Dexibell piano digitale: che roba che è!!

anonimo 18-01-16 22.39
@ maxpiano69
Ti sei iscritto solo per questo (senza peraltro presentarti)?
Un doppio nick?...
anonimo 18-01-16 22.55
Il sito Dexibell ora e' attivo, con foto e specs dei prodotti.
zaphod 18-01-16 23.07
Notato che la 88 stage non ha la meccanica graded?
Come il cp1
maxpiano69 19-01-16 00.34
@ lucabbrasi
...si, a parte questo, SE il prezzo sara' intorno a queste cifre...manco le poppe della Boschi riusciranno a convincermi che "si, e' la volta buona, l' Italia riparte, il mondo ha fame di Italia, etc etc"......(e poi c'e' chi critica il "decay corto"di un Casio giapponese a 800 euri...vaia vaia....)
Hai mai sentito parlare di un certo Fazioli? Costa di piú di uno Yang Chang, anche di un Kawai, eppure lo comprano... e lo usano pure!

Il Crumar Mojo doveva vedersela con Hammond SK e Nord C2, "qualcosina" pare abbia venduto ...

Il problema di qualsiasi prodotto musicale, Dexibell incluso, é prima di tutto come suona e cosa offre rispetto al prezzo, non il prezzo in se.
nebbia 19-01-16 00.48
Io non capisco perché fare due modelli, stage e portable, così simili ma con mancanze evidenti in entrambi i modelli.
Ad es. manca l'amplificazione nel modello stage (molti professionisti usano l'amplificazione interna in particolari situazioni) e manca la meccanica "buona" sul modello portable.
Inoltre il portable ha un'estetica poco adatta a situazioni casalinghe (il famoso design italiano...)

Comunque nelle specs mancano i pesi e non è spiegato come e se caricare nuovi timbri.
rdanl80 19-01-16 01.39
nebbia ha scritto:
Ad es. manca l'amplificazione nel modello stage (molti professionisti usano l'amplificazione interna in particolari situazioni) e manca la meccanica "buona" sul modello portable. Inoltre il portable ha un'estetica poco adatta a situazioni casalinghe (il famoso design italiano...) Comunque nelle specs mancano i pesi e non è spiegato come e se caricare nuovi timbri.

emo
Mi dispiace contraddire ma quando si dicono palesi inesattezze è doveroso farlo:
1)la maggiorparte dei modelli di punta di stage piano ( ma vale pure per workstation e synth) non ha una amplificazione interna e ( es serie rd roland, nord piano, px5s , kurzweil forte, etc etc...) d i professionisti usano un monitor sul palco...solitamente i modelli amplificati sono modelli che si rivolgono più ad una fascia obbistica/ casalinga almeno x gli stage piano ( per gli arranger non è così ad esempio)
2) sulla meccanica mancano scappamento e ivory feel sui modelli portatili è vero ma bisogna provarla prima di giudicare sulla carta...
3) il portable ha la stessa estetica dello stage i modelli da casa sono i vari H7 e h3 ( credo che a questi sia riferito in modo particolare il design)che hanno un bel mobile, i modelli stage e portabile non sono bellissimi a mio avviso ma neppure inguardabili.
4) i pesi ci sono tutti di tutti i modelli vedi qui basta andare a vedere le specifiche tecniche in dettaglio sul sito...col tasto tech specs.
A me pare interessante soprattutto l S3 ci sono pochi stage a 73 tasti pesati in giro e poi pesa 10,3 kg...emo
5) credo che portable e stage si differenzieranno molto anche come capacità di controllo di altre macchine ( fare da master ),oltre che x la presenza degli speaker, infatti non vedo mod e pitch nei portable..e da specifiche hanno in ingresso un pedale in meno rispetto agli stage..
Lele75 19-01-16 01.45
Il design é simile alla linea vintage dei controller Studiologic VK o SL880. SL760... Brutte forte...
Comunque la S3 pesa solo 10kg ...un piccolo miracolo per una meccanica pesata italiana....
Certo se la rivendibilitá di questi prodotti sarà come le Studiologic allora l'acquisto é un rischio molto alto.
Lele75 19-01-16 01.47
@ rdanl80
nebbia ha scritto:
Ad es. manca l'amplificazione nel modello stage (molti professionisti usano l'amplificazione interna in particolari situazioni) e manca la meccanica "buona" sul modello portable. Inoltre il portable ha un'estetica poco adatta a situazioni casalinghe (il famoso design italiano...) Comunque nelle specs mancano i pesi e non è spiegato come e se caricare nuovi timbri.

