido per l'approccio che ha nella riproduzione degli strumenti, sono campionamenti o modellazioni conservativi e questa è la cosa più interessante nel mondo dell'emulazione digitale. Quindi Guido campione del mondo !!
Scusate la lunghezza, ma mi andava di farlo.

saluti e baci
max
Grazie Max (Tempia) per il tuo intervento molto approfondito e per aver condiviso la tua esperienza professionale.
Ciao
Paolo
d_phatt 16-11-21 19.43
@ berlex65
Grazie Max (Tempia) per il tuo intervento molto approfondito e per aver condiviso la tua esperienza professionale.
Ciao
Paolo
Condivido.
Tra l'altro alla fine abbiamo finalmente scoperto da quale pianoforte sono stati campionati i primi due Venice emo
canebordone 16-11-21 19.47
d_phatt ha scritto:
Tra l'altro alla fine abbiamo finalmente scoperto da quale pianoforte sono stati campionati i primi due Venice



Ho chiesto l'autorizzazione a Guido prima di scriverlo !! ah ah ah
JohnBarleycorn 16-11-21 21.42
@ canebordone
Ciao a tutti
è un po' che non scrivo, ma parlando dell'argomento con Guido, mi sono imbattuto in questo post e ho pensato di scrivere qualcosa. Il Venice grand è stato il primo passo verso quello che credo sia una vera e proprio rivoluzione nel mondo del campionamento. In quasi tutte queste operazioni ho potuto provare lo strumento vero e il campione direttamente, uno a fianco all'altro. Già in quell'occasione, Guido, ha interpretato le caratteristiche, ma soprattutto il carattere dello strumento campionato, è chiaro che il campione rende esattamente la caratteristica dello strumento stesso, lunghezza, efficienza, suono e cassa armonica. Nello specifico era un Yamaha C1 Disklavier (Autopiano). Personalmente non avevo mai sentito niente di simile in un campione, se ci soffermiamo al suono in se, è chiaro che non piò essere il pianoforte più bello del mondo, è un codino da 1 metro e mezzo (nuovo) con tutti i limiti, in termini di suono, di un codino di quelle dimensioni. Beh, quel campionamento è spettacolare ed analizzato come risultato di una ripresa, è eccezionale, tra i migliori in circolazione. Suonabilissimo, pieno di aria , si sente il legno, la cassa, insomma qualcosa di estremamente unico e dettagliato. Questa mia opinione, Guido, la conosce benissimo proprio perché appena l'ho sentito sono saltato sulla sedia !! Da li parte tutta la "martingala" che arriva fino ad oggi al rilascio dei nuovi campioni che avete scaricato. Anche nel caso del D ho suonato il pianoforte e a fianco il seven e vi posso garantire che quel pianoforte suona così, ci sono i "testimoni" !! Prova nota per nota, accordi, arpeggi, insomma è lui ! La cosa che mi piace di questa storia, che poi io non faccio altro che suonare , ascoltare e mettere a disposizione le mie orecchie per dare un giudizio, ma già quelle di Guido sono buone quindi la mia è la famosa "altra campana", niente di più... dicevo... il rischio del campionamento è che, per cercare il suono diciamo "addomesticato" si finisce per togliere la personalità dello strumento, l'anima, il carattere, spesso usiamo suoni che sono anche tratti da strumenti diversi, appiattiti, intonati per forza, ecco la direzione che è stata presa è proprio quella di preservare le caratteristiche dello strumento scelto, dopo una bella preparazione tecnica che ne valorizza le caratteristiche, si procede con l'acquisizione. Un altro esempio è il CP del Balla, già in estate avevamo una prova di suono con un campione, direi "barbaro", che però era già lui perché già in quel test c'era quel suono, che peraltro usavo già un alcuni live dove era richiesto quel timbro. Poi c'è stata la ripresa vera e il risultato non ha che confermato le sensazioni del sample test. Il Petrof... quando Guido mi mandò il suono, l'ho caricato e sono scoppiato a ridere !! A 400 km di distanza mi aveva mandato un Petrof via mail, era proprio lui. Insomma tutto questo pippone , sostanzialmente, per fare i complimenti a Guido per l'approccio che ha nella riproduzione degli strumenti, sono campionamenti o modellazioni conservativi e questa è la cosa più interessante nel mondo dell'emulazione digitale. Quindi Guido campione del mondo !!
Scusate la lunghezza, ma mi andava di farlo.

