Il Tino Carugati

  • tinocarugati
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14-03-18 20.40

@ Arci66
Grande Tino, un piacere averti qui.
Sono d’accordo e da eterno dilettante uso il tuo approccio, anzi se voglio imparare qualcosa di nuovo passo da te a vedere se la hai in lista e neanche cerco lo spartito, anzi molto più divertente ascoltare le tue lezioni che leggere gli spartiti.
Però debbo dirti che ho avuto sempre grande invidia per quei pianisti che: se gli metti lo spartito suonano all’infinito.
So leggere gli spartiti ma suonare all’impronta per me é sempre stato un sogno.
Quindi ...ho buttato lo spartito e sfrutto tante videolezioni le tue ma anche quelle di altri.
Bravo, continua così. Un abbraccio
  • tinocarugati
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14-03-18 20.48

@ sgranzo
mi unisco alla richiesta di Vincenzo! caro Tino, ti scrivo spesso su Youtube e so che rispondi ad ogni mio commento e a quelli di tutti gli altri, per cui so che dai massima disponibilità! se partecipassi anche al forum sarebbe un grande onore e un grande arricchimento di esperienza per noi tutti!

per quanto riguarda gli spartiti... io da anni ormai non li uso più, intesi come spartiti pentagrammati. ma purtroppo la memoria è quella che è e quindi le siglie di accordi, almeno quelle mi tocca tenermele strette... quando riuscirò a suonare ad orecchio, come fai spesso tu, potrò già considerarmi un pianista soddisfatto. ma ne manca di strada... eccome se ne manca!

grazie ancora per la passione che ci metti!
Devi cercare, Sgrenzo, di fare entrare gli accordi non nella tua testa ma nel tuo HDC (hard disk coronarico). La testa può tradire, il cuore più difficilmente. Un abbraccio dal Tino
  • anonimo

20-03-18 20.07

@ tinocarugati
Cari amici
Il mio motto è "Butta lo spartito, suona all'infinito", non "Non avvicinarti allo spartito se vuoi imparare a suonare". Sono dell'idea, addirittura, che per l'insegnamento volto ai bambini, sia uno strumento addirittura necessario; loro, in particolar modo, hanno bisogno di qualcosa di figurativo cui attaccarsi, avendo una memoria, oltretutto, prodigiosa rispetto ad un adulto. Sono altresì convinto, però, che ad un certo punto occorra sapersene disfare, o quantomeno non esserne così dipendenti: la vera libertà musicale (per come la intendo io, sia ben chiaro) è acquisire la capacità di mettersi al Pianoforte e di essere in grado di suonare con piacere e passione quello che più ci piace, senza vincoli pentagrammati di nessun genere. E non temiate che quando mi è capitato di fare live dell'ultimo momento, mi sono servito anch'io di qualcosa da mettere sul leggio: non uno spartito vero e proprio, ma magari un testo con le sigle degli accordi, questo si. Dunque nessun tipo di dissacrazione verso gli spartiti ma appena ce la facciamo...facciamo di testa (e cuore) nostra. Buona musica, carissimi
allora è il metodo che sto usando io, poco pochissimo spartito, giusto per capire com'è fatto un pezzo o un passaggio difficile ed il resto poi lo ricavo con le orecchie, aggiungendo sempre del mio
  • tinocarugati
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20-03-18 20.57

@ anonimo
allora è il metodo che sto usando io, poco pochissimo spartito, giusto per capire com'è fatto un pezzo o un passaggio difficile ed il resto poi lo ricavo con le orecchie, aggiungendo sempre del mio
Brau!!!
  • maxpiano69
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20-03-18 21.19

