emulazione anni 70 in registrazione

  • orange1978
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23-05-18 05.11

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sono anni che ci provo ad emulare un suono cosi (ma ci sarebbero moltissimi altri esempi), e puntualmente non ci riesco.

da cosa dipenderá mai? e non un cane che mi sappia rispondere eh -.-

saranno i pre? eppure ne ho diversi e tutta roba bella sia fet che valvolare...

sará il fatto che manca il nastro? eppure ho provato a usare diverse emulazioni di registratori come waves j37, uad studer, anche magneto della steinberg e nomad factory, niente di tutto questo e allora mi domando "ma che cazzo hanno emulato?"

saranno i microfoni? ho sia microfoni vintage che moderni, di tutti i tipi condensatori fet, condensatori valvolari, dinamici, dinamici a nastro...nulla...e comunque quella registrazione é fatta con il neumann u67.
notate che belle le ESSE...morbidissime, e senza de essing all epoca non esisteva quasi (oggi ne possiedo almeno 5 e alla fine il modo migliore sapete qual é....non usarli perche fanno c....)

sará il fatto che non mixo dentro una console analogica? eppure...ho provato anche quello, su neve 48 vr e ssl 6000...niente (e comunque le registrazioni come quella nell esempio non erano mixate su banchi del genere perche non esistevano).

saranno gli effetti digitali? devo dire che di effettistica ne sento davvero poca....ma se la metto il sound cambia completamente,e se non la metto tutto suona incollato e sterile, non capisco.

sará che non sono capace io? eppure i tecnici dell epoca dubito ne sapessero quanto ne sappiamo noi, all'epoca a parte tagliare i nastri e cose del genere, e prestare attenzione alle fasi, non é che lo studio offriva molte possibilita, oggi noi solo per equalizzare abbiamo dovuto studiare anni, e giornalmente si parla solo di queste cose....e inoltre erano molto meno sofisticate e chirurgiche le apparecchiature.

secondo me uno dei maggiori colpevoli é l'acustica della sala ripresa, la mia non é il massimo...è fatta dalla boxy lab, non mi piace.

suggerimenti? non mi dite di studiare perche ho iniziato a frequentare corsi e seminari sull audio dal 1996, voglio dire...non penso sia quello il problema.

possibile che questo sound stile anni 60 e 70 non riesca a uscire da logic o cubase in nessun modo? ovviamente parlo di riprese acustiche ed elettriche...e vocali...non di vst instruments di merda, i plug ins li uso solo per mixare.
  • orange1978
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23-05-18 05.32

ah a proposito...dato che si parlava di MONO e STEREO recentemente in un post che avevo aperto.

ecco in questo brano ad esempio io sento dall altparlante del cellulare i suoni arrivare da direzioni diverse pur essendo in mono, come se avessero differenze di fase e piani sonori differenti.

non dipende certo da un processing sofisticato, li ci sono 16 tracce su nastro a 2" (ampex mm 1000) dentro una console analogica probabilmente a 18/24 canali, non cé alcun processing via daw ne la possibilitá di avere diversi riverberi su ogni traccia (come waves trueverb su ogni canale settato diversamente) per emulare differenti piani sonori.

eppure si percepisce una notevole spazialitá, almeno...io la percepisco...da cosa dipenderá?

io continuo a pensare che il principale responsabile era l'acustica della sala ripresa.
  • kurz4ever
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23-05-18 07.19

Ciao, come al solito offri uno spunto interessante.
Ovviamente non ho la risposta giusta, ma proverei ad indagare quale fosse la risposta dinamica e spettrale di un multitraccia analogico dell'epoca e ovviamente dei microfoni di allora. Magari sbaglierò ma dubito che fosse lineare fino a 20khz come un buon ADC moderno, probabilmente calava molto prima, anche con una pendenza lieve. Idem per la dinamica... Penso che rapporto segnale rumore non superasse gli 80db, e poi c'è la diafonia (edit il termine giusto forse è crosstalk). Per l'acustica della sala invece non sono convinto che abbia effetto sulle voci (fosse una registrazione panoramica direi di sì, ma stanno cantando direttamente sul microfono quindi l'influenza di riverberi mi pare minimale)
  • vin_roma
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23-05-18 09.49

