Perché non i vst?

Alarico 31-01-14 11.18
@ mima85
ivanzajic ha scritto:
ok, adesso stiamo cercando di capire come fanno i synth in Fm ad avere le loro waveform, so di sicuro che hanno una tabella dove sono caricate le forme d'onda , la mia domanda è :queste forme d'onda la yamaha come fa a generale? la mia opinione che vengano usati synth in additiva ma pare che non vada bene


Facciamo un po' di chiarezza.

Nella ROM dei synth FM Yamaha è memorizzata una lookup table con il singolo ciclo di una sinusoide. Anzi forse un semiciclo o addirittura un quarto, ed il resto viene ottenuto per simmetrie. Ma per comodità poniamo che nella lookup table ci sia un periodo intero.

La lookup table non è altro che una tabella dove in ogni "cella" è memorizzato ogni singolo valore (campione) componente il singolo ciclo di sinusoide, e ad ogni valore è associato un indice progressivo.

Quando il DX-7 deve generare una sinusoide pura, legge questa lookup table appoggiandosi ad un contatore che viene incrementato in modo lineare, in modo da riprodurre sulle uscite esattamente il contenuto della tabella. Quando il contatore arriva alla fine della lookup table viene azzerato, e la lettura riparte dalla prima cella. Questo processo viene eseguito ripetutamente in modo da generare la sinusoide continua, ed in sostanza il contatore, se potessimo visualizzarlo in un grafico, avrebbe l'andamento di un'onda a dente di sega, avente la medesima frequenza della sinusoide.

Il segreto per ottenere la FM è di non incrementare questo contatore in modo lineare, ma di farlo in modo prima più veloce, poi più lento, poi più veloce, poi più lento, ecc... in modo che il risultato della lettura della lookup table sia una serie di periodi più corti, poi una serie di periodi più lunghi, e via dicendo a ripetizione.

In sostanza, si sta sommando una sinusoide al contatore. Quello che si ottiene è una modulazione della frequenza della sinusoide portante (che è in banda audio e non in alta frequenza, ed è praticamente la nota che stiamo suonando) con un'altra sinusoide (la modulante), che è quella che viene usata per guidare l'incremento del contatore. Entrambe le sinusoidi vengono lette dalla medesima lookup table. L'intensità della sinusoide "applicata" al contatore è regolata dal parametro modulation intensity, il quale può essere impostato manualmente o modulato con inviluppi ed LFO, e la sua frequenza può essere uguale a quella della portante, o differente secondo quanto impostato nel parametro modulation index.

Tutto questo può andare a modulare a sua volta il contatore di un'altra sinusoide (ovvero di un altro operatore), ed i vari elementi possono essere disposti e collegati secondo schemi ben precisi, che non sono altro che i tipici algoritmi della sintesi FM.

La pagina linkata da ivanzajic illustra il funzionamento della sintesi a distorsione di fase dei sintetizzatori Casio CZ, che lavora secondo un concetto molto simile. In effetti, anche la sintesi FM di Yamaha è in realtà una distorsione di fase (dove la fase è appunto data dall'andamento del contatore), e la FM è l'effetto che si ottiene. Solo che invece di segmentare e deformare in modo "geometrico" l'andamento del contatore come illustrato nella pagina linkata, gli si somma sopra una sinusoide.

