Farfisa F1....forse riesco a prenderne uno!

  • orange1978
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03-10-18 18.35

certo che sviluppare all'epoca degli algoritmi a basso livello che generassero dei dati digitali da mandare a convertitore DA, o appunto che eseguissero un processing su campioni in ingresso convertiti dal AD, crdo fosse una cosa da pazzi!

cioe....intendiamoci....nel mondo esistevano gia sintetizztori digitali e dsp, anche cose sofisticate come il synclavier o l'audioframe, ma sicuramente nel 1990 bisognava avere due palle grosse come una casa per fare una cosa del genere!

ma che studi hai fatto? dove hai imparato e studiato una materia cosi particolare?

te lo chiedo perche oggi sai, molti si cimentano con la programmazione di plugin vst o altro, che non é facilissima ma comunque ci sono molte informazioni in rete sull'argomento....ma all'epoca mi chiedo un ingegnere che percorso doveva affrontare per essere in grado di lavorare a un progetto simile? é molto interessante la cosa...
  • orange1978
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03-10-18 18.44

COMUNQUE VEDETE QUANTE COSE SI IMPARANO? anche a volte parlando di cose che sembrano poco attinenti alla materia, per esempio, io ricordo nelle brochures in fiera che si parlava di studi di ricerca in un centro che il gruppo Bontempi/Farfisa aveva fondato, e che aveva dato origine al MARS (me lo ricordo bene!) e ora ne ho la conferma!

voglio dire, se uno associasse il nome Bontempi alla sintesi sonora gli darebbero normalmente del folle, ma sei scemooo la bontempi non fa sintetizzatori ma pianoline giocattolo per bimbi.....e invece si scopre quasi per caso che un azienda insospettabile in realtá effettua ricerche serie nel campo della sintesi sonora, e proprio sotto casa! ma quanti di voi lo sapevano? io Sni....peró questo dimostra che c'é un Italia ancora da scoprire in parte, e fa onore anche all'italia stessa perche se parliamo di ricerca sonora si pensa appunto a yamaha, roland, korg...e invece magari scopriamo che la nostra Bontempi che nei negozi di giocattoli vendeva le tastiere elettroniche system five (bellissime ma non erano certo delle yamaha sy99), era invece in grado non solo di fare ricerche sulla sintesi e sul dsp, ma di sviluppare anche sistemi come X20 e K22 di altissimo livello tecnico che magari poco avevano da invidiare ai grandi colossi giapponesi, che sicuro avevano a disposizione budget ben piu sostanziosi.

voglio dire, anche negli specialisti del settore come posso essere io e chi scrive nel forum, si parla spesso troppo poco di certe realtá che invece esistevano e magari esistono pure ora.

non ho mai incontrato nessuno che sapesse che dentro F1 ci fosse comunque una tecnologia tanto sofisticata mentre appena nomini yamaha sy99 o montage tutti li "aaaah la rcm....la convolution modulation....moduli la fm con i campioni" grande cazzata perche la rcm riguarda solo i filtri digitali risonanti, oppure "aaah si il motion control synthesis engine spacca!! "
tutti a ripetere pappagallescamente termini commerciali giapponesi di marketing senza magari memmeno sapere cosa significhino in realtá.
  • mima85
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03-10-18 19.01

orange1978 ha scritto:
"aaaah la rcm....la convolution modulation....moduli la fm con i campioni" grande cazzata perche la rcm riguarda solo i filtri digitali risonanti


Ma anche no. Con la RCM puoi usare i campioni come sorgente di modulazione per gli operatori, oltre alle 16 forme d'onda statiche già previste per essi. A scanso di equivoci, ho una SY-77 e m'è capitato di farlo, quindi so di quel che parlo.

Chiaramente i campioni li puoi usare solo come modulatori e non come carrier, per esempio puoi modulare un operatore carrier a sinusoide con un altro operatore modulatore in cui è impostata la forma d'onda del pianoforte, ma non puoi fare il contrario).
  • orange1978
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03-10-18 19.08

@ mima85
orange1978 ha scritto:
"aaaah la rcm....la convolution modulation....moduli la fm con i campioni" grande cazzata perche la rcm riguarda solo i filtri digitali risonanti


Ma anche no. Con la RCM puoi usare i campioni come sorgente di modulazione per gli operatori, oltre alle 16 forme d'onda statiche già previste per essi. A scanso di equivoci, ho una SY-77 e m'è capitato di farlo, quindi so di quel che parlo.

