Dal Korg M1 ai giorni nostri con Michele Paciulli

  • orange1978
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09-10-18 17.09

io ribadisco lo stesso discorso trito e ritrito che ho gia fatto mille volte.

innovazione tecnica deve andare a braccetto con la commercialità in un prodotto industriale destinato alla vendita, il punto è che oggi MANCA PROPRIO LA INNOVAZIONE.

ai tempi della korg M1 un computer casalingo era solitamente un amiga 500 o un atari st...se parliamo di "fare musica" e moltissimi usavano ancora il commodore c64 nella nuova versione C.

bene, se tu avevi simili prodotti che erani anche piuttosto cari, non te li regalavano ti rendevi conto della differenza, vediamola:

Amiga 500
memoria base 512k espandibile a 2 mega ma gia a 1 era tantissimo
memoria utile ai samples circa 100/200k considerando che in ram andava anche il software
polifonia 4 voci campionate hard panned a 8 bit con frequenza a 22 kHz

Atari STfm
memoria base identica all amiga
polifonia 3 onde quadre piu un generatore rumore
possibilità di gestire un sample tramite un hacking software

Commodore C64
memoria base 64k espandibile a 256k ma con limiti di gestione essendo la cpu in grado di vedere solo 64k alla volta
polifonia 3 voci analogiche con ring mod, sync e filtro, niente samples ma con un trucco è possibile avere una quarta voce campionata in qualita bassissima (anche perche non cè memoria disponibile).

Korg M1
memoria di 4 megabytes espandibile a 6 tramite cards (12 volte l'amiga)
polifonia 16 voci campionate single a 16 bit / 32 kHz con filtro lpf e inviluppi
multieffetto integrato a 16 bit in grado di gestire due bus indipendenti e fino a 4 effetti.
sequencer a 8 tracce con 8000 e passa eventi midi....

...non cè paragone....spendevi tre milioni anziche un milione e due per un amiga nudo ma se facevi musica non c era storia, qualità professionale e possibilità superiori.

oggi invece, se confronti la scheda tecnica di una qualsiasi montage o kronos e poi quella di un computer preso all uniero, un mac a 1000 euro in offerta con logic ti rendi conto che non solo costa lui un terzo di una workstation ma non cè paragone come potenza.

una workstation ti mette li a 2700 euro 6 giga di suoni compressi, solo logic pro x ha 65 giga di campioni e loops...espandibili all infinito.

innovazione sarebbe oggi se fossimo ai tempi del korg m1 come nel 1988 che una korg la paghi piu di un pc da casa, 3000/3500 euro...ma mentre la ram del pc è 8 giga la kronos ne avrebbe 12 volte in piu, mentre un mac ti offre 60 giga di suoni con logic la korg ne dovrebbe offrire 4 tera e avere la possibilita di gestire non 16 tracce audio e 16 midi ma tipo 512 tracce audio a 96 kHz...

cazzo nasce solo per fare musica e audio!!! come il fairlight....eppure va peggio che un computer da supermercato con su un programma da 200/300 euro come reason o logic? e io devo spendere 3500 euro per avere una roba che un software da 300 euro fa meglio?

non ha senso, non ha senso parlare di innovazioni con una realtà simile.
  • anonimo

09-10-18 17.18

@ orange1978
io ribadisco lo stesso discorso trito e ritrito che ho gia fatto mille volte.

innovazione tecnica deve andare a braccetto con la commercialità in un prodotto industriale destinato alla vendita, il punto è che oggi MANCA PROPRIO LA INNOVAZIONE.

ai tempi della korg M1 un computer casalingo era solitamente un amiga 500 o un atari st...se parliamo di "fare musica" e moltissimi usavano ancora il commodore c64 nella nuova versione C.

bene, se tu avevi simili prodotti che erani anche piuttosto cari, non te li regalavano ti rendevi conto della differenza, vediamola:

Amiga 500
memoria base 512k espandibile a 2 mega ma gia a 1 era tantissimo
memoria utile ai samples circa 100/200k considerando che in ram andava anche il software
polifonia 4 voci campionate hard panned a 8 bit con frequenza a 22 kHz

Atari STfm
memoria base identica all amiga
polifonia 3 onde quadre piu un generatore rumore
possibilità di gestire un sample tramite un hacking software

Commodore C64
memoria base 64k espandibile a 256k ma con limiti di gestione essendo la cpu in grado di vedere solo 64k alla volta
polifonia 3 voci analogiche con ring mod, sync e filtro, niente samples ma con un trucco è possibile avere una quarta voce campionata in qualita bassissima (anche perche non cè memoria disponibile).