@ tinocarugati
Cari amici
Il mio motto è "Butta lo spartito, suona all'infinito", non "Non avvicinarti allo spartito se vuoi imparare a suonare". Sono dell'idea, addirittura, che per l'insegnamento volto ai bambini, sia uno strumento addirittura necessario; loro, in particolar modo, hanno bisogno di qualcosa di figurativo cui attaccarsi, avendo una memoria, oltretutto, prodigiosa rispetto ad un adulto. Sono altresì convinto, però, che ad un certo punto occorra sapersene disfare, o quantomeno non esserne così dipendenti: la vera libertà musicale (per come la intendo io, sia ben chiaro) è acquisire la capacità di mettersi al Pianoforte e di essere in grado di suonare con piacere e passione quello che più ci piace, senza vincoli pentagrammati di nessun genere. E non temiate che quando mi è capitato di fare live dell'ultimo momento, mi sono servito anch'io di qualcosa da mettere sul leggio: non uno spartito vero e proprio, ma magari un testo con le sigle degli accordi, questo si. Dunque nessun tipo di dissacrazione verso gli spartiti ma appena ce la facciamo...facciamo di testa (e cuore) nostra. Buona musica, carissimi
emo standing ovation! emo emo

PS: grazie per essere qui e... approfitto anche per ringraziarti pubblicamente per il tuo tutorial su Sicily di Pino Daniele, che mi ha risolto un paio di punti dubbiosi (il resto lo avevo tirato giú ... senza spartito, ovviamente!) emo
  • anonimo

20-03-18 21.23

@ tinocarugati
Brau!!!
e poi come dite in molti, suonare, suonare, suonare ed ancora suonare e le cose con pazienza vengono: boia chi molla emo
  • nebbia
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20-03-18 21.23

Mah, io dopo tanti anni di cazzeggio sento la mancanza della lettura dello spartito.
  • tinocarugati
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20-03-18 21.25

@ maxpiano69
emo standing ovation! emo emo

PS: grazie per essere qui e... approfitto anche per ringraziarti pubblicamente per il tuo tutorial su Sicily di Pino Daniele, che mi ha risolto un paio di punti dubbiosi (il resto lo avevo tirato giú ... senza spartito, ovviamente!) emo
Brau, Max! Continua così
  • anonimo

20-03-18 21.26

@ maxpiano69
emo standing ovation! emo emo

PS: grazie per essere qui e... approfitto anche per ringraziarti pubblicamente per il tuo tutorial su Sicily di Pino Daniele, che mi ha risolto un paio di punti dubbiosi (il resto lo avevo tirato giú ... senza spartito, ovviamente!) emo
a me ha mostrato All of me in una chiave completamente nuova, veramente un bravo insegnante. Mi piace il metodo dell'aggiungere complessità un pò alla volta in quanto ti mostra da dove partire e dove arriverai, talento a parte.
  • tinocarugati
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20-03-18 21.27

@ nebbia
Mah, io dopo tanti anni di cazzeggio sento la mancanza della lettura dello spartito.
E allora leggine uno. Ma sempre con la consapevolezza di ciò che stai eseguendo. Un abbraccio dal Tino!
  • tinocarugati
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20-03-18 21.28

@ anonimo
e poi come dite in molti, suonare, suonare, suonare ed ancora suonare e le cose con pazienza vengono: boia chi molla emo
Boia!!! Ciauuu
  • anonimo

20-03-18 21.29

@ nebbia
Mah, io dopo tanti anni di cazzeggio sento la mancanza della lettura dello spartito.
basta che non intendi la lettura a prima vista, quello ho idea che sia lavoro di anni
  • anonimo

21-03-18 12.04

@ tinocarugati
E allora leggine uno. Ma sempre con la consapevolezza di ciò che stai eseguendo. Un abbraccio dal Tino!
Sono perfettamente d’accordo con Tino Carugati che saluto e ringrazio infinitamente per le sue lezioni gratuite su YouTube: mi hanno insegnato tanto e contribuito a migliorare molto il mio modo di suonare e la mia consapevolezza quando suono (cioè sapere cosa stai suonando anche mentre improvvisi). emo

Miles Davis diceva: "Non suonare quello che c’è. Suona quello che non c’è". Cioè, va bene lo spartito, ma mettici anche del tuo. Una volta ho fatto il confronto tra due CD di Musica Classica: lo stesso brano (il Concerto per Pianoforte e Orchestra n° 21 di Mozart) suonato da due Pianisti diversi, tutti e due di altissimo livello. Uno suonava in modo perfetto, perfettamente a tempo come un cronometro, ma in modo freddo, impersonale, distaccato. L’altro, invece, lo suonava, lo "interpretava" in modo molto più personale: ogni tanto ritardava o anticipava leggermente alcune note, giocava con la dinamica del Pianoforte, eseguendo alcune note più piano, altre più forte, ecc. rendendo il brano molto più bello, interessante ed emozionante. emo
  • tinocarugati
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21-03-18 12.37