Chiaramente i campioni li puoi usare solo come modulatori e non come carrier, per esempio puoi modulare un operatore carrier a sinusoide con un altro operatore modulatore in cui è impostata la forma d'onda del pianoforte, ma non puoi fare il contrario).
certo che é cosi....

....ma se leggi il manuale della sy99 e penso qll della sy77 sia uguale, scopri che come dice yamaha chiaramente "RCM é l'ultima tecnologia yamaha piu avanzata per l'implementazione dei filtri digitali risonanti in tempo reale...."....Rcm quindi ha a che fare con la sezione filtri (fonte manuale yamaha sy99), non con la modulazione degli operatori.

L'ingresso dei campioni alla modulazione di frequenza ha un nome ben preciso.....AFM...quella é la parola chiave, che infatti é sparita come tecnologia e anni dopo si é preferito passare alla FMX che ancora é presente su montage, che é completamente diversa.

AWM2 compressione dati digitali a bitrate variabile
AFM modulazione di frequenza a 6 operatori con feedback programmabili, loops sugli inviluppi e ingresso dei campioni awm alla modulazione di frequenza (segnale esterno ausiliario infatti, non come carrier)
RCM filtraggio digitale in tempo reale su dati digitali

fine della storia.

(molto probabilmente quindi la RCM é ancora presente nel montage a meno che i filtri siano implementati diversamente ma evidentemente non é piu necessario inventarsi un nome commerciale per farsi fighi....consideriamo che all'avvento della sy77 non erano molti gli strumenti digitali in grado di trattare un campione con un filtro, la stessa roland che era avanti sui filtri nel D50 non poteva applicare alcun filtro alla sezione pcm).
  • mima85
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03-10-18 19.23

orange1978 ha scritto:
ma se leggi il manuale della sy99 e penso qll della sy77 sia uguale, scopri che come dice yamaha chiaramente "RCM é l'ultima tecnologia yamaha piu avanzata per l'implementazione dei filtri digitali risonanti in tempo reale...."....Rcm quindi ha a che fare con la sezione filtri (fonte manuale yamaha sy99)


"RCM" significa Realtime Convolution and Modulation, quel "Convolution and Modulation" è chiaro che si riferisca in particolare al fatto di poter usare un campione come modulante. E a voler fare il capello in 4, AFM potrebbe anche semplicemente riferirsi al fatto di avere più algoritmi e più forme d'onda a disposizione nel motore FM rispetto al DX-7 standard.

Alla fine comunque si tratta di nomi commerciali a cui dare peso più no che si. Però qualche acronimo se lo devono inventare, un po' per far figo ma soprattutto per semplificare le cose. Chiamare la sintesi della SY-77 "RCM" invece di "Advanced FM with PCM modulator capability and digital filter" è certamente più immediato.

Per quanto riguarda Montage, da quel che ricordo (se ricordo bene) mi risulta che gli operatori possano essere modulati anche dai campioni ed il filtro digitale sia disponibile sia per i campioni che per la parte FM, come la RCM delle SY, chiaramente con tutte le evoluzioni del caso. Quindi di fatto Montage si può considerare l'erede delle SY 77/99, perlomeno dal punto di vista della sintesi.
  • orange1978
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03-10-18 19.27

cé anche un altro particolare che é sospetto.

la Yamaha Sy99 é del 1991...un anno dopo esce la Sy85 che ha rispetto alla 99 degli svantaggi ma anche dei vantaggi, per esempio perde completamente la sintesi fm peró possiede una sezione filtro superiore alla 99 in grado d generare quattro tipologie di filtri digitali risonanti passa basso, passa banda, soppressore di banda e passa alto.

sparisce poi il termine rcm, e guarda a caso i filtri sono completamente diversi, segno che molto probabilmente le evoluzioni successive come motif e montage abbiano ben piu punti in comune con sy85 che con sy77/99 che furono delle mosche bianche nella produzione yamaha.

non mi stupirei quindi che la tecnolgia dei filtri sulla 85 sia diversa e piu semplice da implementare e che si trovi tutt oggi implementata con miglioramenti sulle serie attuali.

non sarebbe cosi sconvolgente la cosa, le roland tutt ora hanno lo stesso filtro presente nel jd800/990 solo settato diversamente e con l'attenuatore che lo precede per evitarne la totale distorsione digtale ad alti valori di risonanza....e la stessa kurzweil forte implementa filtri che erano presenti gia nel 1991 sul k2000.
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03-10-18 19.32