Korg M1
memoria di 4 megabytes espandibile a 6 tramite cards (12 volte l'amiga)
polifonia 16 voci campionate single a 16 bit / 32 kHz con filtro lpf e inviluppi
multieffetto integrato a 16 bit in grado di gestire due bus indipendenti e fino a 4 effetti.
sequencer a 8 tracce con 8000 e passa eventi midi....

...non cè paragone....spendevi tre milioni anziche un milione e due per un amiga nudo ma se facevi musica non c era storia, qualità professionale e possibilità superiori.

oggi invece, se confronti la scheda tecnica di una qualsiasi montage o kronos e poi quella di un computer preso all uniero, un mac a 1000 euro in offerta con logic ti rendi conto che non solo costa lui un terzo di una workstation ma non cè paragone come potenza.

una workstation ti mette li a 2700 euro 6 giga di suoni compressi, solo logic pro x ha 65 giga di campioni e loops...espandibili all infinito.

innovazione sarebbe oggi se fossimo ai tempi del korg m1 come nel 1988 che una korg la paghi piu di un pc da casa, 3000/3500 euro...ma mentre la ram del pc è 8 giga la kronos ne avrebbe 12 volte in piu, mentre un mac ti offre 60 giga di suoni con logic la korg ne dovrebbe offrire 4 tera e avere la possibilita di gestire non 16 tracce audio e 16 midi ma tipo 512 tracce audio a 96 kHz...

cazzo nasce solo per fare musica e audio!!! come il fairlight....eppure va peggio che un computer da supermercato con su un programma da 200/300 euro come reason o logic? e io devo spendere 3500 euro per avere una roba che un software da 300 euro fa meglio?

non ha senso, non ha senso parlare di innovazioni con una realtà simile.
Parole sante! emoemo
  • paolo_b3
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09-10-18 17.41

@ orange1978
io ribadisco lo stesso discorso trito e ritrito che ho gia fatto mille volte.

innovazione tecnica deve andare a braccetto con la commercialità in un prodotto industriale destinato alla vendita, il punto è che oggi MANCA PROPRIO LA INNOVAZIONE.

ai tempi della korg M1 un computer casalingo era solitamente un amiga 500 o un atari st...se parliamo di "fare musica" e moltissimi usavano ancora il commodore c64 nella nuova versione C.

bene, se tu avevi simili prodotti che erani anche piuttosto cari, non te li regalavano ti rendevi conto della differenza, vediamola:

Amiga 500
memoria base 512k espandibile a 2 mega ma gia a 1 era tantissimo
memoria utile ai samples circa 100/200k considerando che in ram andava anche il software
polifonia 4 voci campionate hard panned a 8 bit con frequenza a 22 kHz

Atari STfm
memoria base identica all amiga
polifonia 3 onde quadre piu un generatore rumore
possibilità di gestire un sample tramite un hacking software

Commodore C64
memoria base 64k espandibile a 256k ma con limiti di gestione essendo la cpu in grado di vedere solo 64k alla volta
polifonia 3 voci analogiche con ring mod, sync e filtro, niente samples ma con un trucco è possibile avere una quarta voce campionata in qualita bassissima (anche perche non cè memoria disponibile).

Korg M1
memoria di 4 megabytes espandibile a 6 tramite cards (12 volte l'amiga)
polifonia 16 voci campionate single a 16 bit / 32 kHz con filtro lpf e inviluppi
multieffetto integrato a 16 bit in grado di gestire due bus indipendenti e fino a 4 effetti.
sequencer a 8 tracce con 8000 e passa eventi midi....

