Mini synth, minitasti, maxi cagate o cosa?

  • Arci66
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19-05-17 12.24

maverplatz ha scritto:
È invece interessante dal punto di vista didattico (con tutti i controlli a vista) e per creare gli effetti più strani tramite la “cross modulation”, ma se devo portare un VA sul palco, scelgo il Nord Lead 2X.

Assolutamente d'accordo, io il NL4emo
  • sterky
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19-05-17 14.55

Mha. ..alcune c'è ne sono, ma il mondo dei minitasti non ha gran mercato. Ne ha tra i chitarristi che si improvvisano a fare musica elettronica e allora giù reface, volca, Roland e altro!!
Solo i più seri hanno un MS 20 mini.
Altrimenti vst.

È proprio perché è un mercato diverso, Yammy e roland hanno provato a ampliarlo ai tastieristi, ma la vera natura non è quella.
Avrebbe più senso fare degli expander puri, Enza tasti, tanto chi più chi meno noi col midi si mastica bene. Ma ormai con vst e altro non ha più gran senso...

Microkorg e mini nova (ho sentito microarranger? Devo andare a vederlo, sembra interessante) sono comunque nativi da vere tastiere, e necessitano di una programmazione.
Un reface ti dà 4 preset e 4 parametri. Tutti sanno usarli.


Per quantio riguarda il suono, io ho provato microkorg (consigliato), mini nova (superconsigliato) e reface (valgono meno della metà di quello che costano!!!)
  • maverplatz
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19-05-17 15.41

sterky ha scritto:
Microkorg e mini nova (ho sentito microarranger? Devo andare a vederlo, sembra interessante) sono comunque nativi da vere tastiere, e necessitano di una programmazione.
Un reface ti dà 4 preset e 4 parametri. Tutti sanno usarli.


Il reface DX non è proprio così semplice e va programmato, bisogna conoscere le basi della sintesi in FM ed i parametri sono più di 100; in aiuto ora c'è il display grafico.

sterky ha scritto:
Per quantio riguarda il suono, io ho provato microkorg (consigliato), mini nova (superconsigliato) e reface (valgono meno della metà di quello che costano!!!)


Nulla da dire sulle qualità sonore del Microkorg e del Mininova, ma resta il fatto che (in mia opinione) quella dei reface è l'unica tra le mini-keybed che ho provato con una meccanica accettabile e soprattutto realmente suonabile (al punto che avrei preferito avere un'ottava in più a disposizione per l'uso a due mani, a discapito dell'ingombro che sarebbe stato comunque sempre contenuto).
Sul loro prezzo, sì sono d'accordo, Yammy avrebbe dovuto contenerlo.

  • mima85
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19-05-17 15.49

maverplatz ha scritto:
ma resta il fatto che (in mia opinione) quella dei reface è l'unica tra le mini-keybed che ho provato con una meccanica accettabile e soprattutto realmente suonabile (al punto che avrei preferito avere un'ottava in più a disposizione per l'uso a due mani, a discapito dell'ingombro che sarebbe stato comunque sempre contenuto)


E meno male, perché la meccanica del MicroKorg Classic è veramente penosa (hanno migliorato abbastanza con quella dell'XL), ed il Mininova tende a perdere i tasti per via di un difetto di fabbrica di cui si parlato in modo abbastanza approfondito qui sul forum.
  • sterky
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19-05-17 16.11

@ maverplatz
sterky ha scritto:
Microkorg e mini nova (ho sentito microarranger? Devo andare a vederlo, sembra interessante) sono comunque nativi da vere tastiere, e necessitano di una programmazione.
Un reface ti dà 4 preset e 4 parametri. Tutti sanno usarli.


Il reface DX non è proprio così semplice e va programmato, bisogna conoscere le basi della sintesi in FM ed i parametri sono più di 100; in aiuto ora c'è il display grafico.

sterky ha scritto:
Per quantio riguarda il suono, io ho provato microkorg (consigliato), mini nova (superconsigliato) e reface (valgono meno della metà di quello che costano!!!)