@ anonimo
Sono perfettamente d’accordo con Tino Carugati che saluto e ringrazio infinitamente per le sue lezioni gratuite su YouTube: mi hanno insegnato tanto e contribuito a migliorare molto il mio modo di suonare e la mia consapevolezza quando suono (cioè sapere cosa stai suonando anche mentre improvvisi). emo

Miles Davis diceva: "Non suonare quello che c’è. Suona quello che non c’è". Cioè, va bene lo spartito, ma mettici anche del tuo. Una volta ho fatto il confronto tra due CD di Musica Classica: lo stesso brano (il Concerto per Pianoforte e Orchestra n° 21 di Mozart) suonato da due Pianisti diversi, tutti e due di altissimo livello. Uno suonava in modo perfetto, perfettamente a tempo come un cronometro, ma in modo freddo, impersonale, distaccato. L’altro, invece, lo suonava, lo "interpretava" in modo molto più personale: ogni tanto ritardava o anticipava leggermente alcune note, giocava con la dinamica del Pianoforte, eseguendo alcune note più piano, altre più forte, ecc. rendendo il brano molto più bello, interessante ed emozionante. emo
Grazie a te, Lucablu. Giustissimo quello che dici: ognuno suona quello che è. Un abbraccio
  • anonimo

21-03-18 12.54

tino avrei una domanda, per caso hai fatto il frate da giovane? emo
  • andrew1
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21-03-18 20.32

Ciao Tino, e grazie per i tuoi fantastici video.
PS: rifai una serata come quella che hai fatto con la Erminia su YT ... sono certo che faresti più audience della gran parte dei programmi TV!!

Quando si parla di "spartiti", immagino si intenda le partiture (e, comunque, anche se uno ha la partitura davanti, mica è obbligato a seguirla pedissequamente ... mica sta facendo un esame al conservatorio ...).
Perchè se si intendono anche quelli che riportano semplicemente parole ed accordi, io vorrei proprio vedere quanti ne ricordate sia nell'immediato, e sia dopo qualche anno che magari non suonate quei brani.
So che anche tu, caro Tino, questi spartiti li usi eh ... qualche volta i tuoi video ti tradiscono emo, e dopotutto lo dici tu stesso che non conosci le parole, quindi come faresti a fare i tutorial??
  • vin_roma
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21-03-18 21.10

@andrew1 ...mica tanto vero, se parliamo di canzoni o comunque melodie accompagnate non è questione di memoria ma di logica a blocchi. Con il giusto principio e un po' d'abitudine, se il pezzo lo conosci, vai senza musica, anche la prima volta. Magari un pezzo inedito, mai sentito, ti metti li a leggerlo ma un qualsiasi pezzo ti venga in mente, tra quelli che potresti anche fischiettare a memoria, col giusto metodo lo accompagni subito anche se non l'hai mai suonato. Ci vuole solo pratica nel vedere un brano nella sua essenza a blocchi: intro, strofa, inciso, individuarne l'accordo di partenza e il suo ruolo nell'equilibrio armonico, quindi riconoscere l'accordo di riposo, di moto, di passaggio, di modulazione e quindi anche trasferire questi rapporti in altre tonalità diventa facile.
  • anonimo

21-03-18 21.31

@ tinocarugati
Grazie a te, Lucablu. Giustissimo quello che dici: ognuno suona quello che è. Un abbraccio
per te Maestro che sei un patito di Baglioni: nel giro di Autumn Leaves, spero di averlo scritto giuto, c'è anche una canzone di Baglioni (Con Tutto L'Amore Che Posso ) e di Christopher Cross (Best that you can do): chi ne trova altre? emo
  • paolo_b3
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21-03-18 21.43

