Suonare con intenzione

  • anonimo

13-01-18 13.17

@ maxpiano69
Concordo, "divulgazione", non avrei saputo trovare un termine migliore; di fatto ha solo illustrato (non spiegato) per passi un concetto che per essere sviscerato a dovere richiede ben altro che 15 min.

Ma, tornando in topic, per me era solo un esempio di come mettere la teoria (armonia in questo caso) al servizio dell'intenzione.
Certo...in buona sostanza cose tipo quelle di Collier sono encomiabilissime emo
  • Jerrymusic
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13-01-18 19.50

@ anonimo
Questo video risponde forse al problema posto poco fa dall'amico Didark: ognuno può suonare con intenzione al suo proprio livello, secondo il massimo della sua specifica competenza, tecnica, volontà e capacità di dare...
Condivido in pieno.
Direi di più... Succede spesso che ciò che abbiamo "dentro" non venga fuori perchè non si hanno i mezzi tecnici per esprimerlo. Quindi un primo livello è dato da quello che l'immaginifico interiore può concepire, un secondo da ciò che i ferri del mestiere ci permettono di esprimere.
A tutto ciò va aggiunto il livello di comprensione dell'intenzione degli ascoltatori, che percepiranno, emozionandosi, in maniera diversa ciò che ascoltano (ad es. se avvezzi alla musica pop più becera, esprimeranno emozione nell'ascolto di chi suona con intenzione quel genere, come per il jazz o la lirica...).
Più il pubblico è colto nel singolo genere, più il livello dovrà essere alto, sia nella fase immaginifica che nell'espressione...
  • didark
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16-01-18 15.53

Cyrano ha scritto:
L'Arte per me non deve mostrare le emozioni dell'artista, ma deve aprire uno spiraglio sul Vero (che è Bello, è Bene ed è Uno...pur se attraverso il conflitto tra Terra e Mondo)

Quello che mi lascia perplesso è il concetto per cui l'arte "non deve" o "deve", ovvero, come detto da qualcun l'altro, il tentativo di razionalizzazione assoluta del processo di creazione artistica.

Io ho fatto due esempi stupidi, ma la musica è piena di capolavori universalmente riconosciuti che non sono stati concepiti con "intenzione" (intesa come i 4 elementi che hai ben descritto). Basta leggersi le biografie degli artisti.
La stessa cosa la si può verificare nelle altre arti, vedi la pittura o la scultura, strapiena di capolavori realizzati assolutamente con "intenzione" ma piena anche di esempi opposti, dove soltanto pochi (o addirittura nessuno) dei 4 elementi dell'intenzione era presente nel processo creativo.
Che ci piaccia o meno (perché è noto che l'uomo per sua natura tende a cercare il "controllo") nell'arte a volte (ovviamente non sempre, come detto) c'è anche tanto (benedetto) CAOS.
Sempre assolutamente emo

16-01-18 16.49

Cyrano ha scritto:
L'Arte per me non deve mostrare le emozioni dell'artista, ma deve aprire uno spiraglio sul Vero (che è Bello, è Bene ed è Uno...pur se attraverso il conflitto tra Terra e Mondo)


ma i due concetti non sono in conflitto, anzi:
se l'Arte è pregna di 'emozioni', ecco che disvela la vera immagine dell'Unico Vero da cui ogni (genuina) emozione trae origine...
  • vin_roma
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16-01-18 17.24

Nell'arte cerchiamo il passaporto per l'assoluto, anche se non abbiamo la certezza che esista.
  • maxpiano69
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16-01-18 17.46

@ vin_roma
Nell'arte cerchiamo il passaporto per l'assoluto, anche se non abbiamo la certezza che esista.
emo
  • anonimo

16-01-18 17.54

@ didark
Cyrano ha scritto:
L'Arte per me non deve mostrare le emozioni dell'artista, ma deve aprire uno spiraglio sul Vero (che è Bello, è Bene ed è Uno...pur se attraverso il conflitto tra Terra e Mondo)

Quello che mi lascia perplesso è il concetto per cui l'arte "non deve" o "deve", ovvero, come detto da qualcun l'altro, il tentativo di razionalizzazione assoluta del processo di creazione artistica.