emo
Mi dispiace contraddire ma quando si dicono palesi inesattezze è doveroso farlo:
1)la maggiorparte dei modelli di punta di stage piano ( ma vale pure per workstation e synth) non ha una amplificazione interna e ( es serie rd roland, nord piano, px5s , kurzweil forte, etc etc...) d i professionisti usano un monitor sul palco...solitamente i modelli amplificati sono modelli che si rivolgono più ad una fascia obbistica/ casalinga almeno x gli stage piano ( per gli arranger non è così ad esempio)
2) sulla meccanica mancano scappamento e ivory feel sui modelli portatili è vero ma bisogna provarla prima di giudicare sulla carta...
3) il portable ha la stessa estetica dello stage i modelli da casa sono i vari H7 e h3 ( credo che a questi sia riferito in modo particolare il design)che hanno un bel mobile, i modelli stage e portabile non sono bellissimi a mio avviso ma neppure inguardabili.
4) i pesi ci sono tutti di tutti i modelli vedi qui basta andare a vedere le specifiche tecniche in dettaglio sul sito...col tasto tech specs.
A me pare interessante soprattutto l S3 ci sono pochi stage a 73 tasti pesati in giro e poi pesa 10,3 kg...emo
5) credo che portable e stage si differenzieranno molto anche come capacità di controllo di altre macchine ( fare da master ),oltre che x la presenza degli speaker, infatti non vedo mod e pitch nei portable..e da specifiche hanno in ingresso un pedale in meno rispetto agli stage..
Hai fatto bene a precisare emo
nebbia 19-01-16 01.57
@ rdanl80
nebbia ha scritto:
Ad es. manca l'amplificazione nel modello stage (molti professionisti usano l'amplificazione interna in particolari situazioni) e manca la meccanica "buona" sul modello portable. Inoltre il portable ha un'estetica poco adatta a situazioni casalinghe (il famoso design italiano...) Comunque nelle specs mancano i pesi e non è spiegato come e se caricare nuovi timbri.

emo
Mi dispiace contraddire ma quando si dicono palesi inesattezze è doveroso farlo:
1)la maggiorparte dei modelli di punta di stage piano ( ma vale pure per workstation e synth) non ha una amplificazione interna e ( es serie rd roland, nord piano, px5s , kurzweil forte, etc etc...) d i professionisti usano un monitor sul palco...solitamente i modelli amplificati sono modelli che si rivolgono più ad una fascia obbistica/ casalinga almeno x gli stage piano ( per gli arranger non è così ad esempio)
2) sulla meccanica mancano scappamento e ivory feel sui modelli portatili è vero ma bisogna provarla prima di giudicare sulla carta...
3) il portable ha la stessa estetica dello stage i modelli da casa sono i vari H7 e h3 ( credo che a questi sia riferito in modo particolare il design)che hanno un bel mobile, i modelli stage e portabile non sono bellissimi a mio avviso ma neppure inguardabili.
4) i pesi ci sono tutti di tutti i modelli vedi qui basta andare a vedere le specifiche tecniche in dettaglio sul sito...col tasto tech specs.
A me pare interessante soprattutto l S3 ci sono pochi stage a 73 tasti pesati in giro e poi pesa 10,3 kg...emo
5) credo che portable e stage si differenzieranno molto anche come capacità di controllo di altre macchine ( fare da master ),oltre che x la presenza degli speaker, infatti non vedo mod e pitch nei portable..e da specifiche hanno in ingresso un pedale in meno rispetto agli stage..
1 la maggior parte ma non tutti. Vedi cp300. E comunque poteva essere un modo per distinguersi
In genere comunque la versione hobbistica come la chiami tu è appetibile anche ai professionisti, vedi p120.
2 per me è una grossa mancanza. Kawai sull'es8 ha messo una meccanica di punta, idem fp80 ecc.
3 guarda l'estetica di es8, fp80, f20...
4 i pesi oggi pomeriggio non c'erano. Ho il pdf scaricato.
5 vero. Infatti il senso del mio intervento era: per me sono troppo simili. Andavano caratterizzati di più sugli aspetti estetici e funzionali.
anonimo 19-01-16 09.22
Non mi sembra che quando Clavia comincio' i suoi passi, avesse un catalogo differenziato e ricco.
I modelli son cresciuti in seguito, ma la partenza avvenne con alcuni prodotti di nicchia ben definiti.

