superbaffone ha scritto:
scusa efis ma se ti trovi a suonare un mezzacoda che fai lo lasci li e monti il NS?
Se suono su uno Yamaha avrò il suono dello Yamaha, mica di un Bosendorfer.
Idem se suono il NS ho il suono del NS.
Se suono un Roland RD700 ho il suono del Roland RD700.
Mi piglia male invece quando suono un RD700 col suono di un NS, o viceversa.
Nord, Yamaha, Roland, Korg, Kurzweil... ognuno di questi strumento ha una sua ben specifica pasta sonora a cui ci si abitua e ci si affeziona col tempo.
Conosci i piani a coda della serie Yamaha Disklavier?
Il Disklavier è uno strumento meraviglioso, un vero piano a coda acustico in grado di diventare anche un expander digitale con molti suoni.
La sua caratteristica principale è quella di non richiedere al pianista nessun adattamento alla meccanica!
La meccanica rimane sempre quella vera di un pianoforte a coda, il massimo che si possa desiderare.
Ebbene se tu sapessi quanti pianisti ho visto faticare a suonare il Disklavier NON in acustico, non ci crederesti mai!
Appena "spengono" la modalità acustica e passano a quella digitale (ossia usano l'expander interno col suono di grand piano), si impappinano, non suonano più bene come prima, rimangono come "persi nel vuoto".
Eppure il piano è sempre quello.
La meccanica è sempre quella.
E allora perchè si impappinano?
Cos'è che li turba?
Il suono!
Sentono che quello strumento non è più quello strumento, ma è diventato... qualcos'altro.
Questa cosa provoca in loro una sensazione strana, inspiegabile, che fa sì che non riescono a suonare bene quel "finto piano", e non si rendono conto che in realtà stanno suonando su un piano vero, ma vero vero, mica su un synth con una semipesata di plastica, ossia non è cambiato un bel niente!
A parte il suono.
Ed è solo quello, il suono, che li turba.
Nient'altro che il suono.
Affinchè prendano confidenza col Disklavier è necessario un po' di apprendistato, insomma va suonato per un po' sia in modalità acustica, sia in modalità digitale.
Allora sì che poi quei pianisti non si impappinano più quando sentono il loro strumento diventare... un altro strumento.
E' tutta una questione di abitudine.
Ed è la stessa cosa che capita a me quando attacco un vst al mio NS.
In quel momento esatto sento che il NS non è più il NS, e provo una strana sensazione di disagio, di fastidio.
Sensazione che se ne va qualora mi abituo a suonare per un po' il NS, sia da solo, sia con l'expander.
Ma lì per lì questo disagio lo sento.
Mi ci devo abituare a questa cosa, non la digerisco subito.
Persino Barbara Dennerlein (famosa hammondista) ha dichiarato di doversi abituarsi all'uso dell'expander applicato alla pedaliera del suo hammond.
All'inizio non riusciva a suonare bene, provava fastidio.
Perchè?
Gli hanno forse rotto la pedaliera? Gliel'hanno ingessata?
No, semplicemente perchè i bassi di quella pedaliera hammond erano i bassi di un expander (credo uno Yamaha) che non centra una fava coi bassi del vero hammond.
Insomma sono tanti i casi di musicisti che provano "fastidio" (tra virgolette) quando usano il loro strumento per fare suoni che non sono quelli del loro strumento.
Pensa ai cantanti ad esempio.
Prova a dare un mic Sennheiser ad un cantante che usa abitualmente un Shure SM58, e vedrai se non proverà fastidio e/o non storcerà il naso.
Alcuni si rifiutano proprio di cantare.
Assurdo ma vero.