Io ho fatto due esempi stupidi, ma la musica è piena di capolavori universalmente riconosciuti che non sono stati concepiti con "intenzione" (intesa come i 4 elementi che hai ben descritto). Basta leggersi le biografie degli artisti.
La stessa cosa la si può verificare nelle altre arti, vedi la pittura o la scultura, strapiena di capolavori realizzati assolutamente con "intenzione" ma piena anche di esempi opposti, dove soltanto pochi (o addirittura nessuno) dei 4 elementi dell'intenzione era presente nel processo creativo.
Che ci piaccia o meno (perché è noto che l'uomo per sua natura tende a cercare il "controllo") nell'arte a volte (ovviamente non sempre, come detto) c'è anche tanto (benedetto) CAOS.
Sempre assolutamente emo
Certo, alcune opere sembrano essere nate da uno stato quasi di sonnambulismo artistico, non posso negarlo...ma le copnsidero sostanzialmente eccezioni.

L'opera d'arte nasce quasi sempre da una fortissima intenzione che arriva al termine di un percorso di maturazione tecnica, umana, direi quasi "spirituale" e senz'altro alla fine di un certo travaglio interiore.

faccio qui la metafora del parto: alcuni parti avvengono quasi senza sforzo, ma di solito per partorire ci vuole tutta l' "intenzione" della partoriente...

emo
  • anonimo

16-01-18 17.55

@ igiardinidimarzo
Cyrano ha scritto:
L'Arte per me non deve mostrare le emozioni dell'artista, ma deve aprire uno spiraglio sul Vero (che è Bello, è Bene ed è Uno...pur se attraverso il conflitto tra Terra e Mondo)


ma i due concetti non sono in conflitto, anzi:
se l'Arte è pregna di 'emozioni', ecco che disvela la vera immagine dell'Unico Vero da cui ogni (genuina) emozione trae origine...
Forse quando parlo di "emozioni" intendo una cosa diversa di quel che intendi tu...a me il termine "emozioni" evoca l'idea di sentimentalismo, smanceria, irrazionale moto dell'animo...

Per esempio, la musica di Bach non è emozionale, non parla delle emozioni di JS...si limita ad aprire un varco (ed abbastanza ampio) verso il sovrannaturale
  • anonimo

16-01-18 17.56

@ vin_roma
Nell'arte cerchiamo il passaporto per l'assoluto, anche se non abbiamo la certezza che esista.
Qui sfondi una porta aperta: da molti anni la mia posizione spirituale è quella di colui che si pone sgomento davanti ad un'enorme assenza (percepita)
  • BB79
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16-01-18 19.09

@ anonimo
Certo, alcune opere sembrano essere nate da uno stato quasi di sonnambulismo artistico, non posso negarlo...ma le copnsidero sostanzialmente eccezioni.

L'opera d'arte nasce quasi sempre da una fortissima intenzione che arriva al termine di un percorso di maturazione tecnica, umana, direi quasi "spirituale" e senz'altro alla fine di un certo travaglio interiore.

faccio qui la metafora del parto: alcuni parti avvengono quasi senza sforzo, ma di solito per partorire ci vuole tutta l' "intenzione" della partoriente...

emo
Come il Durch Leiden Freude di Beethoveniana memoria...che poi non sarebbe altro che una riedizione del Pathei Mathos di Eschilo nell'Agamennone emoemo

quanti ricordi...!
  • anonimo

16-01-18 19.20

@ BB79
Come il Durch Leiden Freude di Beethoveniana memoria...che poi non sarebbe altro che una riedizione del Pathei Mathos di Eschilo nell'Agamennone emoemo

quanti ricordi...!
È proprio così...
  • didark
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17-01-18 06.51

@ anonimo
È proprio così...
Facili gli esempi sulla musica classica, al 99% suonata con intenzione, così come il 99% della pittura e scultura classica e rinascimentale, ma fortunatamente c'e' anche altro.

Nella musica, molti capolavori Rock o Jazz del 900 NON sono stati scritti con tutti gli elementi:

Sapendo quello che si fa
Volendo quello che si fa
Capendo quello che si fa
Donando quello che si fa

Soprattutto il "sapendo e capendo", spesso assenti, qualche volta anche il volendo o il donando, recuperato a posteriori. Non è una mia opinione. E' un dato oggettivo che emerge in innumerevoli biografie.
Stessa cosa vale per moltissimi pittori "moderni" (a partire dall'800).