Access fa il suo business unicamente con il Virus nelle varie salse (Keyboard, Polar, Desktop Snow).

Per me e' sensato un inizio con una linea di prodotti di base, che sono il piu' possibile unificati.
In base al successo (o no) di questa prima serie, decideranno i futuri prodotti.

Si era parlato (in un intervista ufficiale) anche di una possibile versione a coda.

E' errato pensare che Dexibell possa raggiungere le dimensioni dei marchi giapponesi, e fare confronti con loro : credo che il suo scopo sia quello di conquistarsi un posto nel settore dei pianoforti digitali.

Access Music vive con un core business basato su un solo sintetizzatore e non e' l'unica a farlo.



MarcoC 19-01-16 12.45
La questione della presenza dell'amplificazione nella linea "casalinga" e non in quella "professionale" ci sta....del resto lo fanno tutti.....la serie CP di Yamaha non ce l'ha, la serie RD di Roland non ce l'ha, la serie MP di Kawai non ce l'ha.....per cui si sono allineati a quelle che sono le linee delle grandi case.
Il discorso peso mi sembra sia stato tenuto in considerazione visto che parliamo di 17Kg per il top dei portatili, praticamente allineato a CP4 e Nord Stage e meno di RD e MP.
La meccanica non avrà il doppio scappamento o non sarà scaled o come cavolo si chiama ma alla fine tutte 'ste fesserie in un pianoforte digitale servono davvero?! Ci sono stati e ci sono tuttora tanti digitali che non hanno l'ivory feel e tutte 'ste altre fesserie che servono principalmente a mettere voci sui cataloghi e si lasciano suonare comunque più che bene.
Io rimpiango ancora il CP33 che non aveva niente di particolare se non una meccanica praticamente indistruttibile e non ho mai sentito la mancanza dell'effetto avorio sotto le dita.......ma quanti di voi hanno suonato davvero un pianoforte con i tasti d'avorio?! Sono 50 anni che i pianoforti a coda hanno i tasti di plastica e nessun pianista vero mi risulta si sia mai lamentato emo
Alla fine chi usa un pianoforte digitale certo non lo fa per un concerto di musica classica......oppure se lo fa dovrebbe porsi qualche domanda sul suo futuro emo
Sono brutti e su questo niente da dire.......ma come ho già detto l'estetica - secondo me - è l'ultimo degli aspetti da considerare e che in realtà probabilmente non andrebbe proprio considerato.....se per tenere il prezzo a 1.500€ invece che portarlo ai 2.000€ come CP4 o RD700 hanno risparmiato sull'estetica ben venga!
Mi sembra - a volte - che si voglia sempre trovare qualcosa che non va addirittura ancora prima di provare uno strumento.....come si fa a giudicarlo da una foto oppure da 4 numeri scritti su un sito?!
Se leggiamo la scheda tecnica di un Nord Stage alla fine non è niente di trascendentale rispetto ad altri strumenti che vantano ben altri "numeri" ma alla fine comprano tutti quello....come mai?!
E' come per il discorso Mac vs PC.....tutti a dire che i Mac a livello hardware fanno schifo, che non valgono un PC da 500€....ma all'atto pratico un Mac che come hardware fa schifo ti dura 10 anni e ci fai tutto, dalle serate con i VST alle serate con YouPorn, mentre un PC assemblato da Stephen Hawking ti lascia comunque a piedi dopo 2 anni.
I "numeri" presi così significano poco o niente......la cosa realmente importante è come vengono combinati tra loro per dar vita al prodotto finito......magari questi sono riusciti ad ottimizzare tutto e per contenere un po' i costi ed essere competitivi hanno sfruttato anche qualcosa che avevano già in casa, tipo le scocche di 10 anni fa e hanno deciso di dotare i loro strumenti di pochi fronzoli inutili e badare alla sostanza.......o magari questi ci hanno semplicemente provato e hanno partorito degli aborti che faranno schifo e chiuderanno bottega tra 2 mesi.
Questo lo sapremo solo quando potremo metterci le mani sopra.....ma così mi sa che si può dire ben poco.
Se il prodotto è valido, sarà supportato e saranno bravi a "venderlo" (che forse oggi è la prima cosa da curare) avrà successo, altrimenti avranno fatto un buco nell'acqua!
Scusate lo sfogo.....la batteria della macchina mi ha lasciato a piedi e sto un po' incazzato emo