@ mima85
orange1978 ha scritto:
ma se leggi il manuale della sy99 e penso qll della sy77 sia uguale, scopri che come dice yamaha chiaramente "RCM é l'ultima tecnologia yamaha piu avanzata per l'implementazione dei filtri digitali risonanti in tempo reale...."....Rcm quindi ha a che fare con la sezione filtri (fonte manuale yamaha sy99)


"RCM" significa Realtime Convolution and Modulation, quel "Convolution and Modulation" è chiaro che si riferisca in particolare al fatto di poter usare un campione come modulante. E a voler fare il capello in 4, AFM potrebbe anche semplicemente riferirsi al fatto di avere più algoritmi e più forme d'onda a disposizione nel motore FM rispetto al DX-7 standard.

Alla fine comunque si tratta di nomi commerciali a cui dare peso più no che si. Però qualche acronimo se lo devono inventare, un po' per far figo ma soprattutto per semplificare le cose. Chiamare la sintesi della SY-77 "RCM" invece di "Advanced FM with PCM modulator capability and digital filter" è certamente più immediato.

Per quanto riguarda Montage, da quel che ricordo (se ricordo bene) mi risulta che gli operatori possano essere modulati anche dai campioni ed il filtro digitale sia disponibile sia per i campioni che per la parte FM, come la RCM delle SY, chiaramente con tutte le evoluzioni del caso. Quindi di fatto Montage si può considerare l'erede delle SY 77/99, perlomeno dal punto di vista della sintesi.
eh no....Convolution and Modulation appunto....la convoluzione negli algoritmi tipo riverberi opera appunto in realtime e processa una traccia audio ad esempio una chitarra con un impulso campionato che legge una risposta in frequenza di un riverbero...per esempio....ma come tu sai in realta i processori come IR1 o Space Designer di logic possono essere usati anche per emulare overdrive, risposte di speakers e cabinet, filtri etc....solo che sono molto esosi e poco controllabili in tempo reale.
Modulation certamente perche il filtro lo moduli con un inviluppo in tempo reale! e non staticamente come un riverbero campionato per esempio.

il manuale parla chiaro, la rcm riguarda i filtri....la afm riguarda la possibilita di modulare un carrier con un sample pcm, questo é almeno quello che yamaha ci dice, se poi non ci vogliamo credere beh....non crediamoci!

PS la montage non consente proprio di modulare la fm con un campione...cioe in realta si ma tramite envelope follower, ma non credo sia proprio la stessa cosa, sarei curioso di fare un test appena la mia sy99 tornera sarebbe bello prendere un campione della sy99 e modularne un operatore basico...proprio senza parametri....poi campionare lo stesso campione, importarlo nel montage assegnandolo a una parte awm e modulare un operatore fmx usando l'envelope follower e vedere se le due modulazioni che si ottengono sono le stesse....io penso di no.

la afm sotto certi aspetti era molto piu avanzata della fmx vedi i loops sugli inviluppi e i tre feedback programmabili....pero questo ultimo aspetto lo si aggira grazie alla spectral skirt.
  • mima85
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03-10-18 19.36

orange1978 ha scritto:
sparisce poi il termine rcm, e guarda a caso i filtri sono completamente diversi


E manca anche la FM emo

In questo thread su yamahamusicians si conferma l'uso dell'acronimo "RCM" per identificare tutto il sistema di sintesi, non solo la parte di filtraggio. Che è il significato che ho sempre visto dare all'acronimo RCM, la definizione dello spezzone che hai tratto dal manuale in italiano è la prima volta che la vedo.

Anche qui (pagina ufficiale Yamaha), ad un certo punto fanno una carrellata di tutte le caratteristiche della SY-77/99 (PCM, AFM, possibilità di interazione tra i due motori, filtri digitali e relative sorgenti di modulazione), che terminano con

"and the combination of all of these features together was referred to as the Realtime Convolution & Modulation (RCM) system"


Quindi la definizione che hanno messo sul manuale in italiano è parziale.

orange1978 ha scritto:
segno che molto probabilmente le evoluzioni successive come motif e montage abbiano ben piu punti in comune con sy85 che con sy77/99 che furono delle mosche bianche nella produzione yamaha.


