Ma che succede?

  • giosanta
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19-01-18 11.01

@ anonimo
quindi giosanta il suono di uno Steinway gran coda non è una dato oggettivo?
Perdonami ma non ho capito.
  • anonimo

19-01-18 11.03

@ giosanta
Perdonami ma non ho capito.
hai scritto Vero. Se sono numeri però, perché gli unici dati oggettivi sono quelli. quindi il suono di uno Steinway gran coda non essendo un numero non è un dato oggettivo?
  • maverplatz
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19-01-18 11.25

Jaam ha scritto:
quindi il suono di uno Steinway gran coda non essendo un numero non è un dato oggettivo?


Molto discutibile, in quanto ognuno di noi sente in modo diverso.
La qualità costruttiva è un dato oggettivo, ma se (ad esempio) un pianista mi dicesse: "A me il suono dello Steinway non piace; preferisco il Fazioli", come potrei io contestargli questa affermazione?
  • giosanta
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19-01-18 11.27

Jaam ha scritto:
hai scritto Vero. Se sono numeri però, perché gli unici dati oggettivi sono quelli. quindi il suono di uno Steinway gran coda non essendo un numero non è un dato oggettivo?


Capito, scusa.
Il suono di uno Steinway è un riferimento, come quello di un Fazioli o un Bosendorfer ecc., e non perché lo dico io ovviamente.
Ma se lo riproduce meglio il digitale Pinco Z7000 o il digitale Pallino W5000 resta una valutazione soggettiva.
Se una maggioranza di pianisti si esprimerà a favore del primo ed una minoranza a favore del secondo è probabile, logico, che questo peserà nel giudizio degli acquirenti, ma non autorizza nessuno a considerare illegittime le opinioni dei secondi.
Se il primo costa il doppio del secondo qualcuno valuterà la differenza prestazionale adeguata al costo altri, pur appartenendo ancora al gruppo dei primi, no.
Se però il Pinco Z7000 pesa 35 kg ed il Pallino W5000 20 Kg, il primo è oggettivamente più pesante del secondo, e non ci sono santi.
Se il primo costo 4000 Euro ed il secondo 2000, il primo costa il doppio del secondo, e non ci sono santi.
Se 4 o 2 mila euro sono una parte trascurabile o significativa del mio reddito è un dato soggettivo (il mio), aspetto che relativizza il dato sul prezzo.
  • BB79
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19-01-18 11.32

@ maverplatz
Jaam ha scritto:
quindi il suono di uno Steinway gran coda non essendo un numero non è un dato oggettivo?


Molto discutibile, in quanto ognuno di noi sente in modo diverso.
La qualità costruttiva è un dato oggettivo, ma se (ad esempio) un pianista mi dicesse: "A me il suono dello Steinway non piace; preferisco il Fazioli", come potrei io contestargli questa affermazione?
credo che si stia equivocando...cerco di contribuire alla chiarezza...spero...emo
la questione non è se il suono Steinway o Bosendorfer o Petrof o Vattelapesca piaccia o meno...trattandosi di evidente questione di gusti e sensibilità
diversa cosa, e credo che sia il caso che ci occupa, quella per cui ascoltando un timbro sono obiettivamente in grado di affermare è uno Steinway o un Bechstein o uno Yamaha. Esistono dei tratti timbrici obiettivi che lo identificano???
Io credo che un orecchio allenato sia perfettamente in grado di discernere ciò, ecco perché , in questo caso, è poco pertinente parlare di opinioni o gusti...emoemo
  • anonimo

19-01-18 11.32

maverplatz ha scritto:

Molto discutibile, in quanto ognuno di noi sente in modo diverso.
La qualità costruttiva è un dato oggettivo, ma se un pianista mi dicesse: "A me il suono dello Steinway non piace; preferisco il Fazioli", come potrei io contestargli questa affermazione?


non c'entra nulla cosa piace o non piace a un pianista, qui si sta parlando del suono di uno steinway gran coda che è lo standard a cui si sono ispirati molti costruttori di pianoforti blasonati, anche tra gran coda steinway può esserci il modello che suona male perchè non è stato costruito a regola d'arte ma anche questo non c'entra nulla con il suono steinway che è un benchmark riconosciuto

per capirci Fazioli è famoso perchè cura maniacalmente ogni esemplare e tutti o quasi suonano bene mentre la critica che spesso si sente per la steinway è che non tutti i suoi pianoforti suonano come dovrebbero e questo perchè si è persa la cura maniacale nella costruzione, ma questo non c'entra con il suono che uno steinway costruito a regola d'arte deve avere
  • BB79
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19-01-18 11.33

@ anonimo
maverplatz ha scritto:

Molto discutibile, in quanto ognuno di noi sente in modo diverso.
La qualità costruttiva è un dato oggettivo, ma se un pianista mi dicesse: "A me il suono dello Steinway non piace; preferisco il Fazioli", come potrei io contestargli questa affermazione?


