28-06-18 00.07
Ciao a tutti,
domanda un po' insolita anzi forse molto particolare.
Ho sempre lavorato per il passato...remoto, con Yamaha SY77 come workstation per registrare brani. Limiti: sequencer e polifonia. Ero diventato bravino, vinsi anche un concorso alla radio :) .
Adesso ho il Kurzweil Forte che con il 3.0 (da istallare) funziona anche come Workstation.
Augurandomi che sia altrettanto semplice ma ovviamente molto più potente come sequencer e come polifonia, vorrei provare a fare qualche piccolo tentativo per registrazioni di brani o di idee da sviluppare.
Sulle nuove workstation non ho alcuna esperienza, vorrei quindi avere qualche info sulla base del mio modo di procedere con la Yamaha SY77.
All'epoca e anche adesso sulla SY77 (oppure sulla SY99) procedevo come segue:
Primo passo, si organizzava una "Multi" scegliendo 15 strumenti attribuendo a ciascuno il panpot, canale di uscita 1 o 2, volume, etc...e gli effetti erano dedicati all'intera multi e non ai singoli strumenti. SI passava a registrare la song sul seq 16 tracce, si predisponevano preliminarmente i pattern di batteria, si inserivano nella apposita traccia, e poi registravo (real time oppure step) mandando in playback le tracce già registrate.
Editing del brano: su ogni singola traccia si poteva aprire ogni nota regolare key velocity, after touch, pitch, etc....
Domandone: quanto è diverso il nuovo modo di "fare" workstation degli strumenti moderni ? In particolare il Kurzweil Forte con il 3.0 che analogie ha ... se ne ha...con il vecchio modo di fare workstation della SY77 ?
Sono dietro eh......????
Una ulteriore domanda, ma con le potenzialità dei pc attuali, le workstation perchè sono altrettanto competitive?
Grazie a tutti.
M.