....siamo alla fine della musica?

  • mike71
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12-06-18 15.43

Spectrum ha scritto:
I "maestri" che citi non fanno altro che abili operazioni di marketing online, diciamo 10% tutorial 90% marketing.

Certamente, però di corsi e di videocorsi di strumento musicale ci sono da anni, da quando la tecnologia lo ha permesso.







Poi non ci vuole molto per capire che questi youtuber lo fanno per sponsorizzare i loro libri o le loro lezioni dal vivo.
Spectrum ha scritto:
Diciamo che l'automazione industriale cerca di fagocitare tutto, saperi e processi formativi compresi, ma il fattore umano nella didattica è a mio avviso insostituibile.

Qui mi sembra ovvio, ub buon Maestro è indispensabile. Ma se uno non riesce ad andare a lezione come si dice, piuttosto che nienete è meglio piuttosto.
  • vin_roma
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12-06-18 17.00

Youtube e i suoi servizi possono essere considerati un effetto collaterale, considerate un'altro aspetto della globalizzazione: la tracciabilità.. Molti di noi sono cresciuti "in libertà", ovvero se viaggiava in autostrada era "solo" con se stesso e le sue possibilità ed era pronto a far fronte ad ogni evenienza, facevi un viaggio e te lo portavi dentro, al limite lo raccontavi, volevi vedere una novità in un negozio? Ti muovevi vivendo il tuo mondo tra la tua gente. Oggi ci sono persone che cominciano ad avere l'età per decidere per se e per gli altri e non sa cos'è andare al mare per i veri "caxxx suoi", cosa vuol dire trovarsi soli con se stessi, oggi si è sempre connessi e intercettati con telecamere e tracciabilità dei propri documenti, ai semafori, in banca, su internet, col proprio cellulare, con ogni accesso su internet, se sei al bagno o in piscina, si è sempre nudi...
Quanto può incidere questo su una coscienza che non conosce una vera libertà fatta anche di qualche sgarro "innocente"?
Come si sviluppa realmente il pensiero di uno che sa di non essere completamente padrone della propria identità?
  • fulezone
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12-06-18 17.35

@ vin_roma
Youtube e i suoi servizi possono essere considerati un effetto collaterale, considerate un'altro aspetto della globalizzazione: la tracciabilità.. Molti di noi sono cresciuti "in libertà", ovvero se viaggiava in autostrada era "solo" con se stesso e le sue possibilità ed era pronto a far fronte ad ogni evenienza, facevi un viaggio e te lo portavi dentro, al limite lo raccontavi, volevi vedere una novità in un negozio? Ti muovevi vivendo il tuo mondo tra la tua gente. Oggi ci sono persone che cominciano ad avere l'età per decidere per se e per gli altri e non sa cos'è andare al mare per i veri "caxxx suoi", cosa vuol dire trovarsi soli con se stessi, oggi si è sempre connessi e intercettati con telecamere e tracciabilità dei propri documenti, ai semafori, in banca, su internet, col proprio cellulare, con ogni accesso su internet, se sei al bagno o in piscina, si è sempre nudi...
Quanto può incidere questo su una coscienza che non conosce una vera libertà fatta anche di qualche sgarro "innocente"?
Come si sviluppa realmente il pensiero di uno che sa di non essere completamente padrone della propria identità?
Io vorrei dire una cosa di cui mi sono accorto da qualche tempo,
La musica è finita? Si probabilmente si, la musica di qualità di cui abbiamo parlato
in tutto questo post probabilmente non esiste più, eppure,
chiamo la sala dove di solito andiamo a provare e il tipo mi dice che devo prenotare almeno una
settimana prima altrimenti è tutto pieno!!! Lui ha 4 sale, chiamo un locale che ha 4 sale e mi dice
che all'ultimo momento non può aiutarmi perchè è rimasta su 4 sale solo quella piccolissima,
chiamo un altro posto è mi dice che delle due sale è rimasta solo la piccola, e considerando che queste
sale distano da casa mia massimo 1,5km, scopro che ci sono altre 3 sale prove tra casa mia e quella
più lontana... in cui non ho mai suonato di cui una nuova appena ristrutturata con attrezzatura nuovissima..
Tutto questo giro di parole per dire che ok la musica moderna farà anche schifo ma ci sono, almeno a Palermo, parlo della
realtà in cui vivo, gruppi di 50enni che suonano Rock, gruppi di 40enni (noi) gruppi di 20enni di 30enni che suonano, li ho visti l'altra volta mentre aspettavo i miei colleghi musicisti. Tribute a Litfiba, a Vasco e Ligabue sono quelle che vanno più di moda, seguono Pino Daniele, 883, poi partiamo con musica popolare ri-arrangiata in chiave elettronica con con chitarre elettriche, acustiche e sintetizzatori moderni, musica classica non è mai morta e giornalmente fanno concerti gratis e a pagamento un po' ovunque.
Mi dico si vero che le nuove produzioni fanno schifo, che il Rap e le parolacce vanno di moda, che Signorino fa 7 milioni di visite su youtube, ma è anche vero che nascono posti dove andare a suonare e chi va a suonare suona buona musica, quantomeno orecchiabile, sono il marketing che viaggia di pari passo alla musica più bella e orecchiabile che faceva marketing 30 o 40 anni fa!
Nel mentre mi invitano spesso in un locale dove fanno solo Jam Session e dico cavolo allora la musica non è veramente morta!
Trovare un tastierista è improbabile, un cantante impossibile, tutti impegnati.
  • anonimo
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12-06-18 17.47