Si, rapporto s/n era basso, risposta in frequenza limitato... Un altro fattore lo individuerei negli ascolti: Tannoy, Urei... Ho avuto due registratori a nastro, un 8516 Tacam 1' e un Soundcraft 16 su 2'. La cosa che notai passando ai primi ADAT Alesis fu che sentivo il suono "nudo", "sputtanato", evidente in tutte le sue sfaccettature mentra su nastro risultava relativamente più "pudico", coperto, evidenziando solo le parti utili musicalmente. Certamente i circuiti analogici "educavano" il suono prima di mandarlo alle testine, anzi, il Tascam aveva 16 DBX che appena registrata la traccia rendeva un suono già quasi pronto da mixare con le alte pulite, molto definite e i bassi composti, già al posto loro. Era un suono trattato, molto più di come avviene oggi, ma era musicale, si perdeva qualcosa ma rimaneva solo quello, diciamo, utile... A proposito, ho ancora il 16 piste tascam, con quelle belle schede DBX lunghe 40 cm fermo in una cantina e non funzionante per una cavolata, mi pare un triak per il controllo motore. Ma non lo accendo più da una vita. L'ultima volta che ci provai mi bloccai subito perché i pochi nastri trovabili, i pessimi Ampex, costavano circa 200.000£!!! e ci registravi 30 min. di musica. Con gli ADAT 25/30.000 lire se prendevi quelli certificati.
  • MarioSynth
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23-05-18 10.10

orange1978 ha scritto:
eppure i tecnici dell epoca dubito ne sapessero quanto ne sappiamo noi


emo Scusa ma, mi ricordi un amico che mi diceva:

"Perchè non riesco ad ottenere un suono come Alan Parsons?"

Risposta: "perchè non sei Alan Parsons"

Puoi avere tutto l'hardware che vuoi, ma la testa è una sola.
  • OperatorOne
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23-05-18 10.13

Non sarà che ti dimentichi di alzare la gamba col ginocchio piegato e di ruotarla verso l'esterno mentre canti? emo

Oppure è solo l'invecchiamento del pezzo stesso, passato dai nastri ad altri dispositivi e poi altri ancora e ancora... a volte si trovano così tanti suoni dei pezzi vintage da non capire quale sia il più originale. Io ho dei dischi originali degli anni 70 e sono anni luce distanti dai loro corrispettivi digitali di oggi. emo
  • mike71
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23-05-18 10.14

kurz4ever ha scritto:
Ovviamente non ho la risposta giusta, ma proverei ad indagare quale fosse la risposta dinamica e spettrale di un multitraccia analogico dell'epoca e ovviamente dei microfoni di allora.

Poi credo che si facessero le registrazioni ed i mix finali per andare su vinile e non su CD, quindi si cercava di tenere basso e batteria al centro e avere magari una separazione sterofonica più alta per le altre parti ed anche una questione delle casse usate come monitor.
Inoltre non so se le emulazioni digitali tengono in conto le possibili starature che ci sono in un sistema analogico e la sua sensibilità alla temperatura.
  • OperatorOne
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23-05-18 10.21

orange1978 ha scritto:
i tecnici dell epoca dubito ne sapessero quanto ne sappiamo noi

... nooooo... ne sapevano molto di più! Uno su tutti Glynn Johns. Il genio che riprendeva le batterie dei Beatles con 3 microfoni, e che ha prodotto anche gruppi meno famosi ma con qualità inarrivabili oggi. Ascoltatevi i primi lavori dei grandissimi "9 Below Zero" per capire.
Io ho provato il suo metodo per la batteria in un mio disco blues rock e i risultati sono stati meravigliosi: nessun plug in o microfono a nastro mi ha mai avvicinato tanto al sound anni 70!