Il Motif sicuramente. Il Montage, proprio per il ritorno della FM che lo caratterizza, lo vedo più legato alle SY-77/99, perlomeno come concetto di sintesi. Poi può anche darsi che gli algoritmi dei filtri digitali siano quelli riciclati e migliorati negli anni provenienti dalla SY-85, ma come tipologia di macchina Montage è più simile alle due "mosche bianche" che alla SY-85.

orange1978 ha scritto:
non sarebbe cosi sconvolgente la cosa, le roland tutt ora hanno lo stesso filtro presente nel jd800/990 solo settato diversamente e con l'attenuatore che lo precede per evitarne la totale distorsione digtale ad alti valori di risonanza....e la stessa kurzweil forte implementa filtri che erano presenti gia nel 1991 sul k2000.


Squadra che vince non si cambia, se un filtro suona bene serve a poco star li a reinventarsi l'acqua calda. Lo si può migliorare nel senso di aumentarne la risoluzione e la precisione, ma stravolgerlo certamente non è molto utile. Al limite gli si possono affiancare altri tipi di filtri.

Ecco se l'attenuatore pre-filtro l'avessero messo anche nel JP-80x0, avrebbero fatto una gran bella cosa. È veramente fastidioso quando distorce.
  • orange1978
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03-10-18 19.46

@ mima85
orange1978 ha scritto:
sparisce poi il termine rcm, e guarda a caso i filtri sono completamente diversi


E manca anche la FM emo

In questo thread su yamahamusicians si conferma l'uso dell'acronimo "RCM" per identificare tutto il sistema di sintesi, non solo la parte di filtraggio. Che è il significato che ho sempre visto dare all'acronimo RCM, la definizione dello spezzone che hai tratto dal manuale in italiano è la prima volta che la vedo.

Anche qui (pagina ufficiale Yamaha), ad un certo punto fanno una carrellata di tutte le caratteristiche della SY-77/99 (PCM, AFM, possibilità di interazione tra i due motori, filtri digitali e relative sorgenti di modulazione), che terminano con

"and the combination of all of these features together was referred to as the Realtime Convolution & Modulation (RCM) system"


Quindi la definizione che hanno messo sul manuale in italiano è parziale.

orange1978 ha scritto:
segno che molto probabilmente le evoluzioni successive come motif e montage abbiano ben piu punti in comune con sy85 che con sy77/99 che furono delle mosche bianche nella produzione yamaha.


Il Motif sicuramente. Il Montage, proprio per il ritorno della FM che lo caratterizza, lo vedo più legato alle SY-77/99, perlomeno come concetto di sintesi. Poi può anche darsi che gli algoritmi dei filtri digitali siano quelli riciclati e migliorati negli anni provenienti dalla SY-85, ma come tipologia di macchina Montage è più simile alle due "mosche bianche" che alla SY-85.

orange1978 ha scritto:
non sarebbe cosi sconvolgente la cosa, le roland tutt ora hanno lo stesso filtro presente nel jd800/990 solo settato diversamente e con l'attenuatore che lo precede per evitarne la totale distorsione digtale ad alti valori di risonanza....e la stessa kurzweil forte implementa filtri che erano presenti gia nel 1991 sul k2000.


Squadra che vince non si cambia, se un filtro suona bene serve a poco star li a reinventarsi l'acqua calda. Lo si può migliorare nel senso di aumentarne la risoluzione e la precisione, ma stravolgerlo certamente non è molto utile. Al limite gli si possono affiancare altri tipi di filtri.

Ecco se l'attenuatore pre-filtro l'avessero messo anche nel JP-80x0, avrebbero fatto una gran bella cosa. È veramente fastidioso quando distorce.
sulla jp8000/8080 fu un grande errore di progettazione quello, anche se per la tipologia timbrica per la quale si usa di solito lo strumento non é che sia poi cosi grave, non ne ha certo impedito il successo, anzi credo sia assai piu limitante sulla jd990 la quale é piu usata per timbri sperimentali....peró....peró..

peró anche qui....se pensiamo al successo di jd800 ci rendiamo cnto che spesso strumenti anche con gravi pecche di progettazione alla fine se suonano bene non temono rivali, che cioe interessa alla fine agli utilizzatori piu se una macchina suona bene che se é progettata a regola d'arte come uno scolaretto primo della classe che fa tutto perfettamente....se a livello sonoro suona insignificante e senza personalitá anche se é impeccabilmente concepita e priva di errori rimarrá in ombra e non entrerá certo nella storia.
  • mima85
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03-10-18 20.00

orange1978 ha scritto:
sulla jp8000/8080 fu un grande errore di progettazione quello, anche se per la tipologia timbrica che si usa di solito lo strumento non é che sia poi cosi grave


