Per un pugno di dollari: soundtrack

drmacchius 19-05-13 23.29
per un pugno di dollari


Ma morricone é un esperto anche dii studio editing? la progressione del pezzo ha la sua resa almeno al 50% per il modo geniale con cui é stato fatto il mixing............qui si parla di editing creativo in un epoca in cui si ascoltava la musica con il mangiadischi con le casssettine incorporate........in quegli anni de andré registrava in mono....

ma come si faceva con la tencologia del temoi, tutto in analogico? dubito che basti spippokare sul panner del mixer per ottenere risultati simili, a sentirlo persino con la qualitä delle casse del computer sembra un dolbi prologic I, in un epoca in cui le mangiacassette non erano una tecnologia difffusa. Sapete chi fece quel sondtrack (morricone stesso?), e come? Come si fa a dare in analogico quella spazialitä al suono, quellß effetto tridimensionale....stiamo parlando di un flauto dolce, una chittarrina amplificata in economico, voci e fischi.........i reverberi cosí lunghi e puliti come li facevano....

curiositä personale e anche didattica....
Spirit 20-05-13 00.32
Beh anzitutto (e lo sai pure te) lavorare in analogico richiede un'attenzione totale rispetto all'acustica e al posizionamento dei microfoni. Oggi ci si è abituati a correggere tutto tramite i processori da studio, laddove una volta il "buona la prima era la regola".

Hai mai sentito l'album dei depeche mode Construction time again? La spazialità del suono è data molto dai locali in cui sono state fatte le registrazioni, che se non erro erano in quel di berlino e con dei soffitti altissimi... di digitale temo si e no c'era qualche campionatore tipo emulator ma per il resto tutto era registrato a bobine.
Edited 19 Mag. 2013 22:32
Alarico 20-05-13 00.35
Patrick Ehresmann si occupò del mastering, coadiuvato da Gianni Dell'Orso.
Ovviamente su tutto il lavoro (incluso il missaggio) ci fu la costante supervisione del grande compositore.
deejaynick 20-05-13 00.44
Beh, per i Depeche Mode, essendo dell'83, il digitale c'era eccome... (esisteva già il CD...).
L'album è registrato in PCM, ma (come dici giustamente tu) il master è ricavato da una consolle analogica.
Ben diverso è il discorso per Morricone. E' indubbio che il grande compositore assistesse personalmente alle sedute di Mastering. E sulla sua professionalità non ci sono sconti. Un esempio: nell'ultimo concerto all'Arena di Verona, durante l'esecuzione del tema di "c'era una volta il West", ha fatto due volte cenno ai secondi violini di "suonare" un po' meno forte.
Io dalla platea la differenza non l'ho sentita, ma evidentemente lui si'... ...e il Maestro, ora ha oltre 80 anni...
Spirit 20-05-13 01.07
guarda ti devo contraddire l'album dei depeche è stato registrato su nastri magnetici. La sigla AAD dei cd dell'epoca è abbastanza chiara, registrazione e mixing analogico mastering in digitale.

qui

Cmq ho tirato in ballo i depeche mode per dire che anche l'elettronica agli inizi necessitava di una buona acustica per dare dei buoni risultati. Temo che una differenza fondamentale tra un fonico di ieri e uno di oggi è che il primo sa lavorare sfruttando l'ambiente laddove il secondo lo manipola a suo piacimento virtualizzandolo con processori di segnale ed altre "diavolerie" emo elettroniche.
Edited 19 Mag. 2013 23:13
anonimo 20-05-13 01.52
All'epoca se volevi il riverbero di una medium hall, registravi in una medium hall : il fatto e' che oggi ci stupiamo, ma la realta' e' che sono gli effetti odierni a cercare di riprodurre gli ambienti di allora, e non il contrario come puo' apparirci a causa delle abitudini del digitale.

All'epoca c'erano i rumoristi, e si inventavano di tutto per sonorizzare i film e le colonne sonore : lastre di lamiera per fare i tuoni, ed oggetti di ogni genere per inventarsi ogni tipo di rumore, registrato rigorosamente negli ambienti ideali per ogni tipo di ambientazione.

Oggi ci sembra che l'era dell'analogico avesse dei limiti, ma in realta' era l'esatto opposto.