saluti e baci
max
Grazie del prezioso contributo che condivido in pieno, adesso resta il dubbio da dove provenga il concert c del Gemini inserito nell'exp 2 che con il suo calore mi piace tantissimo in accompagnamento.
simondrake 16-11-21 21.44
@ canebordone
d_phatt ha scritto:
Tra l'altro alla fine abbiamo finalmente scoperto da quale pianoforte sono stati campionati i primi due Venice



Ho chiesto l'autorizzazione a Guido prima di scriverlo !! ah ah ah
Grazie Max, scrivi più spesso che ci arricchisci molto.
d_phatt 16-11-21 21.58
@ canebordone
d_phatt ha scritto:
Tra l'altro alla fine abbiamo finalmente scoperto da quale pianoforte sono stati campionati i primi due Venice



Ho chiesto l'autorizzazione a Guido prima di scriverlo !! ah ah ah
Allora grazie a entrambi xD
filigroove 16-11-21 22.03
Evidentemente anche lo Steinway di Michelangeli ha il Mi sotto il Do centrale che suona troppo forte.
😁
Mi fate un favore? Potete confermare o smentire quanto ho scritto? Vorrei capire se si tratta della mia meccanica o se la cosa è nel campione (quindi probabilmente anche nell’originale).
Grazie.
JohnBarleycorn 16-11-21 22.49
@ filigroove
Evidentemente anche lo Steinway di Michelangeli ha il Mi sotto il Do centrale che suona troppo forte.
😁
Mi fate un favore? Potete confermare o smentire quanto ho scritto? Vorrei capire se si tratta della mia meccanica o se la cosa è nel campione (quindi probabilmente anche nell’originale).
Grazie.
No, nel mio suona uguale agli altri, in compenso ho il do sopra quello centrale che ha la dinamica un pochino più moscia degli altri tasti 😉
marcoballa 16-11-21 22.57
canebordone ha scritto:
Quindi Guido campione del mondo !!

è un bel direttore!
un santo, un apostolo!
(cit.)
Dadopotter 16-11-21 23.36
@ canebordone
Ciao a tutti
è un po' che non scrivo, ma parlando dell'argomento con Guido, mi sono imbattuto in questo post e ho pensato di scrivere qualcosa. Il Venice grand è stato il primo passo verso quello che credo sia una vera e proprio rivoluzione nel mondo del campionamento. In quasi tutte queste operazioni ho potuto provare lo strumento vero e il campione direttamente, uno a fianco all'altro. Già in quell'occasione, Guido, ha interpretato le caratteristiche, ma soprattutto il carattere dello strumento campionato, è chiaro che il campione rende esattamente la caratteristica dello strumento stesso, lunghezza, efficienza, suono e cassa armonica. Nello specifico era un Yamaha C1 Disklavier (Autopiano). Personalmente non avevo mai sentito niente di simile in un campione, se ci soffermiamo al suono in se, è chiaro che non piò essere il pianoforte più bello del mondo, è un codino da 1 metro e mezzo (nuovo) con tutti i limiti, in termini di suono, di un codino di quelle dimensioni. Beh, quel campionamento è spettacolare ed analizzato come risultato di una ripresa, è eccezionale, tra i migliori in circolazione. Suonabilissimo, pieno di aria , si sente il legno, la cassa, insomma qualcosa di estremamente unico e dettagliato. Questa mia opinione, Guido, la conosce benissimo proprio perché appena l'ho sentito sono saltato sulla sedia !! Da li parte tutta la "martingala" che arriva fino ad oggi al rilascio dei nuovi campioni che avete scaricato. Anche nel caso del D ho suonato il pianoforte e a fianco il seven e vi posso garantire che quel pianoforte suona così, ci sono i "testimoni" !! Prova nota per nota, accordi, arpeggi, insomma è lui ! La cosa che mi piace di questa storia, che poi io non faccio altro che suonare , ascoltare e mettere a disposizione le mie orecchie per dare un giudizio, ma già quelle di Guido sono buone quindi la mia è la famosa "altra campana", niente di più... dicevo... il rischio del campionamento è che, per cercare il suono diciamo "addomesticato" si finisce per togliere la personalità dello strumento, l'anima, il carattere, spesso usiamo suoni che sono anche tratti da strumenti diversi, appiattiti, intonati per forza, ecco la direzione che è stata presa è proprio quella di preservare le caratteristiche dello strumento scelto, dopo una bella preparazione tecnica che ne valorizza le caratteristiche, si procede con l'acquisizione. Un altro esempio è il CP del Balla, già in estate avevamo una prova di suono con un campione, direi "barbaro", che però era già lui perché già in quel test c'era quel suono, che peraltro usavo già un alcuni live dove era richiesto quel timbro. Poi c'è stata la ripresa vera e il risultato non ha che confermato le sensazioni del sample test. Il Petrof... quando Guido mi mandò il suono, l'ho caricato e sono scoppiato a ridere !! A 400 km di distanza mi aveva mandato un Petrof via mail, era proprio lui. Insomma tutto questo pippone , sostanzialmente, per fare i complimenti a Guido per l'approccio che ha nella riproduzione degli strumenti, sono campionamenti o modellazioni conservativi e questa è la cosa più interessante nel mondo dell'emulazione digitale. Quindi Guido campione del mondo !!
Scusate la lunghezza, ma mi andava di farlo.