non c'entra nulla cosa piace o non piace a un pianista, qui si sta parlando del suono di uno steinway gran coda che è lo standard a cui si sono ispirati molti costruttori di pianoforti blasonati, anche tra gran coda steinway può esserci il modello che suona male perchè non è stato costruito a regola d'arte ma anche questo non c'entra nulla con il suono steinway che è un benchmark riconosciuto

per capirci Fazioli è famoso perchè cura maniacalmente ogni esemplare e tutti o quasi suonano bene mentre la critica che spesso si sente per la steinway è che non tutti i suoi pianoforti suonano come dovrebbero e questo perchè si è persa la cura maniacale nella costruzione, ma questo non c'entra con il suono che uno steinway costruito a regola d'arte deve avere
oopsss....emoemoscopa !
  • maverplatz
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19-01-18 11.59

Jaam ha scritto:
non c'entra nulla cosa piace o non piace a un pianista, qui si sta parlando del suono di uno steinway gran coda che è lo standard a cui si sono ispirati molti costruttori di pianoforti blasonati, anche tra gran coda steinway può esserci il modello che suona male perchè non è stato costruito a regola d'arte ma anche questo non c'entra nulla con il suono steinway che è un benchmark riconosciuto

per capirci Fazioli è famoso perchè cura maniacalmente ogni esemplare e tutti o quasi suonano bene mentre la critica che spesso si sente per la steinway è che non tutti i suoi pianoforti suonano come dovrebbero e questo perchè si è persa la cura maniacale nella costruzione, ma questo non c'entra con il suono che uno steinway costruito a regola d'arte deve avere


Premetto che ho sempre apprezzato molto gli Steinway che ho avuto la fortuna (più che il privilegio) di suonare.
Vorrei capire però, da tecnico, come è possibile definire una timbrica come uno standard. OK, si può fare un'analisi spettrale, vedere il contenuto armonico alle diverse dinamiche (pp, p, mf, f, ff) e seguirne il loro inviluppo, ma lo ripeto: ogni persona / ogni apparato uditivo sente in modo diverso.

Per esperienza: se faccio la dimostrazione di un nuovo diffusore acustico davanti ad una ventina di persone, ottengo almeno cinque / sei pareri diversi: chi di loro ha ragione?
La risposta in frequenza, la sensibilità (SPL 1 W / 1m), la massima pressione sonora , il peso, le dimensioni, etc...sono dati oggettivi.
Ad esempio, gli Stradivari non sono considerati uno standard ed un vanto della liuteria ? leggete qui
  • anonimo

19-01-18 12.05

maverplatz ha scritto:
Premetto che ho sempre apprezzato molto gli Steinway che ho avuto la fortuna (più che il privilegio) di suonare.
Vorrei capire però, da tecnico, come e possibile definire una timbrica come uno standard.


l'ho già scritto in un'altro post secondo te i costruttori di pianoforti fanno le cose a caso o hanno in mente un obiettivo di suono e una interazione da raggiungere?

yamaha per anni ha copiato steinway rubandogli anche i tecnici chissà perchè
  • maverplatz
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19-01-18 12.14

@ anonimo
maverplatz ha scritto:
Premetto che ho sempre apprezzato molto gli Steinway che ho avuto la fortuna (più che il privilegio) di suonare.
Vorrei capire però, da tecnico, come e possibile definire una timbrica come uno standard.


l'ho già scritto in un'altro post secondo te i costruttori di pianoforti fanno le cose a caso o hanno in mente un obiettivo di suono e una interazione da raggiungere?

yamaha per anni ha copiato steinway rubandogli anche i tecnici chissà perchè
Ovviamente non lavorano a caso (anche se di questo non ne sono del tutto sicuro; più di una volta, ho visto progettisti nel campo dell'audio lavorare per via empirica a tentativi...lo so che è difficile da credere..), ma mi sembra che ci siano "scuole" diverse. Ad esempio, forse mi sbaglio, i pianoforti Yamaha li ho sempre trovati molto diversi come suono dagli Steinway.
  • anonimo

19-01-18 12.23

@ maverplatz
Ovviamente non lavorano a caso (anche se di questo non ne sono del tutto sicuro; più di una volta, ho visto progettisti nel campo dell'audio lavorare per via empirica a tentativi...lo so che è difficile da credere..), ma mi sembra che ci siano "scuole" diverse. Ad esempio, forse mi sbaglio, i pianoforti Yamaha li ho sempre trovati molto diversi come suono dagli Steinway.
se ti leggi gli articoli su Fazioli lui all'inizio aveva ben in mente il risultato che voleva ottenere poi avrà sicuramente fatto svariati tentativi prima di arrivare dove voleva, si yamaha è diversa da steinway ma hanno sempre cercato di copiare in passato, comunque oggi la situazione sta cambiando Fazioli come dicevo si è imposta perchè ha una produzione limitata e tutta di altissimo livello, Steinway produce molto di più e la qualità non è costante per questo molti grandi pianisti stanno andando su Fazioli, poi Steinway ha delle politiche di marketing aggressive e impone determinate regole che non tutti sono disposti a rispettare.
  • anonimo

19-01-18 12.30

L'ho già detto un milione di volte ma lo ripeto: lo standard è visto dal punto di vista dell'esecutore, non dell'ascoltatore