23-05-18 10.28

@ orange1978
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sono anni che ci provo ad emulare un suono cosi (ma ci sarebbero moltissimi altri esempi), e puntualmente non ci riesco.

da cosa dipenderá mai? e non un cane che mi sappia rispondere eh -.-

saranno i pre? eppure ne ho diversi e tutta roba bella sia fet che valvolare...

sará il fatto che manca il nastro? eppure ho provato a usare diverse emulazioni di registratori come waves j37, uad studer, anche magneto della steinberg e nomad factory, niente di tutto questo e allora mi domando "ma che cazzo hanno emulato?"

saranno i microfoni? ho sia microfoni vintage che moderni, di tutti i tipi condensatori fet, condensatori valvolari, dinamici, dinamici a nastro...nulla...e comunque quella registrazione é fatta con il neumann u67.
notate che belle le ESSE...morbidissime, e senza de essing all epoca non esisteva quasi (oggi ne possiedo almeno 5 e alla fine il modo migliore sapete qual é....non usarli perche fanno c....)

sará il fatto che non mixo dentro una console analogica? eppure...ho provato anche quello, su neve 48 vr e ssl 6000...niente (e comunque le registrazioni come quella nell esempio non erano mixate su banchi del genere perche non esistevano).

saranno gli effetti digitali? devo dire che di effettistica ne sento davvero poca....ma se la metto il sound cambia completamente,e se non la metto tutto suona incollato e sterile, non capisco.

sará che non sono capace io? eppure i tecnici dell epoca dubito ne sapessero quanto ne sappiamo noi, all'epoca a parte tagliare i nastri e cose del genere, e prestare attenzione alle fasi, non é che lo studio offriva molte possibilita, oggi noi solo per equalizzare abbiamo dovuto studiare anni, e giornalmente si parla solo di queste cose....e inoltre erano molto meno sofisticate e chirurgiche le apparecchiature.

secondo me uno dei maggiori colpevoli é l'acustica della sala ripresa, la mia non é il massimo...è fatta dalla boxy lab, non mi piace.

suggerimenti? non mi dite di studiare perche ho iniziato a frequentare corsi e seminari sull audio dal 1996, voglio dire...non penso sia quello il problema.

possibile che questo sound stile anni 60 e 70 non riesca a uscire da logic o cubase in nessun modo? ovviamente parlo di riprese acustiche ed elettriche...e vocali...non di vst instruments di merda, i plug ins li uso solo per mixare.
Bell'argomento:
È il motivo per il quale non ho mai voluto usare emulatori ne hardware ne software, perché appunto emulano e non potranno mai (a mio avviso) riprodurre anche quel "qualcosa" che percepiamo solo noi dell'ambiente e che spesso fa la differenza in termini di suono.
I nastri come gia' spiegato bene, rilasciavano un suono meno fedele ma infinitamente più caldo. Il problema e che da qualche decennio le nostre RECCHIE si sono abituate ad un sound freddo e fedele, quindi secondo me difficile riuscire ad arrivare all'obbiettivo che ti sei posto, anche perché all'epoca si "arrangiavano" ed anche molto bene col poco che avevano, basta sentire le incisioni di mostri come pink floyd, chic, barry w, ecc e sentirai un sound PAZZESCO, proprio perché "vicino" alla realtà e privo di "magheggi" come si fa oggi, che si filtrano anche i testicoli. emo
Ergo: o si scomoda alan parson o ti dovrai (dovremoj accontentare di un sound che si può solo avvicinare a quello autentico.
Chiudo con una cazzata: non potrebbe dipendere anche dalla corrente utilizzata all'epoca? emo
  • ruggero
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23-05-18 10.28