saluti e baci
max
grazie Max…un bel focus su alcuni aspetti interessanti!

il lavoro dello Zio è davvero pregevole e di qualità, di certo la tua capacità nel suonare e nel fare musica aiuta tanto a mostrarci particolarità che ogni tanto non tutti cogliamo!
d_phatt 17-11-21 00.08
@ filigroove
Evidentemente anche lo Steinway di Michelangeli ha il Mi sotto il Do centrale che suona troppo forte.
😁
Mi fate un favore? Potete confermare o smentire quanto ho scritto? Vorrei capire se si tratta della mia meccanica o se la cosa è nel campione (quindi probabilmente anche nell’originale).
Grazie.
Ho provato (molto velocemente), e neanche a me sembra che quel Mi si comporti diversamente dagli altri tasti vicini (comandavo dal P45).

Quel "Do moscio" a cui allude JohnBarleycorn non l'ho provato, non ho fatto in tempo a leggere il suo post, io in compenso non ci ho mai fatto caso...

In compenso il nuovo Petrof ha diverse note consecutive sulle basse (adesso non ricordo in che ottava) che suonano diverse dalle altre, nel senso che sono timbricamente di natura diversa a parità di dinamica. Anche lì ho fatto una prova molto veloce e ho subito notato questo fatto, poi ho suonicchiato un altro minuto e ho dovuto staccare, magari riprovo domani per avere un'idea più precisa...
Il fatto che siano tutte consecutive e fra loro perfettamente omogenee mi porta a pensare che fosse di sicuro un difetto o una mancanza del pianoforte originale.
JohnBarleycorn 17-11-21 07.54
@ d_phatt
Ho provato (molto velocemente), e neanche a me sembra che quel Mi si comporti diversamente dagli altri tasti vicini (comandavo dal P45).

Quel "Do moscio" a cui allude JohnBarleycorn non l'ho provato, non ho fatto in tempo a leggere il suo post, io in compenso non ci ho mai fatto caso...

In compenso il nuovo Petrof ha diverse note consecutive sulle basse (adesso non ricordo in che ottava) che suonano diverse dalle altre, nel senso che sono timbricamente di natura diversa a parità di dinamica. Anche lì ho fatto una prova molto veloce e ho subito notato questo fatto, poi ho suonicchiato un altro minuto e ho dovuto staccare, magari riprovo domani per avere un'idea più precisa...
Il fatto che siano tutte consecutive e fra loro perfettamente omogenee mi porta a pensare che fosse di sicuro un difetto o una mancanza del pianoforte originale.
Il "do moscio" dipende quasi certamente dal mio DMC perché lo fa con tutti i campioni, a meno che non sia una caratteristica di tutti i piani campionati.
Sbaffone 17-11-21 11.49
@ marcoballa
canebordone ha scritto:
Quindi Guido campione del mondo !!

è un bel direttore!
un santo, un apostolo!
(cit.)
Per oggi marketta fatta emo
canebordone 17-11-21 16.51
d_phatt ha scritto:
Ho provato (molto velocemente), e neanche a me sembra che quel Mi si comporti diversamente dagli altri tasti vicini (comandavo dal P45).