Proprio perche' i mezzi non erano facilmente reperibili, non c'erano librerie di suoni, effetti pre programmati e quant'altro, si lavorava di creativita', e questo faceva sviluppare una grande flessibilita' di pensiero, ed attitudine a risolvere al meglio ogni tipo di necessita' musicale, ambientale e e di effetti.

A pensarci bene era una cosa spettacolare, perche' un effetto un suono, o una particolare ambientazione musicale, erano qualcosa di esclusivo che faceva parte dell'insieme del suono.

Oggi invece si tende a prendere il campione digitale da una libreria gia' pronta, ad aggiungerci il riverberino "medium hall" e tutto magari finisce li. (sto esagerando per rendere l'idea).

Poi nel caso di Morricone c'era una genialita' particolare, che sembrava anche coincidere con la genialita' di Sergio Leone (non amo accostare i due artisti, unicamente perche' e' un accostamento inflazionato).

Sergio Leone fu geniale per la sua capacita' di cogliere il dettaglio con l'inquadratura degli sguardi, dei particolari di una pistola, di un orologio o di un armonica, ed il suo gioco di dettagli portava lo spettatore direttamente sul luogo della scena, a vivere le sensazioni di quegli ambienti come se fossero vissute direttamente.
La genialita' di Leone arrivo' al punto di ignorare i tradizionali magazzini costumi, per attingere a stracci da riciclare, per rendere piu' realistici gli ambienti selvaggi, che fino a prima di lui venivano rappresentati in modo sterile (abiti puliti e nuovi, personaggi sempre in ordine ecc)..

Probabilmente anche le scelte musicali di Morricone furono influenzate da questo non conformismo di Leone, e non e' un caso che determinati brani come "l'uomo alll'armonica" suonavano cosi aspri da far sentire allo spettatore l'arsura dei luoghi del film, esaltando ai massimi livelli (per quei tempi) la percezione di realismo del connubio tra immagini, luoghi e musiche.

Io credo che le moderne tecniche digitali, da un lato hanno ampliato le possibilita' produttive, grazie alle enormi tavolozze di suoni, effetti, ambientazioni, e alle infinite possibilita' di processo del materiale, ma dall'altro lato in molti casi hanno soffocato ampie fette di fantasia e creativita'.

vin_roma 20-05-13 03.12
Che mi fate venire in mente! perché io, con la mia "realativa" tenera età, ho avuto a che fare spesso con questi personaggi ma purtroppo solo all' epoca del loro tramonto.

Allora, questa registrazione venne effettuata nel 1964 nell' enorme studio A della RCA di via Tiburtina a Roma.

Il fischio è del mitico Alessandro Alessandroni che fu soprattutto l' ideatore del gruppo vocale "I Cantori moderni di Alessandroni" che, insieme ai 4+4 di Nora Orlandi, avevano caratterizzato buona parte del sound italiano anni '60.
Lui (Alessandroni) lo ebbi come ospite col suo fischio in un' orchestra proprio con questo brano.

La chitarra è certamente quella del giovane Enrico Ciacci, fratello e mente musicale del più noto Antonio Ciacci in arte Little Tony!

La parte successiva con la tromba, "el deguello", era suonata da Michele Lacerenza e anche su questo brano c' è un aneddoto: in realtà il brano era una vecchia ninna nanna scritta da Morricone per un documentario ed eseguita da flauto a becco e clavicembalo.

A me la sincerità di quelle registrazioni non mi stupisce affatto, si suonava tutto in diretta e anche qualche errore o imperfezione veniva abbonata in nome dei tempi e costi di realizzazione. L' ambiente che si sente è quello dello studio a cui contribuì certamente l' uso delle "camere eco", vere e proprie stanze di varia cubatura coperte di mattonelle lisce che risuonavano grazie ad un altoparlante in cui si mandavano i suoni che si volevano riverberare e poi un microfono, posto nella stessa stanza, riprendeva il suono riverberato e lo rimandava nel banco.

Di queste registrazioni non apprezzo la qualità ma l' immediatezza e la sincerità delle intenzioni emotive, roba che quando le sento penso: se fossero fatte con i mezzi di oggi, perfette, non avrebbero lo stesso spessore.

Poi, se vi va di perdere un po' di tempo, quì c' è una mia versione live con l' orchestra Morricone West fatta 3 anni fa in piazza Dante a Firenze.

