Suonare Bebop

  • almavian
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07-09-17 14.54

Ciao Cyrano, per noi poveri mortali, se potresti aggiungere degli esempi suonati, numerandoli progressivamente (target, progressione...etc) sarebbe il non plus ultra. Ringrazio te e tutti i colleghi del forum che condividete il vostro sapere in modo disinteressato. Love from Sardinia.emo Ichnusa foreveremo
P.s. Nel caso sia fattibile, Naturalmente qualcosa di umanoemo, che sia di facile fruizione ed emo apprendimento, non cose fantascientifiche.
  • Petra
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07-09-17 15.09

@ almavian
Ciao Cyrano, per noi poveri mortali, se potresti aggiungere degli esempi suonati, numerandoli progressivamente (target, progressione...etc) sarebbe il non plus ultra. Ringrazio te e tutti i colleghi del forum che condividete il vostro sapere in modo disinteressato. Love from Sardinia.emo Ichnusa foreveremo
P.s. Nel caso sia fattibile, Naturalmente qualcosa di umanoemo, che sia di facile fruizione ed emo apprendimento, non cose fantascientifiche.
Mi unisco ad Almavian per rendere l'invito in modo specifico: ecco avere un frammento di spartito o rigo musicale con le note e sottostante i vari gradi. Come da te Cyrano spiegato viene compreso da coloro che sono diplomati, ossia, conoscono le regole dell'armonia tonale e possiedono dimestichezza con le relative regole. Almarin chiede esempi suonati, si può intendere che nell'ascoltarli, egli sappia comprendere la formazione delle note formanti l'accordo armonico. Io sono allo stato elementare.
  • anonimo

07-09-17 15.35

@ almavian
Ciao Cyrano, per noi poveri mortali, se potresti aggiungere degli esempi suonati, numerandoli progressivamente (target, progressione...etc) sarebbe il non plus ultra. Ringrazio te e tutti i colleghi del forum che condividete il vostro sapere in modo disinteressato. Love from Sardinia.emo Ichnusa foreveremo
P.s. Nel caso sia fattibile, Naturalmente qualcosa di umanoemo, che sia di facile fruizione ed emo apprendimento, non cose fantascientifiche.
Dovrei decidermi a fare una lezione tipo su youtube, ma non è il momento...magari più avanti emo
  • almavian
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07-09-17 15.51

@ Petra
Mi unisco ad Almavian per rendere l'invito in modo specifico: ecco avere un frammento di spartito o rigo musicale con le note e sottostante i vari gradi. Come da te Cyrano spiegato viene compreso da coloro che sono diplomati, ossia, conoscono le regole dell'armonia tonale e possiedono dimestichezza con le relative regole. Almarin chiede esempi suonati, si può intendere che nell'ascoltarli, egli sappia comprendere la formazione delle note formanti l'accordo armonico. Io sono allo stato elementare.
Si Petra, chiedevo esempi musicali suonati perché lassù mi hanno fatto un dono enorme, un buon orecchio musicale ed a meno di cose trascendentali riesco a riprodurre sempre tutto quello che ascolto anche se me la cavo ancora discretamente a leggere la musica. Ho studiato al conservatorio di Napoli con il fu maestro Apreda fino al 5 anno di piano ma purtroppo dopo la sua morte non ho trovato un maestro che mi trasmettesse altrettanto e complice la vita a volte "bastarda"ho dovuto mollare lo studio... Ho sempre continuato a suonare, per un periodo con un gruppo di Sorrento rock/blues/progressive e poi per me stesso. Oggi a 50 anni, dopo aver rivisto la luce dopo un altro "regalo" della predetta vita, mi sto ridedicando, nel poco tempo libero che spero duri, allo studio del piano ed ho rispolverato il basso che è il mio e penso sia lo strumento complementare di ogni pianista e la chitarra acustica/elettrica.
Quando leggo/ascolto Cyrano, Max e gli altri amici "preparati"del forum mi vengono giù le lacrime, pensando a cosa mi sono perso per strada, ma come disse quello lì, mai guardarsi indietro .......Dai Cyrano e friends dateci un aiutino.....
  • almavian
  • Membro: Senior
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07-09-17 15.54

@ anonimo
Dovrei decidermi a fare una lezione tipo su youtube, ma non è il momento...magari più avanti emo
Cyrano, anche se allegassi ad ogni capoverso una parte suonata, sarebbe di grande aiuto.
Dai non farti pregare, ERUDISCICI emo
  • anonimo