Qui entriamo in un altro terreno, di solito minato !!
Queste differenze di cui parlate, di solito, sono dovute alle diverse risposte date dalla meccanica. Quando, in korg, facevo i test sulle tastiere (e parliamo di un secolo fa) già le meccaniche avevano risultanze diverse una dall'altra, ma soprattutto, da un tasto all'altro. La prova che si fa spesso, pur senza grossa precisione, però spesso illuminante, è il collegare lo strumento al "classico" MidiOX e fare un po' di esperimenti sui tasti. Cercando di avere la stessa pressione sui tasti, provare a suonarli random e vedere il risultato della velocity. Anche se non c'è la precisione di una macchina, si può arrivare ad una rilevazione abbastanza attendibile. I risultati sono , ancora oggi, evidenti. Ai tempi , la promozione a pieni voti era sempre della meccanica yamaha, che in quegli anni , korg, montava su T1, 01w proX e SG1D e poi su SG1d proX (anche i synt montavano yamaha, fino al Prophecy). Non a caso il mio SG1D proX faceva il giro dei produttori per essere smontato e studiato. Quello strumento ha lavorato dalla presentazione in Italia, credo 96/97 , per almeno 15 anni ininterrottamente girando tutta l'italia sul camion del service !!

Questa è una foto, forse proprio della presentazione o di una delle prime demo.
Tutta sta storia per sottolineare un concetto attuale, quel genere di meccanica non esiste più, nemmeno nei marchi storici dell'epoca, l'industrializzazione attuale e le dinamiche dei prezzi non permettono più quella qualità e durata nel tempo. Spesso le nostre sensazioni su note che emergono di più o campioni che si sentono meno sono proprio dovute alle diversità dinamiche dei tasti.
Per esempio se sbatti in mezzo a un cambio di campione sul layer è matematico che un punto in più o in meno fa suonare quello step dinamico piuttosto che quello dopo o prima, è naturale.
In altri casi, più legati alle frequenze di ascolto, sono gli ascolti che utilizziamo oppure l'acustica della stanza dove stiamo suonando.
Può capitare che una cassa abbia una risposta differente su alcune frequenze o il risultato di cassa+stanza possa dare delle riflessioni inaspettate compromettendo il giusto equilibrio del suono. Sempre il nostro guru ziokiller fa un esempio sul leslie che è perfetto, girando la testa a destra e a sinistra, ascoltando un suono di hammond da un leslie, si ha una percezione del timbro completamente diversa a seconda del punto di ascolto.
Sempre "nella preistoria", tra i programmatori era d'uso il gioco : Indovina il monitor dal campione
Si doveva indovinare il modello di cassa ascoltando il campione sulla tastiera, le NS10 le beccavi sempre !!
Tutta sta roba per dire che prima di stabilire che una nota suona più dell'altra bisognerebbe fare un po' di prove in situazioni diverse, del resto è quello che si fa normalmente prima di produrre uno strumento.

Vi lascio con alcuni test che , se riuscite, è interessante e divertente.
Pianoforte digitale con il mobile : Provatelo in diversi punti della stanza spostandolo per poi ritornare nel tradizionale "attaccato al muro"
Pianoforte mobile o stage amplificato : Sentitelo con la sua amplificazione e poi collegato alle casse (escludendo l'interno anche con un jack nella cuffia)
Pianoforte digitale : provatelo con la sua meccanica e , via midi, pilotandolo da un'altra tastiera.

Ciao a tutti !
filigroove 17-11-21 17.45
@ canebordone
d_phatt ha scritto:
Ho provato (molto velocemente), e neanche a me sembra che quel Mi si comporti diversamente dagli altri tasti vicini (comandavo dal P45).


Qui entriamo in un altro terreno, di solito minato !!
Queste differenze di cui parlate, di solito, sono dovute alle diverse risposte date dalla meccanica. Quando, in korg, facevo i test sulle tastiere (e parliamo di un secolo fa) già le meccaniche avevano risultanze diverse una dall'altra, ma soprattutto, da un tasto all'altro. La prova che si fa spesso, pur senza grossa precisione, però spesso illuminante, è il collegare lo strumento al "classico" MidiOX e fare un po' di esperimenti sui tasti. Cercando di avere la stessa pressione sui tasti, provare a suonarli random e vedere il risultato della velocity. Anche se non c'è la precisione di una macchina, si può arrivare ad una rilevazione abbastanza attendibile. I risultati sono , ancora oggi, evidenti. Ai tempi , la promozione a pieni voti era sempre della meccanica yamaha, che in quegli anni , korg, montava su T1, 01w proX e SG1D e poi su SG1d proX (anche i synt montavano yamaha, fino al Prophecy). Non a caso il mio SG1D proX faceva il giro dei produttori per essere smontato e studiato. Quello strumento ha lavorato dalla presentazione in Italia, credo 96/97 , per almeno 15 anni ininterrottamente girando tutta l'italia sul camion del service !!