benjomy 19-01-16 12.54
MarcoC ha scritto:
a meccanica non avrà il doppio scappamento o non sarà scaled o come cavolo si chiama ma alla fine tutte 'ste fesserie in un pianoforte digitale servono davvero?! Ci sono stati e ci sono tuttora tanti digitali che non hanno l'ivory feel e tutte 'ste altre fesserie che servono principalmente a mettere voci sui cataloghi e si lasciano suonare comunque più che bene.
Io rimpiango ancora il CP33 che non aveva niente di particolare se non una meccanica praticamente indistruttibile e non ho mai sentito la mancanza dell'effetto avorio sotto le dita.......ma quanti di voi hanno suonato davvero un pianoforte con i tasti d'avorio?! Sono 50 anni che i pianoforti a coda hanno i tasti di plastica e nessun pianista vero mi risulta si sia mai lamentato emo

MarcoC ha scritto:
Se leggiamo la scheda tecnica di un Nord Stage alla fine non è niente di trascendentale rispetto ad altri strumenti che vantano ben altri "numeri" ma alla fine comprano tutti quello....come mai?!
E' come per il discorso Mac vs PC.....tutti a dire che i Mac a livello hardware fanno schifo, che non valgono un PC da 500€....ma all'atto pratico un Mac che come hardware fa schifo ti dura 10 anni e ci fai tutto, dalle serate con i VST alle serate con YouPorn, mentre un PC assemblato da Stephen Hawking ti lascia comunque a piedi dopo 2 anni.


concordo in pieno
zaphod 19-01-16 13.42
nebbia ha scritto:
Comunque nelle specs mancano i pesi e non è spiegato come e se caricare nuovi timbri.

nessuno sa ancora come suona e gà pensate di caricarci suoni nuovi??


nebbia ha scritto:
Ad es. manca l'amplificazione nel modello stage

meno male. 5kg risparmiati. Anche perchè nessuna tastiera con amplificazione interna può sostituire un monitor come potenza. Magari per situazioni particolari, giusto, tipo un locale silenzioso di 30mq, può bastare. Ma se hai un uditorio davanti ci vogliono casse che sparino verso le persone, non verso l'alto.


@MarcoC: quoto in toto ciò che hai detto. Mi spiace per la batteria. Mi ha fatto sganasciare il PC assemblato da Stephen Hawking emo
anonimo 19-01-16 14.05
MarcoC ha scritto:
ma quanti di voi hanno suonato davvero un pianoforte con i tasti d'avorio?


io : e preferisco i tasti attuali alla grande !.

MarcoC 19-01-16 14.33
@ zaphod
nebbia ha scritto:
Comunque nelle specs mancano i pesi e non è spiegato come e se caricare nuovi timbri.

nessuno sa ancora come suona e gà pensate di caricarci suoni nuovi??


nebbia ha scritto:
Ad es. manca l'amplificazione nel modello stage

meno male. 5kg risparmiati. Anche perchè nessuna tastiera con amplificazione interna può sostituire un monitor come potenza. Magari per situazioni particolari, giusto, tipo un locale silenzioso di 30mq, può bastare. Ma se hai un uditorio davanti ci vogliono casse che sparino verso le persone, non verso l'alto.