@ vin_roma
Si, rapporto s/n era basso, risposta in frequenza limitato... Un altro fattore lo individuerei negli ascolti: Tannoy, Urei... Ho avuto due registratori a nastro, un 8516 Tacam 1' e un Soundcraft 16 su 2'. La cosa che notai passando ai primi ADAT Alesis fu che sentivo il suono "nudo", "sputtanato", evidente in tutte le sue sfaccettature mentra su nastro risultava relativamente più "pudico", coperto, evidenziando solo le parti utili musicalmente. Certamente i circuiti analogici "educavano" il suono prima di mandarlo alle testine, anzi, il Tascam aveva 16 DBX che appena registrata la traccia rendeva un suono già quasi pronto da mixare con le alte pulite, molto definite e i bassi composti, già al posto loro. Era un suono trattato, molto più di come avviene oggi, ma era musicale, si perdeva qualcosa ma rimaneva solo quello, diciamo, utile... A proposito, ho ancora il 16 piste tascam, con quelle belle schede DBX lunghe 40 cm fermo in una cantina e non funzionante per una cavolata, mi pare un triak per il controllo motore. Ma non lo accendo più da una vita. L'ultima volta che ci provai mi bloccai subito perché i pochi nastri trovabili, i pessimi Ampex, costavano circa 200.000£!!! e ci registravi 30 min. di musica. Con gli ADAT 25/30.000 lire se prendevi quelli certificati.
anche io guardo con nostalgia ai vecchi 4 piste... sarà perché ero giovane e mi sembrava esaltante poter registrare un gruppo e mixare alla fine degli anni 90 con un mezzo così semplice.
Il suono però... il suono è vero era già pronto... morbido. Forse ci accontentavamo. Ora corriamo all'ultimo VST...per poi buttarlo nel cestino dopo 10 minuti?
  • vin_roma
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23-05-18 10.33

@MarioSynth, relativamente d'accordo su questo. Sulla questione di Orange c'è un fatto tecnico più che umano. Anni fa l'importatore Ampex quì di Roma mi chiamò: Vince', c'ho una camionata di nastri (ex RCA) da smaltire, ne vuoi? Ancora ne ho in cantina... Sopra niente di eclatante, in genere provini, ma ascoltare le tracce era iteressante, pianoforti e chitarre acustiche, batterie, voci... Avevano un suono perfetto, bastava alzare i cursori e li mixavi efficacemente senza problemi, erano già "arrotondati" e pieni di personalità nonostante rientri e sporcature. L'ascolto all'epoca si intendeva in un altro modo, forse più rozzo, più limitato ma per questo più facile da gestire. C'era solo quello e ...come si dice: "o mangi 'sta minestra..."

23-05-18 10.37

@ vin_roma
@MarioSynth, relativamente d'accordo su questo. Sulla questione di Orange c'è un fatto tecnico più che umano. Anni fa l'importatore Ampex quì di Roma mi chiamò: Vince', c'ho una camionata di nastri (ex RCA) da smaltire, ne vuoi? Ancora ne ho in cantina... Sopra niente di eclatante, in genere provini, ma ascoltare le tracce era iteressante, pianoforti e chitarre acustiche, batterie, voci... Avevano un suono perfetto, bastava alzare i cursori e li mixavi efficacemente senza problemi, erano già "arrotondati" e pieni di personalità nonostante rientri e sporcature. L'ascolto all'epoca si intendeva in un altro modo, forse più rozzo, più limitato ma per questo più facile da gestire. C'era solo quello e ...come si dice: "o mangi 'sta minestra..."
Bravo hai perfezionato ed affinato il mio ragionamento.
  • BB79
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23-05-18 11.47

kurz4ever ha scritto:
dubito che fosse lineare fino a 20khz come un buon ADC moderno