@ vin_roma
Youtube e i suoi servizi possono essere considerati un effetto collaterale, considerate un'altro aspetto della globalizzazione: la tracciabilità.. Molti di noi sono cresciuti "in libertà", ovvero se viaggiava in autostrada era "solo" con se stesso e le sue possibilità ed era pronto a far fronte ad ogni evenienza, facevi un viaggio e te lo portavi dentro, al limite lo raccontavi, volevi vedere una novità in un negozio? Ti muovevi vivendo il tuo mondo tra la tua gente. Oggi ci sono persone che cominciano ad avere l'età per decidere per se e per gli altri e non sa cos'è andare al mare per i veri "caxxx suoi", cosa vuol dire trovarsi soli con se stessi, oggi si è sempre connessi e intercettati con telecamere e tracciabilità dei propri documenti, ai semafori, in banca, su internet, col proprio cellulare, con ogni accesso su internet, se sei al bagno o in piscina, si è sempre nudi...
Quanto può incidere questo su una coscienza che non conosce una vera libertà fatta anche di qualche sgarro "innocente"?
Come si sviluppa realmente il pensiero di uno che sa di non essere completamente padrone della propria identità?
Questo topic potrebbe intitolarsi a maggior ragione "la fine del pensare la propria musica". Oggi assistiamo a una offerta formativa musicale senza precedenti, per tutti i gusti e tutte le età, eppure la qualità delle produzioni è al ribasso, si sfornano buoni esecutori e tecnici per l'industria musicale ma nessun innovatore. Complici soprattutto i programmi di conservatori e scuole civiche che bypassano secoli di studi evolutivi, offrendo solo ciò che va di moda per fare cassa. Il declino passa anche (e soprattutto) dalle scelte dei formatori.
  • vin_roma
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13-06-18 16.44

Nonostante i tanti fake che girano spero che questa notizia, anche se sconfortante, sia autentica visto che è targata ANSA :
  • mike71
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13-06-18 17.20

Sono andato a cercare, ed ho trovato il riferimento su PNAS. "Flynn effect and its reversal are both environmentally caused"




But it was not all bad news. The researchers also found some differences between family groups, suggesting that some of the decline might be due to environmental factors. But they also suggest that lifestyle changes could account for some of the decline, as well, such as changes in the education system and children reading less and playing video games more. Sadly, other researchers have found similar results. A British team recently found IQ score results falling by 2.5 to 4.3 points every decade since approximately the end of the second world war. And this past December, another group from the U.S. found that children who grew up eating a lot of fish tended to have higher IQs—and they slept better, too, which is another factor involved in adult intelligence levels. Notably, children in many countries in the modern era eat very little fish.
  • giacomo_torino
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13-06-18 17.32

@ anonimo
giacomo_torino ha scritto:
Ho stampato il tuo racconto su un foglio formato A3, questa sera lo appendo in sala prove