@ vin_roma
@andrew1 ...mica tanto vero, se parliamo di canzoni o comunque melodie accompagnate non è questione di memoria ma di logica a blocchi. Con il giusto principio e un po' d'abitudine, se il pezzo lo conosci, vai senza musica, anche la prima volta. Magari un pezzo inedito, mai sentito, ti metti li a leggerlo ma un qualsiasi pezzo ti venga in mente, tra quelli che potresti anche fischiettare a memoria, col giusto metodo lo accompagni subito anche se non l'hai mai suonato. Ci vuole solo pratica nel vedere un brano nella sua essenza a blocchi: intro, strofa, inciso, individuarne l'accordo di partenza e il suo ruolo nell'equilibrio armonico, quindi riconoscere l'accordo di riposo, di moto, di passaggio, di modulazione e quindi anche trasferire questi rapporti in altre tonalità diventa facile.
Personalmente mi riconosco in quanto hai scritto, direi che la sintesi di questo concetto l'ha bene espressa il Carugati quando ha parlato di "hard disk coronarico" (quando ovviamente fai anche battere il tuo cuore al ritmo della musica stessa).
Io in tutta onestà non ho mai visto / ascoltato i tutorial di Tino, è un po' come se il proseguimento naturale del chiudere lo spartito, sia disertare i corsi finanche a spegnere i tutorial su internet.
Tuttavia un po' di curiosità mi è venuta...
  • andrew1
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21-03-18 22.02

@Vin_roma
io non sono un "musicista", non ho elementi "scientifici" per contraddirti, e quindi immagino che tu abbia ragione.

Però proprio per questo, secondo me c'è un però, che vale un po in tutti i campi, e non solo in quello musicale (con, ovviamente, gli opportuni adattamenti).

Secondo me, quello che dici tu implica avere alcune doti, oppure suonare molto o da molto tempo.
Ma chi è un dilettante, che per vari motivi (famiglia, lavoro, ...) dedica alcune ore alla settimana, e per alcuni periodi nemmeno quelle, o che ha appena iniziato, magari negli "anta", non riesce e forse non riuscirà mai a fare quello che affermi.
Altrimenti, probabilmente, sarebbe un musicista almeno semi-professionista.

E' come se Schumacher pretendesse che chiunque guida l'auto, sia in grado di capire i comportamenti scorretti della stessa, senza bisogno del meccanico.
Tu sei in grado?

E per queste persone, è molto, ma molto importante trovare un maestro che non dia per scontato quello che dici tu, altrimenti rischiano di desistere.
Non concordo nemmeno con chi dice, seppur a se stesso, "no ... questo è negato, a dargli lezioni mi sento di rubargli i soldi".

Prima di pensare questo, ha chiesto quali sono gli obiettivi del discente? Ha difronte uno che vuole diventare Glenn Miller, oppure uno che si sente soddisfatto e si diverte se suona fra martino?
Ha difronte uno che vuole partecipare al mondiale di F1, oppure uno che, se dovesse nevicare improvvisamente, vuole tornare a casa sano e salvo senza fare incidenti?

Vedi, qui c'è un bravo (e sopratutto paziente emo) maestro che ha capito questa cosa, ed ha anche capito che la gente, oltre ad avere poco tempo, si diverte anche quando suona in gruppo, ed allora cosa ha fatto? Ha creato dei gruppi di 3-4 persone non solo fra i suoi discenti, ma anche fra quelli di altri suoi colleghi che insegnano altri strumenti, cantanti compresi; da dei brani, sia facili che difficili, ed 1 volta al mese ci si trova mezza giornata e lui supervisiona, corregge, insegna.
E, pur essendo i discenti disomogenei, "mescolando" le persone nei vari gruppi, fa divertire tutti, e più passano gli anni, più aumentano i "musicisti" (e di conseguenza i gruppi).

Probabilmente qui siete in molti ad aver fatto della musica la vostra professione, o parte di essa, ma attenzione che la bravura di un docenteè sapersi calare nelle difficoltà dei suoi discenti, e non dare nulla, ma proprio nulla per scontato e naturale.