Qui un'altra pagina che illustra questi principi.
Edited 31 Gen. 2014 10:46
La sintesi in modulazione di frequenza della DX7 (dal manuale allegato in N.I. FM8) in realtà è una modulazione di fase. Tre gli elementi fondamentali del suono: frequenza, ampiezza e fase. Se ho due oscillatori, posso usarne uno per generare il suono e un altro per modulare qualcosa del primo oscillatore. Se ne modulo la frequenza, cioè aumentandola e diminuendola nel tempo per esempio con un’onda sinusoidale, ottengo una modulazione, appunto, di frequenza. Esempio tipico è il vibrato. Ma se modulo invece l’ampiezza della forma d’onda, cioè il suo volume, ottengo giustamente la modulazione d’ampiezza, esattamente come per l’effetto “tremolo”. Quello che è quasi impossibile fare con gli strumenti acustici e con i sintetizzatori analogici è modulare la fase, cioè la posizione orizzontale della forma d’onda rispetto all’asse dei tempi. Nel DX7, gli oscillatori, detti “operatori”, GENERANO esclusivamente la forma d’onda sinusoidale, ed è più facile creare una sinusoide anche col più semplice dei DSP che farla con un oscillatore elettronico; secondo, perché la modulazione avviene sulla fase e non sulla frequenza. Infatti, la primissima DX7 aveva parte della circuiteria ancora analogica (per la precisione gli inviluppi). Perché l’hanno chiamata “modulazione di frequenza”? Perché alterando la fase di una forma d’onda l’effetto uditivo che si ottiene è un’alterazione dell’altezza della nota, e la conseguente aggiunta o perdita di armonici fino anche a raggiungere l’inarmonicità. La struttura della DX7 prevede la presenza di sei operatori e diversi algoritmi secondo i quali questi sono collegati fra di loro. In molti algoritmi sono previsti anche dei feedback, cioè operatori in grado di modularsi da soli. Tutto questo crea un’enorme flessibilità in grado di poter simulare virtualmente qualunque timbrica immaginabile, ma rende anche molto difficile ottenere un risultato sonoro soddisfacente a partire da una semplice idea, soprattutto per chi (come me) ha poche dimestichezze con la programmazione dei synth digitali.
Edited 31 Gen. 2014 16:21
jacus78 31-01-14 11.45
@ CoccigeSupremo
jacus78 ha scritto:
perchè i vst seppur belli, sono una rottura di coglioni,


No

jacus78 ha scritto:
costano tanto


No

jacus78 ha scritto:
ci vuole un buon pc


Ni

jacus78 ha scritto:
la scheda audio


Una tascam da 130 euro va piu che bene.

jacus78 ha scritto:
è un casino


No. se si è talmente pigri da non voler impostare (o far impostare ormai con le mappature automatiche) una singola volta le manopoline di una master ad un vst, il problema è unicamente dei pigri, non del software.
Se si è talmente pigri da voler salvare un suono su un hardware, ma sembra assai piu complicato cliccare su "Salva suono" su una schermata pc, il problema è sempre generato dal tastierista pigro, non dal software.

jacus78 ha scritto:
sarebbe una cosa quasi saggia usarli in studio

Eppure ero convinto che hans zimmer e soci utilizzassero vst misti a musicisti veri...son QUASI saggi.

jacus78 ha scritto:
ma in live proprio no

Se i motivi del "ma in live proprio no" sono quelli di sopra, non ci sono motivi validi emo



sono motivi....personali e quindi per me sono validiemo
ivanzajic 31-01-14 16.46
@ Alarico
La sintesi in modulazione di frequenza della DX7 (dal manuale allegato in N.I. FM8) in realtà è una modulazione di fase. Tre gli elementi fondamentali del suono: frequenza, ampiezza e fase. Se ho due oscillatori, posso usarne uno per generare il suono e un altro per modulare qualcosa del primo oscillatore. Se ne modulo la frequenza, cioè aumentandola e diminuendola nel tempo per esempio con un’onda sinusoidale, ottengo una modulazione, appunto, di frequenza. Esempio tipico è il vibrato. Ma se modulo invece l’ampiezza della forma d’onda, cioè il suo volume, ottengo giustamente la modulazione d’ampiezza, esattamente come per l’effetto “tremolo”. Quello che è quasi impossibile fare con gli strumenti acustici e con i sintetizzatori analogici è modulare la fase, cioè la posizione orizzontale della forma d’onda rispetto all’asse dei tempi. Nel DX7, gli oscillatori, detti “operatori”, GENERANO esclusivamente la forma d’onda sinusoidale, ed è più facile creare una sinusoide anche col più semplice dei DSP che farla con un oscillatore elettronico; secondo, perché la modulazione avviene sulla fase e non sulla frequenza. Infatti, la primissima DX7 aveva parte della circuiteria ancora analogica (per la precisione gli inviluppi). Perché l’hanno chiamata “modulazione di frequenza”? Perché alterando la fase di una forma d’onda l’effetto uditivo che si ottiene è un’alterazione dell’altezza della nota, e la conseguente aggiunta o perdita di armonici fino anche a raggiungere l’inarmonicità. La struttura della DX7 prevede la presenza di sei operatori e diversi algoritmi secondo i quali questi sono collegati fra di loro. In molti algoritmi sono previsti anche dei feedback, cioè operatori in grado di modularsi da soli. Tutto questo crea un’enorme flessibilità in grado di poter simulare virtualmente qualunque timbrica immaginabile, ma rende anche molto difficile ottenere un risultato sonoro soddisfacente a partire da una semplice idea, soprattutto per chi (come me) ha poche dimestichezze con la programmazione dei synth digitali.
Edited 31 Gen. 2014 16:21
tutto ciò che hai scritto presenta della attinenze impressionanti con questo articolo, hai preso da qui o sei la stessa persona?
Quindi secondo voi il dsp ha un algoritmo con del codice e crea la sinusoide, ma vale per tutti i synth in fm?
Alarico 31-01-14 17.00
ivanzajic ha scritto:
tutto ciò che hai scritto presenta della attinenze impressionanti con questo articolo, hai preso da qui o sei la stessa persona?


