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Prima, uno come Zero non esisteva, un bravo ma sfigato ragazzo della porta accanto come Baglioni non c'era, un incazzato come Cocciante non c'era ma c'era una cosa importante: una vera industria discografica ...che non c'era prima e il forte incremento economico fece si che le aziende investivano in mezzi e ricerca di personaggi. L. E. Bacaliv ed E. Morricone erano gli arrangiatori della RCA... Questo portava ad una severa selezione degli artisti che comunque non erano tantissimi ed un Baglioni o De Gregori svettavano subito. Comunque c'era anche molto da dire, ogni strada era percorribile ed era facile trovare quella giusta. Tutte le cose quando nascono sono buone, poi si imbastardiscono.31-03-18 12.13
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Ho iniziato a suonare in pubblico nel 1965. Il mio complesso, perché allora si diceva così, aveva l'impianto Meazzi Factotum, poi venne il Binson con l'eco a disco. Avevamo il Farfisa Compact con un leslie 147, pesantissimo. Per spostarci usavamo un furgoncino Romeo Diesel, lento come una lumaca e dall'avviamento, in inverno, quasi impossibile: l'unico modo per farlo partire era infilare uno straccio con un po' di benzina nel filtro dell'aria e dargli fuoco, in modo che il motore aspirasse la fiamma. Lo ricordo benissimo, perché lo guidavo io. Suonavamo nei Night, facevamo le cosiddette mesate, ed il proprietario ti poteva protestare entro tre giorni. Se andavi bene poi stampavi il nome del suo locale come referenza sul foglietto delle richieste, che mettevi sui tavoli, e più locali potevi enumerare, più eri affidabile. Il facchinaggio era la parte più faticosa, c'era ovviamente chi si faceva un c..o così e lo scansafatiche, che era già tanto se portava le borse con i cavi, e durante la cena dopo la serata veniva sfottuto a sangue. Quello era il momento più bello, quando veniva fuori l'amicizia che ci legava, perché col complesso si stava sempre insieme, anche durante il giorno, e si dividevano anche le ragazze. Se penso che molti dei miei amici di allora oggi non ci sono più - io ero il più piccolo del complesso - mi vengono i lucciconi. Erano tutti più bravi di me, leggevano la musica a vista, io avrei imparato dopo. Voglio aggiungere una cosa: il costo degli strumenti era spropositato: un Twin Reverb costava, scontato, 300.000 lire di allora, 5 mesi di stipendio di un impiegato, 7.500 € di oggi. Però durava tanto, oggi con il mio vecchio Twin mio figlio fa le sue serate più importanti.31-03-18 12.51
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@paolovaleri, se sei di Cosenza, in che zona operavi?31-03-18 14.11
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Ritrovamento storico:31-03-18 17.34
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Bella questa idea di postare foto d'epoca, mi accodo!31-03-18 18.08
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Per chi avrà la voglia ed il tempo di ascoltarlo (in cuffia, vi prego), inserisco il link di un pezzo che mi piace molto, scritto da Armando Trovajoli per Sophia Loren e spesso eseguito nei night club del bel tempo che fu. Premetto, onde evitare giudizi troppo severi, che il pezzo è estrapolato dalla registrazione della serata di Capodanno scorso, fatta con una scatoletta Behringer da 30 €, che l'età dell'esecutore purtroppo c'è – sono del 1947, e si sente da qualche cedimento di intonazione sulle note tenute - e, per farla completa, anche la tastiera ha i suoi anni, è una Korg PA1X Pro di una quindicina di anni fa. Comunque grazie per il vostro tempo.04-04-18 19.20
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