Registrare in studio...alla vecchia maniera?

  • MarianoM
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06-08-18 21.04

Ciao a tutti Ho un quesito da porvi che nasce dal leggere e rileggere molti post dei più esperti.
Parlo di attività in studio di registrazione.
Sto pensando di registrare in studio alcune cose ed essendo abbastanza “antico”, ho immaginato di portare gli strumenti, selezionare i presets e procedere alla registrazione delle varie tracce per poi passare alla effettistica, missaggio, etc….
Leggo invece che si parla di VST, Logic, DAW, etc...insomma si parla di una tecnologia iperavanzata per le mie conoscenze tecnologico-musicali.
In definitiva è desueto il mio modo di pensare che mi induce a preparare gli strumenti andare in studio, eseguire la performance e poi affidare tutto ad un bravo sound engineer per poi scegliere il risultato migliore?
Thank you everybody
  • giannirsc
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06-08-18 21.18

No, il tuo modo di "lavorare" è più che valido..volendo, per dimezzare i tempi, se ne hai capacità puoi registrare tutto in mi di, portare il midifile in studio e far suonare/registrare i tuoi strumenti...o ancor meglio puoi registrare da te le varie tracce audio e portare in studio i vari take per fare solo il missaggio..
  • orange1978
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06-08-18 21.21

@ MarianoM
Ciao a tutti Ho un quesito da porvi che nasce dal leggere e rileggere molti post dei più esperti.
Parlo di attività in studio di registrazione.
Sto pensando di registrare in studio alcune cose ed essendo abbastanza “antico”, ho immaginato di portare gli strumenti, selezionare i presets e procedere alla registrazione delle varie tracce per poi passare alla effettistica, missaggio, etc….
Leggo invece che si parla di VST, Logic, DAW, etc...insomma si parla di una tecnologia iperavanzata per le mie conoscenze tecnologico-musicali.
In definitiva è desueto il mio modo di pensare che mi induce a preparare gli strumenti andare in studio, eseguire la performance e poi affidare tutto ad un bravo sound engineer per poi scegliere il risultato migliore?
Thank you everybody
non é cambiato molto il modo di registrare...gli strumenti vst non sono altro che dei simulatori che simulano il comportamento di un batterista x esempio, oppure solo i suoni della batteria che dovrai gestire tu col midi dicendo che note suonare e come suonarle.

la maggior parte delle produzioni importanti registrano esattamente come si faceva negli anni 70/80/90....
ossia microfonando gli strumenti, e incidendoli su tracce separate, ovviamente nel 1972 il max a disposizione erano 16 tracce analogiche su nastro in mono....oggi hai almeno 128 canali a 96 kHz se sei uno studio serio.

si registra ancora come negli anni 60 tutti insieme spesso, le grandi produzioni fanno cosi non prima la batteria poi il basso etc...si ottiene un miglior feeling.
ovviamente pero tutto finisce su tracce separate, la batteria magari occupa 18 canali, il basso 4/5...e vosi via e ovviamente é possibile andare ad agire sulle parti che non vanno bene in seguito sia correggendo chirurgicamente sia sovrascrivendo la parte sbagliata e senza che si senta il minimo taglio con precisioni millimetriche al singolo campione.

si puo effetturare poi il mixaggio in analogico completamente come un tempo, in ibrido ossia combinando il meglio dei due mondi (sistema piu diffuso), o addirittura completamente nel computer in dominio digitale...importante é registrare bene e con precisione.
  • MarianoM
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06-08-18 23.45

@ giannirsc
No, il tuo modo di "lavorare" è più che valido..volendo, per dimezzare i tempi, se ne hai capacità puoi registrare tutto in mi di, portare il midifile in studio e far suonare/registrare i tuoi strumenti...o ancor meglio puoi registrare da te le varie tracce audio e portare in studio i vari take per fare solo il missaggio..
Wow, non ci avevo pensato. Potrei fare un midi file poi andare in studio e far pilotare i miei strumenti. Per la seconda modalità non sono pronto, e soprattutto penso occorra una strumentazione ad alto livello per registrare in home recording....
Grazie per il tuo utilissimo suggerimento
  • MarianoM
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06-08-18 23.54

@ orange1978
non é cambiato molto il modo di registrare...gli strumenti vst non sono altro che dei simulatori che simulano il comportamento di un batterista x esempio, oppure solo i suoni della batteria che dovrai gestire tu col midi dicendo che note suonare e come suonarle.