Ho preso dal manuale di FM8 di N.I. e a sua volta il tizio (Scognamiglio) ha scopiazzato quello incluso nel software.

Se leggi bene ho evidenziato in neretto quello che mi interessava sottolineare, che per ovvie ragioni è in contrasto con la tua "teoria" delle forme d'onda residenti all'interno della ROM nei synth Yamaha basati sulla FM.
Edited 31 Gen. 2014 16:04
mima85 31-01-14 17.05
ivanzajic ha scritto:
Quindi secondo voi il dsp ha un algoritmo con del codice e crea la sinusoide, ma vale per tutti i synth in fm?


La sinusoide nella lookup table non è generata dal DSP (non calcola al volo un SIN(x) in poche parole), è già scritta la permanentemente. Il DSP fa tutto il lavoro di lettura e modulazione/manipolazione che ho spiegato sopra, che dal punto di vista computazionale è molto più leggero che calcolare le sinusoidi in tempo reale con le funzioni trigonometriche.

Questo per quanto concerne i vecchi synth Yamaha, gli altri non saprei. Magari i virtual instrument, data la potenza delle attuali CPU calcolano direttamente, ma non saprei dirlo con certezza.
Edited 31 Gen. 2014 16:07
ivanzajic 31-01-14 17.06
emoe vabbè, ma allora chi ha ragione scusa? voi leggete nei manuali , io conoscevo la versione della forma d'onda nella tabella e mima pare che sia concorde, tu cosa ne sai realmente in merito? hai qualcosa di certo? studi universitari?
gesucca 31-01-14 17.06
Questo thread ha preso dei risvolti molto interessanti. 'Lurko' con molto piacere emo
ivanzajic 31-01-14 17.07
@ mima85
ivanzajic ha scritto:
Quindi secondo voi il dsp ha un algoritmo con del codice e crea la sinusoide, ma vale per tutti i synth in fm?


La sinusoide nella lookup table non è generata dal DSP (non calcola al volo un SIN(x) in poche parole), è già scritta la permanentemente. Il DSP fa tutto il lavoro di lettura e modulazione/manipolazione che ho spiegato sopra, che dal punto di vista computazionale è molto più leggero che calcolare le sinusoidi in tempo reale con le funzioni trigonometriche.

Questo per quanto concerne i vecchi synth Yamaha, gli altri non saprei. Magari i virtual instrument, data la potenza delle attuali CPU calcolano direttamente, ma non saprei dirlo con certezza.
Edited 31 Gen. 2014 16:07
benissimo, quindi come ha fatto yamaha ha memorizzarla nella tabella e come l'ha creata?
mima85 31-01-14 17.09
ivanzajic ha scritto:
io conoscevo la versione della forma d'onda nella tabella e mima pare che sia concorde


Tra l'altro della sintesi FM digitale sviluppata da Chowning c'è il brevetto disponibile su Internet per la lettura, è molto tecnico ma spiega nel dettaglio il funzionamento.

ivanzajic ha scritto:
benissimo, quindi come ha fatto yamaha ha memorizzarla nella tabella e come l'ha creata?


Semplice, hanno calcolato una SIN(x) e si sono costruiti la lookup table scrivendone i valori a manina, o magari l'hanno fatto con un programmino che si sono sviluppati allo scopo per generare la tabella, ma è una cosa da una manciata di righe di codice.

Alla fine concettualmente la lookup table non è altro che una tabella di 2 colonne ed N righe, dove N è la quantità di numeri che hanno deciso di utilizzare per descrivere la sinusoide (più questa quantità è alta più la sinusoide viene "tracciata" in modo preciso). Per ogni riga di questa tabella si scrive un indice progressivo nella prima colonna ed il valore di quella parte di sinusoide nella seconda. È una cosa che si può fare con Excel in 30 secondi.