Eh oddio... non è la bella distorsione acida che puoi avere passando una TB-303 in un pedale overdrive, è proprio un clipping digitale secco, molto fastidioso. Diverse volte mi ci sono scontrato programmando suoni con risonanza parecchio alta, e quando il filtro - modulato da un inviluppo o da un LFO - comincia a scendere verso il basso, il suono inizia a distorcere male. Certo questa cosa non ne ha impedito il successo, però di fatto preclude di poter ottenere in maniera corretta certi suoni.

Un'altra peculiarità che ho notato di quel filtro è che la risonanza non è mai a zero. Anche se tu imposti la risonanza a zero resta sempre un minimo di "overshoot" sull'onda. Poco ma c'è. Non so se è per via di com'è implementato l'algoritmo o se è stata una scelta ben precisa in fase di progettazione.
  • orange1978
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03-10-18 20.18

RCM scoperto l'arcano mi sa...rileggendo pagina 10 manule inglese sy99

Advanced Wave Memory 2
Yamaha uses 16 bit linear sample reproduction (ma non era un sistema di compressione dei dati la awm???) with proprietary yamaha CONVOLUTION technlogy (digital filtering).....


sembrerebbe quindi che RCM sia alla fine l'acronimo di un sistema basato su due motori sonori a 16 voci uno pcm e uno fm, i quali possono appunto essere sommati, messi in parallelo, filtrati, e ....addirittura uno puo modulare l'altro.

detta cosi quindi la RCM é presente anche nel montage, non come tecnologia pari pari ma come concetto in se, ossia due motori indipendenti che possono agire in tandem o attraverso il motion control e l'envelope essere modulati l'un con l'altro.

la chiamano sistema ibrido rcm perche scansisce la fine degli strumenti a compartimenti stagni come dx7 dove appunto c'era la fm...e non i filtri e campioni, o come synclavier che aveva fm e pcm ma erano completamente indipendenti addirittura su schede sonore indipendenti.

....peccato che nello stesso anno usci la vast di kurzweil....che faceva molto di piu della rcm.
  • orange1978
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03-10-18 20.23

@ mima85
orange1978 ha scritto:
sulla jp8000/8080 fu un grande errore di progettazione quello, anche se per la tipologia timbrica che si usa di solito lo strumento non é che sia poi cosi grave


Eh oddio... non è la bella distorsione acida che puoi avere passando una TB-303 in un pedale overdrive, è proprio un clipping digitale secco, molto fastidioso. Diverse volte mi ci sono scontrato programmando suoni con risonanza parecchio alta, e quando il filtro - modulato da un inviluppo o da un LFO - comincia a scendere verso il basso, il suono inizia a distorcere male. Certo questa cosa non ne ha impedito il successo, però di fatto preclude di poter ottenere in maniera corretta certi suoni.

Un'altra peculiarità che ho notato di quel filtro è che la risonanza non è mai a zero. Anche se tu imposti la risonanza a zero resta sempre un minimo di "overshoot" sull'onda. Poco ma c'è. Non so se è per via di com'è implementato l'algoritmo o se è stata una scelta ben precisa in fase di progettazione.
beh é una distorsione tipo waveshaping o digital clipping di bassa lega....alla fine se vuoi una tb303 prendi una 303 con un mxr distortion plus a pedale xD da un lato ti dico...é anche un vantaggio oggi che sia cosi perche se ci pensi con tutti questi cloni della 303 in commercio e analogici di ogni forma e misura, la jp8080 automaticamente assume un ruolo sonoro e una differente personalitá.

un tempo era pensata come un clone moderno di un vero analogico, oggi puo essere vista come invece uno strumento digitale con una sua identitá sonora ben precisa nel bene e nel male.
  • mima85
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03-10-18 21.11

orange1978 ha scritto:
un tempo era pensata come un clone moderno di un vero analogico, oggi puo essere vista come invece uno strumento digitale con una sua identitá sonora ben precisa nel bene e nel male.