Ah, questa è la seconda parte.
In verità il service ci aveva un po' condizionato con, sul palco, suoni forti che ci impedivano dinamiche e bel suono e soprattutto un fruscio dalle casse insopportabile, archi secchi, striminziti... peccato! In altre occasioni, più rilassate, l' esibizione è venuta meglio ma non ne ho le registrazioni.
Edited 20 Mag. 2013 1:25
drmacchius 20-05-13 03.13
quindi, tornando al brano specifico, il risultato é dato solo dal registrare in ambienti con acustica idonea e lavorando sul panning del mixer?

Il tema fischiato mi sembra impossibile da realizzare se non effettuato...forse mettendosi in una chiesa e registrando con amplificatori valvolari di una volta.......ma per registrare in una chiesa bisnogava spostare lo studio di indisione perché il rasto machetico non avrebbe reso e ai tempi non c´erano r registratori digitali......

di equalizzazioni e compressioni da quello che sento ne hanno fatte parecchie, ma la domanda é con cosa?

i torni scusate ma on tornano....


la genialitä del chi si deve arranigare si sente eccome: niente moti, niente vst, fischi, chitarrone, il flauto di plastica delle medie, la genialitä musicale del compositore....ma dei fonici della madonna, ma la domanda é con quali mezzi....
drmacchius 20-05-13 03.22
@ vin_roma
Che mi fate venire in mente! perché io, con la mia "realativa" tenera età, ho avuto a che fare spesso con questi personaggi ma purtroppo solo all' epoca del loro tramonto.

Allora, questa registrazione venne effettuata nel 1964 nell' enorme studio A della RCA di via Tiburtina a Roma.

Il fischio è del mitico Alessandro Alessandroni che fu soprattutto l' ideatore del gruppo vocale "I Cantori moderni di Alessandroni" che, insieme ai 4+4 di Nora Orlandi, avevano caratterizzato buona parte del sound italiano anni '60.
Lui (Alessandroni) lo ebbi come ospite col suo fischio in un' orchestra proprio con questo brano.

La chitarra è certamente quella del giovane Enrico Ciacci, fratello e mente musicale del più noto Antonio Ciacci in arte Little Tony!

La parte successiva con la tromba, "el deguello", era suonata da Michele Lacerenza e anche su questo brano c' è un aneddoto: in realtà il brano era una vecchia ninna nanna scritta da Morricone per un documentario ed eseguita da flauto a becco e clavicembalo.

A me la sincerità di quelle registrazioni non mi stupisce affatto, si suonava tutto in diretta e anche qualche errore o imperfezione veniva abbonata in nome dei tempi e costi di realizzazione. L' ambiente che si sente è quello dello studio a cui contribuì certamente l' uso delle "camere eco", vere e proprie stanze di varia cubatura coperte di mattonelle lisce che risuonavano grazie ad un altoparlante in cui si mandavano i suoni che si volevano riverberare e poi un microfono, posto nella stessa stanza, riprendeva il suono riverberato e lo rimandava nel banco.

Di queste registrazioni non apprezzo la qualità ma l' immediatezza e la sincerità delle intenzioni emotive, roba che quando le sento penso: se fossero fatte con i mezzi di oggi, perfette, non avrebbero lo stesso spessore.

Poi, se vi va di perdere un po' di tempo, quì c' è una mia versione live con l' orchestra Morricone West fatta 3 anni fa in piazza Dante a Firenze.

Ah, questa è la seconda parte.
In verità il service ci aveva un po' condizionato con, sul palco, suoni forti che ci impedivano dinamiche e bel suono e soprattutto un fruscio dalle casse insopportabile, archi secchi, striminziti... peccato! In altre occasioni, più rilassate, l' esibizione è venuta meglio ma non ne ho le registrazioni.
Edited 20 Mag. 2013 1:25
...era quello che intendevo....ma i mezzi di allora, da quello che descrivi mi sembrano per i tempi un investimento di gran lunga superiore a quello dello dell´acquisto della licenza vst ai tempi attuali....mi sa che non si andava al risparmio e i risultati si sentono eccome......