la maggior parte delle produzioni importanti registrano esattamente come si faceva negli anni 70/80/90....
ossia microfonando gli strumenti, e incidendoli su tracce separate, ovviamente nel 1972 il max a disposizione erano 16 tracce analogiche su nastro in mono....oggi hai almeno 128 canali a 96 kHz se sei uno studio serio.

si registra ancora come negli anni 60 tutti insieme spesso, le grandi produzioni fanno cosi non prima la batteria poi il basso etc...si ottiene un miglior feeling.
ovviamente pero tutto finisce su tracce separate, la batteria magari occupa 18 canali, il basso 4/5...e vosi via e ovviamente é possibile andare ad agire sulle parti che non vanno bene in seguito sia correggendo chirurgicamente sia sovrascrivendo la parte sbagliata e senza che si senta il minimo taglio con precisioni millimetriche al singolo campione.

si puo effetturare poi il mixaggio in analogico completamente come un tempo, in ibrido ossia combinando il meglio dei due mondi (sistema piu diffuso), o addirittura completamente nel computer in dominio digitale...importante é registrare bene e con precisione.
Beh...Orange, hai fatto una panoramica estremamente utile per me...e forse anche per gli altri.
Mi conforta che si può registrare ancora alla vecchia maniera e mi hai chiarito cosa sì fa nella post produzione. Al di la delle sbavature da correggere leggo poi che si lavora miscelando l' analogico con il digitale, immagino per effetti e mixing....ho capito bene?
Dovrei poi microfonare un leslie in studio per parti di hammond.
Avevo immaginato di fare tutte le tracce appunto cominciando con il batterista, bassista, etc.... e registrare tutto senza alcun effetto.
Dopo con questo materiale vorrei andare presso uno studio blasonato con esperienza notevole nella post produzione e nel mixing per fare il lavoro di effetti e riverbero sì ogni singola traccia, qggiungendo poi lavoro di missaggio, regolando volumi, etc.....
Sto immaginando cose esatte???? Oppure sono nella direzione sbagliata?
Please help me.
Comunque grazie mille Orange,
Mi hai chiarito un bel po' di cose
M
  • orange1978
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07-08-18 00.06

@ MarianoM
Beh...Orange, hai fatto una panoramica estremamente utile per me...e forse anche per gli altri.
Mi conforta che si può registrare ancora alla vecchia maniera e mi hai chiarito cosa sì fa nella post produzione. Al di la delle sbavature da correggere leggo poi che si lavora miscelando l' analogico con il digitale, immagino per effetti e mixing....ho capito bene?
Dovrei poi microfonare un leslie in studio per parti di hammond.
Avevo immaginato di fare tutte le tracce appunto cominciando con il batterista, bassista, etc.... e registrare tutto senza alcun effetto.
Dopo con questo materiale vorrei andare presso uno studio blasonato con esperienza notevole nella post produzione e nel mixing per fare il lavoro di effetti e riverbero sì ogni singola traccia, qggiungendo poi lavoro di missaggio, regolando volumi, etc.....
Sto immaginando cose esatte???? Oppure sono nella direzione sbagliata?
Please help me.
Comunque grazie mille Orange,
Mi hai chiarito un bel po' di cose
M
vieni da me!!! emoemo

comunque attenzione pero....lavorare registrando tutti insieme separatamente old school con tutto microfonato, e mixare in ibrido addirittura, ha dei costi elevatissimi....roba appunto da coldplay, muse, oasis....perche comporta uno studio con sala di ripresa grande, per poter separare bene gli strumenti acusticamente, e la presenza di una console analogica su larga scala almeno 32/48 canali, e uno studio con quelle cose non puo scendere sotto certi prezzi, non ci pagheresti le spese nemmeno, per quanto studi che hanno cose simili a prezzi buoni ci sono.

ma il punto non è che oggi non si fa piu perche gli gira il culo cosi, non si fa piu perche si registrano il triplo delle cose che si registravano negli anni 70 ma mentre quel poco che si registrava un tempo era tutta roba selezionata e con dietro alle spalle case discografiche e quindi budgets non dico importanti ma comunque c erano, oggi la maggior parte delle cose o sono autoprodotte o sono prodotte da case piccole che non hanno quelle disponibilita ecomiche.

gli oasis non hanno problemi a spendere 1500 euro al giorno solo di studio per fare le riprese, una band autoprodotta magari con 2000 euro deve fare tutto! riprese, editing, mix, mastering...e non é possibile ovviamente a quel punto pensare di spendere 700 euro al giorno solo per registrare, a meno che in un giorno non fai tutti i pezzi ma non si puo fare...e allora si ripiega verso soluzioni piu moderne ed economiche, registrare in analogico su 24 tracce 2" per dire non é economico solo due bobine di nastro costano 450 euro piu iva cadauna...solo x il nastro!

insomma, dipende tutto da che budget tu pensi di stanziare, se uno ha 30 mila euro da buttare problemi non ce ne sono, se a fatica si arriva ai 1500 cambia un bel po la cosa.

