@ Fabri72
Il problema è che è stata la narrazione dei fatti a far sorgere dubbi e le numerose contraddizioni che molti scordano.
Lo stesso Paolo Mieli ha apertamente dichiarato che quando sono al di fuori degli studi televisivi gli stessi giornalisti si pongono dei dubbi quando si confrontano.
Ecco, per me porsi dei dubbi è lecito.
Anche Michele Boldrin, pro vax da sempre, analizzando i dati ha affermato che sotto i 16 anni i rischi superano i benefici.
Guarda, un conto è avere dubbi e paure, come dice anche Macios, e un conto è andare in piazza e urlare al megafono che siamo in una dittatura sanitaria che ha 30 milioni di no-vax fatti passare sotto silenzio e invocare parole quali "libertà", "democrazia", "privacy", avendo come tutta risposta un boato di entusiasmo prodotto da 150 fenomeni che per riprendere il tutto usano la diretta Facebook.
Sono il primo a dire che alcune (forse molte) cose dovevano e potevano essere gestite meglio, sotto molti aspetti. Come sono il primo ad essere consapevole di non avere la preparazione scientifica necessaria per capire a fondo come funzionano certi processi. E non nego di certo di aver avuto un po' apprensione quando io e le persone a me vicine hanno fatto il vaccino (per inciso, uno di loro ha avuto febbre alta per un giorno e poi stop, tutti gli altri, circa 15 persone, solo dolore al braccio e nient'altro).
Quindi posso capire tutto, molte posizioni anche se non le condivido posso comprenderle, ma quando si arriva a sparare dati senza criterio, assurdità e falsità in piazza, o su internet, (perché in molti casi di pure falsità si tratta), mi dispiace, ma allora in quel caso mi arrabbio e remo contro. C'è un limite a tutto.