...non cè paragone....spendevi tre milioni anziche un milione e due per un amiga nudo ma se facevi musica non c era storia, qualità professionale e possibilità superiori.

oggi invece, se confronti la scheda tecnica di una qualsiasi montage o kronos e poi quella di un computer preso all uniero, un mac a 1000 euro in offerta con logic ti rendi conto che non solo costa lui un terzo di una workstation ma non cè paragone come potenza.

una workstation ti mette li a 2700 euro 6 giga di suoni compressi, solo logic pro x ha 65 giga di campioni e loops...espandibili all infinito.

innovazione sarebbe oggi se fossimo ai tempi del korg m1 come nel 1988 che una korg la paghi piu di un pc da casa, 3000/3500 euro...ma mentre la ram del pc è 8 giga la kronos ne avrebbe 12 volte in piu, mentre un mac ti offre 60 giga di suoni con logic la korg ne dovrebbe offrire 4 tera e avere la possibilita di gestire non 16 tracce audio e 16 midi ma tipo 512 tracce audio a 96 kHz...

cazzo nasce solo per fare musica e audio!!! come il fairlight....eppure va peggio che un computer da supermercato con su un programma da 200/300 euro come reason o logic? e io devo spendere 3500 euro per avere una roba che un software da 300 euro fa meglio?

non ha senso, non ha senso parlare di innovazioni con una realtà simile.
A parte che per innovazione intendo macchine che diano cose diverse dalle attuali. Mi spiego meglio: la sintesi additiva fu innovativa rispetto alla sottrattiva, perchè si facevano suoni sintetici diversi. Il PCM che era in parole povere il campionamento, ti dava suoni diversi da quelli ottenuti sia dalla sintesi sottrattiva che dalla sintesi additiva.
Lasciamo stare per un attimo il Kronos, prendiamo Yamaha MOXF8: oggi la prendiamo nuova a 1200 €.
Per fare quello che fai con la MOXF8 ti occorre un PC un po' performante, lo paghiamo 600€? Una master kb a 88 tasti pesati, la paghiamo 400€? Ci vorrebbe anche una scheda audio, stiamo scarsi, 100 €? Ti rimangono 100 € per comperare il software.
Poi se fai musica dal vivo devi andare in giro con tutto l'armamentario.

La tua analisi è valida in alcuni contesti, sicuramente, ma non è la regola generale.
  • anumj
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09-10-18 18.55

@ maverplatz
Esatto, il valore è qui espresso in megabit.

La frase nell'articolo "...Con questo trucco potevo immagazzinare un gran numero di campioni in ROM, e ancora oggi se vai a esplorare la palette dell’M1 puoi rimanere stupito della quantità di timbriche disponibili residenti in soli 32Mb...." riporta Mb con la "b" minuscola, che sta appunto per bit, mentre per megabyte si usa la "B" maiuscola (MB).
Io ho fatto copia/incolla della frase dell'articolo, evidentemente è stato corretto (da B a b) dopo il mio post.

Poi in tutti gli altri riferimenti alla memoria degli strumenti la misura è in Byte, per il Korg è in bit... emo

giusto per dovere di cronaca.

  • anumj
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09-10-18 19.57

Pur avendo, come Pauciulli, molta nostalgia per quegli anni a cavallo tra metà 80 e 90, sono del parere che il mercato è tutt'altro che distrutto. Il mercato è vivo e vegeto... lo è fin troppo in verità.

Tantomeno quando parla di 'periodo problematico', riferendosi ai giorni nostri.

"Problematico" nel 1988 era trovare il grano per comprare un D50, un M1, un ESQ1 o un akai S900. Più che problematico anzi... erano cazzi. Spesso si facevano cazzate grosse pur di arrivare a certe cifre.

Capisco il disagio per chi ha lavorato in quegli anni è che oggi, nonostante tutti i benefici portati, la tecnologia spinge a produrre ad una velocità decuplicata e costi ridotti all'osso. Ciò esige ovviamente tempi e modus operandi adeguati, che spesso si scontrano con una minore flessibilità chi era abituato a lavorare (ed a essere retribuito... ) in un certo modo.
Oggi le cose stanno in un altro modo, c'è meno entusiasmo per i guru del settore, rispetto al periodo in cui ogni nuova minchiata informatica era rivoluzionaria.

Non condivido nemmeno l'affermazione che il PC sia nemico dei sintetizzatori. Non credo lo sia mai stato in realtà. Credo invece che il PC sia stato trainante nello sviluppo di nuove possibilità nel settore degli strumenti musicali e che oggi non solo non è nemico/concorrente, ma è forse l'alleato più forte. Il PC oggi è parte integrante, in alcuni casi il cuore stesso, del sintetizzatore (Kronos).