....ed é palese che dire "faccio due giorni agli abbey road...spendo 2000 e passa euro e in due giorni registro e mixo tutto" sarebbero soldi buttati perche verrebbe comunque un lavoro fatto di frettissima e male....forse meglio fare due settimane in uno studio dignitoso ma fatte bene e con pazienza e precisione.
  • anonimo
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07-08-18 02.59

orange1978 ha scritto:
faccio due giorni agli abbey road...spendo 2000 e passa euro e in due giorni registro e mixo tutto" sarebbero soldi buttati perche verrebbe comunque un lavoro fatto di frettissima e male....forse meglio fare due settimane in uno studio dignitoso ma fatte bene e con pazienza e precisione.
Quota il testo selezionato


Non mi stupirebbe sapere che qualcuno dall'Italia è andato 2 gg all'abbey road, giusto per dire che ha inciso lì..
  • orange1978
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07-08-18 03.13

@ anonimo
orange1978 ha scritto:
faccio due giorni agli abbey road...spendo 2000 e passa euro e in due giorni registro e mixo tutto" sarebbero soldi buttati perche verrebbe comunque un lavoro fatto di frettissima e male....forse meglio fare due settimane in uno studio dignitoso ma fatte bene e con pazienza e precisione.
Quota il testo selezionato


Non mi stupirebbe sapere che qualcuno dall'Italia è andato 2 gg all'abbey road, giusto per dire che ha inciso lì..
eh volevamo farlo pure noi....

poi dipende, per esempio se devi riprendere degli archi per un pezzo solo magari, é un ottima scelta, gli air per esempio erano andati li per fare gli archi del loro primo cd e non erano ancora "famosi", certo o loro o qualcun altro un po di soldi li avrá cacciati fuori...pero sicuro sia come prestigio che come suono, degli archi registrati all'abbey road sono un ottimo investimento!

purtroppo ci sono poi cose che richiedono tempo, e che non si possono certo fare in due giorni, o in una giornata...anche nel migliore studio del mondo e con il miglior fonico se la becchi giusta ok, altrimenti rischi il disastro totale, e allora devi fare delle scelte a seconda del budget a disposizione.

poi ci sono stati casi di dischi registrati in un weekend, vedi shades of deep purple...registrato e mixato in un fine settimana, ma erano altri tempi, c'era molta meno tecnologia da gestire.
  • orange1978
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07-08-18 03.28

un altra cosa da valutare, dipende molto dal genere che si fa.

negli anni 60 e anche fino ai primi 70 lo studio non poteva modificare molto il suono dello strumento, poteva semplicemente riprenderlo al meglio e amalgamare il tutto con i livelli corretti.
un band come deep purple o led zeppelin negli anni 60 aveva ben poco da fare, il suono era quello dei loro strumenti, si microfonava, poi si controllavano le fasi, gli equilibri...e poi fine si partiva! su otto tracce e via...magari alla fine qualche overdub ma poca roba.
i beatles erano tra i pochi che avendo tanto budget potevano permettersi di rimanere in studio a giocare e sperimentare per settimane o mesi, gli altri anche in italia, se avevi tanto avevi una o due settimane.

oggi invece a parte le fasi che sono facilmente controllabili e il digitale sveltisce tutto, ci sono molteeee piu magagne, si microfona diversamente, poi si perde tantissimo tempo ad amalgamare spesso sorgenti diverse, un tempo una band era registrata tutta con una console trident o helios...tutti con lo stesso pre...era monocromatico ma alla fine il suono in registrazione era gia coeso.

oggi cominciano eh sul rullante voglio il chandler tg1, sul rullante sotto chandler ltd, e sulla cassa api ma sulla cassa sub no, mettiamo il chandler germanium che ha piu bottom....sugli over lo studer stereo etc etc.....alla fine la batteria avrá molti piu colori, ma poi amalgamarli sará difficile, cé il rischio di ottenere poi una cozzaglia di colori diversi appunto piu che un risultato coerente e bilanciato.