Questa è una foto, forse proprio della presentazione o di una delle prime demo.
Tutta sta storia per sottolineare un concetto attuale, quel genere di meccanica non esiste più, nemmeno nei marchi storici dell'epoca, l'industrializzazione attuale e le dinamiche dei prezzi non permettono più quella qualità e durata nel tempo. Spesso le nostre sensazioni su note che emergono di più o campioni che si sentono meno sono proprio dovute alle diversità dinamiche dei tasti.
Per esempio se sbatti in mezzo a un cambio di campione sul layer è matematico che un punto in più o in meno fa suonare quello step dinamico piuttosto che quello dopo o prima, è naturale.
In altri casi, più legati alle frequenze di ascolto, sono gli ascolti che utilizziamo oppure l'acustica della stanza dove stiamo suonando.
Può capitare che una cassa abbia una risposta differente su alcune frequenze o il risultato di cassa+stanza possa dare delle riflessioni inaspettate compromettendo il giusto equilibrio del suono. Sempre il nostro guru ziokiller fa un esempio sul leslie che è perfetto, girando la testa a destra e a sinistra, ascoltando un suono di hammond da un leslie, si ha una percezione del timbro completamente diversa a seconda del punto di ascolto.
Sempre "nella preistoria", tra i programmatori era d'uso il gioco : Indovina il monitor dal campione
Si doveva indovinare il modello di cassa ascoltando il campione sulla tastiera, le NS10 le beccavi sempre !!
Tutta sta roba per dire che prima di stabilire che una nota suona più dell'altra bisognerebbe fare un po' di prove in situazioni diverse, del resto è quello che si fa normalmente prima di produrre uno strumento.

Vi lascio con alcuni test che , se riuscite, è interessante e divertente.
Pianoforte digitale con il mobile : Provatelo in diversi punti della stanza spostandolo per poi ritornare nel tradizionale "attaccato al muro"
Pianoforte mobile o stage amplificato : Sentitelo con la sua amplificazione e poi collegato alle casse (escludendo l'interno anche con un jack nella cuffia)
Pianoforte digitale : provatelo con la sua meccanica e , via midi, pilotandolo da un'altra tastiera.

Ciao a tutti !
Ho provato la stessa sensazione sia coi monitor che con le cuffie e soprattutto NON l’ho provata con altri campionamenti. Ma so bene che bisogna vedere dove sono i punti di transizione dinamici tra un layer e l’altro in ogni singolo campione, infatti se i punti sono diversi il problema della tastiera può essere messo in luce da un suono e mascherato da un altro.
Si tratta comunque di una differenza che puoi percepire con un po’ di sensibilità e non rende il suono inutilizzabile, anzi mi ha fatto pensare che fosse proprio così lo strumento originale.
piattica 17-11-21 18.09
@ filigroove
Ho provato la stessa sensazione sia coi monitor che con le cuffie e soprattutto NON l’ho provata con altri campionamenti. Ma so bene che bisogna vedere dove sono i punti di transizione dinamici tra un layer e l’altro in ogni singolo campione, infatti se i punti sono diversi il problema della tastiera può essere messo in luce da un suono e mascherato da un altro.
Si tratta comunque di una differenza che puoi percepire con un po’ di sensibilità e non rende il suono inutilizzabile, anzi mi ha fatto pensare che fosse proprio così lo strumento originale.
il test da fare sarebbe mandare un file midi preparato a tavolino co n intensità costante su ogni nota
metterebbe in disparte tutti i dubbi sul controller MIDI e darebbe una risposta più certa sui campioni di ogni tasto

immagino che zio Guido lo avrà fatto per verificare il lavoro
filigroove 17-11-21 22.49
@ piattica
il test da fare sarebbe mandare un file midi preparato a tavolino co n intensità costante su ogni nota
metterebbe in disparte tutti i dubbi sul controller MIDI e darebbe una risposta più certa sui campioni di ogni tasto

immagino che zio Guido lo avrà fatto per verificare il lavoro
Certo, proverò quando sarò libero da impegni grossi, cioè tra un mese😒.
d_phatt 18-11-21 11.00
@ piattica
il test da fare sarebbe mandare un file midi preparato a tavolino co n intensità costante su ogni nota
metterebbe in disparte tutti i dubbi sul controller MIDI e darebbe una risposta più certa sui campioni di ogni tasto

immagino che zio Guido lo avrà fatto per verificare il lavoro
Aggiungo solo che in realtà sarebbe curioso fare un test di questo tipo con tutti gli stage piano...

