17-09-18 14.27
Jerrymusic ha scritto:
Quello dei Dipartimenti Jazz forieri di gente "ignorante" musicalmente parlando, è un pregiudizio tipico di chi non conosce gli Ordinamenti dei Conservatori.
Non ho dato dell'ignorante a nessuno, ho solo scritto che l'esame di ammissione ai corsi jazz e' proforma e che sono ammessi anche coloro che non hanno mai studiato solfeggio.
Jerrymusic ha scritto:
è previsto il cosiddetto "periodo di debito", cioé un biennio in cui l'aspirante dovrà affrontare materie facenti parte del "Corso di Base", che possiamo riconoscere come quelle del vecchio diploma di Teoria e Solfeggio (oggi Teoria, Ritmica e Percezione Musicale).
E secondo te, considerando anche lo studio delle "caratterizzanti", un biennio e' sufficiente per padroneggiare tali materie di base?
Jerrymusic ha scritto:
Il fatto che il jazzista non sia un finissimo lettore a prima vista della partitura, è accettato anche negli ambienti più intransigenti
Gli aspiranti jazzisti di conservatorio, dopo tre anni, ricevono un diploma che possono sfruttare nell'insegnamento delle scuole primarie e secondarie pubbliche, al pari di chi ha una formazione decennale. Non trovi sia un'operazione un tantino pericolosa a livello di preparazione didattica?
Jerrymusic ha scritto:
Oggi le ragazze e i ragazzi sono molto diversi dai tempi nostri. Hanno canoni culturali diversi e lo dobbiamo accettare.
Il 70% delle mie frequentazioni e' composto da persone nel range 15-30 anni, per cui non venire a fare a me questo ragionamento. Io non parlavo di mutate abitudini o quant'altro, mi riferivo a come lo studio classico in conservatorio possa coniugarsi con le passerelle. E' come se un praticante yoga alla fine della seduta andasse a fare a botte allo stadio.... per me e' la stessa identica cosa, e non mi sembra normale, lo trovo un comportamento che annulla la distanza che dovrebbe esserci tra arte e volgarita'. E mi meraviglio che una istituzione come il conservatorio, che fino a qualche anno fa ti bannava dalle aule se suonavi anche soltanto un motivetto jazz blues rock, oggi sia caduto cosi' in basso per "esigenze di cassa". Allora tanto vale promuovere a conservatori tutte le scuole di musica civiche e comunali, non vedo dove stia ormai la differenza.