Lo stage non è diventato famoso perchè va di moda, ma per le sue intrinseche qualità nel live.
Non è una macchina "tamagochi dipendent" (cioè con tutto demandato al display), e avendo tutti i controlli a portata di tiro permette una manipolazione e uno stravolgimento dei suoni rapidissimo.
In 5 secondi puoi stravolgere completamente il suono (e nel live serve!).
Suono che magari a casa sembrava perfetto, poi sul palco scopri che non lo è, e andrebbe modificato.
Con lo stage lo fai, al volo.
Con le worstation convenzionali (es il mio korg M3) ti attacchi, anche la più stupida delle procedure (chessò cambiare i parametri del chorus, o trasformarlo in un flanger) diventa una cosa impossibile nel live perchè richiede di mettersi a giocare con quell'accidenti di display per trovare il menù, il sottomenù, le voci, i parametri, etc.
La rapidità e semplicità di utilizzo dello Stage non ha rivali.
E' questo che l'ha reso lo strumento live per eccellenza, mica la "moda".
Nel tempo che ci metti a fare 1 suono con l'M3 o col Kronos, io col NS ne faccio 20.
E senza mai pigiare un display.
La filosofia che è alla base di questo strumento è: rapidità, intuitività, creatività in pochissimo tempo, ed infine ergonomia.
Ergonomia vuol dire avere tutto a portata di tiro, pulsanti robusti e allo stesso tempo rapidi (basta un tocchetto col dito per attivarli) e ben dimensionati per una presa a prova di scemo.
E' una macchina assolutamente ben congeniata che non richiede manuali di 600 pagine da studiarsi, ne lauree di ingegneria informatica per imparare a navigare (e capire) centinaia di menù e sottomenù alle volte di complicatissima comprensione.
E' una macchina fatta per non perdere tempo (il tempo uccide la creatività).
E' una macchina accendi e suona.
Ma non accendi e suona con i preset!!!
Quello lo si fa generalmente con le workstation dove - a causa della loro difficile manipolazione - ci si ferma spesso ai preset di fabbrica e si suona sempre con quelli.
Con lo Stage non esiste questo concetto.
Con lo Stage i preset non ci sono: si spippola, subito!
Si spippola e si creano all'istante i centinai di suoni che ti servono, in pochissimo tempo, e senza neanche aver letto il manuale.
E se poi il suono nel live non dovesse andare bene?
No problem, si spippola al volo e in un battibaleno lo cambi subito.
Insomma inutile girarci intorno: lo Stage nel live è mostruoso, bisogna averlo ed usarlo COME va usato per capire dove si cela la vera potenza di questa macchina.
Come ho già detto:
rapidità, intuitività, creatività in pochissimo tempo, ed ergonomia.
In queste 4 parole è racchiusa l'essenza dello Stage, tutta la sua filosofia progettuale.
Nonchè il perchè ha avuto così tanto successo!
Edited 4 Set. 2014 14:45