@ alemar78
ahivela ha scritto:
Non so a nord della "linea gotica" come vadano le cose
Allora, ti posso dire che per quello che sto vedendo io (che ho sicuramente un quadro non completo della situazione e quindi non sono statisticamente rilevante) nel nord Italia ci sono agenzie che portano in giro band e spettacoli di un certo livello e "hanno in mano" quei locali che certamente non fanno l'equazione band=dj=karaoke="per me uno vale l'altro basta che portino gente e che costino poco". Puntano su un certo genere (o più generi musicali), spendono certe cifre aspettandosi in cambio una determinata qualità di spettacolo (a prescindere dalla "qualità musicale") e comunque l'appuntamento live riveste per questi locali una certa importanza.
Per contro se appunto non sei nel giro di quelle agenzie, certi locali (e di conseguenza, certi cachet) non li vedi e allora ti ritrovi a dover trattare in prima persona con gestori di locali che a volte (ma comunque non sempre) utilizzano l'equazione di cui sopra. Forse, rispetto al passato si è ampliata la "forbice" nei compensi (e nelle occasioni musicali) tra gruppi da "agenzia" e gruppi "senza agenzia"; e quidni sì, condivido che le paghe si sono abbassate almeno per i "senza agenzia" perchè per i musicisti "con agenzia" ho sentito girare cifre ben soddisfacenti. Fino a 10/15 anni fa non era un problema per noi (intesi come band senza agenzia) garantirsi 100€ cad. Ora è improponibile e devi ritenerti fortunato a portare a casa la metà di quel compenso. Per questo dico che chi vuol fare il musicista di professione deve riflettere, porsi delle domande e soprattutto, opinione personale, se non può o non riesce ad affiancare all'attività live anche l'attività di insegnante che gli possa garantire un minimo di stabilità economica, conviene che lasci perdere.
Condivido.
Ho studiato musica in banda da bambino, ma ho sempre avuto la passione per piano, tastiere, sinth e ammennicoli vari da autodidatta. Poichè non potevano mandarmi a lezione o in conservatorio, per pagarmi gli studi ho fatto lo speaker radiofonico professionista (cioè pagato e con contratto), il pianobarista cantante (con una gem wk6) ed il fonico (con relativo corso...). Insomma, cosa si fa per campare! Sono riuscito a fare anche intorno a 100 date in un anno...
Dopo la laurea e l'abilitazione (avvocato), ho continuato a fare spettacoli e quant'altro... ma non mi sentivo "musicista" pur suonando decentemente (e componendo anche cose mie, con relativi esami Siae per l'iscrizione come compositore).
Ebbene, a 40 anni mi sono iscritto ad una Scuola civica di musica convenzionata col conservatorio, dove ho conseguito il 5° anno di pianoforte. Esami di ammissione in conservatorio, corso pianoforte jazz, e sono al 2° anno del triennio, facendo enormi sacrifici...
A Capodanno, in due, abbiamo preso 500 euro. Io suono e canto, l'altra fa il karaoke e l'animazione con il latino americano. Nello stesso tempo suono in trio (piano, sax, voce) o in qualsiasi altra situazione in cui si faccia spettacolo.
CONCLUSIONI
Ho scritto in breve la mia storia musicale non per annoiarvi con le memorie di un Pinco pallino qualunque quale io sono.
Sono un musicista? SI, perchè (bene o meno bene, saranno gli altri a giudicarmi) SUONO e CANTO.
Sono un karaokeista? SI, perchè faccio cantare chi ha voglia di farlo, con attrezzature adeguate e "guidando" il repertorio.
Sono un animatore/dj? SI, e non me ne vergogno!
Sono un professionista o un dopolavorista? ENTRAMBI, perchè la professionalità non si misura coi parametri che sono stati indicati, perchè, come mi insegna la mia professione, non basta essere preparati, ma bisogna sapersi vendere senza svendersi, altrimenti si cambia lavoro o si muore di fame e soprattutto bisogna saper cogliere i cambiamenti ed adattarvisi.
Quindi, il consiglio che do ai più giovani è proprio quello di fare della musica una passione da affiancare ad altra opzione, perchè fortunatamente alla musica ci si arriva già da molto giovani ( non come me...), e si è in tempo, nel caso non si trovi da vivere dignitosamente con la musica ( cosa sempre più difficile), a vivere con altra attività. Purtroppo, molti di quelli che si sono dedicati solo alla musica hanno serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese, e non per mancata preparazione o bravura.
P.S. Ho scelto un cachet minimo e gli sono rimasto fedele (100 senza attrezzatura, 150 con la stessa, per arrivare a somme ben più alte in matrimoni ed altri eventi), ma non posso biasimare chi suona per le uniche 30 euro che riesce a racimolare per mangiare. Massimo rispetto.