@MarcoC: quoto in toto ciò che hai detto. Mi spiace per la batteria. Mi ha fatto sganasciare il PC assemblato da Stephen Hawking emo
Anche a me dispiace per la batteria considerando che se devo cambiarla costa quasi quanto il px5......emoemoemo
Lele75 19-01-16 14.34
@ MarcoC
La questione della presenza dell'amplificazione nella linea "casalinga" e non in quella "professionale" ci sta....del resto lo fanno tutti.....la serie CP di Yamaha non ce l'ha, la serie RD di Roland non ce l'ha, la serie MP di Kawai non ce l'ha.....per cui si sono allineati a quelle che sono le linee delle grandi case.
Il discorso peso mi sembra sia stato tenuto in considerazione visto che parliamo di 17Kg per il top dei portatili, praticamente allineato a CP4 e Nord Stage e meno di RD e MP.
La meccanica non avrà il doppio scappamento o non sarà scaled o come cavolo si chiama ma alla fine tutte 'ste fesserie in un pianoforte digitale servono davvero?! Ci sono stati e ci sono tuttora tanti digitali che non hanno l'ivory feel e tutte 'ste altre fesserie che servono principalmente a mettere voci sui cataloghi e si lasciano suonare comunque più che bene.
Io rimpiango ancora il CP33 che non aveva niente di particolare se non una meccanica praticamente indistruttibile e non ho mai sentito la mancanza dell'effetto avorio sotto le dita.......ma quanti di voi hanno suonato davvero un pianoforte con i tasti d'avorio?! Sono 50 anni che i pianoforti a coda hanno i tasti di plastica e nessun pianista vero mi risulta si sia mai lamentato emo
Alla fine chi usa un pianoforte digitale certo non lo fa per un concerto di musica classica......oppure se lo fa dovrebbe porsi qualche domanda sul suo futuro emo
Sono brutti e su questo niente da dire.......ma come ho già detto l'estetica - secondo me - è l'ultimo degli aspetti da considerare e che in realtà probabilmente non andrebbe proprio considerato.....se per tenere il prezzo a 1.500€ invece che portarlo ai 2.000€ come CP4 o RD700 hanno risparmiato sull'estetica ben venga!
Mi sembra - a volte - che si voglia sempre trovare qualcosa che non va addirittura ancora prima di provare uno strumento.....come si fa a giudicarlo da una foto oppure da 4 numeri scritti su un sito?!
Se leggiamo la scheda tecnica di un Nord Stage alla fine non è niente di trascendentale rispetto ad altri strumenti che vantano ben altri "numeri" ma alla fine comprano tutti quello....come mai?!
E' come per il discorso Mac vs PC.....tutti a dire che i Mac a livello hardware fanno schifo, che non valgono un PC da 500€....ma all'atto pratico un Mac che come hardware fa schifo ti dura 10 anni e ci fai tutto, dalle serate con i VST alle serate con YouPorn, mentre un PC assemblato da Stephen Hawking ti lascia comunque a piedi dopo 2 anni.
I "numeri" presi così significano poco o niente......la cosa realmente importante è come vengono combinati tra loro per dar vita al prodotto finito......magari questi sono riusciti ad ottimizzare tutto e per contenere un po' i costi ed essere competitivi hanno sfruttato anche qualcosa che avevano già in casa, tipo le scocche di 10 anni fa e hanno deciso di dotare i loro strumenti di pochi fronzoli inutili e badare alla sostanza.......o magari questi ci hanno semplicemente provato e hanno partorito degli aborti che faranno schifo e chiuderanno bottega tra 2 mesi.
Questo lo sapremo solo quando potremo metterci le mani sopra.....ma così mi sa che si può dire ben poco.
Se il prodotto è valido, sarà supportato e saranno bravi a "venderlo" (che forse oggi è la prima cosa da curare) avrà successo, altrimenti avranno fatto un buco nell'acqua!
Scusate lo sfogo.....la batteria della macchina mi ha lasciato a piedi e sto un po' incazzato emo

