Come mai i dischi...

vin_roma 05-09-18 02.57
@ barbetta57
attenzione: non stiamo parlando di profondità in bit ma di frequenza di campionamento, almeno così mi era parso
Io sono come San Tommaso...
Ho teorizzato che un differente bit rate può influire sulla capacità di campionamento ma poi l'ho dovuto provare...emo

Ebbene, ho scoperto che i vari livelli (o scalini) di ampiezza generati dalle varie risoluzioni in bit sono, anche a valori bassi, molto più fitti di una frequenza di campionamento ordinaria e quindi "nell'affettare" il segnale in ingresso, per approssimazione, si intercettano sempre gli stessi punti chiave dell'onda, sia a bit bassi che alti.
Per dire questo ho generato digitalmente varie onde a 44.1, 48, 96 khz di campionamento con frequenze di 500, 1000, 7000 hz con bit a 8, 12, 16, 32...
Poi ho registrato le stesse onde col microfono con frequenza fissa a 44.1 ma con vari bit di risoluzione...
Ebbene, sempre onde risultate graficamente sovrapponibili perfettamente!
...ma strano, a livello di ascolto, anche se la forma d'onda non conferma, c'è una differenza notevole tra le varie risoluzioni in bit e non è per una più o meno distanza dal rumore di fondo perché il volume generato e l'ampiezza della forma d'onda sono simili ...all'ascolto cambia il timbro! ma la forma grafica dice di no! emo

Boh, devo studiarmi bene questa pubblicazione che, verso metà, pare confermi le mie perplessità poiché se ogni bit aumenta di 6 db il segnale ...non pare coinvolga l'interazione bit/frequenza visto che le onde arrivano tutte allo stesso punto di ampiezza...
Forse anche le ricostruzioni grafiche delle onde sul display saranno approssimative e non evidenziano le modifiche generate dall'incrocio tra bit e frequenza visto che la differenza con le orecchie la sento ma graficamente non risulta.

interessante anche: ,
vin_roma 05-09-18 03.21
@ vin_roma
Io sono come San Tommaso...
Ho teorizzato che un differente bit rate può influire sulla capacità di campionamento ma poi l'ho dovuto provare...emo

Ebbene, ho scoperto che i vari livelli (o scalini) di ampiezza generati dalle varie risoluzioni in bit sono, anche a valori bassi, molto più fitti di una frequenza di campionamento ordinaria e quindi "nell'affettare" il segnale in ingresso, per approssimazione, si intercettano sempre gli stessi punti chiave dell'onda, sia a bit bassi che alti.
Per dire questo ho generato digitalmente varie onde a 44.1, 48, 96 khz di campionamento con frequenze di 500, 1000, 7000 hz con bit a 8, 12, 16, 32...
Poi ho registrato le stesse onde col microfono con frequenza fissa a 44.1 ma con vari bit di risoluzione...
Ebbene, sempre onde risultate graficamente sovrapponibili perfettamente!
...ma strano, a livello di ascolto, anche se la forma d'onda non conferma, c'è una differenza notevole tra le varie risoluzioni in bit e non è per una più o meno distanza dal rumore di fondo perché il volume generato e l'ampiezza della forma d'onda sono simili ...all'ascolto cambia il timbro! ma la forma grafica dice di no! emo

Boh, devo studiarmi bene questa pubblicazione che, verso metà, pare confermi le mie perplessità poiché se ogni bit aumenta di 6 db il segnale ...non pare coinvolga l'interazione bit/frequenza visto che le onde arrivano tutte allo stesso punto di ampiezza...
Forse anche le ricostruzioni grafiche delle onde sul display saranno approssimative e non evidenziano le modifiche generate dall'incrocio tra bit e frequenza visto che la differenza con le orecchie la sento ma graficamente non risulta.

interessante anche: ,
doppio!
vin_roma 05-09-18 03.22
Comunque qui ho trovato riscontro nell'interazione bit/frequenza:

Come si può vedere (ho ripassato io in rosso) a parità di frequenza con 4 bit abbiamo un inseguimento delle curve più vicino all'originale, con 3 bit abbiamo più approssimazione.

Probabilmente quando andiamo dai 12 bit in su non abbiamo più problemi di approssimazioni evidenti oppure, forse, ho sbagliato io nel mettere sotto esame forme d'onda semplici e facilmente replicabili anche a basso bit rate.
Ma l'interazione Bit/Frq. di campionamento ci deve essere.
zerinovic 05-09-18 06.48
vin_roma ha scritto:
Forse anche le ricostruzioni grafiche delle onde sul display saranno approssimative e non evidenziano le modifiche generate dall'incrocio tra bit e frequenza visto che la differenza con le orecchie la sento ma graficamente non risulta.