I veri master recorder su due tracce (su cui sono stati fatti i master di tutti i dischi almeno fino agli anni 80...) sono lineari da 20 Hz a 20Khz, con uno scostamento di pochi db (di solito 1 o 2), ovviamente a velocità di almeno 38 cms...Questo lo si ricava dalle specifiche ufficiali dell'epoca.
Peraltro Studer era solita dichiarare i "peggiori" dati rilevabili in una sessione strumentale.
Non parliamo poi di macchine equipaggiate con sistemi di noise reduction o compander dinamici come dbx, Dolby e compagnia cantante...ove i dati potrebbero a tutt'oggi essere considerati di tutto rispetto.
Se collo di bottiglia c'è non credo sia il supporto, sia pur con tutte le sue complicazioni...
Del resto, i dischi di adesso, con i numeri a tre cifre dei moderni dac's (pensate alle specifiche DSD), sono francamente inascoltabili tanto sono compressi ed innaturali
Credo che l'acustica della sala di ripresa, il manico del fonico, unitamente ad alcune tecniche di ripresa particolarmente indovinate, rappresentino gli ingredienti, nell'ordine esposto, di una buona registrazione.





  • BB79
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23-05-18 11.49

@ vin_roma
@MarioSynth, relativamente d'accordo su questo. Sulla questione di Orange c'è un fatto tecnico più che umano. Anni fa l'importatore Ampex quì di Roma mi chiamò: Vince', c'ho una camionata di nastri (ex RCA) da smaltire, ne vuoi? Ancora ne ho in cantina... Sopra niente di eclatante, in genere provini, ma ascoltare le tracce era iteressante, pianoforti e chitarre acustiche, batterie, voci... Avevano un suono perfetto, bastava alzare i cursori e li mixavi efficacemente senza problemi, erano già "arrotondati" e pieni di personalità nonostante rientri e sporcature. L'ascolto all'epoca si intendeva in un altro modo, forse più rozzo, più limitato ma per questo più facile da gestire. C'era solo quello e ...come si dice: "o mangi 'sta minestra..."
Ciao Vince...se sono su quarto di poliice e da 27 cm, potrei farti un'offertina emoemoemo
li uso ancora parecchio
  • vin_roma
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23-05-18 12.14

@ BB79
Ciao Vince...se sono su quarto di poliice e da 27 cm, potrei farti un'offertina emoemoemo
li uso ancora parecchio
Nooo, tutte pizze da 2' che pesano 7/8 kili l'una! Comunque, guarda che nei multitraccia analogici entrava una cosa e ne usciva un'altra... Oggi l'escursione dinamica è più fedele, ma forse proprio la "smussatura" analogica era quella che conferiva più fluidità alla musica. Per quel che ricordo, e lo ffaceva anche il mio PR99, il master su 1/4' era lineare e libero da qualsiasi artefatto.
  • orange1978
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23-05-18 13.10

@ MarioSynth
orange1978 ha scritto:
eppure i tecnici dell epoca dubito ne sapessero quanto ne sappiamo noi


emo Scusa ma, mi ricordi un amico che mi diceva:

"Perchè non riesco ad ottenere un suono come Alan Parsons?"

Risposta: "perchè non sei Alan Parsons"

Puoi avere tutto l'hardware che vuoi, ma la testa è una sola.
non saro alan parson ma produco musica e registro professionalmente da oltre 20 anni quindi non penso di saperne meno nemmeno di alan parson, che tra le altre cose registra in condizioni nelle quali io non ho mai potuto lavorare giornalmente (sicuro non ha a che fare con batteristi che devi editare 15/18 ore a brano solo per raddrizzarne il tempo e renderlo utilizzabile).

inoltre questa registrazione che ho postato é una sigla televisiva sicuro registrata low budget relativamente, come ce ne erano mille e non era certo ripresa all abbey road con una console emi tg e con una cura simile a qll usata per dark side of the moon.
parliamo di una qualita media come ce ne erano centinaia di brani registrati cosi negli anni 70, niente di esoterico quindi dubito che a registrare quel brano ci fosse un tecnico o producer paragonabile ad alan parson.

