14-09-17 11.43
@ vin_roma
Anarchia=autodisciplina, ovvero immenso senso civico ed enorme cultura etica delle masse. Improponibile, soprattutto con i grandi apporti culturalmente diversificati e bassi dell'immigrazione. Se ne potrà parlare tra 5/600 anni, per ora occupiamoci di strade percorribili e volte al bene comune.
Certamente la tua visione dell'anarchia è utopica
Io vedo invece nella prassi anarchista il concetto di autogestione comunitaria, insomma un controllo esterno c'è sempre, ma invece di essere esercitato da qualcosa di lontano, astratto, spesso interessato a tutto fuorché al bene comune, lo vedo come un controllo esercitato dalle comunità di cui ciascuno è parte.
Contemporaneamente, uno è membro di una comunità territoriale, una comunità familiare, una comunità lavorativa etcetera...la mia idea è che queste comunità, liberamente federate tra loro e composte da membri che non sono stati costretti a farne parte ma lo hanno scelto liberamente, inizino a gestire in proprio alcuni aspetti della vita quotidiana: traffico, spazi verdi, cultura, beghe di vicinato, moneta e scambi commerciali e così via
Ci sarà sempre chi cerca di fare il furbo, ma sarà l'interesse collettivo al buon funzionamento delle cose (interesse sostanzialmente egoista e non idealista si badi bene) a far funzionare la baracca...non leggi, giudici e sbirri