Certo assolutamente, infatti nonostante gli analogici che mi sono arrivati tra le mani in questi ultimi anni, il JP-8000 è ancora con me. Quest'anno ce l'ho esattamente da 10 anni.
  • Boreal
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04-10-18 08.25

@ orange1978
ma io ti potrei stalkerareeee per tutto questo!!!! xO

ma ascolta alcune domande se non é un problema:

- La sezione PCM aveva una struttura con anche sezione filtri come un normale sintetizzatore digitale dell'epoca? e per caso sai dirmi qualora ci fossero questi filtri se erano risonanti e multibanda, e se erano presenti piu o meno modulazioni sulla catena di sintesi pcm, parlo di generatori di inviluppo ed lfo con destinazioni programmabili etc.

- La sintesi FM implementata mi pare fosse a 4 operatori o ricordo male? sapresti dirmi rispetto ad esempio alla modulazione di fase tipica degli strumenti yamaha in cosa differiva? cioe ad esempio...erano presenti algoritmi per organizzare i vari operatori e stacks, gli operatori stessi generavano forme d'onda sinusoidali o come il tx81z anche forme d'onda complesse direttamente a livello operatore?

- la NLD di cui si parlava nelle brochures destinata ai leads analogici si diceva....che cosa era esattamente? per caso appunto la Non Linear Distortion ossia un waveshaping simile a kurzweil k2000 o korg 01 che operava su forme d'onda semplici o campionate?

- leggevo nelle schede tecniche che lo strumento disponeva di 8 processori DSP dedicati alla gestione dei suoni, e di 3 DSP dedicati al processing di segnali esterni in tempo reale....me lo puoi confermare?

- il processore IRIS K22 era avanzato per l'epoca? cioe voglio dire era superiore a prodotti analoghi che equipaggiavano famosi strumenti giapponesi e americani come Kurzweil K2000 e Yamaha Sy99? penso che comunque se é stato realizzato in Italia esso faccia di Farfisa F1 e Gem S2 gli unici veri sintetizzatori digitali paragonabili ai colossi giapponesi roland korg o americani come kurzweil ed ensoniq....cioe nel mondo mi pare di capire che l'Italia fosse dopo Giappone/Korea e Stati Uniti, la sola altra nazione in cui sono state sviluppate workstations musicali digitali....

Sarebbe interessante rispondessi a queste domande, cé davvero molto poco materiale in giro riguardo a questo strumento che tutti vedevano appunto come un semplice arranger ma che in realtá al suo interno possedeva una progettazione molto sofisticata e ricercata.

io sono convinto che il 90% dei possessori di F1 non sappia o non sapesse nulla di IRIS, K22, multisintesi etc...della serie sarebbe una ferrari travestita da utilitaria.

ricordo anche una donna nello staff....una famosa ricercatrice di musica elettronica italiana, so che ha lavorato per IRIS e l'universitá di padova, non ricordo il nome ora ma volevo scriverle una mail proprio a riguardo!

cavoli ma non mi rendo conto che sto parlando con il progettista di un mio sogno! purtroppo la F1 non ha significato per me quello che poi hanno significato il kurzweil k2000 o la roland jd800, perche all'epoca scelsi quelli, ma ricordo che la provai la F1 alle fiere ed é sempre stata un mio pallino mancato! l'idea di parlare con chi in parte ha contribuito a realizzarla mi emoziona incredibilmente! se fossi qui ti farei 100 domande xD

grazie ancora per aver condiviso questa tua esperienza con noi!
Ah ah ah...se ti interessa cos' tanto cerco di recuperare la documentazione che avevo. Sai, sono passati circa 25 anni da quei tempi e la memoria comincia a perdere colpi..
Per quello che ricordo, nel PCM c'era solo un semplice passa-basso e null'altro. L'FM era anch'essa molto semplice, non ricordo quanti operatori aveva ma ricordo invece che c'erano stati problemi relativi ai brevetti detenuti da Yamaha sulla sintesi FM.
SInceramente non mi sembra di aver programmato un algoritmo di NLD ma, ripeto, vedo di cercare i miei vecchi documenti.
Di sicuro posso dirti che c'erano tre K22, due per la generazione dei timbri e uno per gli effetti.. Non farei molto affidamento su quello che dicevano le brochures, dato che venivano redatte da persone abituate a scriverle per i giocattoli... Probabilmente intendevano il fatto che gli effetti applicabili all'ingresso microfonico erano tre, ma venivano realizzati in un solo DSP fisico.