inoltre se permetti, ma che cazzo ne sai tu di cosa e come sono io? puo essere che non sia capace o che non abbia le stesse competenze di un alan parson, ma quello che sono veramente non lo sai percio se vuoi dare consigli utili va bene, se devi offendere e smontare a prescindere dillo subito cosi evitiamo casini in anticipo, anche perche le affermazioni vanno motivate prima di sparare a zero.
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23-05-18 14.20

mauroverdoliva ha scritto:
Chiudo con una cazzata: non potrebbe dipendere anche dalla corrente utilizzata all'epoca? emo


La corrente utilizzata all'epoca era la stessa identica medesima di quella usata oggi, 50 Hz / 220-230V nell'area europea continentale e 60 Hz / 110-120V nell'area statunitense. Inoltre quella corrente non arriva così ai circuiti, ma ne viene abbassata la tensione, per poi venire raddrizzata, filtrata e regolata fino a diventare una DC più stabile e pulita possibile sulle uscite dell'alimentatore. Quindi no, non dipende dalla diversità dell'alimentazione elettrica tra com'era allora e com'è oggi, diversità che oltrettutto come detto non c'è.
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23-05-18 14.25

orange1978 ha scritto:
non saro alan parson ma produco musica e registro professionalmente da oltre 20 anni quindi non penso di saperne meno nemmeno di alan parson, che tra le altre cose registra in condizioni nelle quali io non ho mai potuto lavorare giornalmente (sicuro non ha a che fare con batteristi che devi editare 15/18 ore a brano solo per raddrizzarne il tempo e renderlo utilizzabile).


Credo che spesso sia anche una questione di c... ehm fortuna emo. Chissà quale sarebbe stata la fama di Alan Parsons (che ha proprio la "s" finale nel cognome) senza quel "lavoretto" fatto in studio con i Pink Floyd; forse avrebbe comunque avuto successo ugualmente, forse no.
Oggi sento spesso di fonici impazzire nel rimettere a tempo il batterista; tornando a "Dark Side", riascoltate la versione originale in studio di "Money": accelera costantemente per tutto il brano (e credo che sia una cosa voluta)!

orange1978 ha scritto:
inoltre questa registrazione che ho postato é una sigla televisiva sicuro registrata low budget relativamente, come ce ne erano mille e non era certo ripresa all abbey road con una console emi tg e con una cura simile a qll usata per dark side of the moon.
parliamo di una qualita media come ce ne erano centinaia di brani registrati cosi negli anni 70, niente di esoterico quindi dubito che a registrare quel brano ci fosse un tecnico o producer paragonabile ad alan parson.


L'AMPEX MM 1000 (se il multitraccia era proprio quello) era un top di gamma nel 1970.
Risposta in frequenza (±2 dB): 30 Hz - 18 kHz (15 ips, 38 cm/s), 30 Hz - 15 kHz (7½ ips, 19 cm/s)
Rapporto segnale / rumore: > 60 dB

orange1978 ha scritto:
inoltre se permetti, ma che cazzo ne sai tu di cosa e come sono io? puo essere che non sia capace o che non abbia le stesse competenze di un alan parson, ma quello che sono veramente non lo sai percio se vuoi dare consigli utili va bene, se devi offendere e smontare a prescindere dillo subito cosi evitiamo casini in anticipo, anche perche le affermazioni vanno motivate prima di sparare a zero.


Se posso: non credo che volesse sminuire le tue competenze in merito, che sono sicuramente elevate data la tua esperienza.
Suppongo si riferisse alla "metodologia" basata sulla propria esperienza personale (inclusi riti "voo-doo") e sui metodi e/o conoscenze del tempo; Alan Parsons è unico, ma anche un altro fonico lo è.
Posso sbagliarmi, ma credo che qualcosa inerente alla scelta della posizione dei microfoni si stia perdendo nel tempo (viste le attuali possibilità di post-editing); forse si cura meno questo aspetto.
  • MarioSynth
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23-05-18 14.34

orange1978 ha scritto:
inoltre se permetti, ma che cazzo ne sai tu di cosa e come sono io? puo essere che non sia capace o che non abbia le stesse competenze di un alan parson, ma quello che sono veramente non lo sai percio se vuoi dare consigli utili va bene, se devi offendere e smontare a prescindere dillo subito cosi evitiamo casini in anticipo, anche perche le affermazioni vanno motivate prima di sparare a zero.