In seguito la lookup table viene integrata nel programma di sintesi ed il tutto viene "bruciato" nella ROM dello strumento. Niente di più.
Edited 31 Gen. 2014 16:20
Alarico 31-01-14 17.13
@ ivanzajic
emoe vabbè, ma allora chi ha ragione scusa? voi leggete nei manuali , io conoscevo la versione della forma d'onda nella tabella e mima pare che sia concorde, tu cosa ne sai realmente in merito? hai qualcosa di certo? studi universitari?
Fisica e ingegneria elettronica non sono proprio attinenti, quindi NO, non ho studi universitari specifici... ma a quanto pare il problema risiede nei testi. Se la N.I. ha scritto boiate metto le mani avanti.
Provo a spolverare il manuale del DX7 per vedere se la stessa Yamaha descrive in premessa il funzionamento della sua macchina.

EDIT:

Se può servire a frugare qualche tuo dubbio ti invio il manuale della N.I. in PDF, dove viene inoltre spiegato perchè FM8, a differenza del suo predecessore FM7 è più versatile e potente (dove per potenza intendono più parametri modificabili e versatilità timbrica rispetto all'hardware), ovvero si spinge oltre la mera simulazione della sola FM.
Edited 31 Gen. 2014 16:20
ivanzajic 31-01-14 17.21
mima85 ha scritto:
Semplice, hanno calcolato una SIN(x) e si sono costruiti la lookup table scrivendone i valori a manina, o magari l'hanno fatto con un programmino che si sono sviluppati allo scopo per generare la tabella, ma è una cosa da una manciata di righe di codice.

Alla fine la lookup table non è altro che una tabella di 2 colonne ed N righe, dove N è la quantità di numeri che hanno deciso di utilizzare per descrivere la sinusoide (più questa quantità è alta più la sinusoide viene "tracciata" in modo preciso). Per ogni riga si scrive un indice progressivo nella prima colonna ed il valore di quella parte di sinusoide nella seconda. È una cosa che oggi si può fare con Excel in 30 secondi.

In seguito la lookup table viene integrata nel programma di sintesi ed il tutto viene "bruciato" nella ROM dello strumento. Niente di più.
Edited 31 Gen. 2014 16:18


ma questo vale per tutte le waveform che hanno incluso negli altri synth in Fm?
mima85 31-01-14 17.27
ivanzajic ha scritto:
ma questo vale per tutte le waveform che hanno incluso negli altri synth in Fm?


In linea di massima si. Alcune le puoi ricavare dalla sinusoide stessa, per esempio le onde da 2 a 6 che vedi qui (sono le forme d'onda disponibili per il synth Yamaha OPL3 che stava per esempio sulle Sound Blaster 16). Se guardi bene non sono altro che elaborazioni della sinusoide nr. 1.

Le altre non ricavabili direttamente dalla sinusoide senza far calcoli particolari avranno delle lookup table tutte per loro, e anche qui saranno state generate a priori e scritte permanentemente nelle tabelle. È tutta una gara per spremere il più possibile dai limitati DSP di allora mantenendogli i calcoli il più semplice possibile.
Edited 31 Gen. 2014 16:31
ivanzajic 31-01-14 17.44
quindi mi pare evidente che alla fine si può affermare che nel dx7 c'è una rom con un onda sine precalcolata non generata con una sintesi ausiliare ma con codice scritto a mano o da un programma creato per questo
Alarico 31-01-14 17.50
@ ivanzajic
quindi mi pare evidente che alla fine si può affermare che nel dx7 c'è una rom con un onda sine precalcolata non generata con una sintesi ausiliare ma con codice scritto a mano o da un programma creato per questo
Da quanto ho capito io, si.
Edited 31 Gen. 2014 16:52
mima85 31-01-14 17.55
@ ivanzajic
quindi mi pare evidente che alla fine si può affermare che nel dx7 c'è una rom con un onda sine precalcolata non generata con una sintesi ausiliare ma con codice scritto a mano o da un programma creato per questo
Sisi, e questo tra l'altro non accade solo col DX-7, ma con tanti synth che fanno uso di oscillatori digitali (vedi appunto Korg DW-8000 e similari). E le onde possono essere sia sinusoidi sia qualsiasi altra cosa, a dipendenza di quello che deve fare il synth e di com'è stato concepito.
zaphod 31-01-14 19.27
La ragione per cui non uso i vst, è la praticità.
Praticità di portarsi solo una cosa alle prove, invece che master+pc+scheda audio, e praticità dal vivo se si verificasse un problema elettrico (tipo interruzione di corrente).
Infine, praticità a casa di avere una cosa accendi-e-suona pronta nel giro di secondi.