ritornando al punto:

i reverberi erano fatti con gli ambienti fisici, il calore degli strumenti coi musicisti con l´anima e.....le compressioni?
49 anni fa c´erano giäi compressori di qualità? é come i preamplificatori che ai tempi erano totalmente valvola e suonavano da paura?
Alarico 20-05-13 03.33
Ai quei tempi la migliore attrezzatura audio (e le tecnologie di sperimentazione) erano quasi esclusiva della RAI.
Chi poteva disporre dei giusti canali, riusciva a rifinire il lavoro proprio in quelli che potevano definirsi veri e propri laboratori del suono.
Non sarebbe così improbabile che alcune tracce siano state registrate in uno di quei immensi studi.
Edited 20 Mag. 2013 12:51
vin_roma 20-05-13 04.09
drmacchius ha scritto:
ma i mezzi di allora, da quello che descrivi mi sembrano per i tempi un investimento di gran lunga superiore a quello dello dell´acquisto della licenza vst ai tempi attuali....mi sa che non si andava al risparmio e i risultati si sentono eccome......

Certo che non si andava al risparmio e l' ambiente cinematografico, come quello radiotelevisivo, aveva soldi a strafottere!

I mezzi usati erano mixer Cadac, Telefunken e molti altri nomi ancora noti... GODETE!

Anzi, guardate tutto: RCA italiana

Io ho avuto la fortuna di registrare in questi studi, già nel '77 nella sezione provini con gli allora produttori R. Cini e R. Bianchi (ero piccolo piccolo e seguivo un paio di cantautori che non hanno mai sfondato) e poi nell' '82 tramite il produttore Lilly Greco nello studio B per Gli Alunni del Sole... e in quell' occasione strappai la prima fattura della mia vita.
Platipo 20-05-13 04.33
Un thanks a Vin Roma anche solo per il link... diavolo se ce ne sono di cose impressionanti emo
Però d'altra parte, penso che la tecnologia e il passaggio da una soluzione all'altra non sia stato un male. Cioè, adesso tirar fuori qualcosa di sonoramente decente si fa con 4 soldi, l'eccellenza è rimasta altrettanto per pochi, non tanto a livello economico quanto tecnico.
Poi abbiamo sempre la loudness war a mandare tutto a meretrici, ma è un altro discorso...
tra le foto era doveroso linkare questa imho
Edited 20 Mag. 2013 2:35
anumj 20-05-13 14.08
vi thankso tutti.
questi sono thread preziosi da custodire su SM con cura. emo

Purtroppo, cari amici, mi sembrate però come quegli studiosi che inviano le sonde su marte alla ricerca di vita organica.

Morricone è l'ultimo alieno in un mondo deserto e inaridito dalla bieca ignoranza, grazie ad una tra le peggiori classi dirigenti politiche al mondo.

La colpa è malgrado tutto anche nostra che non abbiamo saputo urlare e combattere abbastanza perchè alla grande Musica e al Talento di Ennio Morricone, non si sostituissero puttane, nani, ballerine, veline.

Alla figura eccelsa di Morricone oggi si sovrappone Apicella, ovvero il giullare servo del berlusconismo più gretto e meschino.

Alla grande Musica e all' Arte, si sovrappongono le parole infami di ministri della Repubblica che disprezzano tutto cio che non è 'tangibile' o 'tangentibile', mangiabile o arraffabile che dir si voglia.

Non mi stanchero' mai di riportare le parole del Maestro Morricone che in una intervista radiofonica, alcuni anni fa, sconsigliava vivamente ai giovani di intraprendere lo studio della musica.
losfogos 20-05-13 16.17
E' un discorso molto amaro, del quale prendo atto ma rilancio: che bello la fortuna di discernere tra le spazzature e la cultura, che nessuno ci portera' mai via.
SavateVoeanti 20-05-13 18.46
robykaiman ha scritto:
Io credo che le moderne tecniche digitali, da un lato hanno ampliato le possibilita' produttive, grazie alle enormi tavolozze di suoni, effetti, ambientazioni, e alle infinite possibilita' di processo del materiale, ma dall'altro lato in molti casi hanno soffocato ampie fette di fantasia e creativita'.