Ciao Orange, scusami tanto, pensavo che nel mio post fosse chiaro quello che dicevo, ma vedo che l'hai presa subito sul personale.

Non ti arrabbiare, cerco di spiegare meglio il punto (i punti). Quella frase che ti ho riportato è la pura verità, e mi sembra impossibile che nessuno lo abbia commentato. Vedi Orange, per me puoi essere anche Chris Lord Alge sotto mentite spoglie, ma NON sei Alan Parsons, punto. Era questo che intendevo.

Puoi essere il tecnico del suono più bravo del mondo, ma la tua testa lavora diversamente da Alan Parsons, come lavora diversamente da Eddie Kramer, ecc.ecc

Ti faccio un altro esempio: anche se sei il pittore più bravo del mondo, mettiamo che sei Picasso, ok? Ti compri le tele dell'epoca, i pennelli dell'epoca, i colori (al piombo) dell'epoca, fai un quadro e poi esclami: "Come mai non dipingo come Van Gogh?"

Esticazzi, dico io, NON PUOI dipingere come Van Gogh, perchè sei Picasso! E questo è un dogma, mi spiace. Puoi arrivarci vicino, puoi simulare, a volte meravigliosamente, ma non può essere "uguale". Ognuno di questi grandi ingegneri del suono, come quelli piccoli, ha il suo modo di registrare, le posizioni dei microfoni, l'idea di equalizzazione, compression, pan, ecc.ecc (sai meglio di me quanto è vasto questo mondo)

Secondo punto: all'epoca c'erano fior di professionisti, altro chè, magari sconosciuti al grande pubblico, gente con un "orecchio" spaventoso e che aveva a disposizione macchine (hardware) meravigliose, che conosceva a MENADITO, e dalle quali ci tirava fuori suoni bellissimi ancora oggi.

Terzo punto: come puoi pensare di riprodurre un certo suono se non sai quali "pezzi"sono stati usati in QUEL brano? Hai tutto l'hardware del pianeta? Tutti i microfoni e gli outboard del mondo? E mi spiace, ma anche fosse così, il primo punto annulla tutto.

Poi vogliamo parlare dell'equalizzazione RIAA? (all'epoca c'erano solo vinili). Sai quanto cambia il suono? Lo so che lo sai.

Quindi, non ti arrabbiare, non volevo offendere la tua sensibilità, sei il musicista/fonico migliore del mondo, MA non sei quello che ha fatto "E la vita, la vita". Tutto qui. Hai il "tuo" suono, la "tua" visione della musica, che si riflette nei lavori che fai.
  • MarioSynth
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23-05-18 14.38

maverplatz ha scritto:
Se posso: non credo che volesse sminuire le tue competenze in merito, che sono sicuramente elevate data la tua esperienza.
Suppongo si riferisse alla "metodologia" basata sulla propria esperienza personale (inclusi riti "voo-doo") e sui metodi e/o conoscenze del tempo; Alan Parsons è unico, ma anche un altro fonico lo è.
Posso sbagliarmi, ma credo che qualcosa inerente alla scelta della posizione dei microfoni si stia perdendo nel tempo (viste le attuali possibilità di post-editing); forse si cura meno questo aspetto.


Ah, grazie Maver per il tuo intervento, per un momento ho pensato di essere un marziano che viene da un altro pianeta...emo

ma credo che qualcosa inerente alla scelta della posizione dei microfoni si stia perdendo nel tempo


Se noti, nel mio intervento sopra, tra le altre cose, lo cito, quindi sono proprio d'accordo con te.