mima85 ha scritto:
Infatti Efis parlava solo per se, ha anche chiaramente detto che è un suo "limite"
Edited 3 Set. 2012 13:12
Esattamente.
Che poi a voler guardare non è un limite, ma solo un'illusione mentale.
Eppure bene o male ce l'abbiamo tutti, posso garantirtelo.
Ti è mai capitato di fare un concerto live, e al posto del tuo strumento (chessò un piano Yamaha Cp5) ti trovi sul palco un Roland?
Aldilà delle differenza meccaniche (i pianistici sono abituati) la cosa che più ti da fastidio è sentire un suono diverso a quello a cui sei abituato.
Sembra una scemata, ma il nostro orecchio è molto sensibile a queste variazioni.
Soprattutto nel live!
In studio è facile, hai il tuo impianto fisso, è sempre quello, e sai sempre cosa sentirai.
Dal vivo no, è tutt'altra storia.
Dal vivo è sufficiente che trovi un service che ti fa dei suoni a te non piacevoli, e anche se stai usando i TUOI strumenti musicali suonerai di merda perchè ti senti male e/o non ti piacciono i suoni.
Questa è una cosa strarisaputa che hanno provato tutti, nessuno escluso!
Infatti per evitare simili problemi molte band si portano appresso il loro service, col loro impianto, coi loro ascolti.
Lo fanno proprio per "abitudine acustica", cioè sono abituati a sentire in quel modo e non vogliono precludersi la possibilità di sentire in quel modo, pena un suonar male.
Poi un bel giorno gli capita di esibirsi in un posto dove c'è già un altro service, con un altro impianto, con un altro monitoraggio, con un altro ascolto, ed ecco che l'orecchio interviene, bussa al cervello, gli dice "
non mi trovo, non mi piace, così mi fa schifo", e zacc, suoni male per tutto il concerto.
Chi non ha mai provato questa esperienza alzi la mano.
Tutto questo per dire che il nostro orecchio e la nostra mente è molto sensibile alle variazioni sonore che percepisce.
Alle volte sono minime e non provocano alcun problema.
Alle volte sono concrete e provocano reali problemi esecutivi.
Alle volte sono illusioni dettate da abitudini.
Chi (è un esempio) suona 5 ore a giorno per un anno su uno Yamaha Cp1, e poi ci collega un vst piano con un suono diverso dal suo CP1, proverà una strana sensazione che non gli permette di esibirsi subito bene.
Ed è importante questo termine: SUBITO.
Il gioco è tutto qui.
Se continua a suonare il CP1 con un vst si abituerà ben presto anche all'altro suono, ovvio.
Ma è nel subito che si provano le sensazioni strane!
Se io ti vado su un palco col NS, e il fonico mi obbliga a suonare il NS ma con un vst collegato, è suono male, c'è poco da fare.
Se invece quel vst me lo porto a casa e me lo suono per un po' di giorni, finish del problema, mi passa tutto.
Capito il concetto?
Non pensare quindi che questa mia illusione avviene in modalità perenne!
Figuriamoci!
Avviene solo nel "subito", nel breve istante di un concerto.
Durante un concerto non posso avere dei suoni diversi da quelli a cui sono abituato, guai.
Lì esigo i miei suoni.
Se sono quelli del NS, devono rimanere quelli del NS.
Se sono quelli del Vintage D, devono rimanere quelli del Vintage D.
E via discorrendo.
Se invece mi fai suonare il NS collegato chessò a un Roland 700, finish, è un disastro, suonerò sicuramente male perchè nel "subito" sento che non è il mio suono.