@ tsuki
Esatto. Se leghi troppo uno strumento alle piattaforme su Pc, l'obsolescenza di tali piattaforme che,come si sa,è rapida,determina l'obsolescenza dello strumento.Lo rende quasi inusabile.Guarda caso oggi ci sono vecchi strumenti come la Trinity che con on board le proprie espansioni hardware possono dire ancora la loro,o come altri prodotti. Voglio dire,un domani non funziona piu' Roland cloud o simili,automaticamente il tuo strumento segue tale limitazione.Quindi a mio avviso ben venga lo sviluppo di uno strumento attraverso le varie piattaforme informatiche,ma uno strumento di classe elevata deve mantenere la propria autonomia a prescindere,parlo di hardware. Altrimenti tanto vale lavorare su VST e basta,che almeno consentono tutto ad un costo ridotto. Se compro una tastiera da 3000-4000 euri,mi fa' piacere se mi mettono dei suoni extra a disposizione su un sito ufficale,ho pagato molto,ma un cappio come abbonamenti e cose simili come ulteriore salasso no,eh....Sono assolutamente contrario a questa politica.
Penso che un sistema come Roland Cloud possa funzionare bene per un professionista, che ha necessità di avere un parco sterminato di suoni e strumenti virtuali, per una persona che vive di musica, che fa solo questo di lavoro e che, quindi, può giustificare la spesa, più che altro che lo utilizzerebbe in tutta la sua vastità. Per me che sono un hobbista evoluto, con tempi abbastanza ristretti di utilizzo, non ha alcun senso perché già riesco poco ad approfondire la conoscenza della controparte hardware.
Il tempo è la variabile più importante con la quale dobbiamo sempre fare i conti. C'è chi ha un lavoro che gli permette di potersi dedicare alle proprie passioni in maniera più o meno intensiva, c'è chi ha scelto la musica come lavoro, quindi le proporzioni cambiano radicalmente. Nel secondo caso, trovo giustuficato l'investimento di Roland Cloud.
Oltre a questo, Roland Cloud penso possa funzionare anche per chi appartiene alle nuove generazioni, per coloro che sono tecnologicamente nati con i computer e che hanno un rapporto con gli strumenti virtuali, molto più naturale del nostro.