Nulla da dire sulle qualità sonore del Microkorg e del Mininova, ma resta il fatto che (in mia opinione) quella dei reface è l'unica tra le mini-keybed che ho provato con una meccanica accettabile e soprattutto realmente suonabile (al punto che avrei preferito avere un'ottava in più a disposizione per l'uso a due mani, a discapito dell'ingombro che sarebbe stato comunque sempre contenuto).
Sul loro prezzo, sì sono d'accordo, Yammy avrebbe dovuto contenerlo.

Si, in realtà ho tralasciato il discoriso keyb. Non mi piacciono i minitasti, per cui lè giudicherà tutte negative.

Sulla programmazione e intendevo che mentre alcune nascono come ws senza controlli, altri nascono come semplificazioni di vecchie macchine. Alcuni anche troppo semplificati.
  • sterky
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19-05-17 16.14

@ sterky
Si, in realtà ho tralasciato il discoriso keyb. Non mi piacciono i minitasti, per cui lè giudicherà tutte negative.

Sulla programmazione e intendevo che mentre alcune nascono come ws senza controlli, altri nascono come semplificazioni di vecchie macchine. Alcuni anche troppo semplificati.
No, non sono stato chiaro nemmeno così, ma è il massimo che posso fare col mio povero italamo emoemo
  • anonimo
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19-05-17 20.35

sterky ha scritto:
Microkorg e mini nova (ho sentito microarranger? Devo andare a vederlo, sembra interessante) sono comunque nativi da vere tastiere, e necessitano di una programmazione.


Per errore ho scritto microarranger, ma intendevo microstation.

Il microarranger ce l'ho e ben mi guardo dal darlo via.
L'ho acquistato in previsione di una lunga convalescenza, per avere qualcosa da strimpellare tra un imprecazione di dolore e l'altra.
Poi mi ci sono affezionato ed e' uno di quegli strumenti che terro' finche' dura.

A riguardo del tasto del microkorg, all'inizio lo trovavo davvero pietoso, poi mi ci sono abituato ed ora non ci faccio piu' caso, perche' quando esce fuori il suono (strumento totalmente resettato e riprogrammato da me) e' sempre una goduria.
In ogni caso c'e' sempre la possibilita' di pilotarli esternamente come se fossero expanders, anche se non lo faccio mai.
Troppo spesso ci fermiamo alle prime sensazioni, e fatichiamo ad abituarci allo strumento : se fosse stato un minimoog lo avremmo accettato sia con i tasti piccoli che con quel tocco un po' plasticoso, perche' alla fine e' il suono che ti fa inebriare.

Non e' un caso che il microkorg sia stato usato da nomi importanti, che non sono certo endorser (ed un paio li ho anche citati).
  • Arci66
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19-05-17 21.02

Col tasto piccolo ho avuto la sola esperienza del mininova e li ho trovati migliori di quelli del micro korg, li provai fianco a fianco e poi presi il mininova, ma più per il suono che per i mini tasti, trovai il suono mininova più brillante e più potente. Poi ho saputo che a qualcuno i tasti hanno fatto cilecca, io debbo dire che sino alla cessione non mi aveva dato problemi.
Ritornando al JX03, provato sui monitor e miscelato con NL4, debbo dire che il suono su alcuni timbri esce bene e non sfigura nel mix con le parti dell'NL4 aggiunge una sua parte dignitosissima, sui bassi è bello presente gli oscillatori rispetto all'originale sono stati allargati nel range e hanno aggiunto dorme d'onda a entrambi. Se lo si vede in un setup synth lui può unirsi allegramente e fa il suo, va visto come un synth che ha (tranne il delay che si attiva legandolo ad un preset,)tutto a portata di mano con i suoi potenziometri piccoli ma usabili, forse anche meglio dei mini sliders dei due fratelli. Ti fai il suono li per li, può essere anche un giocattolo per iniziare ad imparare la sintesi sottrattiva. Il detune funziona bene, i battimenti si sentono, ci sono vari sync...è piuttosto completo.
Penso che ad un prezzo ben inferiore di quello di uscita non ho fatto una cazzataemo
Chiaro se per questi mini synth ti iniziano a chiedere 400 lemuri o più diventa una cazzata, a quella cifra si trova roba usata fra i rack, che se in buone condizioni, suona ancora da dio con polifonia ben più estesa.
  • anonimo
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20-05-17 00.24