Il K22 era un processore molto potente ma, come hai notato anche tu, non era adatto per quella tipologia di strumento. Era come mettere un ingegnere aerospaziale a montare scaffali dell'Ikea. Roland, nella serie di arranger tipo E20, Sound Canvas e simili, aveva sviluppato un chip che faceva solo PCM (con interpolazione e filtri) e la faceva bene, ma era quello che serviva per i prodotti.

F1 era una "tastierona" arranger progettata con in mente il pianobar. Sarebbe potuta facilmente essere un incredibile synth ma alla Bontempi/Farfisa non interessava,e aggiungo purtroppo.

Nella serie successiva, la G7, si tolse la multisintesi a favore del solo PCM in modo da aumentare la polifonia e allinearsi con il mercato.

La ricercatrice era Sylviane Sapir, ma non so se sia una buona idea scriverle una mail... non la ricordo come particolarmente simpatica (almeno con me) :-)
  • Boreal
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04-10-18 09.20

orange1978 ha scritto:
ma che studi hai fatto? dove hai imparato e studiato una materia cosi particolare?


Studiavo fisica all'università di Milano e scoprii che esisteva un Laboratorio di Informatica Musicale nell' allora dipartimento di Cibernetica (la facoltà di Informatica non esisteva ancora). Il prof. Haus, direttore del laboratorio, mi propose di studiare una nuova tecnica di sintesi chiamata "two variable functions synthesis" (adesso si chiama Wave Terrain Synthesis). Come tesi progettai un prototipo hardware per testare la tecnica in tempo reale. La cosa suscitò interesse nelle aziende e l'ing. Bontempi fu il primo che si offrì di aiutarmi nella realizzazione del progetto, così passai un anno e mezzo nelle Marche nel tentativo di realizzare il mostro (che tra parentesi poteva fare anche altre tecniche di sintesi). Il prototipo non ha mai funzionato...però avevo stabilito il contatto con l'azienda che, dopo la laurea, mi richiamò per collaborare, questa volta in Farfisa,
  • mima85
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04-10-18 10.17

@ Boreal
Si, facevo parte del team di progetto. Mi occupavo dell' implementazione nel K22 degli algoritmi di sintesi ed effetti studiati all 'IRIS, il centro di ricerca che Bontempi aveva fondato a Paliano, vicino a Roma. Il K22 era un DSP customizzato per applicazioni musicali, progettato all' IRIS e derivato da un altro DSP, l' X20, che equipaggiava la MARS, una stazione di sintresi rivolta al mondo accademico e professionale.
Essendo programmabile potevi, in teoria, inserire qualsiasi tecnica di sintesi, ma dovevi riuscire a stare nello spazio di memoria del microprogramma. La serie F veniva pubblicizzata come multisintesi, ed in effetti lo era, ma le sintesi implementate erano solo quelle che ti ho descritto.
Da notare che la multisintesi nasceva per uno scopo preciso: avere molto timbri con poca memoria, che all'epoca era la parte più costosa dello strumento (a detta del marketing...)
Urca mi sono perso questo post... fa piacere ogni tanto veder passare di qui persone che hanno dato vita a degli strumenti musicali!

Benvenuto emo
  • SimonKeyb
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04-10-18 22.35

@ Boreal
orange1978 ha scritto:
ma che studi hai fatto? dove hai imparato e studiato una materia cosi particolare?


Studiavo fisica all'università di Milano e scoprii che esisteva un Laboratorio di Informatica Musicale nell' allora dipartimento di Cibernetica (la facoltà di Informatica non esisteva ancora). Il prof. Haus, direttore del laboratorio, mi propose di studiare una nuova tecnica di sintesi chiamata "two variable functions synthesis" (adesso si chiama Wave Terrain Synthesis). Come tesi progettai un prototipo hardware per testare la tecnica in tempo reale. La cosa suscitò interesse nelle aziende e l'ing. Bontempi fu il primo che si offrì di aiutarmi nella realizzazione del progetto, così passai un anno e mezzo nelle Marche nel tentativo di realizzare il mostro (che tra parentesi poteva fare anche altre tecniche di sintesi). Il prototipo non ha mai funzionato...però avevo stabilito il contatto con l'azienda che, dopo la laurea, mi richiamò per collaborare, questa volta in Farfisa,
Ho letto con grande interesse i tuoi interventi, apprezzando molto la sobrietà e la competenza con la quale esponevi concetti anche molto tecnici.
Spero di leggerti ancora!
  • Edmond

04-10-18 22.42

@ orange1978
forse riesco a venire in possesso di questa meraviglia tecnologica italiana, uno degli ultimi grandi sintetizzatori digitali made in italy.