Sala prove?? Ma come sei vetusto emo
Son vecchio, rottamatemi... non riuscirei a suonare via internet con musicisti dall'altro capo del mondo... l'idea è molto 3.0 ma nella pratica se un batterista rallenta o il bassista va per conto suo lo voglio a portata di sputo e/o lancio di bottiglia (rigorosamente di vetro).
  • mike71
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13-06-18 17.53

Spectrum ha scritto:
Questo topic potrebbe intitolarsi a maggior ragione "la fine del pensare la propria musica". Oggi assistiamo a una offerta formativa musicale senza precedenti, per tutti i gusti e tutte le età, eppure la qualità delle produzioni è al ribasso,

Io faccio due ipotesi: la prima è il "survivor bias": Ci si ricorda dei grandi autori e ci si dimentica dei minori, per esempio che tutti conosco il Falstaff di Verdi e nessuno quello di Salieri, senza contare di brani musicali andati completamente dimenticati e perduti, se parliamo di musica pop ci sono orrende schifezze per fortuna sparite nel dimenticatoio che ne so le canzoni cantate da Barbara Bouchet o Valerio Merola.
La seconda è che comunque la barriera all'ingresso per produrre e distribuire si è di molto abbassata. Adesso esiste youtube e DAW da paura. Negli anni '90 per distribuire dovevi usare le cassette ed andare in uno studio con un registratore multipista e se lo volevi fare in casa se eri fortunato avevi un quattro piste Revox. Negli anni '60 dovevi farti dei dischi di acetato. Ma allafine prima del 2000 senza un produttore ed una piccola casa discografica non è che riuscivi a distribuire.
Poi ancgìhe se distribuivi non vendevi tante copie, e sparivi. Per esempio chi si ricorda di Sandra dei 360? do dei Gazoza, oppure di Jordy con dur dur [tre un bébé?

  • vin_roma
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13-06-18 18.34

@ anonimo
giacomo_torino ha scritto:
Ho stampato il tuo racconto su un foglio formato A3, questa sera lo appendo in sala prove


Sala prove?? Ma come sei vetusto emo
Non ci scherzate. A settembre scorso ho fatto dei concerti in Kazakhstan per l'Expo 2017. Siccome dovevamo provare con un coro del posto questo avrebbe conportato 2 gg. di prova in più con relative spese... L'ambasciatore ci disse: Ma se vi organizzo una videoconferenza? Si può fare?
  • anonimo
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13-06-18 19.08

@ vin_roma
Non ci scherzate. A settembre scorso ho fatto dei concerti in Kazakhstan per l'Expo 2017. Siccome dovevamo provare con un coro del posto questo avrebbe conportato 2 gg. di prova in più con relative spese... L'ambasciatore ci disse: Ma se vi organizzo una videoconferenza? Si può fare?
In alcune sale in nord Europa hanno box singoli con banda ethernet 30Mbps (lassù hanno le T1, mica pizza e fichi) appositamente per questo tipo di utilizzo.
Comunque va bene per provare con l'orchestra Kazaka, se le prove sono a 80-100km io personalmente, sebbene non abbia mai avuto progetti condivisi geograficamente così distanti, prenderei l'auto e via.
  • giacomo_torino
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13-06-18 20.10

vin_roma ha scritto:
Non ci scherzate. A settembre scorso ho fatto dei concerti in Kazakhstan per l'Expo 2017. Siccome dovevamo provare con un coro del posto questo avrebbe conportato 2 gg. di prova in più con relative spese... L'ambasciatore ci disse: Ma se vi organizzo una videoconferenza? Si può fare?

... e come è finita? emo
  • vin_roma
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13-06-18 21.24

@ giacomo_torino
vin_roma ha scritto:
Non ci scherzate. A settembre scorso ho fatto dei concerti in Kazakhstan per l'Expo 2017. Siccome dovevamo provare con un coro del posto questo avrebbe conportato 2 gg. di prova in più con relative spese... L'ambasciatore ci disse: Ma se vi organizzo una videoconferenza? Si può fare?

