Vi voglio raccontare che ho comprato l'Sv2s 73.
Ho sempre vissuto i 73 tasti come una limitazione, ma pensando di sostituire la vetusta VMK-176 che sta in un luogo dove una 88 (qualsiasi) non entra, ho scelto questa anche per portarmela nei live, quando sarà possibile farli. Un formato più compatto, leggero, che appaga l'occhio. Perfetto.
Prima impressione: strutturalmente, non sembra valere i 2000 euro spesi. Notare che Sv2 è made in China, mentre ricordavo che Sv1 fosse fatta in Italia. I pomelli rotativi non sembrano molto stabili, hanno tutti un gioco laterale che mi preoccupa. Sono di due tipi: a 6 scatti (pre fx, amplifier, sound, modulation, riverbero) oppure endless, per selezionare un amount. Questi ultimi hanno la corsa davvero troppo lunga, servono ben 8-9 scatti per passare da un led numerico al successivo, sembra di ruotare senza che succeda nulla.
Il pannello è comunque chiaro, carino, comodo.
Suoni: mediamente belli; piani acustici ed elettrici non strepitosi ma suonabili. Meglio di CP88, per fare un paragone, ma peggio di Kronos, per restare in casa Korg. I piani acustici non hanno tantissimi layer, suonano un po' artefatti, ma l'interazione con il tasto è buona. Anche qui (come avevo riscontrato in CP88, ma nel caso dell’Sv2 è meno marcato) la timbrica non cambia moltissimo al variare della velocity, però in un live affollato andranno benone. Per un contesto intimo, direi di no, invece.
Piani elettrici: trovo un po' spompato il Mk1, belli gli altri Rhodes; esistono i campioni di release, ma stranamente vengono attivati solo per alte release velocity, mentre a basse non succede nulla. Eppure quando su un vero rhodes il tasto viene rilasciato lentamente, la nota non viene smorzata di botto ma con un rumore caratteristico. Magari navigando nell’editor si trova, quel campione, ma non l’ho cercato. I Wurlitzer non mi hanno entusiasmato particolarmente.
Comunque, in tutti i piani si sente molto (troppo) quando si passa da un layer all’altro.
Suoni di contorno: belli; gli strings sopra tutti ma anche i brass niente male. Molto coinvolgente un preset con brass, strings e piano con timpani verso la sinistra della tastiera (potremmo chiamarlo “tutti”?)
Effetti: ben fatti, ma due appunti: il Vibrato non è nient’altro che il Chorus/Vibrato di un Hammond, infatti ha 6 posizioni, e vale per tutti i suoni, compresi i pianoforti. Il tremolo è di fatto un autopan. Se volessi un classico tremolo mono, da usare su un Wurlitzer, non c’è.
Amplificazione: non esalta particolarmente i suoni, non mi è piaciuta. Non che mi aspettassi la fedeltà di uno studio monitor, ma un po’ più di affiatamento con i suoni interni, quello sì. E’ comunque notevole l’effetto di vibrazione che ti dà mentre suoni, ti aiuta ad entrare in sintonia con Sv2.
Ma veniamo al piatto forte: la keybed. Ricordavo diversamente (in peggio) RH3, invece mi piace, un filo duretta ma è molto valida. Diciamo che tutto sommato stavo facendo un pensierino a tenermi questo SV2, finchè, durante un passaggio pianistico prendo una decima con la mano sinistra e…. TA-ta… nota ciccata!!!
Ebbene sì, dopo 10 anni trovo ancora una RH3 che cicca le note.
Ed in modo replicabile, per giunta: infatti, riesco a spiegare anche il perchè lo faccia. RH3 ha un attacco della nota molto basso, quasi a fondo corsa, e il rilascio avviene poco sopra. Ottimo per i ribattuti, ma bisogna considerare un altro aspetto: questa keybed ha un discreto rimbalzo, che è inavvertibile se la suoni con il peso giusto. Però, se appoggi appena il mignolo (a me è successo con la mano sinistra, sul do più basso è più marcato), come quando “apri” molto la mano, il mignolo non riesce a fermare il rimbalzo che fa salire il tasto poco, ma abbastanza da attivare il release.
Morale: impacchetto e rendo.