07-09-17 16.35

@ almavian
Cyrano, anche se allegassi ad ogni capoverso una parte suonata, sarebbe di grande aiuto.
Dai non farti pregare, ERUDISCICI emo
1) bisognerebbe che rimettessero il LAB
2) al momento non ho un piano disponibile
  • anonimo

07-09-17 18.27

Una sera monto il piano digitale di mia sorella e registro...oppure proviamo con musescore, che permette di suonare ciò che viene scritto
  • Petra
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07-09-17 19.09

@ anonimo
Una sera monto il piano digitale di mia sorella e registro...oppure proviamo con musescore, che permette di suonare ciò che viene scritto
Se fai con musescore inviami lo scritto/spartito, solamente il primo per avere un'idea del progetto. Qualora sia appetibile, ritengo per proseguire, parlare di adeguato compenso da convenire.
  • anonimo

07-09-17 19.22

@ anonimo
Una sera monto il piano digitale di mia sorella e registro...oppure proviamo con musescore, che permette di suonare ciò che viene scritto
Vieni a pd e barbetta ti registra con pianoteq 6


P.s. pd non è una bestemmia emo
  • paolo_b3
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07-09-17 19.32

Cyrano ha scritto:
Una sera monto


Evitiamo locuzioni che danno adito ad interpretazioni malevole e maliziose... emo
  • anonimo

07-09-17 19.43

@ paolo_b3
Cyrano ha scritto:
Una sera monto


Evitiamo locuzioni che danno adito ad interpretazioni malevole e maliziose... emo
emoemoemo
  • anonimo

07-09-17 21.17

@ paolo_b3
Cyrano ha scritto:
Una sera monto


Evitiamo locuzioni che danno adito ad interpretazioni malevole e maliziose... emo
Con la sorella sei un po' troppo malizioso emo
  • almavian
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07-09-17 21.25

@ anonimo
Con la sorella sei un po' troppo malizioso emo
Grande Cyrano, aspetto con trepidazione news. Sarebbe davvero utilissimo.
Compenso da convenire... birra a fiumi al primo passaggio a Cagliari.
  • paolo_b3
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08-09-17 07.17

@ anonimo
Con la sorella sei un po' troppo malizioso emo
La mia è una tecnica "metonimica" molto in voga tra chi fa informazione emo
  • ErlKoniG
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08-09-17 15.30

@ anonimo
Il bebop mi è sempre piaciuto. Molto.

Mio padre era un discreto appassionato di jazz, ed aveva una piccola ma scelta discografia in cui accanto a Sinatra, Benny Goodman e qualche altra orchestrona di swing, il bop primigenio, duro e puro, aveva un posto di riguardo.

Però il mio primo, timido approccio al jazz “suonato” avvenne dopo essere stato fulminato dallo sceneggiato televisivo di Pupi Avati “Jazz Band”, messo in onda sulla vecchia cara RAI 1 nel 1978; quindi i miei acerbi esperimenti erano ovviamente in salsa dixieland, un miscuglio un po’cacofonico di Gershwin, Morton, ragtime e più tardi Earl Hines.

Ma continuavo cocciutamente ad ascoltare bebop: Parker, Gillespie, Monk, Fats Navarro, Clifford Brown (sì, mi piace la tromba), Bud Powell… però non capivo come si faceva a suonarlo.

Mi comprai decine di libri (internet non c’era ancora), e le mie idee si fecero ancor più confuse: studiare i patterns, il rapporto tra modi ed accordi, l’armonia funzionale, il lydian chromatic concept, tensione e risoluzione di Johnny Amadie... non ci capivo più niente!

Un amico mi suggerì quella che secondo lui era la strategia più fruttuosa: trascrivere ed analizzare gli assoli di Parker, magari aiutandosi con l’Omnibook; cosa che feci e che in effetti non fu del tutto inutile, alcuni concetti li interiorizzai, ma quello che non riuscivo a fare era costruire una frase completa, perfetta, melodica e filante: in poche parole, le mie frasi erano accrocchi contorti di tensioni e risoluzioni senza né capo né coda, piene di tre o quattro clichés parkeriani ripetuti all’infinito…insomma, roba noiosa e poco musicale.

Fosse la frustrazione, fosse la gioventù e la voglia di essere “cool”, mi rivolsi allora al modale più spinto (con punte quasi free jazz); nonostante il tutto fosse, col senno di poi, piuttosto aleatorio, pesante e pretenzioso, imparai dei concetti importantissimi, come la costruzione della frase con il principio della ripetizione/variazione, la capacità di gestire l’architettura complessiva di un assolo, il lirismo e la struttura…ma bebop, niente…non ci riuscivo proprio.