Arci66 ha scritto:
Col tasto piccolo ho avuto la sola esperienza del mininova e li ho trovati migliori di quelli del micro korg, li provai fianco a fianco e poi presi il mininova, ma più per il suono che per i mini tasti, trovai il suono mininova più brillante e più potente.


Per quanto riguarda il tocco, confermo che il mininova e' migliore (problema tasti rotti a parte) e che ha un feeling simile a quello di un buon synth.
Microkorg ha corsa piu' corta, e sensazione un po' plasticosa, ma ci si abitua.
Stasera l'ho fatto suonare alla grande, e mi da l'impressione di un piccolo ed economico moog... (con un po' di fantasia, ma lo percepisco cosi').

Il suono : la struttura di mininova e' piu' ricca e potente : piu' filtri, effetti e tutta la parte del Supernova, ridotta in versione monotimbrica.
Per certi suoni significa maggiore potenza che fa risaltare pad, brass, ma anche timbri digitali e simili.

Microkorg invece diventa una bomba se lo si programma : e' il piu' analogico di tutti i digitali VA, e ti tira fuori lead realmente vintage, assieme ad altri suoni tipici dell'MS2000. (ed e' anche un ottima string machine simil Elka).

Due macchine diverse, e non a caso le ho conservate entrambe.

Per cio' che riguarda il JX03 : a prezzo dell'usato puoi divertirti a fare cio' che vuoi, accoppiandolo ad altri synth.. e non c'e' nulla da dire in merito.
Se non avessi gia' diversi Roland (integra, FA ecc) un salatino usato lo prenderei anche io, visto che ogni tanto ne compare qualcuno a buon prezzo.
Solo che da poco ho trovato un'occasionissima per un blofeld black, e a pari prezzo (pur avendo diversi va) mi sono lanciato su quello..

Che malattia questa dei synth...!!
  • Arci66
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20-05-17 11.07

@ anonimo
Arci66 ha scritto:
Col tasto piccolo ho avuto la sola esperienza del mininova e li ho trovati migliori di quelli del micro korg, li provai fianco a fianco e poi presi il mininova, ma più per il suono che per i mini tasti, trovai il suono mininova più brillante e più potente.


Per quanto riguarda il tocco, confermo che il mininova e' migliore (problema tasti rotti a parte) e che ha un feeling simile a quello di un buon synth.
Microkorg ha corsa piu' corta, e sensazione un po' plasticosa, ma ci si abitua.
Stasera l'ho fatto suonare alla grande, e mi da l'impressione di un piccolo ed economico moog... (con un po' di fantasia, ma lo percepisco cosi').

Il suono : la struttura di mininova e' piu' ricca e potente : piu' filtri, effetti e tutta la parte del Supernova, ridotta in versione monotimbrica.
Per certi suoni significa maggiore potenza che fa risaltare pad, brass, ma anche timbri digitali e simili.

Microkorg invece diventa una bomba se lo si programma : e' il piu' analogico di tutti i digitali VA, e ti tira fuori lead realmente vintage, assieme ad altri suoni tipici dell'MS2000. (ed e' anche un ottima string machine simil Elka).

Due macchine diverse, e non a caso le ho conservate entrambe.

Per cio' che riguarda il JX03 : a prezzo dell'usato puoi divertirti a fare cio' che vuoi, accoppiandolo ad altri synth.. e non c'e' nulla da dire in merito.
Se non avessi gia' diversi Roland (integra, FA ecc) un salatino usato lo prenderei anche io, visto che ogni tanto ne compare qualcuno a buon prezzo.
Solo che da poco ho trovato un'occasionissima per un blofeld black, e a pari prezzo (pur avendo diversi va) mi sono lanciato su quello..

