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Con il NE3, da solo, non copri tutte le sonorità prog., per un semplice motivo: non è multitimbrico.
Quindi, nel momento in cui suoni una parte di hammond, non puoi inserirci un mellotron. Se suoni una parte di piano elettrico, non puoi inserirgli una parte di hammond . . . e così via.
Una seconda tastiera ci vuole, per forza.
Negli anni '70, i tastieristi suonavano generalmente con un hammond, un piano elettrico, un synth ed una "tastiera violini" (mellotron, solina ecc.).
Il piano acustico era un "lusso inaudito" . . . per pochi . . . almeno fino all' "invenzione" degli yamaha CP 70/80.
Oggi la tecnologia ci consente di "riassumere" in qualche modo quelle sonorità, che un tempo erano affidate a "tastiere dedicate".
Diciamo che l'accoppiata NE3 + NS, per il progressive, funziona molto bene: con pochi settaggi (sfruttando anche la multitimbricità, sia pure limitata, del NS) ogni pezzo può avere la sua configurazione, consentendoti di avere suoni di hammond, synth, piano ecc. al posto giusto e nel momento giusto.
Al massimo, potresti valerti di una piccola tastiera muta complementare (200-300 euro al massimo) collegata al NS, per aumentare la versatilità del setup.
Con suoni eccellenti in ogni settore.
Di contro, se esci dal genere prog., potresti sentire la mancanza di una tastiera con un range sonoro più esteso, come ad esempio una S90.
E' ovvio che si tratta di una "scelta strategica" che solo tu puoi valutare appieno.
Il PC3, a mio parere, eccelle negli orchestrali ed è ottimo nei synth (incluse le strings machine). Ottimi, secondo me, anche i clavinets.
Mi piace molto anche il piano acustico . . . ma su questo i pareri sono contastanti. Va a gusti.
Sul fronte dei piani elettrici è un paio di spanne sotto Clavia e l'hammond è appena sufficiente.
Stefano