Sicuramente, dovresti zoomare in un ristretto arco di frequenze per vedere la miglior linearità. Ma non saprei a che livello bisogna spingersi.
L'aumento in db dovrebbe essere dato dal fatto che se ci sono più frequenze che "cantano" ci sarà anche un segnale piu elevato...
Quindi é logico andare a dedurre che il vinile con tutte le sue imperfezioni, il livello di dettaglio è superiore alle 16 bit di un cd? Non parlo di dinamica,o ampiezza in capacita di riprodurre frequenze.ma di dettaglio. Da 1 a 2 non c'è 1..ma 1,1-1,2-1,3.....e anche moolto di piu.
Essendo un supporto analogico?
Questo potrebbe spiegare perche é ancora apprezzato.
BB79 05-09-18 07.43
@ zerinovic
vin_roma ha scritto:
Forse anche le ricostruzioni grafiche delle onde sul display saranno approssimative e non evidenziano le modifiche generate dall'incrocio tra bit e frequenza visto che la differenza con le orecchie la sento ma graficamente non risulta.

Sicuramente, dovresti zoomare in un ristretto arco di frequenze per vedere la miglior linearità. Ma non saprei a che livello bisogna spingersi.
L'aumento in db dovrebbe essere dato dal fatto che se ci sono più frequenze che "cantano" ci sarà anche un segnale piu elevato...
Quindi é logico andare a dedurre che il vinile con tutte le sue imperfezioni, il livello di dettaglio è superiore alle 16 bit di un cd? Non parlo di dinamica,o ampiezza in capacita di riprodurre frequenze.ma di dettaglio. Da 1 a 2 non c'è 1..ma 1,1-1,2-1,3.....e anche moolto di piu.
Essendo un supporto analogico?
Questo potrebbe spiegare perche é ancora apprezzato.
Bingo...
vin_roma 05-09-18 11.58
zerinovic ha scritto:
Da 1 a 2 non c'è 1..ma 1,1-1,2-1,3.....e anche moolto di piu.

Guarda che le "asperità" incise nel solco di un vinile sono molto simili allo sviluppo delle forme d'onda che vediamo sui programmi di editing audio digitali ed è la stessa forma, espressa in valori di tensione, che poi va a muovere il cono delle casse avanti e dietro.
La differenza è nel fatto che in digitale si rilevano i cambiamenti migliaia di volte al secondo (44.1/48...) mentre in analogico il flusso di lettura è continuo ma, onestamente, gli intervalli di lettura digitale sono praticamente irrilevabili dall'orecchio umano. Paradossalmente quello che ci piace di più dell'analogico forse è proprio quell'effetto "dolcezza", smooth, dovuto ad una minore perfezione nella riproduzione. È la differenza che apprezziamo nel vedere la fotografia di una soap opera fredda e dettagliata a fronte di un bel film in pellicola anni '70, caldo e arrotondato.
zerinovic 05-09-18 12.27
@ vin_roma
zerinovic ha scritto:
Da 1 a 2 non c'è 1..ma 1,1-1,2-1,3.....e anche moolto di piu.

Guarda che le "asperità" incise nel solco di un vinile sono molto simili allo sviluppo delle forme d'onda che vediamo sui programmi di editing audio digitali ed è la stessa forma, espressa in valori di tensione, che poi va a muovere il cono delle casse avanti e dietro.
La differenza è nel fatto che in digitale si rilevano i cambiamenti migliaia di volte al secondo (44.1/48...) mentre in analogico il flusso di lettura è continuo ma, onestamente, gli intervalli di lettura digitale sono praticamente irrilevabili dall'orecchio umano. Paradossalmente quello che ci piace di più dell'analogico forse è proprio quell'effetto "dolcezza", smooth, dovuto ad una minore perfezione nella riproduzione. È la differenza che apprezziamo nel vedere la fotografia di una soap opera fredda e dettagliata a fronte di un bel film in pellicola anni '70, caldo e arrotondato.
...insomma il vinile è meno vetrosoemo
cmq si sicuramente, gli scalini sono inavvertibili ma per sicurezza io registrerei sempre a 24bit-48khz
ed oggi questo formato dovrebbe essere lo standard per qualità.
vin_roma 05-09-18 12.35
@ zerinovic
...insomma il vinile è meno vetrosoemo
cmq si sicuramente, gli scalini sono inavvertibili ma per sicurezza io registrerei sempre a 24bit-48khz
ed oggi questo formato dovrebbe essere lo standard per qualità.
Indubbiamente!
mcocchi 05-09-18 13.29
@ vin_roma
Comunque qui ho trovato riscontro nell'interazione bit/frequenza:

Come si può vedere (ho ripassato io in rosso) a parità di frequenza con 4 bit abbiamo un inseguimento delle curve più vicino all'originale, con 3 bit abbiamo più approssimazione.