Lo standard è l'insieme della catena gesto-meccanica-risultato sonoro, come ormai assodato dalla pratica di migliaia di concertisti e centinaia di super-virtuosi

Se un "clone" si avvicina a questo standard (non di suono, ma di fedeltà della riproduzione della catena gesto-meccanica-risultato sonoro) dal punto di vista dell'esecutore, allora è un buon "clone", se no non è un buon "clone"

Ovvio che clonare un Petrof è diverso da clonare uno Steinway...ed è proprio per questo che, per comodità, si dice che uno stage piano è tanto più fedele ad un piano gran coda quanto più la catena gesto-meccanica-risultato sonoro dal punto di vista dell'esecutore si avvicina ad un modello convenzionale di piano a coda, scelto appunto nello Steinway & Son

Questi sono dati obiettivi (pur nella loro naturale variabilità), il resto sono discorsi vani sul "gusto"
  • taglia74
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19-01-18 13.03

@ kurz4ever
Ma non è che ad esempio basterebbe non ribattere a chi in un modo insistente si comporta da fan boy? E soprattutto ricordarsi che i costruttori di strumenti musicali mica ci pagano per la pubblicità che gli facciamo nel forum e che (porca paletta) ogni strumento musicale ha i suoi pregi e i suoi difetti basta guardarlo con equilibrio e ricordare che i miei pregi possono essere difetti per un altro... E magari leggere i post precedenti tornerebbe utile... Che ne so per non rispondere fuori tema a chi fa una domanda...
Impeccabile.
  • kurz4ever
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19-01-18 14.12

@ anonimo
L'ho già detto un milione di volte ma lo ripeto: lo standard è visto dal punto di vista dell'esecutore, non dell'ascoltatore

Lo standard è l'insieme della catena gesto-meccanica-risultato sonoro, come ormai assodato dalla pratica di migliaia di concertisti e centinaia di super-virtuosi

Se un "clone" si avvicina a questo standard (non di suono, ma di fedeltà della riproduzione della catena gesto-meccanica-risultato sonoro) dal punto di vista dell'esecutore, allora è un buon "clone", se no non è un buon "clone"

Ovvio che clonare un Petrof è diverso da clonare uno Steinway...ed è proprio per questo che, per comodità, si dice che uno stage piano è tanto più fedele ad un piano gran coda quanto più la catena gesto-meccanica-risultato sonoro dal punto di vista dell'esecutore si avvicina ad un modello convenzionale di piano a coda, scelto appunto nello Steinway & Son

Questi sono dati obiettivi (pur nella loro naturale variabilità), il resto sono discorsi vani sul "gusto"
Ciao Cyrano, assodato che son d'accordo con te, il problema è il metro... esagero un poco per spiegarmi (ma neppure troppo):
le mie mani da zappatore che suonano uno stein mi danno la sensazione che un pc3k7 sia un buon clone dello strumento.
le tue mani precise ed allenate che suonano un kawai EX ti danno la sensazione che MP11SE sia un buon clone dello strumento.
Chi ha ragione? per quello l'altro dì ho scritto che un piano non ha un suono ma che un piano + un pianista fanno il suono...
dici che sbaglio di tanto?
  • anonimo

19-01-18 14.14

@ kurz4ever
Ciao Cyrano, assodato che son d'accordo con te, il problema è il metro... esagero un poco per spiegarmi (ma neppure troppo):
le mie mani da zappatore che suonano uno stein mi danno la sensazione che un pc3k7 sia un buon clone dello strumento.
le tue mani precise ed allenate che suonano un kawai EX ti danno la sensazione che MP11SE sia un buon clone dello strumento.
Chi ha ragione? per quello l'altro dì ho scritto che un piano non ha un suono ma che un piano + un pianista fanno il suono...
dici che sbaglio di tanto?
dico che non hai compreso la questione
  • kurz4ever
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19-01-18 14.16

@ anonimo
dico che non hai compreso la questione
in che senso?
  • anonimo

19-01-18 14.19

@ kurz4ever
in che senso?
caro kurz è già spiegato tutto nei post precedenti e nella discussione che ha dato il via a questo dibattito, ti dico solo che il tutto è partito dalla domanda di un partecipante che è diplomato in piano classico al conservatorio e voleva comprarsi uno stage piano.
  • anonimo

19-01-18 15.24

@ kurz4ever
Ciao Cyrano, assodato che son d'accordo con te, il problema è il metro... esagero un poco per spiegarmi (ma neppure troppo):
le mie mani da zappatore che suonano uno stein mi danno la sensazione che un pc3k7 sia un buon clone dello strumento.
le tue mani precise ed allenate che suonano un kawai EX ti danno la sensazione che MP11SE sia un buon clone dello strumento.
Chi ha ragione? per quello l'altro dì ho scritto che un piano non ha un suono ma che un piano + un pianista fanno il suono...
dici che sbaglio di tanto?
Ci siamo quasi

Diciamo che il benchmark lo si fa a livello di concertisti, ovvero persone che hanno maturato un'esperienza, una sensibilità ed un livello tecnico sufficiente per cosgliere gli elementi in gioco

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