Che malattia questa dei synth...!!
Bruttissima malattia io attualmente ho solo un NL4 a parte il mini JX, ma su iPad ne ho una collezione emo
Ma alcuni iSynth suonano molto bene, anzi la maggioranza oramai.
Vengo fuori da una sessione di improvvisazione con NL4 JX e iM1.. troppo divertente.emo
  • Dallaluna69
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25-05-17 16.55

Mi sono ritrovato davanti agli occhi questo articolo
Non so se aggiunge qualcosa a quanto qui già scritto.
  • anonimo
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25-05-17 20.23

@ Dallaluna69
Mi sono ritrovato davanti agli occhi questo articolo
Non so se aggiunge qualcosa a quanto qui già scritto.
Ai miei tempi, si passava dalla clavietta alla fisarmonica, dal bontempi alle prime tastiere elettroniche, dai farfisa da casa, al pianoforte, e la gioia di suonare uno strumento, ascoltarne il suono e farlo proprio nei brani che si buttavano giu' alla meno peggio, non ci faceva neppure pensare al tasto, al tocco, al passo ecc.

Gran parte di quelle tastiere, non erano neppure dinamiche.

Keith Emerson le ha suonate tutte, e non si e' mai fatto storie sul passo, il tocco ecc. : al primo posto c'era il suono, ed un musicista che ama il suono, si adatta anche al punto di suonare uno strumento in posizione innaturale e scomoda come quella del violino.
  • Arci66
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25-05-17 20.27

Per me la minitastiera è un problema relativo, dipende però da cosa si sta suonando.
Ho avuto solo un mininova ma faccio un esempio, suonare un piano magari un pezzo classico è chiaro che è impensabile, ma su alcuni soli synth a volte mi sentivo avvantaggiato dal piccolo tasto, il mininova aveva una buona interazione tasto suono.
  • anonimo
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26-05-17 07.53

Arci66 ha scritto:
ma su alcuni soli synth a volte mi sentivo avvantaggiato dal piccolo tasto,

Ed i mini synth si propongono proprio per questi scopi : spazio e pesi contenuti, per fare al volo vari soli, pad, archi ecc.
Arci66 ha scritto:
il mininova aveva una buona interazione tasto suono.


Sui minitasti e' il miglior tocco mai provato. Peccato per l'affidabilita' della tastiera, e i noti problemi nel tempo.

Microkorg invece nonostante il tocco piu' plasticoso (sensazione gommosa premendo il tasto), la corsa piu' corta ecc, resiste perfettamente.
Il fatto e' che col tempo mi sono abituato al tasto meno gradevole (non me ne accorgo piu'), ma almeno so che resiste.

Comunque oramai e' talmente tanto tempo che uso minitasti di ogni genere, alternati a quelli dei synth tradizionali e del pianoforte, che non mi accorgo neppure piu' del cambio passo.
All'inizio su tastiere tipo Micro arranger, Microstation ecc, quando facevo le ottave cristonavo perche' diventavano decime.
Mi ci sono abituato rapidamente al diverso passo, pero' inizialmente quando ti fermavi un po', dovevi "ritararti" sulle tastiere diverse.

Ora gli intervalli di diverso tipo mi vengono spontanei su qualsiasi tastiera e non mi accorgo neppure piu' del passaggio.

E' un po' come suonare senza guardare la tastiera. Un giorno (tanto tempo fa) un mio amico mi fa "ma non stai guardando i tasti ! " : non mi ero neppure accorto che suonavo cosi', avevo imparato e basta, ed ora avendo le tastiere disposte ad "U" mi ritrovo a suonarle spontaneamente in qualsiasi posizione si trovino, e con qualsiasi tipo di passo.

Un bell'esercizio direi...