Sfortunatamente, i miei successi come “pianista moderno” (invito ad Umbria Jazz, crescenti richieste di suonare nei localini e nei jazz club liguri, sfrontata adulazione di un paio di giornalisti musicali “modernisti”) mi avevano stupidamente fatto sentire “arrivato”, e il mio vecchio amore per il bebop lo misi in soffitta ad ammuffire insieme ad altri sogni ormai da tempo abbandonati.

Il primo punto di svolta avvenne quando ebbi la grande fortuna di incontrare Andea Pozza, il quale, con estrema generosità e gentilezza, mi fece ragionare sui punti forti e su quelli deboli del mio modo di improvvisare e mi fornì un paio di strategie estremamente valide per migliorare; soprattutto quella che a me risultò veramente utile fu l’esercizio del “walking man”, ovvero il battere i quarti con la mano sinistra e suonare le frasi con la destra con l’idea del relax di un uomo che va a zonzo senza pensieri.

Questo esercizio in apparenza stupido e banale sortì due effetti incredibili: lo swing ed il senso ritmico aumentarono esponenzialmente, ma migliorò anche la capacità di costruire frasi più articolate e musicalmente valide, forse per il senso di sicurezza e spazio offerto dal sentirsi perfettamente “appoggiati” su un ritmo che scorre leggero e senza sforzo, forse per il fatto che l’attenzione era focalizzata sulla pulsazione ritmica e le frasi uscivano in maniera quasi “subconscia”.
Grazie infinite!! È davvero molto bello che tu condivida il tuo pensiero musicale e pur non interessandomi assolutamente il jazz o il bebop ho trovato molto interessante quello che hai scritto. Grazie ancora!
  • anonimo

08-09-17 17.02

@ ErlKoniG
Grazie infinite!! È davvero molto bello che tu condivida il tuo pensiero musicale e pur non interessandomi assolutamente il jazz o il bebop ho trovato molto interessante quello che hai scritto. Grazie ancora!
Grazie a te per aver preso il tempo di leggere emo
  • anonimo

14-09-17 14.35

Sviluppare la frase

Ecco che finalmente abbiamo messo giù la prima nota: una bella nota target sul battere preceduta da una preparazione cromatica…e adesso? Adesso bisogna sviluppare la frase, facendo uso degli approcci che vedremo insieme di seguito.

Lo scopo che ci prefiggiamo è quello di continuare fluidamente la costruzione di una linea melodica interessante, variata e ben connessa con le armonie sottostanti.

Scheletro melodico

Il primo passo per capire come sviluppare una frase è capire il concetto dello scheletro melodico. Se volessimo essere dei tediosi teoreti tardo-ottocenteschi, cominceremmo a sdottorare di incisi, ripetizioni, variazioni, regioni armoniche ed altre belle facezie di Schoenberghiana memoria…ma siamo qui per imparare la frase bebop, quindi tutte queste belle cose le lasciamo per un’altra volta, d’accordo?

Lo scheletro melodico è sostanzialmente la frase stessa depurata da ogni abbellimento, nota di passaggio, tensione melodica o ritmica; in buona sostanza, un’idea basilare di quello che è uno scheletro melodico la si può avere pensando a certe filastrocche o canzoncine per bambini.

Lo scheletro melodico per antonomasia è l’arpeggio dell’accordo. Niente di più complicato di così: suonare la nota target (preceduta dalla sua preparazione come discusso sopra) e poi procedere suonando ad ottavi le note dell’arpeggio dell’accordo.

Qui si aprono subito diverse possibilità: estendere l’arpeggio alla nona, undicesima e tredicesima, sviluppare l’arpeggio su più ottave, salire e poi scendere o infine creare motivi differenti usando le note dell’arpeggio (sia della triade che esteso) in maniera “spezzettata”.

Ovviamente a seconda della mia nota iniziale l’arpeggio potrà iniziare dalla tonica, dalla terza, dalla quinta, magari anche dalla settima…e muoversi sia salendo che scendendo.

Alcuni esempi in Dmin7:

1. Nota d’inizio D: C#|D F A C E
2. Nota d’inizio F: G E| F A C E G
3. Nota d’inizio D: E C#| D A F D
4. Nota d’inizio F (ritmo a terzine): DFD AFA CAC ECE

E cosi via all’infinito…

Importante è sempre cercare la musicalità e rifuggire gli automatismi e l’esecuzione meccanica; ricordiamoci che, anche se questo è un esercizio preliminare per prepararci a sviluppare delle frasi ben più complesse, stiamo sempre e comunque facendo musica e non schiacciando dei tasti.

