@ wildcat80
Beh penso che sarebbe molto più importante la preselezione dei destinatari (vedi Isee, non autocertificazioni), riguardo il lavoro vedrei meglio un fine beneficio al secondo lavoro rifiutato, qualora il primo rifiuto fosse legato alla non corrispondenza alle competenze specifiche del lavoratore, e magari introdurrei una decontribuzione parziale per i beneficiari assunti utilizzando la rimanenza del capitale stanziato per singolo lavoratore.
Sono d' accordo con te, anche se l ISEE che tutti portano come misura di valutazione andrebbe rivisto in modo sostanziale.
Ti faccio un esempio concreto, il mio.
Ho un buon stipendio, 45k euro lordi annui.
Con la morte di mio padre ho "ereditato" 1/3 della casa dove vive mia madre e
1/3 di un immobile di 38mq in montagna.
Sono separato e mantengo i miei figli con 1/3 del mio stipendio (deciso dal giudice) + 50% di tutte le spese relative a scuola, trasporti, attività sportive, spese sanitarie, ecc.
Quando me ne sono andato di casa ho lasciato tutto alla mia ex moglie perché sarebbe stato come privare i miei figli di qualcosa.
Sono andato in affitto, ho spese a destra e a manca che mi impediscono di vivere dignitosamente e quel poco che metto via lo metto via per fare un regalo ai miei figli.
È vero, ho un paio di tastiere che potrei vendere, ma vorrebbe dire lasciar morire anche quello svago.
Bene, non posso accedere a nessun tipo di aiuto sociale perché il mio ISEE si basa sul mio stipendio e sulla quota parte delle case ed eccede sempre i minimi.
Purtroppo noi padri separati abbiamo ben poche tutele, ma se guardi in internet c è poco da fare.
Fine O.T.