Ho di fronte a me un ragazzo degli anni 80 e uno dei giorni nostri, ed entrambi all'inizio, precisamente nella fase in cui si sceglie il primo strumento con cui cominciare a studiare, ad esprimersi, a crescere. Non ho dubbi a dire che il ragazzo di oggi si trova, indiscutibilmente, in una situazione di straordinario vantaggio, sotto ogni punto di vista.

Quindi, riassumendo, dal mio punto di vista, nessuna distruzione apocalittica del mercato, nessun catastrofico periodo problematico, nessuna fantomatica guerra tra PC e Tastiere, ma solo una differenza distingue le due epoche in questione: La fame è brutta ma ti insegna a sognare, e questo i ragazzi degli 80 lo sapevano fare benissimo.
  • zerinovic
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09-10-18 20.05

anumj ha scritto:
La fame è brutta ma ti insegna a sognare, e questo i ragazzi degli 80 lo sapevano fare benissimo.

emoemo
  • paolo_b3
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09-10-18 20.10

@ anumj
Pur avendo, come Pauciulli, molta nostalgia per quegli anni a cavallo tra metà 80 e 90, sono del parere che il mercato è tutt'altro che distrutto. Il mercato è vivo e vegeto... lo è fin troppo in verità.

Tantomeno quando parla di 'periodo problematico', riferendosi ai giorni nostri.

"Problematico" nel 1988 era trovare il grano per comprare un D50, un M1, un ESQ1 o un akai S900. Più che problematico anzi... erano cazzi. Spesso si facevano cazzate grosse pur di arrivare a certe cifre.

Capisco il disagio per chi ha lavorato in quegli anni è che oggi, nonostante tutti i benefici portati, la tecnologia spinge a produrre ad una velocità decuplicata e costi ridotti all'osso. Ciò esige ovviamente tempi e modus operandi adeguati, che spesso si scontrano con una minore flessibilità chi era abituato a lavorare (ed a essere retribuito... ) in un certo modo.
Oggi le cose stanno in un altro modo, c'è meno entusiasmo per i guru del settore, rispetto al periodo in cui ogni nuova minchiata informatica era rivoluzionaria.

Non condivido nemmeno l'affermazione che il PC sia nemico dei sintetizzatori. Non credo lo sia mai stato in realtà. Credo invece che il PC sia stato trainante nello sviluppo di nuove possibilità nel settore degli strumenti musicali e che oggi non solo non è nemico/concorrente, ma è forse l'alleato più forte. Il PC oggi è parte integrante, in alcuni casi il cuore stesso, del sintetizzatore (Kronos).

Ho di fronte a me un ragazzo degli anni 80 e uno dei giorni nostri, ed entrambi all'inizio, precisamente nella fase in cui si sceglie il primo strumento con cui cominciare a studiare, ad esprimersi, a crescere. Non ho dubbi a dire che il ragazzo di oggi si trova, indiscutibilmente, in una situazione di straordinario vantaggio, sotto ogni punto di vista.

Quindi, riassumendo, dal mio punto di vista, nessuna distruzione apocalittica del mercato, nessun catastrofico periodo problematico, nessuna fantomatica guerra tra PC e Tastiere, ma solo una differenza distingue le due epoche in questione: La fame è brutta ma ti insegna a sognare, e questo i ragazzi degli 80 lo sapevano fare benissimo.
Osta Anumj, che analisi accurata!

E' il solito problema: molti mezzi poche idee...
  • SimonKeyb
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09-10-18 21.27

thanks Riccardo per l'interessante intervista al mio compaesano emo
  • maverplatz
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10-10-18 09.25

anumj ha scritto:
La fame è brutta ma ti insegna a sognare, e questo i ragazzi degli 80 lo sapevano fare benissimo.