... e come è finita? emo
Abbiamo provato li ovviamente e abbiamo finito così: io con una parte del coro prima di entrare in scena.
  • mima85
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13-06-18 23.53

@ vin_roma
Abbiamo provato li ovviamente e abbiamo finito così: io con una parte del coro prima di entrare in scena.
Alla faccia delle coriste emo
  • orange1978
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14-06-18 03.46

@ mike71
Spectrum ha scritto:
Questo topic potrebbe intitolarsi a maggior ragione "la fine del pensare la propria musica". Oggi assistiamo a una offerta formativa musicale senza precedenti, per tutti i gusti e tutte le età, eppure la qualità delle produzioni è al ribasso,

Io faccio due ipotesi: la prima è il "survivor bias": Ci si ricorda dei grandi autori e ci si dimentica dei minori, per esempio che tutti conosco il Falstaff di Verdi e nessuno quello di Salieri, senza contare di brani musicali andati completamente dimenticati e perduti, se parliamo di musica pop ci sono orrende schifezze per fortuna sparite nel dimenticatoio che ne so le canzoni cantate da Barbara Bouchet o Valerio Merola.
La seconda è che comunque la barriera all'ingresso per produrre e distribuire si è di molto abbassata. Adesso esiste youtube e DAW da paura. Negli anni '90 per distribuire dovevi usare le cassette ed andare in uno studio con un registratore multipista e se lo volevi fare in casa se eri fortunato avevi un quattro piste Revox. Negli anni '60 dovevi farti dei dischi di acetato. Ma allafine prima del 2000 senza un produttore ed una piccola casa discografica non è che riuscivi a distribuire.
Poi ancgìhe se distribuivi non vendevi tante copie, e sparivi. Per esempio chi si ricorda di Sandra dei 360? do dei Gazoza, oppure di Jordy con dur dur [tre un bébé?

ma chi quello e comme ci e comme caa ahahhahh porca vacca che merda quella canzone xD era il 1992

i gazosa aspetta chi erano? quelli di vuvuvumipiacitu tututu tututu? xD
  • markelly2
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14-06-18 07.43

@ mike71
Spectrum ha scritto:
Questo topic potrebbe intitolarsi a maggior ragione "la fine del pensare la propria musica". Oggi assistiamo a una offerta formativa musicale senza precedenti, per tutti i gusti e tutte le età, eppure la qualità delle produzioni è al ribasso,

Io faccio due ipotesi: la prima è il "survivor bias": Ci si ricorda dei grandi autori e ci si dimentica dei minori, per esempio che tutti conosco il Falstaff di Verdi e nessuno quello di Salieri, senza contare di brani musicali andati completamente dimenticati e perduti, se parliamo di musica pop ci sono orrende schifezze per fortuna sparite nel dimenticatoio che ne so le canzoni cantate da Barbara Bouchet o Valerio Merola.
La seconda è che comunque la barriera all'ingresso per produrre e distribuire si è di molto abbassata. Adesso esiste youtube e DAW da paura. Negli anni '90 per distribuire dovevi usare le cassette ed andare in uno studio con un registratore multipista e se lo volevi fare in casa se eri fortunato avevi un quattro piste Revox. Negli anni '60 dovevi farti dei dischi di acetato. Ma allafine prima del 2000 senza un produttore ed una piccola casa discografica non è che riuscivi a distribuire.
Poi ancgìhe se distribuivi non vendevi tante copie, e sparivi. Per esempio chi si ricorda di Sandra dei 360? do dei Gazoza, oppure di Jordy con dur dur [tre un bébé?

Come ho già detto, per me erano inaccettabili già i Duran Duran, figuriamoci quelli da te citati, lo zero assoluto. emo
  • fulezone
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14-06-18 08.05

@ markelly2
Come ho già detto, per me erano inaccettabili già i Duran Duran, figuriamoci quelli da te citati, lo zero assoluto. emo
Ho ascoltato questo brano disperato e il fatto che nel 2018 si parli di un brano del 1990 dimostra che il brano non è male e ha raggiunto il suo scopo, Masini può non piacere ma è una persona molto alla mano e simpatica, il brano non lo sentivo da tempo forse 20 anni e mi é piaciuto molto, dopo 28 anni ancora lo ricordiamo... il problema è che non ricordiamo i brani di Sanremo 2018 cioè di 4 mesi fa ma ne ricordiamo uno di 28 anni fa... anche se il pad è fatto con una casio da 50 euro 28 anni fa quel suono era esattamente quello che serviva
  • cecchino
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14-06-18 09.36