....ma come direte voi, ma non era un arranger?

ehm si...ma pochi sanno o meglio fingono di non sapere che la farfisa f1 possedeva ben 8 dsp per generare il suono e un processore centrale denomintato IRIS K22 che era totalmente sviluppato in italia come il drake della generalmusic.

fu messo a punto da un centro di ricerca informatica al quale presero parte anche illustri nomi di personaggi della musica elettronica accademica, e vorrei riuscire a contattare qualcuno che ne sapesse di piu in merito.

lo strumento veniva fornito come arranger ma a parte c'era un dischetto che credo andasse acquistato separatamente il quale caricava dentro allo strumento un editor per modificare e creare nuovi suoni, cosa alquanto anomala solitamente si preme edit e si ....edita...

ma la cosa interessante era che lo strumento possedeva un core multisintesi!

infatti come chiaramente espresso nei depliant dell epoca che un mio amico mi porto a casa dal ibts mannaggia e non lo trovo piu, la macchina usava diverse forme di sintesi per generare i suoni, la cosa mi affascinava molto all epoca e oggi ancora di piu anche perche de facto ne fa una delle prime workstations multisintesi al mondo, prima ancora di alesis fusion o yamaha ex5.

all epoca la multisintesi (1993) non era nuovissima essendo in sostanza gia presente sul kurzweil k2000 o sulla yamaha sy77/99 per esempio, ma la bontempi/farfisa f1 è completamente made in italy anche nei processori!!! fighissimo.

il fatto è che questa feature molto importante è rimasta pressochè in ombra, e in italia solitamente chi compra quel genere di strumenti è abbastanza ignorante sulla programmazione dei suoni oppure non interessato all'argomento, forse sarà per questo che nessuno ne parla?

la macchina comunque pare da quello che leggevo nel depliant che usasse la pcm/adpcm per i suoni campionati, una fm/pm penso a 4 operatori con algoritmo user programmable, la nld (non linear distortion) waveshaping per i synth...e credo altro...forse addirittura una sorta di physical modeling.

vabbe semmai non mi facessero strani scherzi perche non è sicuro sia ancora disponibile, forse posso comprarne una, è uno strumento che avrei sempre voluto possedere, chissa sia la volta buona?

....all epoca stavo per prenderla ma poi...arrivo il k2000s....e non credo dopotutto di aver fatto una cattiva scelta ahhaha...pero, mi spiace non averne mai avuta una.

PS cmq sto prendendo troppa roba cavolo tra un po esco veramente di casa se va avanti cosi.
io ho un amico carissimo che ce l'ha…. un pachiderma eccellente l'ho suonata tipo un mese fa nemmeno
  • orange1978
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05-10-18 03.36

@ Edmond
io ho un amico carissimo che ce l'ha…. un pachiderma eccellente l'ho suonata tipo un mese fa nemmeno
che culo, vorrei poterla suonare anche io.
  • LukeBB
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05-10-18 08.13

Andrea spero che nel momento in cui ne trovi una, tu riesca a tirarci fuori qualche suono interessante. Nonostante la potenza di calcolo e tutte le possibilità offerte, è evidente come il progetto non sia stato valorizzato come meritava: i preset interni non riuscivano a competere con la concorrenza, che sarà anche stata più scarsa come potenza, ma ai tempi roland e solton programmavano suoni da paura.
E qua sale il discorso che la fente è attratta dal luccichio della patacca piuttosto che dall’essenza delle cose belle. Però Farfisa avrebbe dovuto essere puù sgamata facendo preset più accattivanti, sbandierando meno tutte le possibilità della tastiera e facendo sentire suoni migliori.

Io posso anche dirti “ueee feega c’ho il superprocessoremultisintesievispiallotutti”, ma se poi i preset fanno cagare, non mi fai sentire cosa posso farci e non mi dai subito nemmeno l’editor...allora lasciami la mia vecchia panda 4x4 che almeno so che funziona e non mi mollerà mai!

Grande progetto, grande componentistica, ma purtroppo pessima gestione.

E infatti Farfisa chi la sente più? È sparita!