Tutto considerato, visto che alle prove mi porto cp1 o keybduo, riconosco che queste non sono soluzioni molto più pratiche di una master leggera + una valigetta con portatile e scheda audio. emo
E poi, non ricordo l'ultima volta che dal vivo è andata via la corrente. emo

Quindi, resta solo la scusa di avere qualcosa di pronto all'uso in casa.
Questo fino a che non mi ci metterò un piano acustico.
Quando verrà meno questa terza scusa, probabilmente farò un pensiero ai vst.

Quindi, molto sinceramente, se devo rispondere alla domanda: "perchè non i vst?"
rispondo: per pigrizia. Perchè i suoni che ho ora mi vanno benissimo e non sento il bisogno di cambiare. Perchè un vst è molto configurabile: per molti è un pregio, a me manda nei casini. Io, quando ho a che fare con cose dai mille parametri, mi perdo. Comincio a smanettare, e quando sono riuscito a trasformare un pianoforte, cercando di migliorarlo, nel clacson del generale lee, per un lungo momento fisso il vuoto, poi guardo sconsolato lo strumento e non vedo l'ora di mettere le mani su un pianoforte vero
zavaton 31-01-14 19.30
Alarico ha scritto:
Se può servire a frugare qualche tuo dubbio ti invio il manuale della N.I. in PDF, dove viene inoltre spiegato perchè FM8, a differenza del suo predecessore FM7 è più versatile e potente (dove per potenza intendono più parametri modificabili e versatilità timbrica rispetto all'hardware), ovvero si spinge oltre la mera simulazione della sola FM.

Il dubbio di Ivan e di molti altri non è scoprire chi tra FM7 e DX7 ha più funzioni e maggiori capacità a livello di sintesi, bensì chi tra i due SUONA meglio emo
Alarico 31-01-14 19.53
@ zavaton
Alarico ha scritto:
Se può servire a frugare qualche tuo dubbio ti invio il manuale della N.I. in PDF, dove viene inoltre spiegato perchè FM8, a differenza del suo predecessore FM7 è più versatile e potente (dove per potenza intendono più parametri modificabili e versatilità timbrica rispetto all'hardware), ovvero si spinge oltre la mera simulazione della sola FM.

Il dubbio di Ivan e di molti altri non è scoprire chi tra FM7 e DX7 ha più funzioni e maggiori capacità a livello di sintesi, bensì chi tra i due SUONA meglio emo
Non ha dubbi... parte in quinta. Io le mie prove le ho fatte veramente ed ho espresso un mio parere basato dunque su una prova diretta (non una registrazione ma una comparazione tra hardware e software che usciva dagli stessi monitor Yamaha MSP7).
Non mi interessa se questa cosa è condivisa più o meno anche da professionisti. Parlo esclusivamente IMHO.
Nei miei precedenti post preciso anche che non c'è un meglio o un peggio... c'è solo il gusto personale.
Ho fatto tantissimo uso (e abuso emo) dell'hardware in circa 37 anni di musica.
Per le mie esigenze vanno bene i VST senza nulla togliere ai pregi dell'hardware.
Pro e contro in entrambi i mondi.
Ho precisato di aver lasciato fuori dell'argomento l'analogico in quanto è un altro pianeta (che piaccia o meno).
Mi farebbe piacere che ivan condividesse le sue esperienze dirette per capire l'unità di misura che utilizza per giudicare i VST. Tutto quà.
Edited 31 Gen. 2014 18:55
ivanzajic 31-01-14 20.00
si è arrivati alla conclusione che è una cosa soggettiva, dipende anche da che tipo di suono si cerca , io preferisco l'hardware perchè per me suona meglio, ciò non toglie che in fm8 si possano fare cose nuove e ci siano alcuni preset programmati con talento
CoccigeSupremo 31-01-14 20.46
Ironicamente,se si presenta mancanza di corrente o semplici sbalzettini, VST e Master Keyboard sono molto piu affidabili di workstation consolidate,ma anche di semplici stage piano. Perchè?

Perchè il pc portatile ha la sua batteria, e la acuna (ad esempio) riceve corrente via usb dal computer portatile,stessa cosa per la scheda audio. Quindi in caso di corrente che salta, tutto resta acceso e al suo posto,e bisogna solo attendere che si riaccendano le casse (2 secondi?) emo emo

Se salta la corrente anche solo per 2 secondi e siete su un palco con il Motif cosa succede,ditemi un pò? emo