E comunque, a dirla tutta, anche il Trap ha un suo perché emo
  • mike71
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14-06-18 10.46

fulezone ha scritto:
il problema è che non ricordiamo i brani di Sanremo 2018 cioè di 4 mesi fa ma ne ricordiamo uno di 28 anni fa... anche se il pad è fatto con una casio da 50 euro 28 anni fa quel suono era esattamente quello che serviva

Secondo me ci siamo dimenticati di molti brani di Sanremo che siano dell'anno scorso o di 20 anni fa.
Su Masini è che si è ritrovato a fare un certo genere melodico triste, da cui non riesce ad uscire.
Nel 1990 sono andato a vedere e tra gli emergenti c'era sì Silvia Mezzanotte - ma c'era anche Armando De Razza con la Lambada Strofineira , Rosalinda Celentano e Dario Gay - che sono rapidissimamente finite ne dimenticatoio.

Per il Pad fatto con la Casio, non so quanti Emulator III ci fossero in Italia ai tempi e quindi le SK della Casio avevano il loro percé (Che poi la Casio dovrebbe rifare una sampling keyboard - aveva fatto la XW-G1 ma poi ha smesso)
  • markelly2
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14-06-18 12.20

@ fulezone
Ho ascoltato questo brano disperato e il fatto che nel 2018 si parli di un brano del 1990 dimostra che il brano non è male e ha raggiunto il suo scopo, Masini può non piacere ma è una persona molto alla mano e simpatica, il brano non lo sentivo da tempo forse 20 anni e mi é piaciuto molto, dopo 28 anni ancora lo ricordiamo... il problema è che non ricordiamo i brani di Sanremo 2018 cioè di 4 mesi fa ma ne ricordiamo uno di 28 anni fa... anche se il pad è fatto con una casio da 50 euro 28 anni fa quel suono era esattamente quello che serviva
Masini l'unica cosa buona che ha è la voce.
Poi le canzoni sono le solite all'italiana: inascoltabili.
Ha avuto il boom, ché col primo disco tutte le ragazzine si strappavano i capelli, ma non se lo meritava, nemmeno come sex symbol.
Ciò nonostante ha pagato poi con la totale esclusione dal business, forse per essere diventato antipatico a qualcuno che "conta", e questo me lo rende automaticamente simpatico.
  • fulezone
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14-06-18 12.22

@ mike71
fulezone ha scritto:
il problema è che non ricordiamo i brani di Sanremo 2018 cioè di 4 mesi fa ma ne ricordiamo uno di 28 anni fa... anche se il pad è fatto con una casio da 50 euro 28 anni fa quel suono era esattamente quello che serviva

Secondo me ci siamo dimenticati di molti brani di Sanremo che siano dell'anno scorso o di 20 anni fa.
Su Masini è che si è ritrovato a fare un certo genere melodico triste, da cui non riesce ad uscire.
Nel 1990 sono andato a vedere e tra gli emergenti c'era sì Silvia Mezzanotte - ma c'era anche Armando De Razza con la Lambada Strofineira , Rosalinda Celentano e Dario Gay - che sono rapidissimamente finite ne dimenticatoio.

Per il Pad fatto con la Casio, non so quanti Emulator III ci fossero in Italia ai tempi e quindi le SK della Casio avevano il loro percé (Che poi la Casio dovrebbe rifare una sampling keyboard - aveva fatto la XW-G1 ma poi ha smesso)
il mio era un esempio, non so con cosa è stata fatta disperato di Masini ma nel 1990 il mio esempio era riferito al fatto che casio sfornava una serie di tastiere giocattolo incredibili, io ne avevo una comprata 49.000lire che permetteva di campionare la voce e la accordava sulle 2/3 ottave della tastiera, un giocattolo ma con funzione super professionale e aveva una polifonia di 4 voci

anche questa è finita nel dimenticatoio ma è stata la mia prima tastiera!
La mia prima tastiera!

qualcuno diceva che il pad usato per quella canzone oggi è presente in una qualsiasi tastiera da pochi soldi (esempio della casio giocattolo) ma intanto dopo 20 anni ancora la ricordiamo, questa è stata la prima canzone di Masini in TV, e io la ricordo come un bel brano, la Lambada Strofinera il nome riecheggia come un eco nella mia testa ma non ricordo assolutamente nulla del brano!