Purtroppo non ho tempo e sinceramente neanche la voglia di stare a fare un lavoro del genere, anche se sarebbe interessante.
d_phatt 18-11-21 11.03
@ canebordone
d_phatt ha scritto:
Ho provato (molto velocemente), e neanche a me sembra che quel Mi si comporti diversamente dagli altri tasti vicini (comandavo dal P45).


Qui entriamo in un altro terreno, di solito minato !!
Queste differenze di cui parlate, di solito, sono dovute alle diverse risposte date dalla meccanica. Quando, in korg, facevo i test sulle tastiere (e parliamo di un secolo fa) già le meccaniche avevano risultanze diverse una dall'altra, ma soprattutto, da un tasto all'altro. La prova che si fa spesso, pur senza grossa precisione, però spesso illuminante, è il collegare lo strumento al "classico" MidiOX e fare un po' di esperimenti sui tasti. Cercando di avere la stessa pressione sui tasti, provare a suonarli random e vedere il risultato della velocity. Anche se non c'è la precisione di una macchina, si può arrivare ad una rilevazione abbastanza attendibile. I risultati sono , ancora oggi, evidenti. Ai tempi , la promozione a pieni voti era sempre della meccanica yamaha, che in quegli anni , korg, montava su T1, 01w proX e SG1D e poi su SG1d proX (anche i synt montavano yamaha, fino al Prophecy). Non a caso il mio SG1D proX faceva il giro dei produttori per essere smontato e studiato. Quello strumento ha lavorato dalla presentazione in Italia, credo 96/97 , per almeno 15 anni ininterrottamente girando tutta l'italia sul camion del service !!

Questa è una foto, forse proprio della presentazione o di una delle prime demo.
Tutta sta storia per sottolineare un concetto attuale, quel genere di meccanica non esiste più, nemmeno nei marchi storici dell'epoca, l'industrializzazione attuale e le dinamiche dei prezzi non permettono più quella qualità e durata nel tempo. Spesso le nostre sensazioni su note che emergono di più o campioni che si sentono meno sono proprio dovute alle diversità dinamiche dei tasti.
Per esempio se sbatti in mezzo a un cambio di campione sul layer è matematico che un punto in più o in meno fa suonare quello step dinamico piuttosto che quello dopo o prima, è naturale.
In altri casi, più legati alle frequenze di ascolto, sono gli ascolti che utilizziamo oppure l'acustica della stanza dove stiamo suonando.
Può capitare che una cassa abbia una risposta differente su alcune frequenze o il risultato di cassa+stanza possa dare delle riflessioni inaspettate compromettendo il giusto equilibrio del suono. Sempre il nostro guru ziokiller fa un esempio sul leslie che è perfetto, girando la testa a destra e a sinistra, ascoltando un suono di hammond da un leslie, si ha una percezione del timbro completamente diversa a seconda del punto di ascolto.
Sempre "nella preistoria", tra i programmatori era d'uso il gioco : Indovina il monitor dal campione
Si doveva indovinare il modello di cassa ascoltando il campione sulla tastiera, le NS10 le beccavi sempre !!
Tutta sta roba per dire che prima di stabilire che una nota suona più dell'altra bisognerebbe fare un po' di prove in situazioni diverse, del resto è quello che si fa normalmente prima di produrre uno strumento.

Vi lascio con alcuni test che , se riuscite, è interessante e divertente.
Pianoforte digitale con il mobile : Provatelo in diversi punti della stanza spostandolo per poi ritornare nel tradizionale "attaccato al muro"
Pianoforte mobile o stage amplificato : Sentitelo con la sua amplificazione e poi collegato alle casse (escludendo l'interno anche con un jack nella cuffia)
Pianoforte digitale : provatelo con la sua meccanica e , via midi, pilotandolo da un'altra tastiera.

Ciao a tutti !
Nel caso specifico, controllando il Gemini sia dallo Yamaha sia dalla mia SL73 Studio, in entrambi i casi finora non ho mai notato nessun particolare problema nel sampleset dello Steinway (e neanche in tutti quelli precedenti, tra l'altro).
JohnBarleycorn 18-11-21 14.15
@ d_phatt
Nel caso specifico, controllando il Gemini sia dallo Yamaha sia dalla mia SL73 Studio, in entrambi i casi finora non ho mai notato nessun particolare problema nel sampleset dello Steinway (e neanche in tutti quelli precedenti, tra l'altro).
Testate le nuove espansioni in sala prove e confermo nessuna anomalia sui vari sampleset, suonare quel campione Steinway sulla pesata è una goduria