Con questa frase hai colto il nocciolo del problema! una volta si usava sperimentare di piu, per trovare sonorità nuove(le quali ti portavano a fare musica nuova, innovativa), senza troppe paranoie di non riuscire a copiare qualcosa che esiste già. Mentre adesso si usa stare talmente alle prese con tutti questi plugin per riuscire ad imitare qualcosa(rimanendo tra l'altro insoddisfatti), che abbiamo messo in secondo piano la cosa piu importante...
Edited 20 Mag. 2013 16:52
ettore_duliman 20-05-13 18.50
Allora, l'hi-fi ha molto più a che fare con l'analogico piuttosto che con il digitale

È una questione di qualità della componentistica, condensatori, valvole, semplicità ed eleganza del progetto e del circuito.

Negli anni '60 le registrazioni di musica classica avevano una qualità mostruosa: decca, rca, deutsche grammophon, ...

Ho dei vinili a casa che sono sorprendenti

Per quanto riguarda il soundstage, o immagine sonora, esso è più semplice nelle registrazioni acustiche (a patto di avere ottimi strumenti), dove è reale, che in quelle digitali (o di strumenti elettronici) dove deve essere simulata

Registrazioni di classica e live jazz di quegli anni hanno una tridimensionaltà incredibile, se ascoltati su un vero impianto hi-fi ti trasportano in un altro mondo, fanno letteralmente sparire la stanza in cui ti trovi
SavateVoeanti 20-05-13 18.58
ettore_duliman ha scritto:
Registrazioni di classica e live jazz di quegli anni hanno una tridimensionaltà incredibile, se ascoltati su un vero impianto hi-fi ti trasportano in un altro mondo, fanno letteralmente sparire la stanza in cui ti trovi

E vero!
e secondo me a cambiare tutto è stato l'avvento dei sintetizzatori, vedi le varie colonne sonore dei film dell'orrore 70-80, è cambiato proprio lo spettro(non so se sia il termine giusto ma da l'idea) sonoro. E questo penso abbia portato un cambiamento anche alle apparecchiature per registrare ecc..
Edited 20 Mag. 2013 17:00
groovy 20-05-13 20.32
Concordo su tutto al 110% e più, e mi permetto di aggiungere che la qualità viene sputtanata ogni giorno, sia in italia (con la i minuscola) che all'estero, immolandola sull'altare del dio danaro.
Le camere di riverberazione costano immensamente di più di qualsiasi lexicon o tc electronic.
Microfonare attentamente un'orchestra costa più di un giretto di post-produzione.
Buona la prima è morta ed anche tutti i suoi parenti: meglio chiamare musicisti di terz'ordine e poi passare tutto in pro-tools, quattro colpetti di mouse e anche questa e fatta, avanti un altro.
CHe fine hanno fatto poi le dinamiche? Quanto lavoro di compressione c'è oggi in qualsiasi progetto discografico? E tutto per far cercare di suonare il "pezzo" un po' più forte di quelli che l'hanno preceduto, così magari rimane in commercio fino a dopodomani, invece che solo fino a domani...
Ok, sto definitivamente invecchiando...
zaphod 20-05-13 23.19
Ragazzi, davvero un bel thread. Me lo sono letto in un fiato.
Complimenti a chi l'ha arricchito così.
È amaro, però. C'è tutta la nostalgia delle 'cose buone di una volta'.
Ipotesi? La gavetta, ad esempio. Oggi c'è chi fa gavetta per tutta la vita e chi ne fa giusto 5 minuti (il tempo di un po***no al produttore di turno). Non lo so, non sono vissuto in quel periodo. Credo che oggi l'immaginazione sia un po' castrata. Tante pappe pronte. E poi i soldi. Costa meno una daw che un'orchestra.
È strano: nell'antica Grecia le arti erano insegnate e incentivate, conoscere musica, astronomia, filosofia, era un tutt'uno. La cultura era un pilastro della società, non un vezzo di spiantati perdigiorno (quali sono oggi considerati i musicisti).
Peraltro, nella Grecia di allora c'era una forma di politica che sarebbe moderna ancora oggi: democrazia, quella vera. Mettevano tutto in discussione, se c'era una soluzione migliore veniva applicata. Se suggerivi che la Terra era tonda e non piatta non ti bruciavano. Futuro, eh? No. 2000 anni fa.
giannirsc 20-05-13 23.52
e aggiungiamoci che tanti ragazzi si scaricano cubase o fruityloops e si sentono musicisti..purtroppo la causa è nel declino delle vendite dei cd..il cd ed il digitale hanno ucciso il commercio della musica..io l'ultimo cd lo ho acquistato nel 2001...