Note di Passaggio

Il passo seguente è connettere qualcuna delle note dell’arpeggio con note di passaggio diatoniche, ovvero note che appartengono alla scala relativa ma non alla triade.

Ad esempio in Cmaj7 la mia frase potrebbe iniziare coll’E: F D D#|E G A B C dove l’A in grassetto è appunto una nota di passaggio diatonica.

O ancora, sempre in Cmaj7: C G F E C e così via.

Importante è ricordarsi la nostra regola base: le note dell’accordo sui tempi forti! Potrebbe però accadere che, cominciando a giocare con le note di passaggio, le note dell’accordo ( I III e V) si “spostino” sui tempi deboli: poco male, basta inserire un’ulteriore nota di passaggio per riportare la situazione nella norma.

E se inserisco tante note di passaggio? Eccoci che mi ritrovo la scala, che non nasce però come un "andare su e giù" su una serie di note teoricamente date, ma come arricchimento diatonico dell'accordo dell'armonia sottostante.

I più acuti tra di voi avranno già pronta una domanda: ma se la scala è di sette note, come faccio a usare una scala ad ottavi e mantenere le note dell'accordo sui tempi forti?

Esempio (i tempi forti in grassetto)

C D E F G A B C | D E F G A B C D etc etc

E discendendo

C B A G F E D C | B A G F E D C B

Ed è qui che nasce la famosa scala be-bop
  • anonimo

14-09-17 15.47

Digressione numero 2: la scala bebop

La scala bebop, come visto sopra, nasce dall’esigenza di trovarsi sempre con una nota appartenente all’accordo sul tempo forte: sarà quindi necessariamente una scala ottofonica, ovvero composta da otto note.

In effetti, di scale bebop ne esistono almeno tre:

1. Scala bebop maggiore: I II III IV V #V VI VII I ovvero C D E F G G# A B C, usata sugli accordi, appunto, maggiori

2. Scala bebop di dominante: I II III IV V VI bVII VII I ovvero C D E F G A Bb B C, usata sugli accordi di settima di dominante ma anche sull’accordo di IImin7 che insieme all’accordo di 7 compone la cadenza. Quindi, la scala bebop di C si suona sul C7 ed anche sul Gmin7

3. Scala bebop minore (che personalmente ho sentito usare pochissimo): I II bIII IV V VI bVII VII I ovvero C D Eb F G A Bb B C

La scala bebop riveste un’importanza lessicale molto grande nello stile dei jazzisti dagli anni 50 in poi, essendo pressoché onnipresente in ogni assolo di jazz tonale moderno e contemporaneo. Nonostante questo, non va usata in maniera, se così posso esprimermi, modale: sotto questa scala sono ben presenti le note dell’accordo appoggiate sui tempi forti, e tutte le cose che posso fare sull’accordo (tensioni, cromatismi, risoluzioni etc) posso farle sulla scala bebop.

Insomma, la scala bebop non è altro che le note dell’accordo sapientemente collegate da note di passaggio che fan sì che le suddette note dell’accordo restino sempre sui tempi forti.

Un ultimo dettaglio: la scala be-bop suona molto bene fatta scendendo, meno bene per moto ascendente.
  • maxpiano69
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14-09-17 17.44

Cyrano ha scritto:
Un ultimo dettaglio: la scala be-bop suona molto bene fatta scendendo, meno bene per moto ascendente


É per questo che negli assoli si sente molto spesso alternare un arpeggio ascendente ad una scala discendente, giusto?

Domanda: la scala minore con l'aggiunta della bVI e senza la bVII (fondamentalmente la minore melodica ascendente con l'aggiunta della bVI) non fa parte di questo "set"?
  • anonimo

14-09-17 18.39

@ maxpiano69
Cyrano ha scritto:
Un ultimo dettaglio: la scala be-bop suona molto bene fatta scendendo, meno bene per moto ascendente


É per questo che negli assoli si sente molto spesso alternare un arpeggio ascendente ad una scala discendente, giusto?

Domanda: la scala minore con l'aggiunta della bVI e senza la bVII (fondamentalmente la minore melodica ascendente con l'aggiunta della bVI) non fa parte di questo "set"?
1) arpeggio ascendente (con la prima nota preparata con qualche aggiramento).

2) in effetti la scala che dici tu non mi risulta, però tutto può essere