Eh sì, Anumj, per molti era proprio sognare!
Neli anni '80, una volta al mese mi recavo all'edicola ed acquistavo sia “Fare Musica” che “Strumenti Musicali”. Leggevo soprattutto le recensioni dei nuovi synth, quando ogni novità era spesso davvero tale e non “una minestra riscaldata”. Sognavo tutte quelle tastiere, che visti i prezzi, al tempo non potevo proprio permettermi. Ho talmente desiderato un DX7 che tutte quelle volte che ne vedevo (e sentivo) uno su un palco, mi deprimevo e pensavo: “Com'è fortunato quel tastierista a possederne uno!” Mi ero studiato la sintesi FM senza possedere alcun synth in FM, al punto che nel 1985, quando (a piccole rate) riuscii a portarmi a casa un misero DX 21, sapevo già come programmarlo ed ero felicissimo dell'acquisto; poco tempo fa, ho poi finalmente preso un DX7 IID usato.
Per iniziare a suonare come tastierista in una band (avevo 15 anni), mio padre mi regalò prima una “Siel Orchestra 2” e poi lo convinsi che mi serviva anche “un monofonico”: con uno sforzo arrivò un Roland SH 101, che credo davvero di aver sfruttato al massimo (altro che solo linee di basso...); i vari Oberheim OBXA, OB8 visti sui volantini nei negozi mi apparivano come entità astratte, mitologiche, irraggiungibili.
  • paolo_b3
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10-10-18 09.39

@ maverplatz
anumj ha scritto:
La fame è brutta ma ti insegna a sognare, e questo i ragazzi degli 80 lo sapevano fare benissimo.


Eh sì, Anumj, per molti era proprio sognare!
Neli anni '80, una volta al mese mi recavo all'edicola ed acquistavo sia “Fare Musica” che “Strumenti Musicali”. Leggevo soprattutto le recensioni dei nuovi synth, quando ogni novità era spesso davvero tale e non “una minestra riscaldata”. Sognavo tutte quelle tastiere, che visti i prezzi, al tempo non potevo proprio permettermi. Ho talmente desiderato un DX7 che tutte quelle volte che ne vedevo (e sentivo) uno su un palco, mi deprimevo e pensavo: “Com'è fortunato quel tastierista a possederne uno!” Mi ero studiato la sintesi FM senza possedere alcun synth in FM, al punto che nel 1985, quando (a piccole rate) riuscii a portarmi a casa un misero DX 21, sapevo già come programmarlo ed ero felicissimo dell'acquisto; poco tempo fa, ho poi finalmente preso un DX7 IID usato.
Per iniziare a suonare come tastierista in una band (avevo 15 anni), mio padre mi regalò prima una “Siel Orchestra 2” e poi lo convinsi che mi serviva anche “un monofonico”: con uno sforzo arrivò un Roland SH 101, che credo davvero di aver sfruttato al massimo (altro che solo linee di basso...); i vari Oberheim OBXA, OB8 visti sui volantini nei negozi mi apparivano come entità astratte, mitologiche, irraggiungibili.
E' il paradosso del tastierista dilettante: da giovani avevamo tempo per suonare e non avevamo i soldi per comperare le tastiere, ora che magari due soldini da spendere li avremmo non abbiamo più il tempo per suonare. emoemoemo
  • maverplatz
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10-10-18 10.06

@ paolo_b3
E' il paradosso del tastierista dilettante: da giovani avevamo tempo per suonare e non avevamo i soldi per comperare le tastiere, ora che magari due soldini da spendere li avremmo non abbiamo più il tempo per suonare. emoemoemo
Eh sì! Spero solo di aver ancora qualche neurone funzionante quando avrò contemporaneamente sia i due soldini sia il tempo per suonare... emo

Negli anni '80 non erano però "rose e fiori" nemmeno per i professionisti (a meno che uno non fosse già ricco di suo o suonasse su palchi importanti): quando iniziai a farlo per lavoro (A.D. 1988), l'investimento iniziale fu notevole: Roland D50 (L. 2'000'000), exp. Roland P330 (L. 900'000, mi pare, un'occasione) e sampler Casio FZ1 (L. 3'000'000 più L. 500'000 per l'espansione di memoria da 1 a 2 MB!) più un DX7s (non mio) già a disposizione.
  • maxipf
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10-10-18 21.51

@ paolo_b3
E' il paradosso del tastierista dilettante: da giovani avevamo tempo per suonare e non avevamo i soldi per comperare le tastiere, ora che magari due soldini da spendere li avremmo non abbiamo più il tempo per suonare. emoemoemo
.....smetti di sognare, di studiare, di suonare e diventi un accumulatore