poi i loops,la ricerca sonora....trovare campioni, effetti di contorno...che ci vogliono! nel pop sono indispensabili, ti fanno perdere ore, poi lo trovi e devi calibrarli, incastrarli magari con una band live con la scelta tiro dritto la band e meccanizzo il feeling oppure faccio seguire al loop il feel della band? e alé...a mano a editare il loop battuta per battuta...poi alla fine ti accorgi che era meglio l'altro loop...

si perdono ore e ore su ste stronzate, per non parlare della ricerca sonora di synth e tastiere poi! non si puo prendere un preset il primo che capita e registrare, puo capitare ma il piu delle volte non funziona assolutamente cosi! (per tanto qualcuno insista sul forum con ste cazzate che i preset vanno sempre bene).
si perde tanto tanto tempo sopratutto considerando quanti suoni puo fare oggi una workstation o un plug in....un tempo microfonavi l'hammond...erano sfumature ogni gruppo aveva il suo suono di hammond ma bene o male erano sfumature, varianti, il suono base gia lo si conosceva, niente a che vedere con quello che si puo fare oggi dove hai 100000 suoni diversi da provare magari solo nell'hard disc.

insomma se si fa musica surf rock anni 60 é possibilissimo se si é furbi e intelligenti prepararsi da dio come un tempo, volare a londra un weekend e andare a registrare in due giorni in analogico su 16 tracce con la console vintage...e tornare con QUEL suono senza compromessi lá nella patria dove quei suoni sono nati, un po come andare a Napoli a farsi fare una classica pizza margherita.

Ma se si fa pop rock la vedo dura, i tempi oramai sono troppo dilatati.
  • MarianoM
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07-08-18 10.53

orange1978 ha scritto:
insomma se si fa musica surf rock anni 60 é possibilissimo se si é furbi e intelligenti prepararsi da dio come un tempo, volare a londra un weekend e andare a registrare in due giorni in analogico su 16 tracce con la console vintage...e tornare con QUEL suono senza compromessi lá nella patria dove quei suoni sono nati, un po come andare a Napoli a farsi fare una classica pizza margherita.


Questa strada mi piace molto, è quella che vorrei percorrere, il mio genere è un quasi classico prog rock, è da capire come prepararsi prima di andare in uno studio importante magari anche volare a Londra senza lasciare nulla indietro. Immaginavo di registrare tutto qui, flat senza effetti o sfumature, e fare post produzione e missaggio in un megastudio. Un amico esperto di studio recording mi dice che i grandi studi hanno delle configurazioni (effetti, riverbero, volumi) già pronte a seconda del genere per cui potrebbero rapidamente far ascoltare queste configurazioni sul brano e quindi scegliere facilmente quella che piace di più per poi lavorarla.
Insomma un altro universo ...la musica non finisce mai, occorre conoscere e studiare tecnica, armonia, sintesi, midi, effettistica, studio recording....dopo dovrei aprire anche lo scenario on stage
Insomma lavoro sì, ma è una figata secondo me.
Orange, posso chiederti...oltre al musicista fai anche sound engineering?
  • OperatorOne
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07-08-18 13.51

Il registrare in casa e poi far ri-suonare tutto in studio si può fare anche con strumenti a corda. Si chiama rewire ed è utilissimo per risparmiare tempo e soldi.
  • orange1978
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07-08-18 14.46

@ OperatorOne
Il registrare in casa e poi far ri-suonare tutto in studio si può fare anche con strumenti a corda. Si chiama rewire ed è utilissimo per risparmiare tempo e soldi.
ehm forse ti stai confondendo con il "re amping" (o re amp)

...il rewire é il protocollo software inventato da propellerheads per far comunicare cubase vst con reason in perfetto sync (anzi, prima che con reason con rebirth nel 1998)

si ne facevo anche io ma cerco di evitarlo, per il basso non cé problema ma sulle chitarre a meno che non fai suoni molto compressi e distorti, nelle cose ricche di dinamica si rischia poi di ottenere dinamiche sballate perche ogni ampli risponde a modo suo.
gia con il midi bisogna spesso cambiare dinamiche se cambi suono di pianoforte, solo che la cosa é molto piu semplice che con una traccia audio.