Probabilmente quando andiamo dai 12 bit in su non abbiamo più problemi di approssimazioni evidenti oppure, forse, ho sbagliato io nel mettere sotto esame forme d'onda semplici e facilmente replicabili anche a basso bit rate.
Ma l'interazione Bit/Frq. di campionamento ci deve essere.
I bit influenzano il livello di approssimazione del valore di tensione analogico (ampiezza) campionato al momento X.
Quindi più bit avrò e al momento x avrò la probabilità di memorizzare il valore di tensione (ampiezza) letto il più fedele al valore reale.
Rifacendoci al grafico che hai postato aumentare i bit significa aumentare le divisioni dell'asse delle ordinate, aumentare la frequenza di campionamento invece significa aumentare le divisioni dell'asse delle ascisse.(un pò come aumentare la risoluzione del grafico).
Quello che tu ascolti ovviamente è il segnale che ti riproduce a sua volta il DAC che anche'esso non è completamente esente da approssimazioni nella fase di ricostruzione delle parole digitali in analogico; quindi se acquisisci un segnale con un errore molto alto alla fine della catena acd/dac sarà ben evidente, più riduci l'errore più sarà fedele all'originale.
infine a parità di segnale analogico da acquisire e frequenza di campionamento se passi da 8 a 16 bit noterai delle differenze ben evidenti all'ascolto, da 16 a 24 bit abbastanza evidenti. (almeno io percepisco le variazioni).
Vi do inoltre un altro fattore nell'ambito dei convertitori che è la stabilità del clock che influisce non poco sulla fedeltà del segnale acquisito e quindi successivamente riprodotto.
mcocchi 05-09-18 18.06
@ mcocchi
I bit influenzano il livello di approssimazione del valore di tensione analogico (ampiezza) campionato al momento X.
Quindi più bit avrò e al momento x avrò la probabilità di memorizzare il valore di tensione (ampiezza) letto il più fedele al valore reale.
Rifacendoci al grafico che hai postato aumentare i bit significa aumentare le divisioni dell'asse delle ordinate, aumentare la frequenza di campionamento invece significa aumentare le divisioni dell'asse delle ascisse.(un pò come aumentare la risoluzione del grafico).
Quello che tu ascolti ovviamente è il segnale che ti riproduce a sua volta il DAC che anche'esso non è completamente esente da approssimazioni nella fase di ricostruzione delle parole digitali in analogico; quindi se acquisisci un segnale con un errore molto alto alla fine della catena acd/dac sarà ben evidente, più riduci l'errore più sarà fedele all'originale.
infine a parità di segnale analogico da acquisire e frequenza di campionamento se passi da 8 a 16 bit noterai delle differenze ben evidenti all'ascolto, da 16 a 24 bit abbastanza evidenti. (almeno io percepisco le variazioni).
Vi do inoltre un altro fattore nell'ambito dei convertitori che è la stabilità del clock che influisce non poco sulla fedeltà del segnale acquisito e quindi successivamente riprodotto.
Per capire le differenze di sonorità tra il vinile e il CD o un file digitale aggiungo il seguente link dal quale è possibile capire già in fase di creazione del master audio gli accorgimenti necessari per avere la compatibilità per la scrittura di un vinile.
Quindi una masterizzazione destinata per la produzione di un CD potrebbe (in parecchi casi lo è) diversa da quella di destinata ad un vinile quindi ci saranno per forza delle differenze all'ascolto.
mastering audio per il tuo vinile
zerinovic 05-09-18 18.25
@ mcocchi
Per capire le differenze di sonorità tra il vinile e il CD o un file digitale aggiungo il seguente link dal quale è possibile capire già in fase di creazione del master audio gli accorgimenti necessari per avere la compatibilità per la scrittura di un vinile.
Quindi una masterizzazione destinata per la produzione di un CD potrebbe (in parecchi casi lo è) diversa da quella di destinata ad un vinile quindi ci saranno per forza delle differenze all'ascolto.
mastering audio per il tuo vinile
Vedi però consigliano che il file sia a 24 bit...perché sennò a 16bit li togli l'unica cosa bella che offre, secondo me...il dettaglio.
BB79 05-09-18 21.09
@ mcocchi
Per capire le differenze di sonorità tra il vinile e il CD o un file digitale aggiungo il seguente link dal quale è possibile capire già in fase di creazione del master audio gli accorgimenti necessari per avere la compatibilità per la scrittura di un vinile.
Quindi una masterizzazione destinata per la produzione di un CD potrebbe (in parecchi casi lo è) diversa da quella di destinata ad un vinile quindi ci saranno per forza delle differenze all'ascolto.
mastering audio per il tuo vinile
Davvero interessante...ero fermo al l'equalizzazione RiAA emo
Thank doveroso