Prophet 8 vs 16 voci. Sono necessarie?Come cambia?

  • orange1978
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09-04-18 16.32

@ maverplatz
Devo precisare che ho riportato la recensione di Cosimi solo per capire se fosse quello che intendeva Michelet con la frase: "...come quel DeepMind che ha "in realtà" 6 voci di polifonia e non 12 come tanto pomposamente dichiarato".
Non ho mai potuto provare il DeepMInd 12 e quindi mi astengo dal giudizio.

orange1978 ha scritto:
e dagliela con sta "impulsiva a simmetria variabile, rampa"

...ma perche non si limitano a chiamarle Pulse with duty cycle control, Sawtooth, Square etc..?

su queste cose é un complicarsi la vita usare un linguaggio accademico, anzi fa anche un po snob.
Pensa se chiamassimo gli innesti i plug ins, oppure il miscelatore a 48 canali il banco da studio, salve che miscelatore avete? e come equipaggiamenti d'esterna? avete per caso dei buoni ritardi? ma a proposito quanti cancelli ha il vostro studio? perche a noi ne servono una dozzina se non avete dei buoni cancelli non prenoto.


Per lavoro scrivo manuali d'uso sia in italiano sia in lingua inglese e devo ammettere che in ambito tecnico la seconda è effettivamente più efficace, però oggigiorno spesso se ne abusa anche quando non strettamente necessario. Ad esempio, alcuni dei termini che mi fanno più incazzare sono "location" (luogo, posto, locale, sede, ritrovo, ecc..?), "welfare", "spending review", o addirittura neologismi inversi aziendali del tipo "il prodotto è stato discontinuato" (inteso come fuori catalogo, non più in produzione, dall'inglese "discontinued") emo; divento cattivissimo emo.
Io stesso uso ancora termini come "onda quadra", "dente di sega", "triangolare", ecc..; l'italianissimo "miscelatore" non è così raro sentirlo tra le persone di una certa età.
anche io odio quelli che dicono "facciamo in briefing" oppure "quello é il mio tutor", oppure "dobbiamo fare un meeting"...queste cose mi fanno ridere.

pero nell'ambito pro audio non ho mai sentito nessuno dire "andiamo a miscelare un disco", oppure "mettimi un fasatore sulla chitarra".
questi termini come phaser, flanger, mixer, pitch shifter, etc oramai sono intraducibili.

anche se in un contesto autarchico sarebbe divertente xD ma mi fanno ridere quelli che lo fanno in ambito accademico per darsi tono.
  • synthpanze
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11-04-18 00.42

@ SimonKeyb
anumj ha scritto:
Il deepmind produce 12 voci di polifonia e dispone di due oscillatori per voce. Poi come questi 2 oscillatori si relazionano tra loro è un altro paio di maniche, ma di fatto (ed è ciò che conta) lo strumento può produrre un insieme massimo di 12 voci (ovvero note suonabili contemporaneamente sulla tastiera).

io voglio capire se il fatto di suonare la macchina in unison è essenziale o meno per ricreare sonorità di rilievo, perchè se mi dici che ha 12 voci ma per vari motivi mi tocca sempre usarlo a 6 allora c'è qualcosa che non va (specie se ho il DM6 e mi tocca usarlo a 3). Insomma, quando compro na roba non lo faccio per fare beneficienza, voglio che funzioni e che suoni bene! e dire che abbia cambiato il mercato dei synth analogici mi sembra quantomeno azzardato. Io ricordo sempre che le prime macchine analogiche che abbiamo visto nella "nuova era" (se si escludono le aziende mainstream che hanno sempre lavorato con l'analogico, ossia DSI e Moog) sono state Minibrute, MS20mini e i Volca. Poi sono venuti tutti gli altri.
La risposta è no, e non capisco questa leggenda. Ovviamente aggiungendo voci il suono si irrobustisce, riempie di più, a volte impasta troppo, dipende cosa devi farci, il suono lo si ingrossa soprattutto con il filtro 2pole e con il detune, anche nel prophet o altri synth se attivi lo stack suonano più corposi
Tranquillo che con questo synth fai tutto tranne beneficenza visto quello che costa in rapporto a ciò che offre, e, visto il poco incremento di prezzo tra il 6 ed 12 la scelta è ovvia, anche per l'ottava in più ed il comooooooodissimo wifi su quest'ultima, ha cose che altre macchine molto blasonate e molto più costose non fanno/hanno, polifonia, editing, schermone con grafici real time, varie modalità unison/mono, sequencer editabile (specie di istogrammi configurabili in altezza e larghezza e parametri vari), molti arpeggiatori preimpostati, le utilissime luci della polifonia utilizzata, effetti, etc... queste son le cose che mi piacciono di più

Ovviamente non suona e non ha il carattere di un prophet, va preso per quello che è e se serve il segmento che occupa