Comunque ho capito (tardi) la piega che ha preso la discussione (uno, bello e vero) e mi ritiro in buon ordine (non è per me)
emo
  • zaphod
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17-01-18 08.04

@ didark
Cyrano ha scritto:
L'Arte per me non deve mostrare le emozioni dell'artista, ma deve aprire uno spiraglio sul Vero (che è Bello, è Bene ed è Uno...pur se attraverso il conflitto tra Terra e Mondo)

Quello che mi lascia perplesso è il concetto per cui l'arte "non deve" o "deve", ovvero, come detto da qualcun l'altro, il tentativo di razionalizzazione assoluta del processo di creazione artistica.

Io ho fatto due esempi stupidi, ma la musica è piena di capolavori universalmente riconosciuti che non sono stati concepiti con "intenzione" (intesa come i 4 elementi che hai ben descritto). Basta leggersi le biografie degli artisti.
La stessa cosa la si può verificare nelle altre arti, vedi la pittura o la scultura, strapiena di capolavori realizzati assolutamente con "intenzione" ma piena anche di esempi opposti, dove soltanto pochi (o addirittura nessuno) dei 4 elementi dell'intenzione era presente nel processo creativo.
Che ci piaccia o meno (perché è noto che l'uomo per sua natura tende a cercare il "controllo") nell'arte a volte (ovviamente non sempre, come detto) c'è anche tanto (benedetto) CAOS.
Sempre assolutamente emo
Questo tuo intervento è importante, perché mi ha fatto venire in mente due aspetti della questione:
1) Quanto c’è di conscio (o inconscio) nell’intenzione? Secondo me una parte del processo creativo è inconscia. In particolare quando c’è di mezzo l’improvvisazione. Per quanto riguarda la composizione (cosa che, anche se qui da alcuni trattata, esula - secondo me - dal topic), essa, al pari della creazione di opere d’arte di altro tipo, presenta ugualmente aspetti inconsci. Perlomeno, a me succede. Crei una cosa, qualunque cosa, poi ti metti a guardarla e cogli alcuni aspetti che si incastrano tra di loro perfettamente, con armonia... aspetti che non avevano raggiunto comunque il livello di coscienza, durante l’atto creativo.
2) preparazione culturale dell’ascoltatore (o del fruitore in genere dell’opera d’arte): può essere maggiore della preparazione dell’artista? Si. E questo permette al fruitore di vedere cose che l’artista intuisce solamente. Può anche essere che, in questo modo, vengano date letture di un’opera pure fuorvianti, anche cervellotiche, e magari non pertinenti all’intenzione dell’artista.
Ora sto diventando cervellotico io. emo
  • anonimo

17-01-18 08.22

@ zaphod
Questo tuo intervento è importante, perché mi ha fatto venire in mente due aspetti della questione:
1) Quanto c’è di conscio (o inconscio) nell’intenzione? Secondo me una parte del processo creativo è inconscia. In particolare quando c’è di mezzo l’improvvisazione. Per quanto riguarda la composizione (cosa che, anche se qui da alcuni trattata, esula - secondo me - dal topic), essa, al pari della creazione di opere d’arte di altro tipo, presenta ugualmente aspetti inconsci. Perlomeno, a me succede. Crei una cosa, qualunque cosa, poi ti metti a guardarla e cogli alcuni aspetti che si incastrano tra di loro perfettamente, con armonia... aspetti che non avevano raggiunto comunque il livello di coscienza, durante l’atto creativo.
2) preparazione culturale dell’ascoltatore (o del fruitore in genere dell’opera d’arte): può essere maggiore della preparazione dell’artista? Si. E questo permette al fruitore di vedere cose che l’artista intuisce solamente. Può anche essere che, in questo modo, vengano date letture di un’opera pure fuorvianti, anche cervellotiche, e magari non pertinenti all’intenzione dell’artista.
Ora sto diventando cervellotico io. emo
Non posso che essere (parzialmente) d'accordo.

Ogni cosa che l'uomo fa è composta di conscio ed inconscio, quindi l'intenzione può ben essre composta da elementi consapevoli ed altri di origine subcosciente

Ritengo però (ma è solo una mia opinione) che l'arte più eccelsa ha una grandissima componente di consapevolezza (vedi Bach)

PS: composizione ed improvvisazione sono per me del tutto integrabili in questa discussione