Thanks per la simpatia e condivisione di quello che dici...
a parte che ...anche l'occhio vuole la sua parte e ... sti DEXI non sono una bellezza tranne la versione HOME che è elegante....emoemo
zaphod 19-01-16 15.28
@ MarcoC
Anche a me dispiace per la batteria considerando che se devo cambiarla costa quasi quanto il px5......emoemoemo
Costa così tanto? emo che hai, un carro armato?!?!?
MarcoC 19-01-16 16.27
@ Lele75
Thanks per la simpatia e condivisione di quello che dici...
a parte che ...anche l'occhio vuole la sua parte e ... sti DEXI non sono una bellezza tranne la versione HOME che è elegante....emoemo
Lele75 sono d'accordo con te sul fatto che anche l'occhio vuole la sua parte (soprattutto quando si mette mano alla tasca) ma onestamente quando suono il piano ormai non lo guardo più (preferendo concentrarmi sulle cantanti che ho davanti emo ) quindi per me è importante quello che sento sotto le dita (che purtroppo non sono mai le cantanti di cui sopra) e non quello che ho sotto gli occhi (che di solito sono sempre le stesse cantanti di cui sopra).
Ovviamente questo è un mio punto di vista per cui non sto criticando il tuo intervento!
Quello che posso dire al momento, guardando queste prime immagini, è che non mi piacciono per niente quei "pirulicchi" così in rilievo che facilmente salteranno nelle borse e che se per far risparmiare qualcosina hanno deciso di non spendere soldi per il design all'ultimo grido ben venga, almeno per me.
Poi sarà tutto da valutare quando potremo provare questi strumenti.
Per come la vedo io nemmeno la polifonia illimitata o il campionamento olofonico possono essere una discriminante perchè il mio CP33 non aveva assolutamente la polifonia illimitata e non mi ha mai "zompato" una nota ed il mio impianto non è olofonico ma sono due normali cascioni che nella maggior parte dei casi risuonano in una sala di un ristorante durante un matrimonio per cui difficilmente potrò cogliere tutte le sfumature di un campionamento fatto alla Carnegie Hall con i microfoni di Padre Pio emo
Questi sono l'esempio dei "numeri sul catalogo" di cui parlavo prima......giorni fa ho provato il NS2ex dell'Ispettore Clouseau con il fantasmagorico nuovo campionamento di piano e dalle sue FBT faceva cacare, come il 90% dei campioni di pianoforte che ho sentito buttati su impianti da 4 soldi (il mio compreso) e con fonici improvvisati (me compreso).
Per cui quello che sarà da valutare - sempre secondo me - saranno la solidità della meccanica, la risposta del campione ai comandi della tastiera, la qualità del suono (nei limiti di quello che può percepire un essere umano che fa principalmente il musicista da matrimonio) e il supporto che la Dexibel garantirà a questi prodotti.
Tutto il resto a me non interessa......se ci sarà questo sarà uno strumento da valutare altrimenti italiani e buoni possono tenerselo emo
p.s. Sto ancora incazzato per colpa della batteria.....dovrebbe costare sui 200€.....per la cronaca ho una 9-3 Bi-Turbodiesel da 210CV (ex 180CV) che per farla partire ci vuole un reattore nucleare emo
anonimo 22-01-16 09.07
MarcoC ha scritto:
Per cui quello che sarà da valutare - sempre secondo me - saranno la solidità della meccanica, la risposta del campione ai comandi della tastiera, la qualità del suono (nei limiti di quello che può percepire un essere umano che fa principalmente il musicista da matrimonio) e il supporto che la Dexibel garantirà a questi prodotti.


Ovviamente ci aggiungerei il prezzo, che e' una componente fondamentale da rapportare alle qualita' gia' descritte.

La penso come te. Per me l'estetica non e' mai stata fondamentale, perlomeno rispetto al suono.
La mia scelta sul Promega3 ando' proprio in relazione al suo suono, che nel 2002 era qualcosa di stratosferico soprattutto in termini di realismo (apprezzato ancora oggi).

Poco mi importava se la massa giudicava quel design retro' poco gradevole : a me piaceva cosi' com'era, soprattutto quando ci buttavo giu' le mani e con un amplificazione particolare gli facevo uscire una diffusione molto spaziale.
Su CD poi dava il massimo : l'unico strumento che faticavo a distinguere rispetto ad un piano acustico, laddove gli altri (Roland, Yamaha) li riconoscevi facilmente come se fossero firmati.

Eppure sappiamo come e' andata con Promega : e' stato apprezzato post mortem (10 anni dopo) e dopo la cremazione, quando e' diventato un cofanetto chiamato Gem RPX.
Forse ha patito della scarsa pubblicita', o del pregiudizio sulla sua italianita', o chissa' cosa, pero' il fatto sta che non ha avuto il successo che avrebbe meritato.

Per Dexibell questi saranno giorni decisivi, perche' alle parole devono seguire i fatti.
Ho appena visto la foto di Stevie Wonder seduto a provare un Dexibell nell'apposito stand al Namm (sulla pagina FB del costruttore italiano). Se si e' seduto a provare lo strumento vuol dire che quantomeno ne e' rimasto incuriosito.

Speriamo bene : io ci tengo al ritorno di qualche costruttore italiano, e spero vada tutto bene.

zaphod 22-01-16 09.21
robykaiman ha scritto:
Ho appena visto la foto di Stevie Wonder seduto a provare un Dexibell nell'apposito stand al Namm (sulla pagina FB del costruttore italiano). Se si e' seduto a provare lo strumento vuol dire che quantomeno ne e' rimasto incuriosito.

Tanto, lui dell'estetica se ne fa un baffo...