@MarianoM
io faccio il soundengineer....il musicista é un divertimento oramai xD
sulle configurazioni, non ho idea di cosa tu stia parlando, difficile che esistano dei presets o delle chain che spostate da band a band funzionino!
ci sono dei fonici che peró usano lo stesso outboard nella stessa maniera come fossero dei presets, cioe un compressore sempre settato cosi, etc...ma solo le cose che devono colorare, perche il resto della strumentazione va di volta in volta settato in base al materiale che ci passa dentro, se devo correggere una risonanza fastidiosa su una voce, non é che tutte le voci che cantano avranno quel difetto....quindi impensabile tranne in casi rari avere dei preset dell'eq settati per correggere difetti che variano da voce a voce, da rullante a rullante etc...

peró ad esempio se hai un fairchild, solo lasciandolo acceso e non in bypass, con threshold a 0 quindi inattivo, gia ti cambia il suono e te lo migliora! ha 15 trasformatori...trovarne uno lo paghi 10 mila euro almeno se ti va bene...

comunque il mix é una cosa complessa, non esiste la formuletta che arrivi in studio, ti scelgono la configurazione prog e tutto é gia mixato in automatico, cosé LANDR? emo
chi ti ha detto cosi ti ha detto non dico una bugia ma una cosa vera in piccolissima parte.
  • OperatorOne
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07-08-18 17.05

@ orange1978
ehm forse ti stai confondendo con il "re amping" (o re amp)

...il rewire é il protocollo software inventato da propellerheads per far comunicare cubase vst con reason in perfetto sync (anzi, prima che con reason con rebirth nel 1998)

si ne facevo anche io ma cerco di evitarlo, per il basso non cé problema ma sulle chitarre a meno che non fai suoni molto compressi e distorti, nelle cose ricche di dinamica si rischia poi di ottenere dinamiche sballate perche ogni ampli risponde a modo suo.
gia con il midi bisogna spesso cambiare dinamiche se cambi suono di pianoforte, solo che la cosa é molto piu semplice che con una traccia audio.

@MarianoM
io faccio il soundengineer....il musicista é un divertimento oramai xD
sulle configurazioni, non ho idea di cosa tu stia parlando, difficile che esistano dei presets o delle chain che spostate da band a band funzionino!
ci sono dei fonici che peró usano lo stesso outboard nella stessa maniera come fossero dei presets, cioe un compressore sempre settato cosi, etc...ma solo le cose che devono colorare, perche il resto della strumentazione va di volta in volta settato in base al materiale che ci passa dentro, se devo correggere una risonanza fastidiosa su una voce, non é che tutte le voci che cantano avranno quel difetto....quindi impensabile tranne in casi rari avere dei preset dell'eq settati per correggere difetti che variano da voce a voce, da rullante a rullante etc...

peró ad esempio se hai un fairchild, solo lasciandolo acceso e non in bypass, con threshold a 0 quindi inattivo, gia ti cambia il suono e te lo migliora! ha 15 trasformatori...trovarne uno lo paghi 10 mila euro almeno se ti va bene...

comunque il mix é una cosa complessa, non esiste la formuletta che arrivi in studio, ti scelgono la configurazione prog e tutto é gia mixato in automatico, cosé LANDR? emo
chi ti ha detto cosi ti ha detto non dico una bugia ma una cosa vera in piccolissima parte.
Sì, giusto, intendevo re-amping. Fatto una volta per un mio disco blues. Tecnica molto utile e salva tempo.
Ovviamente ci vuole lo stesso ampli con cui è stato suonato nella registrazione per ottenere le stesse dinamiche anche su suoni puliti.
  • orange1978
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08-08-18 05.00

@ OperatorOne
Sì, giusto, intendevo re-amping. Fatto una volta per un mio disco blues. Tecnica molto utile e salva tempo.
Ovviamente ci vuole lo stesso ampli con cui è stato suonato nella registrazione per ottenere le stesse dinamiche anche su suoni puliti.
io l'ho fatto sopratutto cambiando parecchio gli ampli nel reamp, tutto si puo fare alla fine però se posso lo evito, però di solito faccio comunque cosi, registro con uno splitter anche la chitarra pulita in una traccia a parte e la conservo, nel caso finite le registrazioni il suono non andasse bene si è sempre in tempo a fare il reamp nuovamente.

alla fine tanto occupa un canale in piu e lo fai contemporaneamente alla chitarra distorta, se hai due tracce ad esempio dei due microfoni cambia poco averne una in piu clean, che nemmeno metto in ascolto, la lascio su una traccia parallela, senza nemmeno sentirne l'uscita dal mixer, ovviamente qualsiasi operazione di copia incolla o correzione la faccio anche su quella, tanto basta linkarla alle altre, cosi finito il tracking ho una traccia clean di riserva, dovessi aver cannato il microfonaggio completamente per i gusti del cliente? non dobbiamo risuonare tutto, rifaccio il reamp.