31-01-24 19.40
@ Cpaolo
Allora, ringrazio tutti per le illuminanti risposte e rispondo a chi mi chiedeva che uso faccio della tastiera. Vado in giro e suono principalmente parti di piano in un trio o quartetto jazz. Per il 90% del tempo utilizzo suoni di piano, tutti provenienti da VST. Tranne qualche libreria minore, per il resto credo di avere quasi tutto. Tutti i Vienna, Il Garritan, i (sottovalutati e poco conosciuti) Production Voices, Ivory American Grand e Italian Grand, il VI Labs Ravenscroft 275, Pianoteq Stage, i Native Instruments e qualche altro. Non ho più gli East West, che considero obsoleti, e coi quali non riesco mai a trovare una risposta alla velocity convincente.
Utilizzo il K2600X perché in caso di problemi ho pur sempre una tastiera che suona, anche se ormai non è proprio moderna a livello suoni, mentre come controller se la cava più che bene. Il problema è il peso, ormai insostenibile. Quindi la VPC1 non è una opzione per il live, ma solo per lo studio.
Certo potrei sostituire 2600X con una SL88 Grand e tenermi un qualche expander o tastiera decente in caso di inconvenienti "informatici". Tipo un integra7 oppure una Korg Krome.
Il dubbio sulla VPC1 riguarda invece l'aspetto casa/studio, dove indubbiamente non si muoverebbe! Li sono indeciso appunto tra la VPC1 o un'altra SL88 Grand.
Preciso nuovamente che la VPC1 la suono abitualmente e la conosco bene (ed è incredibile), mentre non ho mai avuto l'occasione di mettere le dita su una SL88 Grand. Mentre una SL 88 Studio, che ho avuto per poco tempo, non mi è piaciuta. Magari accontenta chi proviene da semipesate e cerca di più, certo non chi ha un background da piano acustico.
Potrei riassumere la situazione così:
VPC1: Al momento è il top, so che una versione più nuova esiste ed è usata solo su un piano Kawai. La fantomatica VPC2 forse arriverà, ma chissà se e quando. Ma, onestamente, la VPC1 mi soddisfa pienamente. Inconvenienti, manca di aftertouch e ogni controller.
SL88 Grand: Forse un buon compromesso, ha quei tre insulsi joystick, ma sono meglio di niente. L'aftertoutch, per i synth, male non fa. Avrei già il triplo pedale SLP3-D che non ho venduto con la 88 Studio.
Aspetti negativi... non l'ho provata. Purtroppo non è come uno strumento di cui puoi ascoltare qualche demo. Il feeling deve convincermi.
Per quei due minuti che ci ho messo le mani sopra, la SL88 Grand aveva davvero una meccanica sublime, ma al netto di questa mia opinione, secondo me devi venire ai patti con delle cose:
- se sei davvero un pianista preparato ed esperto, quindi con una certa autonomia di giudizio, nulla può sostituire una prova personale in negozio (mentre il neofita può anche provare di persona...ma non ha le competenze per discernere davvero), e comunque hai sempre i post di musicisti di primo livello che ti hanno risposto qui sopra e che sono assai preziosi in tal senso;
- non si può avere una meccanica da pianoforte a coda in uno strumento compatto, leggero e trasportabile come una 24 ore. La VPC1 è la più leggera tra le cose vicine al "prototipo" acustico;
- quello che si può avere sono meccaniche non da pianoforte a coda ma comunque valide e del tutto piacevoli: ad esempio TP40W e la successiva TP400W, o anche Yamaha CP88/YC88 che comunque hanno una meccanica di livello.
Preso atto dell'impossibilità della cosa, cosa farei al tuo posto? Prenderei una Numa X Piano GT, o una Yamaha CP88, o una Yamaha YC88, ne accetterei pregi, difetti e limiti e me la porterei in live collegandola al computer per i VST dato che con l'interfaccia USB MIDI/audio integrata puoi controllare e far uscire i VST dalle uscite della tastiera, e avrei sempre i suoni on board del piano stesso come backup in caso di problemi. Oppure certo, va bene anche una SL88 Grand (magari usando un expander esterno come backup, come suggerisci tu stesso).
Se vuoi un tocco di un certo livello e mantenere una minima portabilità le soluzioni possibili non sono poi tante.